Amare o assecondare?
Quando mi ami, non fai necessariamente quello che voglio, fai quello che è giusto.
E dire di “no” è spesso la cosa giusta, ma gli altri non l’apprezzeranno.
Meglio assecondarli quindi?
Te lo spiego in questo video.
Come fare la cosa giusta anche quando non sappiamo qual è
A questo punto immagino ti starai chiedendo: come faccio a distinguere quando è giusto dire di sì e quando dire di no?
Dipende da che cosa intendi con “giusto”.
Se con “giusto” ti riferisci alle conseguenze che le tue azioni o parole avranno sull’altra persona, o se ti riferisci invece alle intenzioni da cui sei mosso e che soltanto tu puoi veramente conoscere.
Considera che ogni azione o parola, ma anche ogni silenzio, avranno inevitabilmente delle conseguenze, e che queste conseguenze non dipenderanno da te ma in grandissima parte dall’altra persona e da tutta una serie di situazioni di contorno che non sono e non saranno mai sotto il tuo controllo.
Una settimana fa è morta improvvisamente all’età di novant’anni mia zia, che avevo deciso di accogliere in casa con me circa un anno e mezzo fa.
Negli ultimi mesi era diventata particolarmente dipendente da me, sentendosi particolarmente fragile fisicamente ed emotivamente.
Ricordo una sera recente in cui mi ero trovata di fronte a una scelta per me molto importante, se farle o no compagnia per vedere insieme un programma in tv. Avevo scelto alla fine, nonostante diversi dubbi, di non farlo, nonostante quel programma oltretutto interessasse molto anche a me e sapessi anche quanto le avrebbe fatto piacere.
Nel fare questa scelta, l’intenzione più profonda da cui ero mossa era quella di cercare di non abituarla troppo alla mia presenza costante, sapendo che ci sarebbero stati giorni in cui mi sarei necessariamente dovuta allontanare, situazione che ultimamente lei aveva iniziato a vivere sempre peggio.
Che cosa avrei fatto se avessi saputo che quelli sarebbero stati i suoi ultimi giorni? Me lo sono più volte chiesto, subito dopo la sua morte.
Posso dirti che, con le informazioni a mia disposizione in quel momento (e non credo sia un caso che a noi umani non sia dato conoscere il futuro anche imminente) probabilmente rifarei la stessa cosa, come tutte le altre volte in cui invece avevo scelto, fino all’ultimo giorno, di starle vicino.
Noi non possiamo sapere.
Sono tantissime le cose che non possiamo conoscere, e il nostro compito non è quello di preoccuparci di ciò che non è sotto il nostro controllo ma di dare il meglio di noi stessi con ciò che abbiamo e sappiamo.
Anche il più grande gesto dettato dall’amore più autentico e sincero potrebbe portare conseguenze negative o non essere compreso, così come un nostro gesto o parola dettati dalla paura e dall’egoismo potrebbero magari anche aiutare l’altra persona a crescere.
Ciò che davvero conta sono le tue intenzioni.
Ecco quindi un test per misurare la tua capacità di amare.
Come capire se dire di no può essere la scelta giusta
Ma come fai a capire se il tuo sì è guidato dall’amore, autentico e disinteressato verso l’altra persona o se il tuo no è espressione del tuo egoismo o del tuo bisogno di affermarti?
In certi casi è piuttosto facile capirlo, anche se scomodo e difficile: come hai visto nel video, se qualcosa non la condividi o per te non è giusta o è palesemente dannosa per l’altra persona, sei consapevole che il “no” è la scelta migliore.
In realtà ho capito questo: anche quando ti sembra di brancolare nel buio su quale sia la scelta più giusta, la vera difficoltà non sta tanto nel non riuscire a capirlo, ma il fatto di non avere la forza di cercare dentro di sé la risposta giusta, per la paura di dover poi tradurre in azioni ciò che magari potrebbe facilmente essere compreso.
Ci sono poi anche situazioni in cui la risposta giusta potrebbe non essere necessariamente un netto “sì” o “no” ma un “dipende dalle circostanze”. Come l’esempio personale che avevo condiviso con te: sceglievo di volta in volta quando offrire a mia zia la mia presenza e a me la sua e quando invece lasciare che non perdesse l’abitudine a stare anche da sola.
L’unico modo per riuscire ad ascoltare la voce della scelta giusta è questa: metterti nelle condizioni di poter comprendere e scegliere liberamente in che modo rispondere alle richieste (a volte bisogni silenziosi) degli altri.
Prima di tutto allenandoti a valutare e a scegliere.
Se hai abituato nel tempo te stesso e gli altri a dire comunque quasi sempre di sì, è probabile che tu abbia perso il contatto con le tue esigenze più profonde e non abbia allenato abbastanza il muscolo della tua capacità decisionale.
Che però c’è sempre, anche se un po’ fuori allenamento 😉
Riflettevo questa mattina sul fatto che siamo stati così abituati ad associare fin da bambini la “cosa giusta” con l’approvazione degli altri per cui potrebbe essersi formato anche nella tua mente l’automatismo: se gli altri (specialmente le persone a te più vicine) ti disapprovano o sono scontente del tuo operato, stai sbagliando qualcosa.
Inizia prima di tutto a mettere in discussione questo binomio: approvazione degli altri= sto agendo bene.
Chiediti, ogni volta che ti trovi ad essere indeciso di fronte a una scelta: “per me qual è la scelta più giusta? Non solo nei miei confronti ma anche nei confronti dell’altra persona? Sto davvero agendo con amore e per amore, non per compiacerla adesso, ma per fare il suo bene anche nel medio e lungo termine?”
Condivido qualche spunto di ciò che la cosa giusta non è.
- Quella più comoda, perché ti evita seccature e fatica
- Quella che ti farebbe guadagnare l’approvazione degli altri, di cui credi di aver bisogno per stare bene
- Quella che, seppur dettata dall’amore, tenderà a creare dipendenza da te in una persona particolarmente fragile
- Quella che ti fa annullare per mettere sempre davanti a tutto le esigenze degli altri (perché lo staresti facendo? 😉 e davvero nel tempo questo non logorerebbe te stesso e la relazione con quella persona?)
La cosa giusta, infine, non è quella di dare tutto a una o poche persone escludendo gli altri.
Una domanda che potrebbe esserti molto utile per comprendere le tue intenzioni più profonde è: “se io mi trovassi nelle condizioni di questa persona, che cosa mi farebbe veramente bene ricevere?”
Ecco, quella è la “cosa giusta” 🙂