L’ansia è un’emozione.
Come ogni altra emozione umana, l’ansia dipende da cosa pensiamo.Le emozioni sono risposte valutative agli eventi che viviamo nella nostra vita.
L’ansia è una risposta che necessita di 2 componenti fondamentali, senza le quali nessuno di noi può provare ansia: devi pensare che la situazione che ti trovi a vivere sia una minaccia (che può danneggiarti) e devi pensare di non essere all’altezza di poterla gestire.
Se mancano queste due caratteristiche, l’ansia non la provi mai.
Hai mai provato ansia per qualcosa che consideri positivo?
Piacevole, bello?
No, a meno che non pensi ad aspetti legati alla cosa positiva che invece percepisci come una minaccia.
Posso considerare bello avere una relazione con una persona ma avere ansia nell’avvicinarmi per conoscere la ragazza, o il ragazzo, che mi piace.
Motivo? Considero un potenziale pericolo un eventuale rifiuto, per esempio.
L’ansia necessità della nostra convinzione (pensiero) che ci sia una minaccia che possa danneggiarci.
Altro elemento è che questa minaccia sia fuori dalla nostra portata.
Non provi ansia per cose che pensi di saper gestire, che ritieni nelle tue capacità.
Pensa a qualcosa in cui ti consideri bravo, o brava: provi ansia nel fare qualcosa di cui hai totale padronanza?
L’ansia potrebbe essere legata al giudizio esterno di chi magari giudicherà quello che fai. In questo caso subentra sia la minaccia per un giudizio negativo, sia il timore di non poter affrontare una critica negativa.
L’ansia, dunque, è un’emozione.
La provi ogni volta che vivi una situazione che tu consideri una potenziale minaccia e che non pensi di poter gestire.
L’ansia è basata su un’insicurezza circa quello che potrebbe succedere, laddove però consideri potenzialmente dannoso quello che accadrà. Da qui dipende anche ogni forma di ansia da prestazione (ne parlo qui).
Rispondi ora alle domande del mio test sull’ansia.
Ansia: quali sono le cause
Alcuni temono che l’ansia sia genetica, come riportato in questo articolo.
Per ora la scienza non ha prove di questo e ci sono solamente studi che cercano di verificarlo.
Il fatto che una parte delle persone che soffrono di ansia abbia un parente (genitori di solito) che ha lo stesso problema, sarebbe una possibile dimostrazione.
Io sono certo che se facessimo uno studio, troveremmo una correlazione molto più alta tra i tifosi juventini che hanno in famiglia un parente juventino. Scommettiamo?
L’ansia è un’emozione, e nessuna emozione viene creata da un processo genetico, perché le emozioni sono reazioni legate al processo di pensiero della persona che le prova.
Non posso ereditare le mie emozioni, la mente non funziona così.
Posso imparare a pensare in un certo modo.
Se mia mamma è ansiosa, significa che pensa a molte situazioni come una minaccia e che pensa in queste situazioni di non essere all’altezza di poterla gestire.
Una mamma non insegnerà ai propri figli se qualcosa è pericoloso?
E se una mamma vede pericoli ovunque, non insegnerà ai propri figli che tutto è pericoloso?
Inoltre, se è una persona che prova molto spesso ansia, significa che molto spesso non si ritiene all’altezza delle situazioni pericolose (secondo lei) che deve affrontare.
Penserà mai che i propri figli, bambini piccoli, possano affrontare meglio di lei queste situazioni?
Sarà così ovvio che questa mamma possa insegnare un modo di affrontare la vita carico di timori, paure e insicurezze, che faranno sì che molto probabilmente (ma non è necessario) i figli imparino a pensare allo stesso modo.
Nessuna eredità genetica, semplicemente cultura.
Quando ero piccolo e andavo alle elementari avevo un’ansia che oggi definiremmo sicuramente “patologica”.
Parlavo poco, non avevo il coraggio quasi di chiedere di andare in bagno, ero sempre seduto da solo durante la ricreazione, non parlavo con nessuno, ero timido a livelli assurdi.
Qualche anno fa sono stato ospite di SkyTg24, in diretta. Ed ero calmo e tranquillo.
Come ho fatto a cambiare così tanto?
Semplicemente ho compreso ciò che ora ti sto spiegando: l’ansia è un’emozione e dipende solo e soltanto da cosa pensi, dall’atteggiamento con cui affronti le situazioni.
Le emozioni non sono ereditate geneticamente.
Il giusto approccio per gestire l’ansia
Tutte le emozioni negative sono, a ogni livello di intensità, limitanti.
Accade per loro natura, se non fossero fastidiose e limitanti, come avrebbero la capacità di segnalare che c’è qualcosa che non va (il nostro atteggiamento di fronte alla situazione che viviamo)?
L’emozione negativa deve creare disagio, altrimenti non avrebbe senso.
Una ragazza iscritta alla mia Scuola mi ha lasciato questo commento qualche mese fa:
Due mesi di corso e riscontrare che non sono solo parole la descrizione della scuola di indipendenza emotiva, ma fatti riscontrabili giorno dopo giorno nella mia vita quotidiana.Continuavo già 1 anno fa a fare ricerche sul web, io soffrivo proprio di attacchi di panico, seguita anche da uno psicologo e non riuscivo ad uscirne.Poi casualmente leggo la presentazione dei corsi di Giacomo ma scettica come ero faccio solo il test ed accetto l’invio delle newsletter.E li giorno dopo giorno comincio a notare che può esistere una soluzione, un modo di vivere concreto, diverso dal mio vedere solo negativo e farmi schiacciare dalle emozioni.Non so più cosa sia un un attacco di panico, lo psicologo stesso mi ha confermato che potevo interrompere le sessioni.I problemi esistono ma trovo sempre una soluzione… e questo è già un passo.La felicità esiste dipende davvero da noi, ho scelto di andarla a prendere… agendo, lavorando su me. – Deborah
Perché te lo riporto?
Perché io non mi occupo di attacchi di panico e nella mia scuola non ne parlo, non è materia di mia competenza. Per cui nelle mie lezioni lei non ha trovato “soluzioni per gli attacchi di panico”.
Queste soluzioni le ha trovate dentro se stessa.
Lei ha superato i suoi problemi man mano che prendeva padronanza della sua mente: tu risolverai tutti i tuoi problemi man mano che ne prendi il controllo.
Per natura la nostra mente è capace di farlo.
Basta saperla usare bene, e ti porterà a fare e vivere cose meravigliose.
Io ho compreso che se ti aiuto a capire come funziona la tua mente e se ti aiuto a prenderne il controllo, tu risolverai tutti i tuoi problemi e lascerai andare tutte le emozioni negative che oggi sono limitanti e fonte di sofferenza.
L’ansia scompare (te lo dice uno che l’aveva a livelli elevati e che oggi non l’ha più) quando non pensi nemmeno all’ansia, ma cambi modo di approcciarti alle cose e a te stesso, o te stessa.
Ricorda che l’ansia è un’emozione naturale ma non necessaria: la provi solo se consideri qualcosa una minaccia (atteggiamento verso la vita e le situazioni) e solo se pensi che sia al di là delle tue capacità (atteggiamento verso di te).
Ora che ti ho spiegato cos’è l’ansia, da cosa deriva e come capirla, posso mostrarti il prossimo passo in cui ti spiego qual è il solo e unico antidoto naturale per combatterla: vai in questa pagina.