Cos’è la libertà? Poter fare tutto quello che vuoi, o poter scegliere cosa vuoi fare? Sembra un gioco di parole.
Se ti dicessi che tu sei completamente libero, o libera, di vivere la vita che desideri?
Forse non ci credi, quindi te lo mostro:
- Cos’è la libertà: sembriamo tutti liberi, ma lo siamo davvero?
- Come essere liberi anche in una prigione.
- In realtà tu non vuoi la libertà, ti fa paura!
- Essere liberi non vuol dire essere Dio.
- Esercizi pratici (e gratuiti) per allenare la tua libertà.
Come vedi c’è tanto da dire e vedere assieme.
Prima di iniziare ti consiglio di rispondere alle domande del mio test: serve a misurare la libertà della tua mente
Siamo liberi? Ecco cos’è la libertà
Quando pensi di essere libero, o libera?
Quasi certamente ci sono delle situazioni in cui senti di avere libertà e altre in cui invece ti senti prigioniero, o prigioniera.
Quando i condizionamenti della nostra società, della cultura, della tradizione ti impediscono di vivere la vita che vuoi.
Qualche esempio? Senti di avere libertà:
- Se puoi vestirti come preferisci.
- Se puoi dire quello che ritieni giusto.
- Se puoi fare il lavoro che più ti piace.
- Se puoi comprare le cose che ti sembrano migliori.
- Se puoi viaggiare per il mondo nel modo che credi più interessante.
- Se puoi fare le cose divertenti che ti fanno stare bene.
Apparentemente oggi sembriamo tutti davvero molto liberi.
Possiamo scegliere come vestirci, dove vivere, che religione professare, che partito votare, che squadra tifare, chi frequentare, che scuola scegliere.
Questa è davvero libertà? Ti faccio qualche domanda:
- Puoi scegliere come vestirti, ed è un caso che ti vesti come tutti gli altri?
- Puoi scegliere che religione seguire, ed è un caso che è quella dei tuoi genitori o dei tuoi amici?
- Puoi scegliere cosa mangiare, ed è un caso che è la stessa scelta dei tuoi amici?
- Puoi scegliere di dire quello che vuoi, ed è un caso che lo dicono tutti gli altri, o quasi?
Non è che ci venga imposto qualcosa, ma tendiamo a scegliere quel che gli altri scelgono.
Siamo liberi facendo questo?
Di solito concentriamo la nostra attenzione sulle cose che possiamo “fare”.
Credo che anche tu misuri la tua libertà sui risultati che puoi ottenere, o sulle cose concrete che puoi realizzare.
Ma le domande di prima mi fanno venire il dubbio che questo non sia sufficiente.
Certo, magari puoi scegliere quale religione professare o se non credere in nulla, ma quasi certamente questo dipenderà dalla tua famiglia, dai tuoi amici o dall’ambiente che frequenti.
È una tua scelta o è la scelta di chi ti sta vicino, e tu l’hai fatta tua?
Cos’è la libertà: fare o scegliere
Si può essere liberi in un lager nazista?
No.
Questa è la risposta che tutti darebbero a bruciapelo.
Eppure ho letto di un uomo, forse un folle quindi, che dice che si può essere più liberi da internati che da carcerieri.
Assurdo, qualcuno ha detto che un ebreo poteva essere più libero del soldato tedesco che poteva decidere di ucciderlo.
Se pubblicassimo un’affermazione del genere su un giornale, sarebbe uno scandalo e il giornalista sarebbe sommerso di insulti e offese.
Ti dico il nome di chi ha affermato una cosa del genere: Viktor Frankl.
Se non fosse stato lui stesso prigioniero di un lager nazista, le sue affermazioni sarebbero assurde.
Ma lui nel lager ci ha vissuto.
Lui parla di libertà come possibilità di scegliere il nostro atteggiamento in ogni situazione.
I suoi aguzzini potevano certamente controllare il suo corpo, ma non la sua mente.
Potevano umiliarlo e vessarlo, ma non controllavano i suoi pensieri.
Era libero.
Probabilmente più di quanto lo sia una persona che oggi vive potendo fare quello che vuole.
Su un tavolo c’è una scatola.
Un uomo, grande e grosso, minaccia di colpirti con un pugno se la tocchi.
Sei libero, o libera, di prendere la scatola?
La risposta più ovvia sembra “no”, ma è anche sbagliata.
Riflettici: non puoi prenderla la scatola?
Certo che puoi!
Se lo fai, potresti ricevere un pugno, è vero, ma questo non ti impedisce di prendere la scatola ugualmente.
Puoi scegliere.
Un esempio che uso spesso è quello dei regali di Natale.
Quasi tutti pensiamo di non essere liberi, di dover fare necessariamente un regalo a certe persone.
Sei libero, o libera, di non fare un regalo a un amico o al tuo partner.
Certo che lo sei, puoi scegliere.
Ovviamente temi la reazione di chi si aspetta il regalo.
Magari il giudizio degli altri che sapranno che non lo hai comprato.
Ma queste cose, molto concrete e reali, non ti impediscono, comunque, di scegliere cosa fare.
Allora cos’è la libertà?
Poter fare o poter scegliere?
Io dico che siamo liberi perché possiamo fare le scelte che più ci piacciono.
A fregarci, per così dire, è la reazione che potrebbero avere gli altri.
Magari i tuoi amici si offendono se non vedono il tuo regalo di Natale per loro.
Come se ne esce?
Te lo spiego tra un secondo, ma prima voglio farti una domanda:
È più libero chi fa un regalo perché gli altri se lo aspettano e non vuole deluderli, o chi sceglie di non farlo perché non lo sente, anche se gli altri non gradiranno questa scelta?
Cosa c’entra la paura con la libertà?
Per quale motivo non mancheresti di fare i regali di Natale?
Per paura che i tuoi amici si arrabbino, o si offendano, e magari tu possa soffrire.
E per quale ragione non prenderesti la scatola dal tavolo?
Per paura che l’uomo minaccioso ti colpisca, e ti faccia male.
Capire cos’è la libertà ci posta a comprendere che siamo liberi di fare quello che vogliamo.
Però dobbiamo fare i conti con le reazioni degli altri, e non solo, come vedremo tra poco.
Essere libero, o libera, comporta un prezzo, per così dire: fare i conti con la libertà degli altri.
Puoi scegliere di non fare un regalo a un amico, ma non puoi scegliere come reagirà.
Sarà libero di offendersi, di non parlarti per un mese, di non dare importanza al regalo.
Così come io sono libero di scegliere, lo sei anche tu e così tutti quelli che interagiscono con noi.
Ecco come funziona:
- Tu puoi fare le scelte che preferisci, sei libero, o libera.
- Ogni scelta che prendi avrà sempre delle conseguenze.
- Tu sei responsabile delle conseguenze che nascono dalle tue scelte, anche se non ti piacciono.
- Non puoi controllare moltissime di queste conseguenze.
La paura di conseguenze negative ci trattiene dal fare le nostre scelte.
Ovviamente sono spesso piccole paure, come il ricevere un rifiuto o venire offesi da qualcuno.
Ma la paura scatta sempre quando pensi che accadrà qualcosa che non ti farà stare bene.
Di solito la parola “paura” ci fa pensare a cose gravi e pericolose.
In realtà abbiamo sempre un qualche forma di paura quando proviamo emozioni negative.
Non ci sentiamo liberi perché temiamo qualcosa.
Questo timore è una paura, per piccola che sia.
Non è che non sei libero, o libera, è che non ti piace quello che potrebbe accadere se farai quello che vorresti fare.
Non pensi di avere libertà solo perché non puoi controllare cosa succederà quando farai le tue scelte.
Qual è la più ovvia affermazione di chi non si sente libero?
Non posso.
Magari vorresti evitare quel regalo ma pensi “non posso!”.
Oppure vorresti fare una cosa considerata ridicola e pensi “non posso!”.
O magari vorresti dire quello che pensi ma agli altri non piacerà, e ti dici “non posso”.
Ma non puoi?
Io ho scoperto che la realtà prevede solo due alternative, e il non posso non è una di queste:
- Non voglio. Ti piacerebbe fare qualcosa ma, pensando a cosa accadrebbe, non vuoi farla. Sembra un controsenso, ma succede quasi sempre così.
- Non riesco. Ti piacerebbe e lo faresti anche, ma non ne sei capace.
Ti assicuro che il non posso non esiste.
O non vuoi, perché hai paura delle conseguenze, o non riesci, perché ti manca qualcosa.
Dire non voglio è difficile.
Significa che quella cosa scegli di non farla.
Se agli altri non piace la tua scelta, se la prenderanno con te.
Non avrai scuse.
Se invece dici che non puoi farlo, allora vuol dire che non è colpa tua, e gli altri non se la prenderanno con te.
- Non vuoi fare un regalo, ma dici che non potevi per via del lavoro.
- Non vuoi andare a una festa, ma dici che non puoi per un altro impegno.
- Non vuoi fare un favore, ma dici che non puoi, perché ti senti male.
Spesso sono scuse. Ok, sono sempre, o quasi, scuse.
Se ci fai caso sono sempre legate al lavoro, alla salute o al volere di altre persone (di solito assenti!).
Come detto essere liberi ha un prezzo: affrontare la disapprovazione degli altri, perché a loro non piaceranno molte delle nostre scelte.
Affrontare quindi la paura che gli altri reagiranno male nei nostri confronti.
Anche dire non riesco è difficile, perché significa ammettere che hai dei limiti, che non sei capace, che sei inferiore a chi, invece, ci riesce.
A questo punto dovremmo parlare di autostima, e per questo ho realizzato un ricco approfondimento. Leggilo.
Credo ti sarebbe utilissimo se vuoi arrivare a dire, senza problemi, sia non riesco ma anche non voglio.
Prima di procedere ti segnalo una guida pratica che ho realizzato proprio sulla paura.
Ti spiega come vincere la paura, strada fondamentale per sentirci liberi.
Se non hai paura di quello che succederà, se impari ad affrontarlo, allora avrai molta più libertà di scegliere.
Intendiamoci, puoi sempre scegliere, ma più pensi di sapere gestire le conseguenze delle tue decisioni, più hai la forza di prenderle.
Sveglia! Non sei Dio, ma sei comunque libero, o libera
Quando ho scoperto cos’è la libertà ho iniziato a vivere una vita felice.
Non ci sentiamo liberi perché spesso abbiamo paura delle conseguenze delle nostre scelte.
Non sei onnipotente, ecco, l’ho detto!
Cosa vuol dire? Cos’è la libertà?
La tua capacità di scegliere.
E non ti manca mai, perché come hai visto, puoi sempre fare le scelte che preferisci.
A volte non vuoi, altre non riesci, ma puoi comunque scegliere.
L’errore è confondere l’onnipotenza con la libertà. Se sei onnipotente:
- Fai quello che vuoi e gli altri fanno quello che vuoi.
- Fai come preferisci e la vita si adegua alla grande.
- Qualsiasi cambiamento decidi di fare, otterrai i risultati che hai stabilito.
- Ogni cosa va esattamente come volevi tu.
Alcuni lo chiamerebbero delirio di onnipotenza ma, scherzi a parte, come vedi è assurdo pensare che questo significhi essere liberi.
Vista così, la libertà, non esiste.
Ma la libertà è leggermente diversa, più o meno così:
- Fai quello che vuoi e anche gli altri fanno quello che vogliono.
- Fai come preferisci e la vita fa il suo corso.
- Qualsiasi cambiamento decidi di fare, otterrai dei risultati, dipende da te.
- Ogni cosa va in un certo modo, tu fai le tue scelte.
Essere liberi vuol dire avere controllo su di noi.
Tu fai tutto quello che vuoi.
Essere onnipotenti vuol dire avere il controllo sugli altri e sul mondo.
No, questo non lo avrai mai!
Ma sei libero, o libera, ugualmente!
La libertà è la tua capacità di scegliere.
Nessuno può togliertela.
A volte sembra di perdere la nostra libertà, ma se osservi bene, il problema è cosa fanno gli altri.
Non lo puoi controllare.
Cosa succede dopo che tu agisci, spesso non dipende da te.
Se impari a distinguere libertà e onnipotenza, ti rendi conto che nessuno può impedirti di fare le tue scelte.
- A Natale puoi fare dei regali. Se farli, a chi, cosa o non farli sono tutte scelte che dipendono solo da te.
- Puoi fare qualsiasi lavoro. Accettarne uno piuttosto che un altro, lasciarne uno per cercarne di migliori, rifiutarli tutti e restare a casa sul divano sono scelte che dipendono solo da te.
- Puoi vestirti come preferisci. Seguire la moda, non seguirla, essere elegante o meno sono tutte scelte che dipendono solo da te.
È più libero il conformista che segue le regole o l’anticonformista che le infrange?
Oggi io vedo più persone che le infrangono, che dicono di essere libere e ribelli per questo, ma che fanno quel che fa la maggior parte dei loro coetanei.
Ecco cosa scriveva Erich Fromm nell’Arte di amare:
“La maggior parte della gente non si rende nemmeno conto del proprio bisogno di conformismo.
Vive nell’illusione di seguire le proprie idee e inclinazioni, di essere individualista, di aver raggiunto da sé le proprie convinzioni;
e si da il fatto che le sue idee siano le stesse della maggioranza.”
Ti consiglio di leggere questo libro: è davvero prezioso per riflettere sulla nostra libertà, e non solo.
Ricordati sempre che la libertà ha un prezzo.
Essere responsabili delle scelte che compiamo, accettare la libertà degli altri, il fatto che non possiamo controllare cosa succedere dopo che avremo agito.
Imparare a gestire la paura che le risposte alle nostre decisioni siano contro di noi.
Ma non è mai tanto alto da rinunciare alla nostra libertà.
Conclusioni: è il momento di allenare la tua libertà
Ho scritto rinunciare.
In realtà non puoi rinunciare alla tua libertà.
La tua capacità di scegliere non la potrai mai perdere.
Qualche esempio? Certo!
- Non sai cosa regalare al tuo partner, chiedi un consiglio a un amico ma il regalo non piace. Colpa del tuo amico? Tu hai scelto di chiedere un consiglio e tu hai scelto di seguirlo.
- Non sai che Università scegliere e chiedi aiuto a un vecchio professore, ma alla fine non ti piace quella scelta e lasci gli studi. Colpa del professore? Tu hai scelto di seguire il suo consiglio.
- Chiedi aiuto a un professionista per qualcosa di cui non sai nulla. Segui le sue indicazioni ma si rivelano sbagliate. Tu hai scelto di fidarti e seguire i suoi consigli.
L’ultimo esempio sembra eccessivo, ma pensa a questo: se non sai che c’è una buca davanti ai tuoi piedi e ci cadi dentro, di chi è la colpa?
Lascia perdere, non serve a nulla incolpare qualcuno.
Una cosa potresti anche non saperla, ma le decisioni che prendi sono tue.
Se non hai informazioni e sbagli, tu pagherai le conseguenze dei tuoi errori.
La libertà ha un prezzo, va pagato e non puoi rinunciare.
Anche se mi lasciassi decidere per te, questa non è forse una scelta?
Un giorno potresti rinfacciarmi degli errori e io cosa risponderei?
Sei tu che hai scelto di far decidere me.
Infatti, sarà stata una tua scelta fare quello che decidevo io.
In compenso puoi imparare a prendere decisioni nel modo migliore possibile.
Ne ho fatto una guida pratica che spiega come essere sicuri di sé e agire senza paura. Leggila.
Ricordi che la libertà ha un prezzo?
Bene, di solito cerchiamo di farlo pagare agli altri.
Incolpiamo chi offre un consiglio, ma alla fine, il conto, arriva sempre a casa nostra.
Non puoi perdere la tua libertà, sarai sempre libero, o libera, e questa non è una condanna, ma una fortuna!
Sai chi ha paura della libertà?
Chi non sa come usarla al meglio.
Io voglio darti qualche consiglio per imparare a farne uno strumento prezioso, perché la tua libertà ti permette di creare la tua vita.
Pensaci, perché questo, per te, è solo l’inizio.
Scopri e risorse presenti nel sito, inizia a usare pienamente la tua libertà.
Considera questo: puoi sempre scegliere, e lo farai.
Se dai agli altri il potere di decidere per te, stai facendo una scelta.
Hai una responsabilità per le tue azioni, il conto è tuo e arriva sempre per essere pagato.
Non puoi privarti della tua libertà, ma puoi farne una forza.
Hai la possibilità di creare la tua vita.
Se per alcuni questo sembra un peso, ti assicuro che tu puoi farne un dono.
Tutto è nelle tue mani.
Nel sito ho creato guide e approfondimenti per aiutarti a fare della tua vita qualcosa di meraviglioso.
Un vero e proprio percorso di crescita personale.
Ma tutto dipende da te.
Adesso che lo sai non hai scuse, e una grande occasione: vivere una vita felice.
E poiché la più grande prigione è dentro la nostra mente, ti consiglio di leggere la mia guida dedicata all’inconscio.
Ti spiego come prende le tue decisioni, come ti controlla, come imparare a dominarlo in modo semplice e sano.
Questo è uno dei temi più caldi che caratterizza il pensiero umano: la Libertà.
Partendo dal fatto che un po’ troppo autoreferenziale il modo con cui è stato messo l’argomento, la libertà è tutt’altro che una questione certa, risolta, ma ancora oggetto di numerosi dibattiti.
Per questo, anzi, è stimolante visto che la realtà in cui viviamo non si racchiude solamente nella soggettività di ognuno (senza la realtà probabilmente non esisterebbe nemmeno la soggettività e il suo annesso valore).
Il punto è che non esistiamo solo Noi, indipendentemente da come reagiamo o scegliamo di reagire, non siamo insensibili ai segnali esterni.
Una conversazione è già una prova di come siamo qualcosa di più che un solo Io.
Tutte le cose che si apprendono sono di tutti, elaboriamo i segnali in base alla propria soggettività, al nostro approccio personale, questo si, ma tutto quello che c’è è parte dell’Umanità, poi ognuno di noi ha una sua memoria storica, il proprio modo di far proprio tutto ciò che si riceve dall’esterno.
Ovviamente è piacevole che qualcuno ci garantisca la libertà, è un tema con cui la nostra società contemporanea fa un elemento cardine.
Mi viene in mente il racconto di una ragazza straniera, dicendomi che dove vivevano loro l’individualità non era la prima cosa o un vero e proprio valore, eppure erano felici, si sentivano qualcosa di più rispetto a un solo Io, erano la loro comunità.
Da occidentali noi cosa diremmo? Se fosse sicura di quello che ha sostenuto?
Eppure aveva due occhi che brillavano e mi è piaciuto cosi tanto ascoltarla.
Pur non conoscendo ogni minimo particolare, ed essendo comunque un’esperienza, questo mi ha fatto pensare, e anche tanto, a quanto la libertà è tutt’altro che un assoluto, un valore scontato.
Cosa intendo? Intendo dire che la Libertà non è necessariamente quello che crediamo o pensiamo che sia.
Posso ritenermi fortunato, ad esempio, di poter avere la possibilità di esprimere ciò che penso, soprattutto di mettere in dubbio ciò a cui assisto, di dissentire, ma bastasse solo questo insomma, sarei parecchio presuntuoso se solo pensassi che il mondo giri intorno a me o che io sia meglio degli altri perché vivo in una determinata realtà.
Nessuno sceglie di nascere, soprattutto nessuno sceglie dove nascere.
Sono grato a tutto ciò che sono, che ho, che vivo, non cambierei la mia vita pur riconoscendo che questo Mondo è tutt’altro che perfetto o il migliore possibile.
La libertà, cosi come tanti altri temi spinosi come l’Amore, la Felicità, l’Indipendenza sono per noi comuni mortali come il cibo, ne abbiamo bisogno, specialmente nella nostra postmodernità dove tutto è sempre più incerto e contingente.
Anche per questo ascolto anche persone che possano darmi spunti con altre chiavi di lettura che non siano solo legate a felicità o temi affini.
Più incertezza, più fame di certezze. L’Umano è fatto cosi, per questo rischiamo anche di essere fregati, perché la fame non ci permette di essere lucidi e la comunicazione gioca un ruolo fondamentale nelle dinamiche relazionali.
Il senso del limite è ciò che caratterizza l’Essere Umano, vuole tendere all’infinito. Tutto parte da un principio di mancanza e di paura, quando non si è consapevoli, si è in balia di ogni corrente, quindi si scappa dalla sofferenza.
A volte provo anche a conoscere la sofferenza, magari cercando di comprenderla e non di negarla o giudicarla. Anche da qui credo che si possa imparare, alla fine anche il “lato oscuro” è parte di me, sono tutt’altro che perfetto.
Devo ammettere che è questo che mi piace di me stesso e di conseguenza anche dei miei simili. Pur non avendo un concetto di Amore Universale totale, di “amare tutti” indistintamente, questa consapevolezza mi fa provare compassione, indipendentemente dalle persone con cui scelgo di stare.
Anche io ho bisogno di certezze e me lo concedo, questa è la mia “libertà”, al di là di ogni considerazione. Ho i miei Valori, i miei standard, le mie convinzioni, poi è chiaro che ognuno avrà le sue conclusioni, ma è questo il bello.
Ognuno ha il diritto di dire la propria. Ma anche qui, di “proprio” c’è l’elaborazione di ciò che riceviamo e captiamo da fuori. Il resto è tutto ciò che l’Umanità, nel bene e nel male, ha regalato nel corso del Tempo.
Anche riguardo il concetto del “ognuno nella “propria” strada” mi lascia perplessità.
Passiamo sempre attraverso l’altro, nonostante tutti abbiamo delle peculiarità e le proprie caratteristiche possono essere espresse e fatte emergere nella Relazione soltanto.
Alla fine Io Sono perché anche gli Altri Sono.
Si parla tanto di Amore, ma se c’è un Dono a cui al Prossimo possiamo dare, è di non dare per forza garanzie di libertà o di felicità, limitarci ai suggerimenti, capire che siamo Unici ma non Speciali, di stargli vicino, di sostenerlo/a, e che per quanto diversi siamo simili, perché tutti nasciamo, tutti mangiamo, tutti beviamo, tutti desideriamo, tutti facciamo le stesse cose in modi diversi.
Per dirla alla Agostino “volere che egli sia”, come esattamente vorremo nel nostro piccolo che gli altri facessero con noi, riconoscerci per come siamo.
Quindi diamo la possibilità all’Altro di pensare, di seguirci se lo ritiene opportuno, coerenza e onestà con i propri Valori.
Per concludere, tutto questo per scrivere non che la libertà non esiste (o esiste), ma la libertà è come un viaggio, un riconoscere qualcosa che può apparirci già davanti ma che può essere solo un effetto ottico, che ci induce a continuare alla ricerca del suo riconoscimento, magari nemmeno una vita potrà bastare per riconoscerla ed è il bello del vivere la vita.
Nota: Anche riguardo il concetto del “ognuno nella “propria” strada” mi lascia perplessità.”
Ciò nonostante penso anche che, tutto ciò che ho scritto, seppur appreso anche tramite le relazioni, è pur sempre qualcosa che sostengo tramite la mia autonomia, la mia libertà personale di arrivare a tali conclusioni e che mi consentono di avere una coerenza personale con i miei valori e ideali.
“indipendentemente dalle persone con cui scelgo di stare.”
In verità il verbo “scegliere” è improprio, inteso in senso utilitaristico e opportunistico.
Altra nota: “è pur sempre qualcosa che sostengo tramite la mia autonomia, la mia libertà personale”
Ritengo che si tratti, si, di autonomia e di volontà, ma riguardo la libertà rimango cauto.
Penso anche che la libertà possa essere parente della necessità, e si tenda a confondere ciò di cui si ha bisogno, che sia indotto o meno, con la libertà, allora i casi sono due: la libertà che intendiamo è il soddisfacimento di bisogni oppure la Libertà, come ho scritto all’inizio, non è ciò che davvero intendiamo. Opto per la seconda.
Sono dell’idea che la libertà sia desiderare ciò che si ha, che non significa smettere di essere curiosi, anzi, esorto a non smettere mai di porsi delle domande, perché è ciò che tiene vivi: l’indagine, il riconoscimento e la curiosità.
La Libertà, come scritto all’inizio, è ancora un argomento tutt’altro che assodato.
Ma, al momento, anche parlare di “essere liberi” va bene lo stesso per quel che mi riguarda.
“Il senso del limite è ciò che caratterizza l’Essere Umano, vuole tendere all’infinito.”
Penso che sia esattamente per i propri Limiti che le persone, volendo, possono osare. Ciò significa che tutto questo ha una lama a doppio taglio.
Succede, abbastanza frequentemente, di utilizzare il pretesto di Libertà come esercizio della propria volontà di potenza in ogni ambito, portando squilibri, pur rendendomi conto e riconoscendo che la vita stessa ha anche questi “lati oscuri”, di cui lo stesso concetto di Libertà è inserito.
In altri casi, invece, grazie alla spinta dell’Ideale, tutt’altro che una mera astrazione, le persone possono fare anche azioni determinanti per il bene comune e non solo proprio.
Anche in molti altri modi, ognuno ci mette del proprio per vivere al meglio la vita che vive, ciò che per uno è il massimo per un altro può essere il minimo o viceversa.
“Si parla tanto di Amore, ma se c’è un Dono a cui al Prossimo possiamo dare, è di non dare per forza garanzie di libertà o di felicità”
Magari delle garanzie non del tutto, ma aiutare il Prossimo non fa male, tenendo conto che poi sta all’Altro scegliere.
Alla fine tutti vogliamo vivere al massimo, tendendo al meglio, ed è giusto adoperarsi in questo senso.
E, aggiungo, più che parlare di garanzie, suggerirei alla persona di poter permettere alla persona di avere la possibilità di trovare la propria vocazione, che possa avere la possibilità di poter pensare “con la propria testa” e cercare cosa possa essere giusto, in relazione alla propria vera Natura o, semplicemente, agli Ideali in cui si crede fortemente.
“In verità il verbo “scegliere” è improprio, inteso in senso utilitaristico e opportunistico.”
L’utile in sè non è il problema, lo è nel momento in cui è opportunismo o volontà di servirsi degli altri nei modi più bassi possibili.
“Alla fine tutti vogliamo vivere al massimo, tendendo al meglio, ed è giusto adoperarsi in questo senso.”
Quando si parla di felicità, libertà e simili è improprio parlare di “aiuto”, semmai dialogo o ascolto nei casi di confronto, altrimenti con queste premesse ognuno di noi, nel ricercare la libertà o la felicità, agirebbe e cercherebbe lo stesso modo per ottenerle o realizzarle.
Queste questioni, a onor del vero, non possono essere insegnate come fossero formule o ricette.
Le domande sono più importanti delle risposte in molti casi e, aggiungo, persino della ricerca spasmodica della libertà e della felicità, che, come già scritto, sono due temi tutt’altro che scontati e, fortunatamente e intelligentemente, ancora dibattuti.
Ritengo la libertà e la felicità temi strettamente personali, che non possono essere utilizzati come strumento per indirizzare l’Altro in un percorso che potrebbe benissimo respingere, perché non lo si sente o percepisce “proprio”.
Tendere e voler vivere al massimo può significare molte cose a seconda di cosa la Persona ha come scopo o interesse.
Se bastassero delle citazioni e frasi motivazionali per aver trovato la Risposta a tutto non si avrebbe a che fare con persone, ma con un gregge di pecore prive di qualsivoglia base analitica, comunicativa e di pensiero.