Cos’è la felicità: scopri come viverla ogni giorno

Che cos’è la felicità? Possiamo essere felici?
Prima di cominciare chiariamo un concetto: tutti vogliamo essere felici.

Con questo intendo che vogliamo stare bene, provare emozioni positive, vivere con serenità, avere una sensazione di pace e calma. Ti faccio un paio di domande per essere chiari:

  • Preferisci stare bene o stare male?
  • Ti piace di più la rabbia o la gioia?
  • Preferisci sentirti rilassato, o rilassata, oppure in preda ad ansia e preoccupazione?

Non serve che indovino le risposte. Ecco, in questo senso dico che tutti vogliamo essere felici. Prima ancora di definirla, ora sai cos’è la felicità di cui parliamo: quel che tutti vogliamo.

Le sfumature le vediamo tra poco, ma ricorda che l’obiettivo di tutti è stare bene. Ora possiamo capire come arrivarci.

 

Cos’è la felicità: condizionata o incondizionata?

Cos'è la felicità

Definire la felicità è difficile perché se chiedi a 100 persone “cos’è la felicità per te?” riceverai, grosso modo, 100 risposte differenti.

Per farci un’idea dei tanti significati possiamo rivolgerci a wikipedia, ma non voglio partire dalla mia definizione, te la farò leggere più avanti.

Esistono due modi di intendere la felicità:

  • Condizionata, ossia quella che provi solo se succede qualcosa di preciso. Le parole degli altri, un risultato che vuoi ottenere, un comportamento nei tuoi confronti.
  • Incondizionata, ossia quella che provi e basta. Non ha importanza cosa succede, sei comunque felice.

Ovviamente la seconda forma sembra poco realizzabile, quasi un’utopia oppure una sorta di illusione. Ma ne parliamo tra poco.

La prima, quella che potremmo definire felicità condizionata è invece la più logica, quella più comune, insomma, quella che tutti possiamo provare nella nostra vita.

Cercando fonti e ispirazione per scrivere questo approfondimento, mi sono imbattuto in un articolo interessante trovato su Stateofmind.it. Spiega i 14 punti che rendono una persona felice, secondo lo studioso Michael Fordyce.

Te lo cito sia perché è interessante questo elenco di elementi chiave, sia perché quasi tutti rientrano nella prima tipologia, ossia quella felicità che dipende da qualcosa per poterla provare.

Alcuni elementi sono, ad esempio:

  • Tenersi occupati ed essere più attivi.
  • Passare più tempo socializzando.
  • Essere più produttivi, svolgendo attività che per noi hanno valore.
  • Sviluppare una personalità socievole.
  • Avere migliori e più profondi rapporti intimi, intesi come tempo passato con persone importanti.

Sono tutte voci positive, è ovvio, ma condizionano la tua felicità.

Ad esempio, devi avere buoni rapporti con gli altri, fare attività che ti piacciono o essere socievole.

Sono tutte cose positive, come detto, ma dipendono da te solo in parte.

Per stare con gli altri, loro devono voler stare con te.

Spesso sarai costretto, o costretta, in attività che magari non ti piacciono.

Che succede se non riesci a sviluppare questi punti? Due cose fondamentalmente:

  • Non sarai felice.
  • Questi elementi diventeranno un chiodo fisso da realizzare a ogni costo.

La felicità condizionata ci spinge a ottenere qualcosa per essere felici.

Una famiglia unita, un partner che ci ami, degli amici sinceri, una bella casa, un buon lavoro, dei successi sociali e qualsiasi altra cosa.

Questo ti porterà a dipendere da questi fattori che, spessissimo, non potrai controllare.

Ricordati che tutti vogliamo essere felici.

Se questo dipende da fattori fuori controllo, significa che sarà facile provare frustrazione, delusione e rabbia quando questi elementi non ci danno la felicità che desideriamo.

Prova a pensare all’ultima volta che ti sei arrabbiato, o arrabbiata.

  • Qualcuno si era comportato male?
  • Non avevi ottenuto qualcosa che desideravi?
  • Avevi perso un’occasione?
  • Avevi dovuto fare i conti con un imprevisto che ti creava disagi o problemi?

Qualsiasi motivo tu possa trovare, se scaviamo a fondo, sarà legato a un ostacolo al tuo benessere.

Le emozioni negative nascono quando vediamo una minaccia alla nostra felicità.

Più non hai il controllo sulle cose che devono renderti felice, più è facile provare queste emozioni negative.

Non controllandola tu direttamente, la tua felicità è più a rischio. Qualcosa potrebbe andare storto.

Prima di proseguire ti propongo di misurare la tua capacità di vivere una vita felice.

Come? Con il mio test: poche domande che ti aiuteranno a riflettere molto su come vivi oggi la tua vita.

 

La felicità, la soddisfazione o il piacere?

La felicità non è soddisfazione o piacere

La cosa più semplice è confondere la felicità con la soddisfazione. Ma non sono la stessa cosa.

Sei soddisfatto, o soddisfatta, ogni volta che ottieni quello che desideri.

La soddisfazione è sempre un’emozione condizionata.

Gli esempi fatti prima sono più soddisfazioni che felicità. D’altronde, soddisfatto, vuol dire che hai ottenuto quanto volevi.

Se la felicità è ridotta a questo, allora è normale che cominciamo a fare elenchi di obiettivi da raggiungere a tutti i costi: vogliamo essere felici. Per esempio:

  • Ricevere amore dalle persone care.
  • Avere la stima e il rispetto degli altri.
  • Avere successo nel lavoro.
  • Avere i soldi per vivere una vita comoda e tranquilla.
  • Incontrare una persona speciale che ci ami.

L’elenco è infinito ma si tratta sempre di cose che dipendono solo in parte da noi e che quasi sempre non controlliamo.

Se per essere felici cerchiamo di ottenere tutto quello che potrebbe venirci in mente di desiderare, non lo saremo mai. Infatti, appena ottieni qualcosa cosa succede?

La soddisfazione dura poco, per sua natura, e presto ti concentri sul prossimo obiettivo.

Ci sarà sempre qualcosa che ti manca e che devi conquistare.

Il risultato è una continua corsa al prossimo traguardo e molti effetti spiacevoli:

  • Ogni cosa che desideri creerà tensione, paura di non farcela, ansia nei momenti decisivi: e se non ci riuscissi? Se fallissi?
  • Le cose che ottieni potresti sempre perderle, sono fuori dal tuo controllo. E se si rompesse? Se lo perdessi? Se smettesse di amarti?
  • Ogni cosa che desideri potrebbe esserti portata via da qualcun altro. E se me lo rubassero? Se qualcuno mi portasse via questa persona che amo?

La soddisfazione dura poco, è legata a qualcosa che dipende pochissimo da te e crea una marea di emozioni negative.

Pensa alla rabbia, alla delusione o alla tristezza: non nascono tutte perché non hai, o perdi, qualcosa che ritieni importante?

Attraverso la soddisfazione possiamo ambire a brevi momenti di felicità condizionata.

Si può avere di più, molto. Pensa se potessi essere sempre felice.
Qualsiasi cosa succede, tu stai bene, e nulla riesce a turbarti.
Impossibile?

No, ma andiamo con calma, inizia a comprendere che la soddisfazione non è felicità e anzi la allontana.
Ma la felicità non è neanche piacere.

Il piacere deriva sempre da uno stimolo esterno, come ad esempio la torta al cioccolato, un massaggio, un abbraccio, un complimento.

Il punto è che il piacere è qualcosa che dura poco, passa in fretta e a cui ci abituiamo velocemente.

A quel punto iniziamo a cercare altro, perché ci stanchiamo delle stesse cose. Cerchiamo sempre novità, stimoli differenti, perché andiamo incontro all’assuefazione.

Le cose che ci procurano piacere tendono a stancarci presto. E poi vogliamo altro. Se dico noia non ti viene in mente nulla?

Quante volte hai abbandonato divertimenti che all’inizio erano fantastici ma col tempo diventavano noiosi e deludenti?

Il piacere che proviamo passa in fretta e lascia sempre un solo desiderio: averne ancora, averne di più.

Così diventiamo facilmente dipendenti da situazioni o persone che devono darcelo.

La felicità, paradossalmente, la allontaniamo cercando il piacere.

In un libro di Matthieu Ricard, Il gusto di essere felici, ho letto un esempio che mi piace molto.

 

È come quando sentiamo prurito. Istintivamente, cerchiamo sollievo grattandoci.

Ma il sollievo dura poco perché il prurito ritorna più intenso, e noi sfreghiamo la pelle fino a farla sanguinare.

Abbiamo confuso sollievo e guarigione.

Quando decidiamo di non grattarci più, anche se ne abbiamo una gran voglia, non è perché pensiamo che grattarci sia male, ma perché la nostra esperienza ci ha insegnato che scorticarci è ancora più doloroso, e che la tortura finirà presto se aspetteremo che il prurito si attenui da solo.

 

Questo è un ottimo esempio. Anche io mi grattavo appena sentivo prurito, ma ho scoperto che la felicità arriva quando scegli di non grattarti.

E funziona!
Ciò che conta è la felicità non è piacere e nemmeno soddisfazione.

Non che queste siano cose sbagliate o negative: semplicemente sono cose diverse, effimere, di breve durata. Prendiamo anche un altro esempio.

Oggi si comincia a parlare di FIL.
Cos’è?

La cosiddetta felicità interna lorda, ossia un modo per misurare il benessere di una nazione in base alla felicità dei suoi abitanti. Il 20 marzo 2017 si parlava proprio di questo nella puntata di SkyTg24 in cui sono stato ospite.

La scienza si è molto impegnata a capire cos’è la felicità e come poterla migliorare.

In giro comincerai a vedere sempre più spesso ricerche che ti dicono cosa rende felici (felicità condizionata!) e statistiche sui paesi in cui c’è più felicità.

Sarà vero?

Di solito funziona così: io chiedo alle persone se sono felici e in base alle loro risposte stabilisco i paesi con il più alto tasso di felicità. Ma se io ti chiedo se sei felice, tu cosa mi dirai?

Dipende, senz’altro, ma la tua risposta riguarderà, al 99%, la tua soddisfazione.

Te l’ho spiegato, è facile confonderle, e così scopri che i paesi che sarebbero più felici sono quelli con un buon sistema sociale, tasse proporzionate ai servizi, un’attesa di vita positiva, meno criminalità e corruzione.

Cosa vuol dire?

Che queste ricerche che oggi cominciano ad andare tanto di moda non sono affatto capaci di misurare la felicità incondizionata, reale, profonda, ma solo la soddisfazione delle persone.

Più la gente ha quello che desidera, anche se non serve a essere felici, più è soddisfatta e penserà di essere felice. Ma è una felicità a tempo, condizionata, che domani potrebbe svanire.

La prossima volta che senti di queste ricerche o di questi sondaggi, ricordati questo: non misurano la felicità che tutti cerchiamo, ma quella condizionata a cui ci siamo abituati.

Io voglio darti di più.

 

La mia ricetta per la felicità

La mia ricetta per la felicità

Ci siamo.

Abbiamo tolto dal tavolo il piacere, la soddisfazione, le tante cose che cerchiamo di ottenere pensando che ci renderanno felici.

Arriviamo a cos’è la felicità secondo me: uno stato mentale di profondo, autentico e duraturo benessere.

Visto che ti ho dato la mia ricetta, forse è il caso che ti spiego meglio gli ingredienti e poi ti mostro come usarli bene.

  • Profondo vuol dire che sei pienamente felice, non in modo superficiale o passeggero.
  • Autentico perché è una felicità vera, non auto costruita per ingannarti.
  • Duraturo perché non finisce, come soddisfazione e piacere, ma dura sempre.

Uno stato di benessere che proviamo anche nei problemi o nelle difficoltà.

Possiamo essere felici anche se le cose non vanno come ci aspettavamo, o se abbiamo malattie o crisi da fronteggiare.

La felicità è uno stato mentale.

Diversi anni fa provavo, come tutti, molte emozioni negative: rabbia, delusione, tristezza, nervosismo, e le provavo spesso.

Le situazioni avevano il potere di farmi innervosire quando le cose andavano male, e le persone sapevano deludermi o farmi arrabbiare.

Normale no?

No, in realtà ho scoperto che tutte queste emozioni e questi stati d’animo, compresa la mia felicità, non erano per niente sotto il controllo degli altri e non contava cosa mi accadeva.

Ho scoperto, sperimentato e vissuto che tutto dipende da noi.

Possiamo essere in un angolo di paradiso e sentirci profondamente infelici ugualmente. So perfettamente di proporti una visione della felicità molto differente dal consueto.

E so anche molto bene che potrebbe sembrare irreale, o quantomeno molto difficile da raggiungere.

È vero, non è facile, ma ti assicuro che è possibile. Ma ovviamente tu puoi sempre accontentarti della felicità condizionata che tutti cercano.

Non voglio certo importi la mia esperienza o le mie idee.

Voglio solo mostrarti i motivi per cui credo che questa sarebbe una scelta sbagliata, per te.

  • La tua felicità non dipenderà mai totalmente da te.
  • Le cose non andranno sempre come vuoi, e questo ti farà stare male.
  • Proverai spesso emozioni negative, e questo non ti farà stare bene.
  • Non deciderai tu della tua vita: se vivi una giornata storta non potrai fare nulla per cambiarla.
  • Potresti essere sempre felice, ma così lo sarai solo a volte, per poco, e occasionalmente.
  • Vivrai solo una felicità condizionata, breve e incerta.

Per me questi sono motivi sufficienti per cercare una felicità profonda, autentica e duratura. Ovviamente io e te siamo uguali: vogliamo essere felici.

Se vuoi qualcosa di più grande dell’offerta mediocre che la società propone, ti spiego come cambiare concretamente la tua vita.

Che senso avrebbe aiutarti a capire cos’è la felicità senza però indicarti come portarla nella tua vita di ogni giorno?

Ti ho detto che puoi essere sempre felice. L’ho sperimentato personalmente e lo vivo ogni giorno, io stesso.

Quello che sto per dirti è testato, ma sarai tu a decidere se funziona: basta provare. Considera che richiede impegno e determinazione. Forse però, l’ingrediente più importante, è volerci credere.

Ora ti do la ricetta.

 

 

1. Gestire le tue emozioni

La felicità è un’emozione.

Imparare a gestire le tue emozioni significa imparare a scegliere quelle positive, come la felicità appunto, invece di quelle negative.

In questo rientrano alcuni passi chiave verso la felicità: arrivare al perdono, ad esempio, imparare a dire grazie per quello che hai e sei.

 

2. Diventare liberi

Non credo che sia possibile comprendere appieno cos’è la felicità senza capire cos’è la libertà.

Ti ho spiegato che possiamo essere felici se smettiamo di dipendere dall’esterno e prendiamo in mano la nostra vita.

Questo è possibile solo se siamo liberi.
Io ho scoperto che siamo sempre liberi, in qualsiasi situazione. E questo ci porta anche a capire il senso della vita.

 

3. Cerca dentro di te

Quando abbiamo visto la differenza tra condizionata e incondizionata, credo sia stato chiaro che una felicità che dipende dall’esterno è sempre debole.

Non è fuori che devi cercare, ma dentro di te.

Io penso che l’autostima sia un tassello importante, perché sei tu che crei la tua felicità.

 

4. Aprire gli occhi e osservare la realtà

In ho scoperto anche che non sapevo nulla della realtà. Certo la vivevo, ne ero immerso, ma non la vedevo affatto.

Purtroppo questo è quel che accade a molti di noi, se non proprio a tutti. Viviamo con gli occhi chiusi, ascoltiamo con le orecchie tappate.

Su molte delle cose che hai letto in questa pagina, forse non avevi mai riflettuto.

Su diventarefelici.it trovi approfondimenti pensati per questo, sono cose con cui ci confrontiamo ogni giorno, ma che non capiamo davvero, non ne siamo consapevoli.

Ad esempio:

  • Perché provi certe emozioni e non altre?
  • Per quale motivo hai il tuo carattere e non uno differente?
  • Perché ti piace quel che ti piace e non altro?
  • Perché certe scelte non le fai, ma altre sì?

Queste sono solo alcune domande che spesso mettono in difficoltà.

Se ti viene in mente una risposta del tipo: “Perché sono fatto, fatta, così”, oppure “è così e basta” o ancora “non lo so” o anche “non dipende da me”, vuol dire che puoi trovare la risposta che oggi non conosci.

Più impari a capire chi sei, a scoprire il motivo delle cose, più sarai presente a te stesso, o te stessa, e potrai davvero superare soddisfazione e piacere per giungere alla felicità.

Non parlo solo delle cose che ti riguardano, ma anche quelle che coinvolgono gli altri, o le vicende che vivi.
Si tratta di comprendere il significa della fiducia, ad esempio, o dell’ottimismo (ma quello sano e realistico).

 

5. Imparare ad amare, questo è il segreto

L’amore ingloba davvero tutte le cose che contano e, se vogliamo, ognuno dei 4 punti precedenti. Amare è il vero e unico percorso di crescita personale che ti possa rendere felice.

Per esempio:

  • Qualsiasi emozione positiva, compresa la felicità, dipende direttamente dall’amore.
  • Non c’è un livello più grande di libertà che scegliere di amare in modo incondizionato.
  • L’autostima non esiste se non hai imparato ad amarti.
  • La consapevolezza è legata all’amore, perché ogni emozione negativa terrà chiusi i tuoi occhi.

E amore non significa coppia.
L’amore è proprio un modo di vivere, è dire ti voglio bene, è regalare un abbraccio, ma tutto questo dipende da te e non dall’altro, come spesso pensiamo.

 

Conclusioni

La felicità

Cambiare vita ed essere felici non può che partire dal capire cos’è la felicità. Hai mai visto un calciatore fare gol senza sapere dove si trova la porta avversaria?

Io no.

I 5 passi che ti ho mostrato sono legati a risorse gratuite presenti nel sito. Non sono piccoli post, ma guide pratiche in cui ho condiviso con te tutto quello che ho imparato in questi anni.

Sfrutta tutto il materiale che ho messo a tua disposizione.

In particolare voglio consigliarti di leggere subito una guida molto in tema: come essere felici qualsiasi cosa accada.

Ricordati sempre che io sono a tua disposizione per darti una mano: se hai dubbi, lascia un commento qui sotto.



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Ci sono 5 verità che ti riguardano da vicino e che in questo momento stanno decidendo chi sei, se sei felice, perché hai trovato il mio sito. In 5 semplici domande ti aiuterò a scoprirle, capirle e dominarle.

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