Oggi parliamo di come educare i figli.
Questa pagina non sarà preziosa solo per genitori o insegnanti, ma per tutti, perché tutto ciò che dovremmo dare ai nostri figli, è esattamente quello che desideriamo e dovremmo capire per noi 😉
Voglio condividere con te i punti chiave che ritengo davvero indispensabili se vogliamo dare loro il meglio e aiutarli realmente a diventare le persone migliori che possono essere.
In fondo si tratta più o meno delle stesse cose che servono anche a te, d’altronde non c’è differenza, la felicità segue regole uguali per grandi e bambini.
I nostri figli hanno bisogno delle stesse cose di cui continuiamo ad avere bisogno noi da adulti: libertà, ottimismo, consapevolezza, responsabilità indipendenza emotiva, autostima e amore.
Spero che i consigli che sto per darti, gli spunti che ti offro oggi, possano essere un tesoro prezioso per te e per i tuoi figli.
Come educare i figli: esempio e amore
Il miglior modo per educare un figlio è renderci conto di cosa incide di più nella sua crescita.
È il nostro comportamento a essere il principale messaggio che mandiamo: qualsiasi cosa diciamo non ha lo stesso effetto di quello che facciamo e di come lo facciamo.
L’esempio che diamo ogni giorno, non solo nelle grandi cose, ma soprattutto in quelle piccole, è il principale fattore che influenza nostro figlio.
Ci sono moltissimi libri e guide che spiegano come educare un figlio e negli ultimi anni anche molti programmi televisivi hanno sempre più spesso affrontato la questione.
Ciò che non mi convince, però, è l’eccessivo accento posto sul metodo, sulle regole, sui limiti che dovremmo imporre per educare nostro figlio.
Si da per scontato l’elemento fondamentale dell’educazione di un bambino: l’amore.
Crescere non vuol dire diventare adulti, invecchiare, trovare lavoro o accumulare diplomi nella scuola. Crescere è molto di più.
Poiché è con il nostro esempio che diamo le informazioni principali, dovremmo diventare persone ricche d’amore, capaci di amare veramente.
La prima cosa che un genitore deve comprendere è che un bambino non è un adulto incompleto ma un essere perfetto per quel che deve essere.
Spesso troviamo i nostri figli pieni di errori perché paragoniamo il loro modo di agire o pensare al nostro.
Dovremmo riflettere, però, che se loro sono adulti scadenti, anche noi, oggi, siamo bambini deludenti.
La creatività, la fantasia, la spontaneità sono qualità che valgono almeno quanto l’autocontrollo, la forza di volontà o la costanza.
Osservare i figli come esseri eccezionali e non come persone incomplete, è fondamentale.
Ecco come fare dell’amore la base per educare un figlio.
Prima di tutto libertà
Molti genitori pensano che i figli, se avessero libertà, diventerebbero irresponsabili e tirannici.
La verità è l’esatto contrario.
Un figlio si ribella a qualcosa che non accetta o non condivide. Imporre regole senza rendere partecipi i propri figli è sempre un errore.
Ovviamente va tenuto conto dell’età, ma è fondamentale che i figli non sentano la vita familiare come un’imposizione che devono subire.
Questo significa che le regole comuni vanno discusse e condivise e tutti devono essere d’accordo.
Per crescere i figli è indispensabile lasciargli tutta la libertà che gli serve.
Educare non vuol dire imporre regole e schemi che devono accettare, ma saper tirare fuori quel che loro hanno, imparare a valorizzare risorse e potenzialità.
Così come per crescere una pianta ha bisogno di terra, luce e sole, nonché di acqua, i bambini, e noi tutti quindi, abbiamo bisogno di libertà, responsabilità, amore.
Se vogliamo aiutare i nostri figli a crescere dobbiamo dare loro queste cose.
Dobbiamo insegnare ai nostri figli a essere liberi e indipendenti, a ragionare con la propria testa coinvolgendoli, ad esempio, nelle decisioni di casa, non scegliendo per loro come vestirsi ma spingendoli a valutare e aiutandoli a identificare i parametri su cui stabilire come agire.
Non dovremmo mai imporre una decisione ma aiutarli sempre a comprenderla e, magari, migliorarla con il loro aiuto.
Quando permettiamo ai figli di partecipare attivamente alle scelte comuni, sanno tirare fuori non solo molta creatività e praticità, ma anche molto altruismo e buon senso.
Cosa vorresti per i tuoi figli in futuro?
Certamente risponderesti che ti auguri possano studiare e trovare un buon lavoro, magari sposarsi o incontrare comunque la persona giusta e costruirsi una famiglia.
E poi avere il denaro per mantenerla e vivere sereni, ottenere il successo, perché no, l’approvazione e la stima delle persone e vivere una vita priva di preoccupazioni e malattia.
Forse avresti desideri differenti, o magari un elenco più lungo, resta il fatto che se li osservi, qualunque sia la tua personale aspirazione, vorresti che siano felici.
Poi possiamo discutere ore su cosa voglia dire tutto questo, su come tu intenda la felicità o su come la intendano (dovrebbe essere più importante) i tuoi figli, ma una cosa è certa: non potranno mai essere felici se non saranno anche liberi.
La libertà dovrebbe essere uno dei fondamenti di qualsiasi forma di educazione. La domanda a questo punto è: “Stai educando i tuoi figli a essere liberi?”.
Cominciamo a osservare da vicino cosa significhi essere veramente liberi: la libertà è la nostra facoltà di scegliere, siamo liberi nel momento in cui siamo capaci di scegliere senza essere condizionati da fattori esterni.
Sebbene saremo sempre esposti alle influenze sociali, questo non toglie che siamo in condizione di scegliere se adeguarci o meno a queste pressioni.
Si tratta quindi di influenze e non di condizionamenti. Quello che devi capire come genitore, o come educatore, è che non esiste nessun limite alla nostra libertà di scegliere.
- Una persona che non sa decidere cosa indossare senza sentire il parere degli amici, del partner o della moda del momento.
- Una persona che non sa rinunciare a qualcosa di piacevole oggi per un risultato migliore in futuro.
- Una persona che non sa gestire le proprie abitudini e non riesce a ottenere ciò che vuole.
- Una persona che si comporta come ha sempre fatto e non riesce a cambiare il proprio atteggiamento.
Tutte queste persone non sono libere.
- Non siamo liberi ogni qual volta rinunciamo a qualcosa che vorremmo fare perché non “si fa”, perché non è un comportamento che “si addice” a persone come noi, al nostro status sociale, alla nostra posizione economica.
- Ogni volta che rinunciamo a delle scelte perché gli altri disapproverebbero o verremmo messi in ridicolo.
- Ogni volta che nascondiamo i nostri desideri per paura di venire allontanati dagli altri.
- Ogni volta che non alziamo la mano per parlare, che teniamo per noi un dubbio che temiamo ridicolo, che non diamo un consiglio per non sembrare ingenui o saccenti.
- Ogni volta che mentiamo per evitare un confronto o un rimprovero.
- Ogni volta che rinunciamo a una parte, pur piccola, di noi stessi per “inserirci meglio” nella società.
Ogni volta non siamo liberi.
La libertà s’insegna in due modi:
Essendo noi stessi esempio pratico di persone libere, capaci di essere come vogliamo essere e non come gli altri ci impongono e capaci di dare la stessa libertà a chi ci sta vicino.
Educando gli altri a scegliere, senza imporre la nostra visione, senza forzare verso i nostri desideri e le nostre pretese, senza pretendere rispetto, obbedienza, ma insegnando a pensare con la propria testa in qualsiasi situazione.
Utile sarebbe leggere questa guida che spiega cos’è la libertà »
Non possiamo educare alla libertà, come all’amore, nessuno se prima noi stessi non ci impegniamo per essere persone libere o capaci di amare.
Come genitori siamo guide e le guide non possono condurre nessuno in un territorio per loro sconosciuto.
Responsabilità: non punire i figli!
I figli possono sentirsi liberi se sono però responsabili. Questo significa che devono sentirsi artefici delle proprie scelte e devo rispondere delle proprie azioni.
Se un figlio sbaglia, non ha senso punirlo (crea solo risentimento e ipocrisia) né metterlo sotto una campana di vetro.
Deve comprendere perché ha sbagliato, come, e deve partecipare al processo di correzione o risarcimento. Deve sentirsi parte attiva della sua vita e artefice del proprio destino.
Siamo stati tutti quanti convinti che punire i figli non solo non sia sbagliato, ma sia una cosa importante per la loro educazione.
Vorrei che alzasse la mano chi è cresciuto contento delle punizioni subite dai propri genitori. Ovviamente non vale giustificarle dicendo che, da grandi, si è imparata la lezione 😉
La verità è che, per quanto possa essere inusuale come ragionamento, punire i figli è sbagliato. Entriamo nella pratica.
Punisco mio figlio perché fa qualcosa che io reputo sbagliato.
Magari si tratta di comportamenti potenzialmente pericolosi, ma ricorro alla punizione per un semplice motivo: spaventarlo.
Lo faccio perché ho imparato che se avrà paura delle conseguenze delle sue azioni, ossia della mia punizione, non agirà più a quel modo.
Non mi interessa educare un figlio quando lo punisco, mi interessa solo che faccia le cose nel modo che reputo giusto.
Che lo sia o meno, il punto è che io scelgo la via più comoda: sono più forte e posso impormi, non devo farmi comprendere o trovare compromessi, niente spiegazioni o perdite di tempo: comando io e si fa così, altrimenti punizione.
Punire i figli è sbagliato perché non è mai un atto d’amore. Se io amo i miei figli cerco, prima di tutto, di comprendere i motivi per cui si comportano in un certo modo
Ogni azione, per quanto ci appaia insensata, nasce su ottime motivazioni, almeno per chi la compie. Senza comprenderne i motivi non aiuteremo mai nessuno.
Inoltre le punizioni creano timore e paura, rancore e rabbia, non rispetto e amore nei nostri figli. Posso insegnare la pace con la guerra?
No, eppure è quel che si fa oggi, ed è quel che fanno moltissimi genitori: vogliono insegnare il rispetto con la paura. Impossibile.
Certo, otterranno ubbidienza con la forza, ma questo significa che i figli cercheranno di non essere puniti, non di cambiare comportamento.
Bugie, inganni, menzogne, ecco il risultato, e un genitore, che crede di fare la cosa più comoda, si ritroverà con figli ribelli, ingestibili e irresponsabili.
Inoltre non può esserci amore senza immedesimazione:
- Vorrei essere punito quando sbaglio?
- Vorrei che qualcuno più forte di me imponesse, con la forza, la sua volontà sulla mia?
- Mi piacerebbe sentirmi impotente e dover subire quel che non condivido o accetto?
Non dimentichiamoci che i figli crescono e verrà il giorno in cui saranno abbastanza forti da difendersi dalle nostre punizioni e potranno loro, imporsi su di noi.
Agiranno come avranno imparato ad agire, e le punizioni insegnano solo a punire.
Essere genitori, però, vuol dire amare i nostri figli, ossia agire verso di loro solo e soltanto nel modo in cui noi vorremmo gli altri agissero verso di noi.
Immedesimazione.
Non siamo giudici dei nostri figli, ma guide.
La prossima volta che tuo figlio sbaglia non punirlo, ma scopri perché ha sbagliato, aiutalo a rimediare all’errore rendendolo responsabile (non colpevole!) e attore protagonista della sua vita.
Aiutalo a capire come e perché ha sbagliato e se non è d’accordo, discutetene e trovate una visione condivisa.
Non importa se ci vuole tempo, se è più faticoso che sbatterlo in camera sua togliendo la televisione o se sei stanco o stanca: si tratta di scegliere tra amare tuo figlio oppure no.
A te la scelta.
Consapevolezza
Dobbiamo aiutare i figli a porsi sempre più domande, anche se le risposte non le sappiamo trovare.
Aiutare i nostri figli a voler comprendere i motivi per cui accade qualcosa, le conseguenze di scelte e azioni, il modo in cui funziona il mondo.
Se non hai una risposta potete trovarla assieme, è importante però non dire mai “perché si/perché no” oppure “perché lo dico io!”.
La curiosità e la voglia di sapere devono sempre essere incoraggiate, anche se a volte si è stanchi o presi da molte difficoltà.
Ecco un video con tante domande e usarle, per tuo figlio, potrebbe diventare un gioco 😉
Emozioni
Dobbiamo aiutare i figli a comprendere le emozioni che provano. Non a reprimerle o ignorarle, ma a osservarle e comprendere il modo in cui le creano.
Dobbiamo mostrargli che sono emotivamente indipendenti e che ogni emozione che provano dipende solo da come loro pensano e da come interpretano la vita.
Lo so, prima di insegnarlo dovremmo capirlo bene 😉
Leggi come gestire le emozioni »
Questo è un passaggio fondamentale per la loro capacità di amare e per essere liberi e felici.
I nostri figli, per crescere, hanno poi bisogno di essere consapevoli delle loro emozioni, e noi dobbiamo aiutarli a comprendere che esse nascono dentro di noi per via delle nostre idee e dei nostri pensieri.
Gli schemi che spesso ci mettono in difficoltà sono più acerbi nei nostri figli e per loro sarà più semplice imparare a essere emotivamente indipendenti e quindi più liberi.
Se li aiutiamo, d’altronde, in questo riceveremo un aiuto incredibile proprio da loro.
Amore
Dobbiamo mostrare ai nostri figli cosa significa amare, educandoli a eliminare le pretese e insegnando loro, con esempio quotidiano e sincero, a dare senza chiedere e senza escludere mai.
Per imparare ad amare esiste una sola strada: amare concretamente.
Se noi ne facciamo il nostro modo di vivere allora i nostri figli vedranno un modello positivo con cui crescere.
Possiamo insegnare solo ciò che siamo, e amare è la più importante delle lezioni che potremo mai impartire loro.
Magari vorremmo che nostro figlio impari ad amare gli altri quando siamo i primi a non fidarci degli stranieri, quando gli ripetiamo continuamente di non fidarsi di nessuno (non specificando che alcune persone sono pericolose, ma non tutte), quando offendiamo le persone accanto a noi se si comportano male.
Inoltre, se vogliamo che i nostri figli crescano bene, dobbiamo dare loro il massimo amore possibile, senza pretesa alcuna, senza porre condizioni o far sembrare le nostre azioni verso di loro il frutto dei buoni voti, dell’obbedienza o degli “onori” che ci garantiscono presso amici o parenti.
Si chiama amore incondizionato.
Dare senza chiedere, ecco come dobbiamo amare i nostri figli.
Facendo questo daremo loro il massimo che mai potranno chiederci in tutta la loro vita e saremo, cosa fondamentale, un esempio vivente e forte di come amare a loro volta.
Se avranno compreso questo, allora si che avremo capito davvero bene come crescere i figli.
Felicità
Dobbiamo spiegare ai nostri figli la differenza tra felicità e soddisfazione, mostrare loro che le pretese, cioè esigere dalla vita, o dagli altri, sono qualcosa sia sbagliato.
Dobbiamo spiegare loro che amare è sufficiente per essere felici e che i traguardi che potranno scegliere nella vita non dovranno mai essere più importanti dell’amore.
Possiamo mostrare loro che il bello è partecipare e non vincere necessariamente, agendo per primi in questo modo.
Conclusioni: il migliore “te” è il meglio per loro
Educare i propri figli vuol dire, sostanzialmente, amarli e mostrare loro l’amore come modello di vita. Amare è il segreto per essere genitori perfetti.
Il modo migliore per educare un figlio è diventare ed essere, ogni giorno e in ogni occasione, quel tipo di persona che vorremmo lui diventasse.
Dobbiamo imparare ad amare per primi, dobbiamo essere liberi e responsabili, dobbiamo essere onesti e corretti e non solo nei grandi momenti, ma nel quotidiano, in tutte quelle “piccole” cose che stanno, giorno dopo giorno, dicendo a nostro figlio cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Non basta dire le cose, dobbiamo farle: amare è l’insegnamento principale che possiamo dare a nostro figlio, ciò che veramente conta e farà la differenza nella sua vita.
- Comprendiamo gli altri?
- Li rispettiamo?
- Siamo pazienti?
- Siamo calmi?
- Diciamo la verità?
- Perdoniamo?
- Accettiamo?
Se impariamo ad amare e amiamo nostro figlio, lui imparerà a fare altrettanto.
Spesso non ci rendiamo conto dell’incredibile potere e responsabilità che abbiamo nei confronti dei nostri figli: loro imparano ogni giorno quello che noi siamo.
Articolo favoloso. I figli sono il nostro specchio e noi dobbiamo educarli nel miglior modo possibile.
Tutti noi sappiamo quanto la pratica si allontani dalla teoria e la maggior parte delle volte si finisce per seguire l’istinto o il buonsenso. Un’ottima linea guida per noi genitori ed educatori.
Marina
Splendido aiuto concreto nel voler BENE ai propri figli
Bravi…
Fare il genitore non è facile,o perlomeno farlo bene e i vostri consigli sono come dei dolcissimi frutti che si colgono da un albero.
Vi ringrazia un padre separato che deve affrontare anche la difficoltà del gioco di squadra di entrambi i genitori.
Grazie.
Grazie Domenico 🙂
Grazie per questa splendida guida!
e’ vero, per insegnargli ad amare e portar rispetto dovremmo amarli incondizionatamente e rispettarli!
Per insegnargli l’autostima…dovremmo averne noi!
Per insegnargli la libertà (anche di pensiero)…dovremmo essere liberi dentro noi!
Essere genitori vuol dire accompagnarli alla vita…cercando di renderli autonomi e consapevoli…dobbiamo cercare di insegnargli a scegliere cosa e giusto e cosa è sbagliato con pazienza…ragionando coi nostri figli…ma a volte purtroppo è più facile metterli in castigo che non mettersi al loro fianco e discutere di ciò che è successo e cercare una soluzione a quello che si è fatto che non va bene!
Ti ringrazio Giacomo per avermi toccato il cuore così in profondità…mi hai fatto riflettere su come vorrei che si comportassero i miei figli e su come mi comporto io….spero di riuscire a colmare le mie lacune comportamentali per poter amare ed educare i miei figli al meglio!
Questa pagina arriva al momento giusto!!!! Un abbraccio di tutto cuore!
Roberta.
Grazie del tuo commento Roberta,
credo che come figlio non potrei chiedere di meglio che una mamma che vuole migliorarsi e ha a cuore il mio bene.
Poi tutti sbagliamo e possiamo crescere, ma volerlo fare è il primo passo e sono sicuro che i tuoi figli ne saranno orgogliosi 😉