Come vivere felici: le 7 regole per avere successo

Esiste una regola che spiega come vivere felici? Oggi te ne svelo addirittura 7, spiegandoti come puoi applicarle subito e dove approfondirle tutte:

  1. Non siamo felici? Ecco dove sta il problema!
  2. Prima regola: Diventare una persona proattiva.
  3. Seconda regola: Inizia dalla fine.
  4. Terza regola: Stabilisci le tue priorità, ma quelle giuste!
  5. Quarta regola: Inizia a vincere e far vincere.
  6. Quinta regola: Prima devi capire, poi farti capire.
  7. Sesta regola: Sinergia, unione e interdipendenza.
  8. Settima regola: Affila la lama, conclusioni per vivere felici.

Le 7 regole per avere successo è il libro che userò come mappa in questa guida.

Tra poco conoscerai quali sono le regole per vivere felici e saprai anche se questo libro vale il tuo tempo e i tuoi soldi.

Preparati, perché questa è una guida pratica, per cui avrai molto da fare.

Partiamo subito!

 

Come vivere felici: dove nascono le 7 regole per avere successo

Come vivere felici

Secondo Stephen Covey, l’autore del libro, il problema di fondo di ognuno di noi, è l’etica della personalità.

Che significa?

Semplicemente che oggi diamo importanza a comportamenti, atteggiamenti all’immagine e non ai principi che seguiamo nella vita.

Così diventa più importante cosa facciamo, o come comunichiamo con gli altri, di chi siamo realmente.

Il carattere etico porta a pensare che esistono principi fondamentali […] e che le persone possono ottenere il successo reale e una felicità duratura se integrano questi principi nel loro carattere.

Il segreto di una vita felice, dunque, è lavorare sul tuo carattere, su chi sei e non su comportamenti o aspetti esteriori.

Già che ci siamo, per riscaldare i motori, leggiti anche la guida in cui ti spiego come cambiare carattere in 30 giorni.

Cosa suggerisce Covey?

Dice che sono necessari dei cambiamenti di prospettiva, cioè devi cambiare il modo in cui osservi la vita.

Nel libro c’è un gioco molto interessante, legato a delle immagini, e qui purtroppo non posso mostrartelo.

Se leggerai Le 7 regole per avere successo ti sarà utile per comprendere quanto la nostra visione del mondo possa essere soggettiva.

Infatti noi vediamo il mondo non come esso è, ma come siamo noi, come siamo condizionati a vederlo.

Per capire come vivere felici dobbiamo innanzitutto renderci conto che il lavoro deve iniziare dall’interno.

Tu devi cambiare se vuoi trasformare la tua vita.

I problemi non sono fuori di te, non è quello che fanno gli altri a metterti in difficoltà.

Per questo Covey sostiene l’importanza del carattere: se tu cambi, cambia ogni cosa perché l’affronti, la vivi e la pensi in modo differente.

Le 7 regole che sto per mostrarti servono proprio a cambiare tu, poi a interagire meglio con gli altri e a rendere continuo questo miglioramento.

Immagina di forare una ruota mentre ti trovi in aperta campagna, e non hai nessuno a cui chiedere aiuto.

Pensi che arrabbiarti riparerà la ruota?

Ovviamente no.

Certo che se resti calmo, o calma, la ruota resta comunque da sistemare.

Cambiando tu, però, potrai affrontare un problema reale nel modo migliore.

Ecco perché una vita felice inizia da dentro di te, e ognuna delle prime tre regole ti spiega come rivoluzionare, positivamente, la tua vita

 

Prima regola: diventare una persona proattiva

Come gestire le emozioni

Covey racconta la storia di Victor Frankl, uno psicologo di origine ebraica che ha vissuto l’esperienza dei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale.

I dettagli di questa storia li puoi leggere nel libro, a noi interessa la conclusione a cui si arriva: che esiste, tra quello che ti accade e le tue reazioni, uno spazio.

In questo spazio risiede la nostra facoltà di fare scelte e prendere decisioni.

In sostanza ci sono tre teorie di cosa decida la nostra vita:

  1. Determinismo genetico: sei quello che ti hanno tramandato i tuoi genitori, a livello di dna, e puoi fare poco, o meglio niente, per cambiare.
  2. Determinismo psichico: sei quello che hanno fatto i tuoi genitori nella tua infanzia, le loro paure, il loro comportamento ha stabilito chi sei. Anche qui puoi cambiare poco.
  3. Determinismo ambientale: sei il frutto della società in cui vivi, dei tuoi colleghi, parenti, amici, insomma, ancora una volta dipende tutto dall’esterno.

Anche se tutti continuano a dirci, in televisione, negli spazi dedicati agli esperti, che siamo condizionati dal passato e dalle scelte degli altri, sappi che non è vero.

Per capirlo meglio ti suggerisco una risorsa che ho scritto per spiegarti cos’è la libertà. Leggila subito.

In realtà c’è uno spazio tra ogni stimolo che vivi e ogni risposta che dai.

  • Tra il comportamento scortese e la tua reazione.
  • Tra la risposta negativa e la delusione.
  • Tra il tuo successo e la tua gioia.
  • Tra le parole che senti e la tua gratitudine.

Questo spazio ti permette di scegliere ed essere padrone, o padrona, della tua vita.

[…]noi siamo responsabili della nostra vita. Il nostro comportamento è una funzione delle nostre decisioni, non delle condizioni in cui viviamo.

Proattività significa utilizzare questo spazio e decidere come reagire.

Nulla ha il potere di controllarti, nessuno può farlo.

Ti consiglio di leggere subito un approfondimento in cui ti spiego cos’è l’indipendenza emotiva, così comprenderai che enorme potere hai sulla tua vita.

In sostanza sei tu che scegli cosa provare e come reagire in ogni situazione.

Comprendere questo significa lavorare per aumentare la dimensione di quello spazio.

Più è grande il vuoto tra le cose che ti succedono e le tue reazioni, più hai modo di scegliere cosa fare.

Per riuscirci ho creato una guida che ti spiega come sfruttare questo spazio per imparare come gestire le emozioni negative e trasformarle in positive.

Ma la proattività ci permette di capire come vivere felici anche andando a lavorare sulle cose che sono in nostro potere.

Ci sono cose che ci coinvolgono, che possono suscitare in noi emozioni e che spesso tendono a condizionarci.

Poi ce ne sono altre, di meno ovviamente, che possiamo influenzare.

Ti coinvolge la pioggia quando prepari una vacanza al mare, e non la puoi influenzare.

Però puoi decidere per una meta alternativa, o per rinviare la vacanza al mare e andare al cinema o al museo.

Covey insiste sull’importanza di lavorare su quello che puoi influenzare, cioè di agire sulle cose che puoi cambiare e modificare.

È ovvio che qualunque cosa tu farai, la pioggia è fuori controllo per te!

Invece di lamentarti di un problema, pensa a cosa puoi fare, concentrati sulle cose che puoi influenzare direttamente e agisci.

Più fai quello che puoi, più intervieni su tutti i fatti che puoi modificare, più la tua capacità di controllare la tua vita, e di scegliere, cresce, aumenta.

In pratica diventa sempre più grande la tua capacità di incidere sulla realtà che ti circonda, invece di subirla, solamente, come facciamo di solito.

Questo è il segreto della prima regola: renditi conto che sei tu a decidere ogni tua reazione e fai il possibile, agisci pensando a cosa puoi cambiare.

Niente scuse, lamentele o recriminazioni: agisci e lavora su quello che è in tuo potere.

 

Seconda regola: inizia dalla fine

La strada per essere felice è una sola

Ora che sai che puoi cambiare tutto cambiando te stesso, o te stessa, devi iniziare dalla fine.

In pratica devi avere chiaro in mente dove intendi andare, qual è la tua destinazione, altrimenti non la raggiungerai mai.

Cominciare pensando dalla fine significa iniziare con una chiara comprensione della nostra destinazione. […] sapere dove siamo diretti e capire se i nostri passi sono sempre nella giusta direzione.

Ovviamente, se non sai dove stai andando, come fai a sapere se la strada che percorri è quella giusta?

Quello che devi fare è comprendere dove vai, qual è la destinazione e ovviamente questo ci porta a una domanda fondamentale: come scelgo questa meta?

Il segreto è renderti conto che tu vuoi essere felice e andrai, sempre e comunque, nella direzione che ti darà questa felicità.

Il succo della seconda regola è definirla, comprendendo cosa realmente ti renderà felice.

La prima cosa da fare, dunque, è capire cos’è la felicità, altrimenti diventa difficile darle una forma.

Quello che devi fare, quindi, è capire come arrivarci, cosa ti renderà felice.

Qualunque sia la risposta che sceglierai, diventerà per te il centro della tua vita, la cosa più importante.

Essendo quindi la tua meta, determina le tue scelte, la direzione che segui, la forza con cui vivi ogni sfida.

Insomma, tutto dipende da questa risposta.

Ovviamente ti rendi conto di quanto sia importante?

Bene, per aiutarti a capire qual è la risposta giusta e come trovarla, ho realizzato una risorsa che reputo fondamentale.

Probabilmente una delle più preziose presenti nel sito, che ti spiega cosa ti renderà felice.

Tutto inizia da qui.

Per la mia esperienza ti garantisco che il 100% dei problemi è dovuto a due ragioni sole:

  1. Hai trovato la risposta sbagliata, perché quello che consideri la cosa più importante per te non ti renderà mai felice.
  2. Hai trovato la risposta giusta ma la vivi e la segui nel modo sbagliato.

Ti assicuro che tutti i tuoi problemi rientrano in uno di questi due motivi.

Non c’è altro.

Anche se poi a noi piace trovare cause della nostra infelicità in tutto e tutti.

Nel libro puoi leggere molti esempi per capire come le cose che ritieni fonte di felicità influenzino la tua vita.

Covey prende in considerazione famiglia, amici, lavoro, partner, chiesa, successo, oggetti e molto altro, per farti riflettere.

La seconda regola, dunque, ti dice che devi sapere a cosa dare la priorità nella tua vita.

Se la prima ti ha mostrato che tutto dipende da te, questa ti dice che tu scegli dove andare.

Se la scelta è giusta, sei quasi arrivato, o arrivata.

Il punto successivo è capire come percorrere questa strada, cioè come organizzarti durante il viaggio.

 

Terza regola: Stabilisci le tue priorità, ma quelle giuste!

Agisci subito

Alcune delle cose che fai ogni giorno sono urgenti.

Non puoi rinviarle e devi affrontarle subito.

Altre sono importanti, cioè ti permettono di raggiungere la tua destinazione.

Quello che hai scoperto essere fonte della tua felicità.

Il segreto è dare le giuste priorità, ovvero dare la precedenza alle cose importanti prima che diventino urgenti (e non ti lascino alternative!).

Puoi spegnere un incendio che sta distruggendo la tua casa chiamando i vigili del fuoco, ma se spegnessi la carta che brucia nella spazzatura, non sarebbe meglio?

Quando ci lasciamo guidare dalle cose urgenti, facciamo i pompieri: arriviamo sempre tardi, solo per contenere i danni.

Se inizi, invece, a fare sempre le cose che contano, al momento giusto, di attività urgenti ne avrai sempre meno.

Di solito, infatti, siamo sempre occupati da mille impegni, del tutto inderogabili, e le cose davvero importanti, ma appunto non urgenti, le rinviamo.

Questo è uno dei modi migliori per complicarti la vita.

Covey suggerisce di fare tre semplici cose:

  1. Identifica i ruoli che ricopri nella tua vita. Insegnante, marito, fidanzata, fratello, amica, genitore.
  2. Datti degli obiettivi per ciascun ruolo.
  3. Programma cosa farai nei prossimi giorni per ogni obiettivo, in base ai tuoi ruoli.

Ovviamente considera che le attività importanti sono quelle che ti permettono di raggiungere il vero obiettivo, cioè la destinazione finale.

La seconda regola, aiutandoti a capire cosa deve avere la priorità nella tua vita, ha definito dove stai andando.

Questa terza ti dice come organizzarti per non sprecare energie in cose di poco valore.

E quando non puoi rinviare e devi fare un sacco di lavoro?

Bene, arriva il momento di lasciare alcuni compiti ad altri, cioè delegare.

In sostanza devi affidare il potere ad altri, dargli la responsabilità di un compito e non certo telecomandare le altre persone.

Ci vuole fiducia, per cui inizia subito a leggere cosa ho scritto sull’argomento e scoprirai che fidarsi è bene.

Per delegare ecco i passi che Covey suggerisce:

  • Chiarisci che risultati ti aspetti. Non dare nulla per scontato e sii molto preciso, o precisa, nell’indicare gli obiettivi finali.
  • Dai delle linee guida, spiega quali sono i limiti entro i quali l’altro deve muoversi.
  • Dai tutte le risorse necessarie, anche il tuo aiuto se serve, affinché l’altro possa riuscire senza problemi.
  • Stabilite come valutare i risultati, affinché tutti sappiano bene come sarà giudicato il loro lavoro, stabilendo criteri chiari.
  • Definisci le conseguenze. Cosa succederà, in sostanza, in funzione dei risultati finali.

Io aggiungo un paio di consigli.

  1. Non costringere nessuno ad aiutarti, anche se ne avresti il potere.
  2. Delegare è qualcosa che fai in ogni situazione in cui affidi un compito agli altri, non sentirti in diritto di comandarli comunque.
  3. Coinvolgi le persone, fa che partecipino alla definizione degli obiettivi o delle risorse, insomma, lavorateci assieme e non importi sugli altri.
  4. Non mettere mai i risultati prima delle persone. Loro, ricordalo sempre, sono molto più importanti.

Devi agire, stabilire dove arrivare e ordinare le tue priorità per fare prima quello che conta davvero.

Se ti assumi la responsabilità della tua vita, scopri cosa conta e ci lavori ogni giorno dando la precedenza alle cose importanti, stai già cambiando tutto.

A questo punto è il momento di svelarti le tre regole sui rapporti con gli altri.

 

Quarta regola: inizia a vincere e far vincere

Come aiutare gli altri

Covey fa un esempio molto carino, paragonando le nostre relazioni al conto corrente bancario.

Ogni gesto d’amore e rispetto è un versamento.

Ogni scortesia, ogni distrazione o pretesa, un prelievo.

In pratica puoi fare errori quanto più sai essere positivo, o positiva, con gli altri.

Mentre se non agisci con amore o comprensione, non avrai credito sufficiente quando sbagli.

E sappiamo bene entrambi che capiterà!

Ecco alcuni esempi di versamento che potresti iniziare a utilizzare nelle tue relazioni con gli altri:

  • Comprendere l’altra persona, cioè capire le sue priorità, cosa gli interessa davvero, per cosa lotta sinceramente.
  • Badare alle piccole cose, ossia gentilezze e cortesie che spesso fanno la differenza e più spesso sono trascurate perché banali oppure ovvie.
  • Mantenere gli impegni, quando fai quel che hai detto di fare e dimostri di saper rispettare una promessa.
  • Scusarti sinceramente quando sbagli, quando manchi di rispetto, non comprendi, o ti comporti con poca attenzione nei confronti delle debolezze o dei bisogni dell’altro.

Di depositi ne trovi altri, con esempi e approfondimenti, leggendo il libro.

Sono altri spunti interessanti e consigli che ti torneranno molto utili.

Solo se comprendi che le tue relazioni dipendono dalla tua capacità di dare, puoi cominciare a crearne di positive.

Prima di cominciare con il cuore delle tre regole sui rapporti con gli altri, considera che tutto dipende dall’amore.

Infondo quando ami versi sul conto, quando non ami, stai prelevando.

Imparare ad amare è una guida che ritengo indispensabile e ti consiglio di leggere subito.

Scoprirai che puoi fare versamenti enormi, con poco.

E ricorda che quel versamento non è solo per l’altra persona, perché quando ami tu stesso, o tu stessa, cominci a stare bene.

Se vuoi rendertene davvero conto, scopri come amare se stessi possa essere semplice e divertente.

Passiamo quindi al cuore della quarta regola: pensare vincere/vincere.

Il succo è questo: non ha senso che tu vinca se gli altri perdono.

Non ti serve avere successo se chi ti aiuta ha problemi.

Non va bene averla vinta in una discussione se l’altro si sente sminuito.

Devi vincere facendo vincere gli altri.

Tra l’altro, cosa sia davvero il successo, se lo ricerchi senza curarti degli altri, probabilmente non ti è chiaro.

Ne ho scritto in una risorsa dedicata anche alla motivazione, che è il segreto del vero successo.

Leggila.

È ovvio che quando tu vinci e loro perdono, proveranno soprattutto invidia, fastidio o risentimento.

Funziona oggi e forse domani, ma alle persone, come a te, non piace perdere, e se tu non sai farle vincere insieme con te, non continueranno a esserti d’aiuto.

Se invece i tuoi trionfi, piccoli o grandi che siano, sono i loro, allora la vostra unione si rafforza e a loro piacerà vincere con te.

Ecco tre consigli di Covey:

  1. Coerenza con quello che per te è più importante, con la tua direzione, sempre e in qualsiasi situazione.
  2. Maturità, ossia avere un forte equilibrio fra il coraggio di esprimere chi sei, le tue convinzioni e il rispetto e la considerazione per quelle degli altri, che non vengono dopo le tue, ma sono altrettanto importanti.
  3. Mentalità dell’abbondanza, ossia non avere l’idea che qualcuno deve perdere perché tu vinca, ma cominciare a pensare che tutti possano vincere.

Invece di cercare di imporre le tue idee, o di arrivare a compromessi che segnano una sconfitta parziale di tutti, devi credere negli accordi.

Una soluzione che sia ottima per tutti, dove vincete entrambi e dove, soprattutto, ti rifiuti di vincere se questo significa far perdere chi hai vicino.

In questo la comunicazione efficace ti aiuterà molto.

Con la prossima regola ne parliamo meglio, ma la guida che ti ho appena linkato non puoi perdertela!

 

Quinta regola: Prima devi capire, poi farti capire

Comunicazione efficace

Il vero problema nei nostri rapporti è che non capiamo gli altri e poi non siamo capaci di farci capire.

Il guaio è che, come spiega Covey, ascoltiamo in modo autobiografico.

  • Noi valutiamo: ci troviamo d’accordo o in disaccordo.
  • Inquisiamo: poniamo interrogativi partendo dal nostro modo di vedere le cose.
  • Consigliamo: forniamo consigli basati sulla nostra esperienza.
  • Interpretiamo: cerchiamo di mettere a fuco il prossimo, di spiegare le sue motivazioni, il suo comportamento, sulla base delle nostre motivazioni e del nostro comportamento.

In altre parole siamo sempre noi il centro della nostra attenzione.

Prima devi invece capire gli altri.

Per farlo ascolta e poi riformula.

Quando qualcuno ti parla, invece di partire dal presupposto di aver capito, ripeti a parole tue cosa ha detto, chiedendogli se non stai travisando le sue idee.

Solo se questa persona ha davvero inteso dire quello che hai capito, puoi rispondere.

In sostanza devi prima verificare se hai capito o solo interpretato a modo tuo, e poi farti capire dicendo cosa pensi.

Per questo ci sono tre elementi che come base di una buona comunicazione.

  1. Ethos, ossia la tua credibilità ovvero quanto le persone si fidano di te realmente e pensano che tu sia dalla loro parte.
  2. Pathos, la tua capacità di comprendere le emozioni degli altri e entrare in sintonia con loro dal punto di vista emotivo.
  3. Logos, quanto sei bravo, o brava, a comunicare le tue idee, a dialogare a trasmettere cosa pensi, chi sei.

Per migliorare la fiducia che gli altri hanno verso di te, ti suggerisco una guida che ti spiega proprio come aiutare gli altri a vivere una vita felice.

Spesso le tue buone intenzioni, infatti, potrebbero non essere apprezzate o accolte dagli altri.

Sulle emozioni ti suggerisco una guida che te le farà comprende a fondo, e ti spiega come gestire le emozioni negative e trasformarle in positive.

Sulla comunicazione leggi la risorsa che ti ho suggerito prima, scoprirai un altro libro da non perdere.

Il succo di questa regola è andare sempre alla ricerca, prima di tutto, della comprensione degli altri.

Ad esempio:

  • Quali sono i motivi per cui fanno quello che fanno?
  • Cosa si nasconde, o potrebbe nascondersi, dietro le loro parole?
  • Sono aggressivi? Bene, per quale motivo potrebbero aggredirti per difendersi?
  • Cosa sta loro a cuore, cosa gli interessa davvero?

Da oggi smetti di giudicare cosa pensano gli altri, cosa fanno e cerca di capire i loro motivi.

Non è questione di stabilire se si sbagliano o no.

Se vuoi aiutarli e interagire con loro in modo positivo devi prima comprenderli davvero.

Non siete in competizione: o vincete insieme, o perderete insieme.

Ascolta, in silenzio, fai domande e non dare ordini, chiedi e non criticare.

Poniti sempre nei panni degli altri, questo è il solo modo di arrivare a vincere insieme.

 

Sesta regola: Sinergia, unione e interdipendenza

Le 7 regole per avere successo sinergia

Apprezzare le differenze è l’essenza della sinergia […] tutti gli esseri umani vedono il mondo non così com’è, ma come essi sono.

Questo significa imparare a capire che non deve esserci necessariamente un punto di vista migliore, guarda caso il tuo, ma due differenti.

Pensiamo sempre di osservare la realtà in modo oggettivo, ma questo non accade praticamente mai.

Siamo sempre condizionati dalle nostre esperienze, visioni, idee, convinzioni, ma ci arroghiamo la capacità di vedere meglio di tutti gli altri.

Sinergia significa cercare una terza alternativa.

Covey fa un esempio:

Una moglie e un marito arrivano a litigare per via dei loro punti di vista differenti.

Lui vuole andare con i figli in vacanza, una vacanza programmata da tempo, mentre lei ha appena saputo che la madre sta male e vorrebbe andarla a trovare.

Il problema nasce perché ognuno vede la situazione dal proprio punto di vista, ignorando e non capendo l’altro.

Sinergia significa andare alla ricerca di un’alternativa, di una soluzione che non penalizzi un po’ tutti, ma che sia vantaggiosa e positiva, totalmente, per entrambi.

Se vuoi sapere come hanno risolto la questione i due protagonisti della storia di Covey, non ti resta che leggerti il libro 😉

La sesta regola vuole spingerti a non vedere le cose dal tuo solo punto di vista, ma a comprendere quello degli altri.

Detta in altri termini ecco cosa fare:

  1. Lascia perdere come vedete le cose, cerca invece di capire gli obiettivi reciproci, cosa vuoi ottenere tu e cosa vuole l’altra persona.
  2. Comincia a tirare fuori idee di come potreste ottenere entrambi quello che volete collaborando, lavorandoci su assieme.
  3. Valuta le varie possibilità e non scegliere quella che vi penalizza meno, ma piuttosto quella che va bene a entrambi, che vi soddisfa totalmente.

Avere visioni differenti è un problema solo se si vuole imporre agli altri la propria.

Altrimenti, più punti di vista possono portare idee e soluzioni nuove e magari migliori delle tue.

Sinergia significa questo: cercare una terza via, dove entrambi, senza incertezze, vincete.

Visto che ho scritto una guida per spiegare come essere sicuri di sé e risolvere qualsiasi problema, credo sia il momento giusto per leggerla.

Così arriviamo all’ultima regola, la settima

 

Settima regola: affila la lama e ultimi consigli per vivere felici

Adesso tocca a te

Prima di spiegarti come si affila la lama, vediamo brevemente le sei regole che ci spiegano come vivere felici:

  1. Tu sei responsabile della tua vita, tu decidi come reagire di fronte a ogni situazione e devi concentrarti su quello che puoi cambiare e influenzare.
  2. Parti dalla fine, scopri cosa davvero merita di essere la priorità della tua vita, cosa realmente può darti la felicità che desideri (leggi questa guida, mi raccomando!).
  3. Dai priorità alle cose importanti, a quelle che contano per raggiungere questa meta e delega il resto.
  4. Vinci coinvolgendo gli altri in questa vittoria, che sia la vostra. Impara a dare agli altri la stessa importanza che dai a te.
  5. Prima cerca di capire gli altri, senza interpretare a modo tuo le loro idee, e poi fatti capire, ottenendo la loro fiducia e comunicando con chiarezza e trasparenza.
  6. Non pensare di avere ragione mentre gli altri sbagliano. Sono tutti punti di vista, tu cerca sempre la soluzione migliore per tutti.

Cosa vuol dire affilare la lama?

Significa ricaricare le pile, ritrovare energia per mettere in pratica, ogni giorno, queste sei regole.

Come vivere felici se non abbiamo la forza di farlo?

Covey suggerisce 4 livelli:

  1. Dimensione fisica, attraverso esercizi e sport per allenare respirazione e muscolatura.
  2. Dimensione spirituale, scoprendo il modo giusto per sviluppare la tua. Io ti suggerisco questa risorsa che ho scritto sulla spiritualità, per iniziare a orientarti.
  3. Dimensione mentale, ossia sviluppando una consapevolezza personale (leggi anche questa guida!) e imparando a confrontarsi senza pregiudizi, leggendo molto (qui trovi alcune idee) e riflettendo tanto.
  4. Dimensione sociale/emozionale, imparando ogni giorno ad applicare le regole 4, 5 e 6, imparando a comunicare meglio a creare relazioni sincere e basate sull’amore.

Il succo di questa settima regola sta in una spirale positiva che tu puoi creare.

Per continuare a progredire dobbiamo imparare, impegnarci e fare, imparare, impegnarci e fare, e poi imparare, impegnarci e fare nuovamente.

Ci siamo, abbiamo concluso il viaggio e sai quali sono queste chiavi per vivere felice.

Voglio però finire proponendoti un’ultima guida che raccoglie alcuni elementi fondamentali che ho sperimentato personalmente, al di là del libro di Covey: come essere felici qualsiasi cosa accada.

Ho visto e provato che la felicità non dipende da niente e nessuno, e voglio che tu scopra qual è il suo segreto.

Ovviamente ti invito a leggere il libro di Covey, per me è stato illuminante su tanti aspetti fondamentali.

Non condivido ogni parola, ma credo che sia una lettura che tutti dovremmo fare.





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