Conoscere Dio: da dove partire e come costruire una relazione con Lui

Per conoscere Dio oggi ti racconto una storia.

 

Un famoso scrittore pubblicò il suo più importante libro, una sua biografia dettagliata in ogni minimo particolare.
Vendette milioni di copie e con l’editore organizzò tante presentazioni per conoscere i suoi lettori.

Con lui viaggiava sempre un collaboratore fidato, che lo seguiva ormai da anni.
Più che collaboratori erano come padre e figlio, visto che lo scrittore aveva superato i 60 anni e il suo collaboratori ne aveva poco meno di 40.

Un giorno, in libreria, una signora si presentò con una copia del libro e chiese allo scrittore un autografo.
Al termine della presentazione fu organizzata una piccola cene tra alcuni dei lettori e lo scrittore.
Al tavolo c’erano anche l’editore, il collaboratore e la signora.

Mentre mangiavano, un ragazzo chiese allo scrittore cosa ne pensasse della situazione politica del loro paese.
La signora si affrettò subito a spiegare quale fosse l’idea politica dello scrittore.
Lui sorrise in silenzio.

Una giovane, poco dopo, chiese allo scrittore cosa pensasse invece della situazione economiche mondiale.
Anche qui parlò la signora, spiegando cosa pensasse lo scrittore.
Lui sorrise senza dire nulla.

Altri, poco dopo, fecero domande su tanti temi, anche su esperienze personali dello scrittore, e ogni volta, puntualmente, la signora rispondeva al suo posto.
Quando lei si alzò per uscire a fumare una sigaretta, il collaboratore la seguì e le chiese: “Come mai risponde sempre lei alle domande?”.

“Perché conosco profondamente lo scrittore” rispose la donna senza indugio, “ho letto tutti i suoi libri e li conosco praticamente a memoria” continuò, “per cui so perfettamente la risposta giusta, so bene cosa penserebbe, direbbe e consiglierebbe alle persone”.

“Sa” disse il collaboratore, “io lavoro con lui da oltre 10 anni, e più che un datore di lavoro è per me come un secondo padre”. La signora era interessata a sapere cosa stesse per dirle.

“Abbiamo affrontato tanti momenti insieme e vissuto esperienze che nessuno, a parte noi, può conoscere.
Eppure dopo tutto, so bene di non conoscerlo tanto da poter rispondere a nessuna domanda al posto suo“.

 

Il comportamento della signora forse ti farà sorridere: davvero una persona può conoscere così bene qualcuno solo per averne letto i libri?
Davvero riterresti sensato ridurre la profondità di una persona alle pagine in cui ha condiviso una piccola parte di sé?

 

Conoscere Dio o illudersi di sapere tutto di Lui?

Conoscere Dio

Io penso che ci serva una vita intera per comprende noi stessi.
E considera che per riuscirci possiamo stare in contatto con noi 24 ore al giorno per tutta la vita.
Neanche un giorno di separazione.

E conosciamo ogni emozione vissuta, ogni pensiero, ogni desiderio ogni paura.
Per farlo io sto in contatto con me ogni istante.

Conoscere un’altra persona è impossibile.
Conoscerla così profondamente come la signora riteneva di conoscere lo scrittore, è un’illusione.

Ognuno di noi è un universo così immenso, in continua espansione, che per me è impossibile comprendere perfettamente un altro essere umano.
Nemmeno se ho letto della sua vita o tutti i libri che ha scritto con le sue mani.

Sei d’accordo?
Eppure molti si illudono di sapere cosa Dio pensa, vuole, desidera, solo perché hanno letto (spesso memorizzato) un libro che neanche è stato scritto da Lui (e su questo ci torneremo!).

Impieghiamo una vita a conoscere noi stessi (a volte senza successo), non riusciamo a conoscere davvero persone con cui trascorriamo ore del nostro tempo, a cui possiamo fare domande e ricevere risposte dirette, e pretendiamo di conoscere Dio per aver letto poche pagine di un libro?

Leggi tutti i libri scritti su Dio che vuoi.
Di certo la Bibbia sarà il primo da cui partire.
Ma ricorda che un libro è solo un punto di partenza, o uno spunto, un contributo.

Per conoscere Dio devi creare una relazione che andrà immensamente oltre quello che leggerai in un libro.
Una relazione che sarà sempre, per forza di cose, soggettiva, personale e unica.

Leggere la Bibbia è come salire su una nave: è solo l’inizio, ma il mare sconosciuto che hai di fronte non puoi scoprirlo restando nel porto in cui è ormeggiata la nave.

Devi salpare, lasciare gli ormeggi (ogni presunta certezza) e addentrarti nel mistero che, per quanto altri possano descriverti per averlo sperimentato in prima persona, sarà sempre una scoperta unica.

Conoscere Dio significa costruire una relazione personale, intima, che sta nel tuo cuore, non nelle pagine di un libro.

Mi auguro tu voglia salpare per questo viaggio e non restare, come tanti fanno, sulla nave ferma nel porto vantandosi di sapere tutto del mare (mai visto) che sta loro di fronte.


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