Stai per scoprire come fare un curriculum in modo chiaro, preciso e originale, perché attiri l’attenzione e ti aiuti a trovare lavoro. Quel che leggerai, non lo dice nessuno:
- Come fare un curriculum che non finisca nella spazzatura.
- Come scrivere un curriculum: butta via i modelli che usano tutti!
- Cosa scrivere in ogni sezione del tuo curriculum.
- Come ottenere un colloquio di lavoro per ogni curriculum inviato.
Ti spiego come scrivere ogni sezione perché il tuo cv emerga dalla mischia e attiri l’attenzione.
Prendi appunti, mi raccomando, perché questi consigli faranno la differenza nella tua ricerca di un lavoro e non te li dice nessuno.
Leggi anche la guida in cui ti spiego come scrivere una lettera di presentazione, perché insieme al cv sono la prima cosa che ogni datore di lavoro vedrà di te.
Prima di iniziare fai il mio test per individuare gli errori che stai già commettendo.
Sai quanti inviano decine di cv e lettere di presentazione senza ricevere mai nessuna risposta? Vuoi restare tra loro?
Se non li scopri, continuerai a chiederti “perché non mi chiamano mai per un colloquio?“.
Grazie a questo test potrò darti consigli concreti e non farti perdere tempo con candidature che finiranno sempre nella spazzatura!
Ci vogliono 2 minuti, inizia subito!
Come fare un curriculum che non finisca nella spazzatura
Hai idea di quanti curricula (è latino) finiscano nella spazzatura?
La maggior parte.
Quando lavoravo come direttore di negozio (dirigevo un punto vendita di abbigliamento), ne ricevevo davvero tantissimi.
Ti assicuro che il tempo per leggerli tutti non c’è mai.
Io addirittura me li portavo a casa e li leggevo dopo cena, nel tempo libero, perché altrimenti non avrei mai potuto farlo mentre ero al lavoro.
Questo valeva per me e per quasi tutti: poco tempo, tante cose da fare e centinaia di curricula tutti uguali.
Questo è il primo vero grande errore.
Il tuo curriculum è perfetto quando si fa notare, quando mentre lo leggo, mi fermo e penso “interessante!”.
A te cosa serve questo curriculum? Solo a una cosa: farti notare.
Chi potrebbe assumerti deve leggerci qualcosa che lo interessi, pensare che tu sia la persona giusta, quella che sta cercando.
Almeno potenzialmente.
È ovvio che nessuno, o quasi, ti assumerà sulla base del solo curriculum, ma un colloquio lo ottieni solo se lo valuteranno in modo positivo.
Ecco quindi a cosa ti serve: a ottenere il tuo colloquio di lavoro, ossia avere l’opportunità di dimostrare quanto vali, che sei la persona che stanno cercando.
Per questo motivo ti suggerisco di rendere il tuo curriculum originale, unico, senza che finisca nell’anonimato e sia uguale, agli occhi di chi lo legge, a tutti gli altri.
Per riuscirci deve trasmettere qualcosa di te, presentare chi sei tu, non un titolo accademico che hanno migliaia di persone o un mestiere che molti sanno fare.
Tu sei unico, o unica.
Non è una domanda, ma un’affermazione.
Dal tuo curriculum deve emergere questa tua unicità, e vedrai come si fa.
Inoltre, proprio per questo, io non consiglio mai di scrivere poche cose e farne uno breve.
Il tuo curriculum, al contrario, deve essere completo, contenere tutto.
Ovviamente ordinato come si deve, per cui ora ti spiego che formato usare per riuscirci, ma niente tagli, niente omissioni.
Il tuo curriculum deve contente tutto quello che può aiutare chi lo leggerà a conoscerti, capirti e pensare che sei la persona che sta cercando.
Adesso andiamo al sodo e ti propongo anche un modello creato da me che puoi scaricare e utilizzare subito per scrivere il tuo curriculum.
Prima permettimi di farti un paio di precisazioni.
- Inviare centinaia di cv a tutti i potenziali datori di lavoro è sbagliato. Sì, lo fanno tutti, lo so, ma è sbagliato lo stesso!
- Il curriculum deve essere differente per ogni domanda, sempre personalizzato e unico, altrimenti perdi delle buone occasioni di ottenere un colloquio di lavoro.
- Il curriculum devi sempre accompagnarlo con una lettera di presentazione, ovviamente personalizzata anche questa per ogni domanda che fai.
- Non c’è scritto da nessuna parte che devi inviare domande solo se le aziende lo richiedono. Questo lo capisci meglio leggendo la mia guida in cui ti spiego come trovare lavoro.
- È solo un mezzo, nient’altro. Se capisci come fare un curriculum perfetto, seguendo le mie indicazioni, hai più possibilità d i fare un colloquio, ma è qui che ti giocherai davvero le tue abilità.
Nella guida che ti ho segnalato prima, per trovare un lavoro, ti spiego come ottenere un colloquio per ogni domanda che fai.
Impossibile?
Leggi la guida e vedrai che si può fare, ovviamente se segui i miei suggerimenti 😉
I preamboli sono finiti, adesso ti mostro come scrivere un curriculum eccezionale, partendo dal formato che deve assumere.
Come scrivere un curriculum: butta via i modelli che usano tutti!
I modelli che usano tutti, tipo eurpass e simili, sono pessimi.
Innanzitutto addio unicità, dal momento che sono molto vincolati e ti obbligano ad apparire come tutti gli altri.
E questo è male, molto male.
Inoltre seguono la logica di presentarti parlando di te senza curarti di cosa interessi a chi leggerà.
Esatto, cosa interessa a chi leggerà il tuo curriculum?
Ecco come dobbiamo procedere.
Tu devi creare un curriculum di base, uno che non invierai mai a nessuno, inserendo tutte le informazioni che vedremo in questa guida.
Questo ti serve come punto di partenza, come archivio, e lo aggiorni ogni volta che puoi aggiungere qualcosa di interessante e utile.
Il curriculum che invece spedisci lo crei, assemblando le informazioni presenti in quello base, in funzione dell’azienda a cui lo spedisci.
L’ordine da dare, infatti, dipende da cosa interessa a chi leggerà il tuo curriculum.
In prima pagina, la più importante, ci saranno le informazioni più utili a capire se tu sei la persona che stanno cercando.
Che siano hobby, competenze linguistiche, esperienze professionali o titoli di studio non conta.
In prima pagina metterai sempre le informazioni più rilevanti, seguendo come ordine l’interesse di chi leggerà la tua candidatura.
Dovrà vedere subito che il tuo profilo è quello che gli serve.
Se ottieni questa attenzione, poi leggerà anche tutto il resto, perché vorrà saperne di più sul tuo conto.
Ovviamente la lettera di presentazione deve aver fatto la sua parte nel creare curiosità su di te.
Il modello che ti propongo, quindi, presenta in cima i tuoi dati e il tuo nome, tanto grande da non passare inosservato.
In prima pagina le informazioni più utili, e in tutte le altre, seguendo un ordine qualsiasi, anche cronologico, tutto il resto.
Il curriculum di base, quindi, è come una scatola in cui hai delle tessere.
Ogni volta che fai una domanda di lavoro, ordini queste tessere in base ai gusti di chi dovrebbe assumerti, ma le usi sempre tutte, per far capire meglio chi sei.
Ora vedremo come costruirti ogni tessera, ma prima ho pensato di creare un modello del cv pronto per essere compilato.
Seguendo le istruzioni che ti darò adesso, potrai costruire il tuo modello base con facilità.
Una volta fatto questo, ci vorranno pochi minuti per preparare quelli da inviare davvero alle aziende per cui vorresti lavorare.
Il curriculum, ovviamente, l’ho realizzato in word, così ti verrà più facile modificarlo.
I due modelli, quello base e quello da inviare, li trovi entrambi qui.
Non devi pagare, inserire indirizzi email o roba simile.
Sono gratuiti, ci clicchi e inizi subito a utilizzarli.
Comodo vero?
Considera che è predisposto per aiutarti a compilarlo in modo originale, seguendo le indicazioni che sto per darti.
Considera che questo è un grande vantaggio e ti rende, a prescindere, già unico, o unica, rispetto alla concorrenza.
Bene, adesso vediamo cosa devi scriverci concretamente.
Cosa scrivere nel tuo curriculum
In cima al curriculum ti consiglio di scrivere ben evidente il tuo nome e cognome.
In questo modo darai al selezionatore la possibilità di notarlo subito e ritrovarlo facilmente.
In più che senso ha scriverci “curriculum vitae”, pensi che chi lo legge non sappia cos’ha davanti? 😉
Detto questo, ecco quali informazioni devi includere nella prima parte:
- Nome e cognome
- Data di nascita
- Indirizzo fisico
- Indirizzo email
- Profili social
- Nazionalità
- Foto
Per quanto riguarda la data di nascita, alcuni consigliano di ometterla.
Io dico che puoi scriverla, se ti vogliono escludere per la tua età (anche se è discriminatorio!), lo faranno al colloquio quando non potrai nasconderla.
Per lo stesso motivo ti consiglio di usare una foto, mentre in molti la eliminerebbero.
Prima o poi non vi vedrete? Che problemi hai a mostrare la tua faccia?
Certo, se sei nei servizi segreti è differente, ma in caso contrario, io la userei.
Ovvio che deve essere chiara, ritrarre il viso, non usarne una presa mentre eri in spiaggia o ubriaco, o ubriaca.
A parte questi accorgimenti, ti basterà sceglierne una carina, di quelle che metteresti sulla patente.
Per l’indirizzo email io ti consiglieri di aprirne uno con nome e cognome tuoi, senza nomignoli o cose simili.
Questo, a dire il vero, dipende anche dal settore in cui vuoi lavorare.
In generale cerca di far si che suoni bene e non sembri qualcosa di poco serio e inaffidabile.
Profili social: evita Facebook se ci troveranno immagini che diano una cattiva impressione di te.
Ma qui apriamo una parentesi: perché hai delle foto che danno una cattiva impressione?
Io la penso così: se qualcosa non la mostreresti a tua madre, o tua nonna, se te ne vergogni e la cancelleresti se il tuo datore la potesse vedere, allora non è la foto il problema.
Il problema è fare qualcosa che tu non consideri positiva, di cui ti vergogni.
Tieni conto che se da una parte molti datori oggi usano Facebook per avere più informazioni, dall’altra non devi fare o non fare qualcosa per quel che pensano gli altri.
Uscendo un secondo dal tema curriculum, ti consiglio una guida che ti spiega come essere felice.
Che sia cercare lavoro, ubriacarsi, giocare a bocce con gli anziani o andare al mare, tutto quello che facciamo ha sempre un solo scopo: renderci felici.
Se capisci come esserlo, come esserlo davvero, vedrai che il tuo profilo diventerà bello e non avrai problema a mostrarlo a chiunque.
Datore di lavoro compreso!
Detto questo ti suggerisco, se lo utilizzi, di segnalare il tuo profilo su LinkedIn, possibilmente aggiornato e ben curato.
Bene, chiarito come scrivere un curriculum con le informazioni generali, passiamo alla parte più ricca.
Le tue esperienze formative: cosa hai studiato
Cominciamo dalle tue esperienze di studio.
Tralasciando le scuole medie (a meno che non siano un’esperienza chiave) , ti consiglio di creare una tessera nel tuo modello base per ogni titolo o corso di studi che hai seguito.
Per prima cosa scrivi il nome del corso che hai seguito e l’istituto dove hai studiato.
Subito sotto la durata e il periodo, quindi il titolo con la votazione.
Anche se non è ottima.
Subito sotto elenca le materie che consideri più importanti, quelle principali.
Semplicemente una lista di nomi, niente di più.
Adesso andiamo al sodo: cosa hai imparato davvero?
Cosa ti ha dato studiare economia aziendale, piuttosto che diritto civile, o letteratura inglese o qualsiasi altra materia?
Pensa a quelle più importanti che hai appena elencato.
Trasforma un corso di studi in lezioni che hai appreso, in conoscenza che ti può essere utile, o lo è già stata.
Usa queste domande per spiegarti meglio:
- Studiare questa materia che conoscenze ti ha dato?
- Se non l’avessi studiata, cosa non sapresti adesso?
- Oltre alla nozione, come ha sviluppato il tuo modo di pensare?
- Ha influenzato il tuo approccio ad altre materie? Come?
- Ha influenzato il modo in cui interagisci con gli altri o i tuoi problemi? Come?
- Se un ragazzo non volesse studiarla, tu la consiglieresti? Per quale motivo?
- Cosa ci guadagnerebbe a studiarla e cose perderebbe non facendolo?
Quando rispondi a queste domande, così come a quelle che ti farò per tutta la guida, scrivi tutte le risposte, anche se molto lunghe e poi rielabora tutto.
Prima tira fuori gli elementi che ti servono per avere chiaro cosa scrivere.
Poi trasformalo in frasi brevi e chiare, adatte a finire sul tuo curriculum.
Tutti abbiamo studiato la letteratura italiana o la matematica.
Ma ognuno di noi ne ha tratto qualcosa di differente e unico.
A me la filosofia mi ha aiutato ad osservare il mondo in modo differente, l’economia a sviluppare un certo modo di pensare in maniera logica.
Devi dire come quello che hai studiato ti ha arricchito e reso unico.
Prenditi un paio di righe per rispondere a queste domande selezionando le materie, anche una o due soltanto, che sono state davvero le più preziose.
Però c’è una domanda ancora più importante: come ti ha cambiato questa esperienza formativa?
Prima hai analizzato le competenze e le conoscenze specifiche, ma in generale come ha inciso su di te questo percorso di studi?
Ecco alcune domande che ti aiuteranno a chiarirti le idee:
- Se tornassi indietro, rifaresti questo percorso di studi? Se sì, per quale motivo?
- Lo consiglieresti a un amico? Perché?
- Se non ti avesse dato nessun attestato, lo considereresti utile ugualmente?
- Tornassi indietro, sapendo cosa hai imparato, ma senza nessun attestato disponibile, lo rifaresti?
- Se non l’avessi fatto, cosa sarebbe diverso, in negativo? Cosa ti mancherebbe?
- In che modo ti ha reso migliore, in ogni senso?
Se osservi un’esperienza di studio solo in base a titoli e punteggio, ti perdi quello che è unico: il modo in cui tu cambi facendola.
Il titolo, ricordalo, lo hanno tutti quelli che hanno fatto quel percorso. Siete uguali da questo punto di vista.
Cosa ti differenzia da loro?
Esatto!
Il modo in cui hai fatto tesoro di questa esperienza, quello che hai imparato, come ti ha saputo arricchire.
E questo dipende sempre da te, da cosa sai tirare fuori dal tuo percorso.
Questo lavoro devi farlo per ogni esperienza formativa.
Prima di passare alle esperienze professionali, voglio però darti alcuni suggerimenti sempre validi durante la creazione del tuo curriculum.
- Cerca di essere sempre molto chiaro, o molto chiara, quando scrivi, chiunque deve poter capire di cosa parli.
- Immagina che sia tua nonna a leggere il tuo curriculum: capirebbe cosa hai davvero imparato, cosa ti ha dato quell’esperienza?
- Non usare parole generiche e termini ovvi, quelli che si leggono sempre in un curriculum. Più sei specifico, o specifica, meglio è: devi trasmettere unicità, usare parole che siano tue, esprimere le tue esperienze.
- Usa poche parole, scrivi tutto e poi taglia, riduci, fino a rendere chiaro ma breve quello che hai scritto.
- Usa grassetti, evidenziando le parole chiave che devono attirare l’occhio del selezionatore. Se ne usi troppi non servono, se ne metti pochi non bastano.
Navigando su internet trovi molti esempi di come scrivere un curriculum vitae.
Sono però generici e anonimi, perché tu e chiunque altro abbia le tue stesse esperienze o titoli, sarete uguali agli occhi di chi legge il vostro curriculum.
Ecco un esempio di come si scrive, di solito, la tua esperienza formativa.
Mediatore interculturale
Comunità incontro ONLUS
– front office di orientamento
– progettazione e mediazione linguistica
Si potrebbe dare di meglio, fare diversamente? Certo, ecco come.
Mediatore interculturale
Comunità incontro ONLUS
Principali materie: Front office di orientamento (ascolto attivo, comprensione delle necessità, risoluzione dei problemi degli utenti), progettazione e mediazione linguistica (Creazione di programmi didattici, approcci con gli studenti, gestione e affiancamento degli insegnanti).
Cosa ho imparato: La capacità di comprendere le diversità, l’abitudine a osservare ogni situazione non solo partendo dalla mia cultura, ma immergendomi nella mentalità delle altre, l’abitudine a informarmi e conoscere queste culture, grazie anche ad amicizie create in questo anno con persone di nazioni differenti.
Noti la differenza?
Nel primo caso è un elenco, anonimo, di materie e titoli. A che serve?
A poco, fidati.
Nel secondo dici cosa tu hai trovato di interessante e cosa tu hai imparato davvero.
Questo rende unico il tuo curriculum: scrivere la tua esperienza, non il programma del corso che hai seguito.
Esperienze professionali
Inizia ogni esperienza con il ruolo che hai ricoperto e l’azienda presso cui hai lavorato.
Poi specifichi la data e la durata.
Come tutti suggeriscono, poi passi a elencare le mansioni svolte, ma in modo diverso dal solito.
Se scrivi di aver fatto la commessa, per esempio, mi dici tutto e niente.
Hai solo battuto gli scontrini in cassa? Forse no, magari facevi anche altri lavori, ma la parola cassiera non me lo dice.
Accanto al ruolo, specifica cosa facevi davvero.
Spiega sempre che compiti avevi, di cosa ti occupavi, come, realmente, occupavi il tuo tempo.
Vuoi una mano?
Nessun problema, ecco le domande giuste.
- Cosa facevi esattamente?
- Come impiegavi davvero il tuo tempo, ogni giorno?
- Che obiettivi dovevi raggiungere, su cosa lavoravi?
Il mi consiglio è di essere molto esplicito, o esplicita, di non usare termini generici che potrebbero significare tutto e niente.
Quando hai scritto cosa facevi, pensa se tua nonna sarebbe in grado di capire chiaramente che cosa occupava il tuo tempo durante questa esperienza.
Ricorda che un livello, una mansione, potrebbero comportare attività diverse in aziende differenti.
Al potenziale datore devi far capire chiaramente cosa facevi.
Per aiutarti fai questo esercizio: scrivi un diario di come trascorrevi le tue giornate.
Anche molto preciso: alle 8:00 facevo questo, alle 9:00 quest’altro e così via.
Ripercorri il periodo di lavoro e tira fuori le occupazioni in cui davvero eri impegnato, o impegnata.
Entra anche nel dettaglio se vuoi che chi leggerà il curriculum capisca bene che hai fatto esperienza del lavoro che ti proponi di fare se sarai assunto, o assunta.
Infondo il selezionatore si chiede: questa persona saprà fare bene questo lavoro?
Se gli fai capire chiaramente che hai già fatto quello che a lui interessa, sarà un ottimo punto di partenza.
Ma la cosa davvero importante delle tue esperienze professionali viene adesso.
Cosa hai imparato in questa esperienza?
Ok, hai usato alcuni macchinari complessi, ma cosa hai imparato davvero?
Sai usarli come chiunque altro o hai sviluppato capacità particolari?
Hai lavorato in cassa, ma sai semplicemente battere uno scontrino o risolvere problemi complessi che si possono verificare?
Va bene dirmi cosa hai fatto e farlo in modo chiaro, ma questa esperienza ti ha insegnato qualcosa di prezioso?
Chiunque, avendo fatto un lavoro come il tuo, avrà la tua stessa esperienza.
Se ti limiti a dire cosa facevi sarete tutti uguali.
Ma quel che hai imparato, ciò che ti ha arricchito, questo dipende da te, è unico e a noi interessa evidenziarlo.
Ecco qualche domanda utile per compilare questa importantissima parte del tuo curriculum.
- Che cosa hai imparato esattamente grazie a questa esperienza?
- Se non l’avessi fatta, come cambierebbe la tua competenza?
- Se dovessi convincere un giovane a fare questa stessa esperienza, cosa gli diresti per fargli capire quanto potrebbe essere utile?
- Se tornassi indietro, la rifaresti? Per quale motivo?
- Che genere di soluzioni concrete hai imparato a trovare grazie a questa esperienza?
- Cosa dimostra che hai davvero imparato qualcosa di prezioso?
- Quando lo hai dimostrato e con che risultati?
Non devi semplicemente dirmi cosa hai fatto e quando. Questo lo scrivono tutti.
Devi fare un curriculum che sappia dimostrare la tua unicità, come ogni esperienza, formativa o professionale, ti ha reso la persona perfetta per quel lavoro.
Elabora le informazioni e le risposte a tutte queste domande per arrivare a spiegare, in modo chiaro e sintetico, cosa ti rende unico, o unica, rispetto a tutti gli altri.
Anche in questo caso ti mostro un esempio preso online e poi rivisto da me.
Cassiera
Pizza Pazza
Via dello Scoglio 146 40100 Bologna
Gestione della cassa, delle telefonate e delle ordinazioni.
Questa è la versione originale, e ora leggi quella modificata seguendo i consigli che ti ho appena dato.
Cassiera
Pizza Pazza
Via dello Scoglio 146 40100 Bologna
Mansioni svolte: Gestione cassa (scontrini, resi, chiusure di cassa e tutte le attività possibili con un registratore di cassa) e ordini (prenotazioni, richieste speciali, interfaccia con i pizzaioli per garantire tempi certi e correttezza nelle consegne).
Cosa ho imparato: L’uso delle priorità. Ho imparato a mettere in ordine le cose più importanti e non fare solo quelle urgenti, all’ultimo minuto. Ho imparato a coordinare il mio lavoro con quello degli altri, spesso restando oltre l’orario a capire come funzionano le altre mansioni per rendermi conto dei loro problemi e delle loro difficoltà, e poter dare una mano tenendone conto quando creavo ordini e prenotazioni.
Bella differenza anche qui vero?
Non badare tanto a cosa ho scritto, ho inventato.
Osserva cosa ho evidenziato, che cosa metto in risalto quando scrivo l’esperienza professionale.
Questa è sicuramente una sezione critica del curriculum, ma anche dalle prossime potremmo tirare fuori molto materiale interessante per convincere chi lo leggerà a farti avere un colloquio.
Do you speak english?
Per quanto riguarda la conoscenza delle lingue partiamo dagli attestati.
Se hai un certificato di livello nelle lingue straniere, inseriscilo subito, ad esempio scrivendo: inglese, livello B1.
Ovviamente specifica chi ha rilasciato il tuo attestato.
Se ti interessa sapere come viene valutata la tua abilità linguistica a livello europeo, leggi la pagina dedicata su Wikipedia.
Ovviamente inserisci tutte le lingue per cui hai dei titoli che riconoscono il tuo livello.
Tuttavia potresti non averne, pur conoscendo bene una lingua, oppure potresti avere più competenze dei titoli che hai.
Cosa fare? Dimostra di cosa stai parlando.
- Se la tua ragazza è Tedesca e vai spesso in Germania a trovarla, e con questo parli bene questa lingua, scrivilo.
- Hai lavorato un anno a Londra come barista ma non hai un attestato? L’inglese lo sai anche meglio di chi ha studiato, per cui racconta la tua esperienza.
- Ogni settimana hai degli scambi linguistici con ragazzi bulgari da oltre un anno via Skype? Dillo, il bulgaro, probabilmente, lo conosci bene.
- Di solito guardi i film in lingua francese perché tuo nonno era transalpino e te l’ha insegnato? Fammelo sapere, dimmi che lo sai.
Solitamente queste informazioni non entrano nei curricula, ma se sono prove concrete di qualcosa che sia fare, devi inserirle.
Per me vale di più che tu vivi in Spagna da un anno che non un attestato di lingua spagnola.
Dimostra le tue competenze, fammi sapere come puoi essere sicuro, o sicura, di averle, quando le hai utilizzate o acquisite.
Queste sono informazioni reali, non le solite frasi del tipo: buona conoscenza scritta e parlata dell’inglese, oppure inglese scolastico.
Queste frasi significano: conosco l’inglese male, come lo insegnano a scuola.
Meglio non scrivere nulla, se una lingua non la conosci, non inserirla.
Nessuno ti costringe.
Ovviamente puoi dire che hai studiato al liceo il francese.
Verità, sempre la verità, perché prima o poi, se pompi il tuo curriculum, si vede, e sarà peggio.
Competenze informatiche
La logica è la stessa.
Parti sempre dagli attestati se ne hai e se sono davvero validi.
Come detto la patente del computer a me sembra poco credibile.
Se mi dici che il tuo computer te lo sei costruito tu assemblandolo e te lo ripari, mi dai un’informazione davvero interessante.
Hai titoli di programmazione, scuole, attestati? Bene inseriscili.
Ma se sei presente su forum di settore, se hai un sito dove parli di questi argomenti, segnalalo subito perché darai informazioni molto più dirette e concrete.
Se nel tempo libero crei volantini per l’associazione del tuo paese o la parrocchia, scrivilo e magari allegameli anche, valgono molto più di attestati in grafica che dicono tutto e niente.
Come noti non sono un amante dei formali titoli di studio.
Se li hai, inseriscili tutti, ma dai anche prove tangibili, concrete e verificabili delle tue competenze.
Non scrivere che sai usare Photoshop, dimmi perché, come, quando, da quanto e fammi vedere che risultati ottieni.
Non devi dire che sei bravo, o brava, devi sapermelo dimostrare, far capire.
Il punto centrale è far percepire che tu sai fare le cose, non solo hai titoli che dovrebbero dimostrarlo.
Infondo, se le competenze ti mancano pur avendo i titoli, si vedrà subito.
Ecco come di solito si scrivono nel curriculum.
Conoscenza degli applicativi Microsoft e del pacchetto Office, in modo particolare Excel e Access. Buona capacità di navigare in Internet.
Bene, penserei io, e chi mi dimostra che sai usarle davvero?
Lo immagini un curriculum in cui scrivi che non sai usare il computer?
No, quindi se tutti lo scrivono, e nello stesso modo, è come se non ci fosse, non serve a niente.
Ecco come potrebbe diventare:
Lavoro da 5 anni come programmatore, ho studiato da autodidatta ma realizzo siti e applicazioni web in php. Ad esempio: (elenco dei siti creati con link se il cv è digitale!).
Queste non sono belle parole, sono dati concreti, dimostrazioni che sai fare quello che sostieni di saper fare.
E io posso verificarlo subito, quindi vale molto di più.
Chiaro?
Interessi e passioni
Ricorda che lo scopo del curriculum è far comprendere la tua unicità.
Il punto non è far sapere dove vai in vacanza o come impieghi il tuo tempo libero, ma perché lo fai e come questi ti completa.
Per prima cosa, ovviamente, spiega brevemente quali sono le tue passioni e cosa ti interessa.
Pensa ai tuoi Hobby, alle cose che fai nel tempo libero, a quelle che davvero ti piacciono.
Quello che devi fare, per ognuna, è individuare in che modo ti ha migliorato.
- Se la tua passione è il blogging, questo potrebbe averti dato la capacità di comunicare in modo chiaro con gli altri.
- Se ami la fotografia, questo potrebbe averti permesso di sviluppare un certo gusto estetico e un’attenzione ai dettagli.
- Se ami le parole crociate, magari questo ti ha dato un vocabolario più ricco e migliorato le tue capacità nel parlare.
- Se ti piacciono i puzzle, questo potrebbe averti permesso di sviluppare una certa pazienza in quello che fai.
Ovviamente questi sono solo alcuni esempi.
Come vedi, il tuo obiettivo è di informare non tanto di cosa ti piace, ma di come questa passione ti ha permesso di sviluppare qualità che potrebbero risultare preziose.
Proprio per questa ragione, a seconda di chi riceve il tuo curriculum, una tessera legata a un hobby potrebbe addirittura essere più interessante delle tue esperienze di studio.
Quello a cui devi prestare attenzione è come questi interessi ti hanno migliorato e sottolineare le capacità che hai sviluppato in questo modo.
Ecco qualche domanda per aiutarti a fare questo lavoro.
- Osserva dall’esterno le tue passioni: mentre le svolgi, che capacità o abilità metti in pratica?
- In quali settori professionali potrebbero essere preziose certe capacità?
- Se non fosse una tua passione, cosa non sapresti fare, in che modo peggioreresti rispetto a oggi?
- Se dovessi convincere i genitori di un bambino a permettergli di coltivare questo interesse, cosa evidenzieresti al di là del piacere nel farlo, cosa ci guadagna il bambino?
- Come ti ha migliorato questa passione rispetto a prima di iniziare a coltivarla?
Cerca di cogliere i vantaggi personali, pratici, anche semplicemente emotivi che derivano dai tuoi interessi.
Le cose che facciamo incidono su di noi perché gli dedichiamo il nostro tempo.
Metti da parte il concetto di lavoro o di risultati e guarda a come ti trasforma il modo in cui impieghi il tuo tempo libero.
Ecco come si fa di solito (inutilmente o quasi):
Scrittura creativa: corso presso l’Informagiovani del Comune di Bologna.
Che dire, carino, ma che mi interessa?
Vediamo di renderlo interessante.
Passione per la scrittura creativa: creo storie e aiuto i ragazzi a inventare il seguito di ognuna di esse, presso un’associazione della mia città.
Cosa mi ha dato: Fantasia e creatività, avere facilmente le risposte a problemi inaspettati, saper collegare velocemente temi anche distanti, cogliendo subito agganci. Quando dialogo con clienti o amici, saper fare questo non mi lascia mai senza parole e riesco a capire subito dove gli altri vogliono arrivare, prima che lo dicano chiaramente.
Ora la musica cambia e di molto, perché stai spiegando cosa fai e come ti migliora.
Pensa sempre che questo potrà dare valore aggiunto se ti assumono, per questo interesserà al selezionatore.
Capacità relazionali e di leadership
Questa è una delle sezioni più banali dei curricula che di solito scriviamo.
Frasi come ottime capacità di relazionarsi con gli altri oppure capacità di lavorare in gruppo e assumersi la responsabilità, sono inutili.
Sono frasi fatte, che scrivono tutti e che non hanno alcun valore.
Ma questa è una sezione importante, visto che queste capacità di lavorare o interagire con gli altri sono essenziali in qualsiasi lavoro.
Facciamola bene allora!
Hai una capacità di parlare in pubblico? Di relazionarti con gli altri? Sai coordinare un gruppo?
Perfetto, scrivi tutte le cose in cui sei abile in tema di comunicazione o leadership.
Poi spiega quando hai sviluppato queste abilità, come le hai tirate fuori e quando le hai dimostrate.
- Dici di saper comunicare? Come fai a saperlo?
- Quando lo hai dimostrato, in che occasioni la tua comunicazione ti è servita?
- Che risultati hai ottenuto, come misuri questa tua capacità?
Devi dare prove concrete di quello che dici.
Altrimenti sono solo chiacchiere a cui nessun datore darà peso.
Se su internet sei un moderatore di un forum scrivilo, spiegando come questo ti porti ad affrontare lamentele, critiche, insulti nella community che gestisci.
Pratichi uno sport di squadra? Ottimo spiega come questa esperienza ti sia servita per sviluppare capacità di gruppo, e di comunicazione.
Dirigi un gruppo di volontariato? È perfetto, dillo chiaramente spiegando cosa fai e che capacità hai sviluppato.
Non limitarti però a dire che sai lavorare con gli altri perché fai volontariato.
Spiegami cosa dimostra che sai farlo bene.
Giocare in una squadra sportiva non vuol dire saper lavorare in gruppo.
Così come dirigere un gruppo di volontari non significa saperlo fare bene.
Scrivi le tue capacità, quelle vere, non quelle che si scrivono in un curriculum.
Poi spiega quando le hai acquisite, come, facendo cosa, e soprattutto in che situazioni le utilizzi e ti sono utili.
E poi dammi qualche risultato, spiegami come le hai utilizzate con successo.
Esperienze vere, raccontami chi sei, cosa sai fare.
Questa potrebbe essere una delle sezioni principali, perché comunicare e lavorare con gli altri non sono abilità secondarie, anzi.
Per esperienza posso insegnarti a fare un lavoro in poche settimane, ma spesso non bastano interi mesi a insegnare come si sta in gruppo.
Questa è davvero una sezione disastrosa di solito, ecco un esempio:
Capacità di lavorare in situazioni di stress, legate soprattutto al rapporto con il pubblico e alle scadenze fiscali delle attività lavorative.
Perché non va bene?
Perché è aria fritta, una frase che ho letto su ogni curriculum, tutte uguali, e ovviamente poco veritiere.
Ecco come renderla concreta:
Capacità di gestire lo stress, sviluppata interagendo con il pubblico nei reclami.
Cosa so fare: so calmare chi mi sta di fronte, anche se è un cliente inferocito. Di solito cerco di ascoltare, senza giustificare l’azienda, quindi gli propongo delle soluzioni per capire se ho compreso cosa vuole e se gli sta bene cosa posso fare, quando iniziamo a dialogare serenamente, troviamo sempre quella giusta e se ne va soddisfatto. La soddisfazione è vederli venire a salutarmi personalmente quando tornano a comprare in negozio.
Ora mi stai spiegando qualcosa di reale, facendomi un esempio vero in cui ti sei trovato, o trovata.
Ora mi dici chi sei e cosa sai fare, prima riempivi solo lo spazio bianco sul foglio.
Ultimi dettagli: come concludere il tuo curriculum
Alla fine del tuo curriculum inserisci sempre una riga per l’autorizzazione al trattamento dei dati personali.
Non tutti la consigliano, ma teoricamente è obbligatoria, se consideri che il datore, senza questa autorizzazione, non potrebbe nemmeno leggere il tuo curriculum.
Certo, la metti alla fine e quindi chi lo legge lo scopre solo dopo averlo letto che non poteva.
Ma la burocrazia è quella che è, io la metterei, giusto per precisione e completezza.
Cosa devi scrivere? Ecco il testo che va bene:
Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo le disposizioni del Decreto legislativo 196 del 2003.
Subito dopo, ovviamente, nome e firma.
Finito, ecco come fare un curriculum perfetto, che attiri davvero l’attenzione.
In realtà non è che sia davvero finito, anzi.
Come ottenere un colloquio per ogni curriculum inviato!
Come anticipato, costruisci un modello di base, magari scaricando quello che ti ho preparato.
Lo compili e lo usi per comporre il curriculum che devi inviare, ricordandoti di personalizzare l’ordine delle varie informazioni in base a chi deve leggerlo.
In prima pagina sempre i tuoi dati personali e poi i due o tre contenuti che sono più interessanti per l’azienda a cui chiedi lavoro.
Tutto il resto va nelle altre pagine e non preoccuparti di farne uno lungo: se interessi, stai pur certo, o certa, che il selezionatore lo leggerà tutto, con attenzione.
Considera però che scrivere un curriculum, per quanto buono, non basta.
La lettera di presentazione è importante, ma devi soprattutto capire come affrontare un colloquio di lavoro una volta che lo avrai ottenuto.
Scrivere un curriculum perfetto ti serve a ottenere uno, ma se poi non lo affronti nel modo giusto, perdi la tua occasione.
Leggi tutte le guide che ti ho suggerito, perché trovare lavoro non significa inviare curricula a destra e manca, ma avere un piano e un’idea in testa.
Ecco le risorse che davvero ti saranno utili:
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- Cosa fare nella vita: come trovare la propria strada. Una guida che ti aiuta a capire cosa fare, qual è la vera passione che dovresti trasformare nel tuo lavoro.
- Come scrivere una lettera di presentazione. Senza, il curriculum potrebbe non essere sufficiente.
- Come affrontare un colloquio di lavoro. Ovvero come sfruttare al massimo le occasioni a tua disposizione dimostrando di essere la persona giusta.
- Come trovare lavoro facendo quello che ti piace. Il modo per ottenere un colloquio per ogni curriculum che mandi e fare il lavoro che ami, dove dici tu.
Se lo trovi difficile e vuoi una mano, possiamo fare un incontro via Skype in cui ti aiuto a identificare tutti i difetti del tuo cv e decidiamo come migliorarlo. Leggi questa pagina per fissare un appuntamento ⇒
Adesso hai davvero tutti gli strumenti che ti servono per trovare il lavoro giusto per te.
Ovviamente dipende tutto da come li userai.
Non ti resta che seguire le indicazioni e fare del tuo meglio.
Se hai bisogno di una mano con il curriculum, lascia un commento e chiedimi quello che vuoi, ti aiuterò a renderlo davvero perfetto.
Più che discriminatorio è “illegale”, ma tanto lo fanno lo stesso, per il semplice fatto che non mi si può dimostrare il contrario. E non solo con l’età, ma anche e forse soprattutto col sesso. Metti come cassiere una che rientra o meno nei moderni classici di bellezza, e vedi chi prendono; mettila 20enne e 50enne, e vedi chi prendono (salvo particolari esigenze di professionalità e/o la prima che non sa niente ed è rimbambita la seconda che lo fa da una vita; insomma tutti i casi che vuoi); ma prendi anche un ragazzo o una ragazza, e vedi che i negozi hanno prevalentemente le seconde. E dico prevalentemente perché solo donne sarebbe troppo antisgamo.
però appunto chi può dimostrarmi che discrimino? nessuno certamente. Hanno scelto perché meritavano loro, punto e basta. Fino a prova contraria ci possono essere leggi anche con condanna a morte, ma per casi di palese impossibilità a dimostrare il contrario la gente fa solo i propri comodi.
Proprio recentemente oltretutto ho scoperto di una ragazza da me conosciuto che ha fatto con colloquio col merdonald. L’anno scorso avevo visto la bellezza di cinque annunci diversi, cinque aperture differenti. Annuncio del giorno prima (e quindi non posso aver avuto migliaia di persone davanti). Annuncio senza esperienza (e io ne avevo nell’ambito). Non mi hanno nemmeno chiamato. Cv sbagliato ecc? mi rimandi a quelle tue pagine? giustissimo, ok. Ma son certo che nemmeno lei rientra nel cv perfetto. Sarà un ragionamento facile, ma per me è solamente perché si preferiva un dolce viso 20enne a uno – che francamente non conosidero brutto , ma pur sempre maschile – quasi trentenne. Saranno state due situazioni completaente differenti, va bene, ma ricordo che non ero l’ultimo della fila per un annuncio dove avevo poche possibilità… e non chiamarmi nemmeno, ma vedere su monster “l’azienda ha scartato il tuo cv” uno delle domande se le fa. E le risposte sono: “più esperienza, più gnocca; meglio se entrambe. Poi i maschi ce li metto per sembrare open mind, e se voglio proprio far brutto metto pure stranieri”
Ma credo che nessuno abbia visto 30-40enni visibilmente brutti in quei posti (eccezioni a parte, gusti a parte; parlo proprio a livello molto generale).
Digressione molto ampia, ma mi sentivo in dovere di farla.
Realtà.
Ci sono posti dove guardano altre caratteristiche (e chi dice che l’aspetto avvenente della commessa non incida sulle vendite?), tu hai sempre due opzioni: ti lamenti (magari a ragione) o pensi a fare di più.
Non guardare ai limiti, cerca le opportunità 🙂
Ciao, complimenti per le guide, sono estremamente utili e chiare, sono fantastiche e dei consigli veramente preziosi. Grazie mille! La mia domanda però è cosa bisogna fare se non si ha alcuna esperienza? Io non posso dire che ho una capacità e come e dove l’ho sviluppata ecc. perché non ho mai lavorato finora, l’unica esperienza lavorativa è stata molto tempo fa come cameriera, abbastanza negativa, per un mese. Le mie passioni invece sono più individuali che in gruppo. La mia passione più grande è la scrittura creativa, ma non credo paghi e quindi mi sono laureata in Lingue, un’altra mia passione. Così ne ho tante ma non credo di poterle sfruttare tutte, per esempio mi piace arredare casa.. Ti ringrazio in anticipo se mi rispondi. P. S. Avrei veramente bisogno del tuo aiuto, seguirò tutti i passi, ma come faccio a diventare cliente dell’azienda che voglio conoscere se non ho una carta di credito? Passo obbligatorio tra l’altro..
Ciao Giulia,
se non hai lavorato mai, punta su altro.
Non devi badare al contesto in cui hai sviluppato el tue capacità, ma alle capacità stesse.
Sentiamoci, penso che in un incontro via Skype potremmo chiarire tutti i punti. Scegli quando da questa pagina 😉
Ciao Giacomo, volevo chiederti un consiglio per un cv (prima esperienza), più che altro riguardo l’ impostazione da dare.
Dato che non ho esperienza devo puntare più su skill/competenze acquisite in diversi modi ecc…
Quello che volevo chiederti era è meglio fare una lista della spesa tipo mi piace fare A che mi ha permesso di essere B oppure in altro modo tu cosa mi consiglieresti?
Ciao Marco,
io partirei dalla competenza e spigherei poi come l’hai sviluppata, quando hai dimostrato di averla concretamente.
Grazie mille per la risposta, se queste competenze le ho apprese ad esempio giocando a videogame secondo te posso inserirle? (Tipo utilizzo pc ecc)
Grazie millle ancora!
Certo,
purché sia chiaro come le hai sviluppate, siano competenze valide, concrete e che quello che hai fatto dimostri che le possiedi.
Soprattutto legale a come possono tornare utili nel lavoro che vuoi fare.
Il cv non dovrebbe mai essere fine a se stesso, ma legato alla lettera e al lavoro che chiedi. Leggi questa pagina 🙂
Ciao giacomo, ho scoperto da poco il tuo interessante blog e sto cercando di redigere un cv e una lettera di presentazione che mi possa aiutare a trovare un lavoro nel customer care e in ambito amministrativo. Potresti darmi una mano? Dove posso scriverti? Grazie e a presto! 🙂
Ciao Stefania,
da qui 🙂
Ciao! Sto modificando il curriculum seguendo la tua guida, ma ho dei dubbi su due voci che vorrei inserire:
1) corsi fatti dopo la scuola ma attinenti alla mia professione: vorrei sapere se inserirli nella parte della formazione o fare una sezione dedicata e come strutturare la sezione
2) devo inserire una dichiarazione personale in cui dire che non posso fare una determinata cosa per problemi di salute. Come lo inserisco?
Grazie e scusa il disturbo
Ciao Silvia,
la dichiarazione personale la inserirei alla fine del cv.
Per i corsi li inserirei nella sezione formazione, sempre parte del tuo percorso formativo sono, anche se successivi alla scuola.
Ovviamente porta in prima pagina sempre ciò che è più interessante e pertinente per chi lo leggerà, indipendentemente dalla sezione in cui dovrebbe stare 🙂
Ciao Giacomo, i tuoi articoli li trovo sempre molto interessanti e mi danno ottimi spunti. Il mio problema è questo: mi riesce difficile trasmettere passione e ”unicità” nella stesura del mio curriculum poiché la professione per la quale chiedo occupazione non è quella che vorrei realmente svolgere nella vita. Diciamo che si tratta di un “cuscinetto” temporaneo per guadagnare qualcosa in attesa di potermi realmente rivolgere all’altra professione che richiede un trasferimento in un altra città e una gavetta sicuramente non stipendiata, almeno agli inizi. So che ovviamente non conoscendo i dettagli non puoi darmi chissà quale aiuto. Mi chiedevo se ti è già capitato di occuparti di situazioni simili ed eventualmente cosa hai consigliato.
Ciao Viola,
io ti consiglierei di cercare un lavoro “cuscinetto” che sia in grado di farti fare esperienza utile per quello che ami davvero.
Anche in senso lato, intendiamoci.
Il segreto sarebbe capire che abilità o capacità ti servono per il lavoro che desideri, e individuarne altri, anche totalmente differenti, che però ti farebbero sviluppare quelle capacità 🙂
Leggiti questa guida, ti darà degli spunti interessanti 🙂
Come sempre i tuoi articoli sono una risorsa importante per la mia crescita personale. Grazie Giacomo!
Grazie Salvatore 🙂
Salve Giacomo, apprezzo molto il tuo approccio alle competenze prima che ai titoli, mi trovi d’accordo. Ho visionato l’esempio di curriculum pronto che hai messo a disposizione e sono un po’ perplessa: capisco il tuo ragionamento di mettere prima quel che è più rilevante al posto di lavoro desiderato ma non crea anche un po’ di confusione visto che mischia “pezzi” provenienti da sezioni diverse?
Ciao Laura,
dipende.
Se lo guardi in ottica di sezioni, sì, mischia parti prese da sezioni differenti.
Se lo guardi in ottica azienda, allora no se riesci a ordinare tutto in base a cosa loro cercano e chiedono.
Poi ovviamente l’ordine lo decidi tu di volta in volta, e decidi tu quanto “disordinarlo” in base al tuo obiettivo: porre l’accento (prima pagina) su quel che pensi possa far scattare l’interesse di chi leggerà 🙂
Inoltre vedilo sempre con un tassello, assieme alla lettera di presentazione e al dossier.