Oggi voglio parlare del rapporto tra genitori e figli, con un occhio sul modo in cui comunichiamo tra noi.
Sarà la differenza d’età, ma soprattutto l’incapacità di immedesimarsi nell’altro, ma è evidente che spesso ci sono muri tra genitori e figli, e non ponti.
Spesso è la cattiva comunicazione uno dei maggiori problemi che i genitori incontrano ogni giorno: se non siamo capaci di comunicare nel modo migliore potremmo trasformare un consiglio in una imposizione, perdere la fiducia dei ragazzi, trovarci nella condizione di non sapere nemmeno cosa pensano e cosa fanno.
E questo vale poi in ogni altra relazione umana 😉
Il presupposto per comunicare con i figli nel modo migliore è l’Amore.
Non voglio dire che i genitori non amano i propri figli, ma che spesso diamo per scontato questo sentimento e ci dimentichiamo di amare attivamente, cosa che porta poi a tutti i problemi e gli scontri tra genitori e figli.
Dobbiamo quindi capire cosa significa amare e renderci conto che possiamo educare i nostri figli solo se impariamo ad amare concretamente, in modo attivo, ogni giorno.
E poi ho scritto una pagina anche per spiegare come educare i figli.
In particolare sto creando un progetto per i più piccoli, in collaborazione con il mio amico Leoncino: abbiamo realizzato diversi video per bambini che saranno uno strumento prezioso per la loro educazione e la vostra relazione.
Adesso ho pronti per te alcuni consigli pratici per migliorare la vostra comunicazione, in tutte e due le direzioni.
Genitori e figli: come creare un dialogo positivo
Per comunicare con i figli è importante essere sinceri: molti genitori potrebbero pensare che ci siano situazioni in cui è meglio nascondere aspetti scomodi, dolorosi, ambigui, ma i casi in cui questo è necessario sono veramente rari.
Qualche giorno fa ho parlato con una ragazza che fa la pedagogista e insegna ai bambini, e mi spiegava quanto fosse sbagliato difenderli dai problemi.
Dobbiamo invece, mi diceva lei, dargli gli strumenti per affrontarli e risolverli.
Non potrei essere più d’accordo 😀
Non devi nascondere ai figli le difficoltà, le incertezze, le paure o le delusioni. Devi invece sostenerli per fronteggiarle, capirle e superarle.
Non mentirgli su quello che fai sui motivi per cui chiedi loro certi comportamenti.
Tanto più sei capace di essere onesto, o onesta, con loro, tanto più otterrai fiducia, rispetto e la possibilità di trasmettere un ottimo esempio.
È il tuo modo di agire, più che le prediche, a influire su di loro.
Fai molta attenzione a epiteti e parole che sul momento sembrano innocui.
Dare dello stupido, dell’ignorante, dell’incapace laddove i figli non riescono in qualcosa o trovano difficoltà è ingiusto.
Meritano sempre e comunque rispetto e fiducia, soprattutto dai propri genitori, ed è anche dannoso: mineresti la loro sicurezza e fiducia in se stessi.
La loro dignità è ferita ogni volta che li etichettiamo in modo offensivo, anche se sembra scherzoso.
Il segreto è eliminare tutte le parole che potrebbero sminuirli.
Inoltre è fondamentale comunicare con i figli solo quando hai calma e serenità a sufficienza. A loro non devi ritagliare brandelli del tuo tempo, ma dargliene di qualità, sempre.
Se stai perdendo la pazienza o se sei di fretta, evita di trovarti in discussioni in cui potresti importi per chiudere il discorso rapidamente, scaricando così la tua frustrazione su di loro.
Evita anche qualsiasi senso di colpa nei loro confronti per manipolarli, facendoli sentire in debito per quello che fai per loro o per il loro ingrato modo di comportarsi.
Inoltre ognuno dei genitori deve accettare, specie a una certa età, che ci sia un conflitto di vedute e che i figli pretendano la loro indipendenza: per questo è importante rispettare le decisioni dei propri ragazzi.
“Come, rispettare idee assurde e autodistruttive?!”.
A meno che tu non voglia imprigionarli in camera o tenerli lontani dal resto del mondo fino a che non cedano (e non lo faranno mai del tutto) è proprio quello che va fatto: accettare e rispettare le scelte dei propri figli come faresti per quelle di un amico o una sorella.
Non sto incitando a far prendere le decisioni a bambini e ragazzi che non sanno ancora assumersi responsabilità, ma di aiutarli a farlo: finché non si rispetta la loro opinione li si mantiene sempre immaturi e irresponsabili.
Per aiutare i propri figli a crescere bisogna dare importanza alle loro idee, rispettarle anche se non le si condivide e dare consigli.
Il problema di sempre. Come si fa a dare consigli che vengano ascoltati?
Sicuramente avrai notato che spesso non ti danno retta ma se è suggerita la stessa cosa da un amico o un adulto esterno alla famiglia, la fanno.
Ti sei mai chiesto, o chiesta, come mai?
Si tratta di credibilità.
Come genitori si tende sempre a dare poca importanza ai pareri dei figli, a sottovalutarne le capacità perché li si vede ancora bambini, a non credere che siano in grado di scegliere e valutare e, soprattutto, a voler controllare e limitare.
La credibilità si fonda sul rispetto e sulla fiducia: non dire a tuo figlio cosa deve fare, cerca invece di capire cosa vuole ottenere.
Non serve a nulla scontrarsi per come deve affrontare un compito e deve comportarsi in casa, devi invece capire cosa spera di ottenere con il suo comportamento.
Prima di tutto devi renderti conto che costringere qualcuno a fare qualcosa non serve a nulla: prima devi stare sempre a controllare, poi non ottieni un cambiamento che duri, infine non fai cambiare idea e magari rovini anche il vostro rapporto.
Non ottieni quel che volevi e peggiori la situazione, poiché magari perdi anche la fiducia come consigliere.
Se già hai commesso questi errori e non sei tenuto, o tenuta, troppo in considerazione quando dici la tua, non temere, si può sempre cambiare, ed ecco cosa devi fare:
- Innanzi tutto devi capire cosa gli interessa e cosa vuole. Quali risultati vuole ottenere? Si comporta in un determinato modo per quale ragione?
Ha fatto o sta facendo delle scelte: per quale motivo? Se non sai questo non sarai mai capace di prestare il tuo aiuto - Potrai a questo punto trovare opportuno, o sbagliato, questo interesse, questo obiettivo. Ovviamente devi essere sicuro, o sicura, che sia il motivo reale e non una scusa che nasconda qualcosa di più importante.
Se trovi che sia una cosa positiva devi dare il tuo aiuto così come ti viene richiesto: non fare quello che pensi serva, ma mettiti a disposizione e stai pronto, o pronta, per dare appoggio, sostegno e aiuto quando e come ti verrà chiesto.
Non devi mai imporre il metodo che trovi migliore ma aiutare tuo figlio a trovare il suo, magari suggerendogli qualche idea ma senza mai importi.
Usa le domande e vedrai che otterrai ottimi risultati. - Se invece non condividi l’obiettivo evita assolutamente di ostacolarlo: non servirebbe a impedire che continui a piacergli e magari peggiora le cose.
Invece sforzati di comprendere i suoi motivi, le sue ragioni, cercando di farlo riflettere sui pro e contro: sii obiettivo, o obiettiva, perché se cerchi di tirare l’acqua al tuo mulino se ne accorge e non si fiderà di quello che dici.
Devi mostrargli che hai veramente a cuore il suo interesse ma che rispetti anche le sue scelte. Invece di opporti devi insinuare dubbi concreti, per cui informati per capire se le tue paure sono fondate.
Una volta che hai scoperto come stanno le cose, cosa vuole (ma fai meglio a parlarne chiaramente e saperlo dal diretto interessato!) è il momento di fare il genitore: mettere in luce gli eventuali contro e pro di questo obiettivo (in questo bisogna imparare ad essere obiettivi!) e dare suggerimenti per raggiungerlo.
Se i ragazzi vedono che vogliamo aiutarli a realizzare i loro sogni, invece che tarpargli le ali, se si rendono conto che rispettiamo le loro idee e vogliamo essere dalla loro parte e non come giudici del loro operare, allora avranno fiducia, ci daranno così la possibilità di aiutarli e guidarli.
Questo comporta una fatica in più, è vero, ma non ti servirà a nulla la loro obbedienza, ti serve invece il loro rispetto.
Importantissimo è poi comprendere che la comunicazione deve servirci per condividere la nostra vita con loro e non per manipolarli a fargli fare quello che ci piace.
Educare significa aiutare a crescere, non formare automi che faranno quel che vuoi tu.
Non dirgli cosa deve fare, scopri invece cosa vuole fare e aiutalo a farlo dando la tua disponibilità senza imporre il tuo modo di agire.
Usa molto le domande ed evita di sminuire le sue idee.
Ecco un video con tante domande che ti saranno utili, scrivile 😉
Il modo migliore perché tuo figlio ti ascolti è che si convinca che puoi aiutarlo e che capisca che i tuoi consigli sono utili e vantaggiosi per lui.
L’errore di molti genitori è volere che i figli facciano quello che loro dicono, ma il segreto e far si che i figli vogliano fare quel che i genitori consigliano loro.
Il rispetto non si può pretendere, si può solo meritare giorno dopo giorno.
Invece di paura, inganno e senso di colpa, possiamo e dobbiamo usare l’amore, l’onestà e la sincerità, aiutandoli a capire, sempre, anche quando ciò costa fatica, perché essere genitore non è solo un dono, ma anche una grandissima responsabilità.
Conclusioni
Se ci pensi, in fondo, ti sto consigliando di comportarti con i tuoi figli esattamente come tu vuoi che le altre persone si comportino con te.
Non gradisci imposizioni, che qualcuno decida per te e ti dica cosa fare.
Non ti piace chi sminuisce le tue idee o ti ridicolizza, ma apprezzi chi ti ascolta, ti comprende e rispetta le tue idee, anche se magari le sue sono differenti.
Per quale motivo un figlio non dovrebbe volere le stesse cose?
La comunicazione tra genitori e figli, come ogni altra comunicazione tra l’altro, passa sempre dalla nostra capacità di dare amore.
Cioè rispettare, apprezzare, accettare, capire, voler conoscere, interessarci sinceramente agli altri.
Se vuoi qualche consiglio più mirato per la tua situazione lasciami un commento e ti darò volentieri una mano.
Salve!! Io cerco di comportarmi da madre comprensiva ma mia figlia si rifiuta di collaborare.. È sempre acida e scontrosa… Solo quando è interessata cambia atteggiamento… Non so più cosa fare… Sono scoraggiata..
il segreto, Stellina, sta proprio in quel “solo quando è interessata cambia atteggiamento”: per quale motivo rifiuta di collaborare e quali paure, problemi e insicurezze la spingono a comportarsi in modo scontroso?
se tu fossi esattamente lei , che cosa potrebbe spingerti a voler davvero cambiare? che cosa ti farebbe bene ricevere?
ti consiglio di leggere anche questa pagina: Come aiutare gli altri e migliorare davvero la loro vita 🙂
Ciao Stellina, hai scritto una cosa molto vera: tua figlia solo quando è interessata cambia atteggiamento. Hai mai pensato a come ti senti tu quando fai cose che non ti interessano? Anche io sono padre di due ragazzi ed ho capito che loro “fanno le cose”, senza una mia fatica, solo quando ci credono, solo quando hanno capito l’utilità di qualche cosa, solo, come hai scritto tu, quando gli interessa… potresti provare a capire cosa interessa a tua figlia e lavorare per trovare il modo di “fare le cose”. Non è facile, richiede impegno ed anche io a volte sono tentato dal prendere la strada dell’imporre, ma ho capito che non è efficace (non funziona neanche con me, quando qualcuno vuole impormi qualche cosa, perché dovrebbe funzionare in modo duraturo con i miei figli?) Che ne pensi?
Questo lo capisco… Ma non si può vivere solo di piaceri…. Lei vorrebbe solo uscire.. Andare a fare shopping… Dormire… E non fare nient’altro….. Non vuole studiare …. L unica suo dovere è la scuola almeno li si può impegnare????
Mi ha chiesto un cellulare nuovo in cambio di impegno nello studio… Ho detto di si…. Dopo 2 giorni viene e mi dice che non vuole più il telefono!! Quindi che dovrei fare!????
Hai scritto una cosa molto interessante: tua figlia vorrebbe fare solo quello che le piace. Penso che sia un desiderio comune a molti😉 Il punto è quello di trovare la strada per mostrare che anche nello studio ci può essere piacere, anche mettere in ordine la stanza o fare la cucina può essere divertente. La scuola e lo studio sono sicuramente un suo obbligo ( anche per la legge sino ai 15 anni…), ma se lei lo vive solo come dovere, è difficile che arrivi a farlo con impegno. La sfida è aiutarla a capire perché lo studio è prezioso per lei. Quali sogni ha? Cosa le farebbe piacere fare da grande? C’è una materia che le piace? C’è un cantante o una cantante che le piace? Un attore? Cerca di capire con pazienza e calma cosa le piace per poi trovare il modo di farla riflettere sull’importanza dello studio. Sai cosa ho detto a mio figlio, ora in seconda media, che non vuole studiare per il diploma? Ho detto, sino a 15 anni la legge dice che devi studiare, se dopo non lo vuoi fare devi imparare un mestiere se vuoi continuare a fare le cose che piacciono (avere una casa, comprare i vestiti, uscire con gli amici…). Lui mi ha guardato dicendo che ci pensa. Se siamo sereni ed aperti riusciamo a capire e supportare i nostri figli meglio di quanto crediamo 😃
Si quello che dici è giusto.. Ma sono io che non so come fare…. Ogni approccio va male… Mi ignora totalmente…..
Interrogarti per capire come essere una buona madre è un ottimo punto di partenza per capire “come fare”. Non è facile, nessuno “nasce imparato” e non ci sono risposte o soluzioni pronte e sempre valide per tutti. Ti consiglierei una cosa che a me aiuta molto: io procedo con calma, mi alleno ad osservare ed ascoltare con calma i figli per cercare di capirli sempre di più. Mi concedo la possibilità di sbagliare e da ogni errore cerco di capire come non commettere lo stesso sbaglio. Spesso mi aiuta anche il solo “accettare” che una mia proposta, un mio tentativo non vada bene (che mi ignori, come scrivi tu). Anche i figli possono avere dei momenti “no“ hanno le loro preoccupazioni e spesso non pensano che i genitori siano le persone più adatta ad aiutarli. In questi casi sorrido loro e cerco di capire come affrontare la prossima volta la questione. La pazienza è una risorsa preziosa per non arrendersi mai. Chi non molla non potrà che vincere:) Cerca di essere consapevole anche di come ti senti tu, se sei stanca, nervosa, preoccupata è preferibile che prima recuperi la tua serenità e poi ti “avvicini” a tua figlia. Ricordi una volta nella quale con tua figlia è andata bene?
Ciao! Dovrei fare un esame di pianoforte per il quale studio da 3 anni, il problema è che adesso non voglio più, perché quando ho deciso ero molto
Piccola e adesso le mie priorità sono altre. Se lo facessi, lo farei solo per loro e per la mia insegnante, che mi ha detto che non posso buttare tutti questi anni di studio così. Ma sento che questa situazione mi causa stress, e vorrei così tanto non farne di niente, ho provato a parlare ai miei, ma loro non mi capiscono, e vogliono che io lo faccia, quando mi sentirò pronta, ma la verità è che io non voglio studiare pianoforte come se fosse un peso, ma come un hobby, invece adesso mi causa tristezza e ansia. Come faccio a fare come voglio
Senza deluderli?
Grazie mille
Ciao Veronica,
loro ti dicono di fare l’esame quando sarai pronta.
E tu vuoi continuare a suonare con leggerezza.
Perché non dici “Ok, quando sarò pronta lo farò” e lo farai quando tu ti sentirai pronta.
E nel frattempo, suoni per il gusto di suonare.
Sei tu che decidi quando sarai pronta, o no?
Potrebbe andare così?
L’ultima sessione di esame è quest’anno di ottobre, e il punto è che io non voglio passare tutti i giorni a suonare il pianoforte in estate, perché dato che non sono neanche a metà del lavoro, fare l’esame mi precluderebbe ogni possibilità di svago, perché dovrei stare a studiare ogni giorno per ore, a detta della mia insegnante.
Grazie ancora
E dopo questa sessione non potrai più farlo?
È tutto molto interessante e continuerò a seguirti mi sei stato molto utile ma mio figlio di 20 anni continua a ripetermi che non si sente libero di fare quello che vuole.potresti aiutarmi.certe volte non so proprio cosa rispondere.
Non rispondere, domanda.
“In cosa non ti senti libero? Se fossi libero, cosa faresti?”
Cerca di capire, di entrare, senza giudizio, nel suo mondo e nella sua visione delle cose.
Se la comprendi, allora, da lì, puoi aiutarlo a cercare una soluzione 🙂
Tutto ciò che ho letto fino a questo punto mi sembra molto interessante e mi ci ritrovo abbastanza.
Nonostante ciò, ritengo che non sia così semplice mettere sempre tutto quanto in atto con facilità…. Per essere più precisi, mi sembra come se ci sia un onda alta 30 m tra me e mio figlio che ha 23 anni…!
Io cerco di stargli sempre accanto comprendendo i suoi problemi e le sue ansie, ma lui non recepisce questo nel giusto modo, pensa che io sia calcolatrice e che, a volte, gli dia dei consigli mirati alla mia migliore opportunità: assolutamente non è così! Non avrei alcun motivo e neanche interesse per fare ciò: io sono invalida e sto sempre a casa, anche se ho un compagno col quale non conviviamo, mio figlio ( tanto desiderato) rimane sempre al centro dei miei pensieri: Io vorrei vederlo sereno e sicuro di sé e in questo senso gli do dei consigli senza invadere la sua privacy. eppure lui è sempre prevenuto nei miei confronti. Chiedo un consiglio Perché soffro veramente tanto. Grazie
Ciao Giovanna,
tu potresti agire con le migliori intenzioni e lui pensare che non siano così buone.
Questo non dipende da te, ma da lui, dalla sua visione.
Considera anche che ci sono 23 anni di relazione alle spalle e magari molte cose che nella sua visione portano a pensare che tu punti sempre alla convenienza.
E anche qui non è detto che sia reale, ma è quel che lui pensa e vede.
Per superare tutto questo tu devi avere una grande serenità. Poter accettare che lui sia diffidente e prevenuto. Accettarlo senza starci male.
Altrimenti questo malessere influenzerà negativamente la relazione tra di voi.
Prima leggi questa pagina, che parla anche di come conquistare la fiducia di chi vogliamo aiutare.
Poi leggi anche questa, che parla delle tue emozioni ed è il passo indispensabile per poterlo aiutare davvero 🙂
Buonasera…questo articolo mi fa riflettere tnt.
Ho una bimba di 10 anni… nn sn mai stata onesta cn lei. Suo padre,che nn vive cn noi in quando ci siamo lasciati quando lei aveva 2 mesi,ha una figlia di 18 anni. Lei non lo sa. Il papà nn si é mai occup della prima figlia,neache della mia. Vorrei tnt ess finalm sincera cn mia figlia….ma come si fa?
È difficile. La sorella vorreb, incontrarla conoscerla… é una ragazza stupenda,mi batte il cuore forte quando vedo le sue foto e sorrido…mi rende felice anche se non la conosco. É una sensaz bellissima. Ma per mia figlia,sarà cosi? E come si dicono certe cose?
Non credo ci sia “un modo”.
Potresti cominciare dal dire la verità e i motivi per cui l’hai nascosta finora, le insicurezze, le paure che ti hanno spinta a farlo.
Ovviamente tu puoi mostrarle la realtà, poi come la vivrà dipenderà da lei.
Io penso che il modo migliore sia condividere le tue emozioni, cosa provi, cosa vivi, e dirle quel che è successo.
Chiederle scusa per le bugie, cogliere questa occasione anche per impegnarti a non mentirle in futuro.
E poi scoprire giorno dopo giorno cosa accadrà, cosa sceglierà, e affrontarlo insieme 🙂
Buongiorno mio figlio ha 26 anni e da qualche anno ormai è in conflitto con il padre . Dopo diverse discussioni alle quali lui dava sempre contro al padre siamo arrivati ad un punto di rottura . Premetto che mio marito ha vissuto in una famiglia con 14 fratelli e un padre che picchiava tutti quindi mi sono accorta che non riesce a farsi intendere dai suoi figli . Ultimamente mio figlio ha voluto un cane anche se noi non eravamo del parere perché sapevamo che saremmo stati noi poi a curarcene , l’ha preso ci ha fatto affezionare a me e sua sorellina poi siccome il padre gli faceva presente che era un impegno lui all’improvviso l’ha riportato via ( 4 mesi trascorsi con noi) minacciando di andarsene di casa in malo modo . Siamo distrutti . Primo perché il cane per noi era già parte della famiglia in più perché se ne sta andando via anche lui ma non rivolgendo più parola a nessuno . Credo di aver perso entrambi.
Ciao Simona,
tuo marito come ha vissuto il cane in questi 4 mesi? E tuo figlio potrebbe riportarlo a casa? Cosa farebbe tuo marito nel caso?
Buon giorno
Sono una mamma di 2figli
CON 2,padri diversi
Purtroppo ho il mio bimbo di 3anni e mezzo che non ha vissuto nella tranquillità ha visto cose brutte assimilato solo parole x un avvenire di cose litigi con il papà molto forti animate parole e siamo arrivati ad ora che siamo in mano al tribunale dei minori anno allontanato il papà al bimbo x questi motivi e altri attualmente il bambino sta passando un periodo molto fragile xke lui lo ama suo papà ma ripeto purtroppo e visto cose che un bambino nn deve vedere
Ad oggi jason mio figlio a reazioni molto brutte picchia parolacce questo e il suo modo di comunicare
Voglio aiutare ed educare e rasserenare il mio bambino
Lui ha capito chi e il punto debole della famiglia sarei io
Ho letto tutto il suo articolo molto interessante qualche consiglio in piu x recuperare il mio bambino a trovare la sua stabilià in tutto x tutto so che non sarà facile ma voglio mettwrcela tutta x recuperarlo ti eingrazio
Ciao Katia,
partiamo da qui: tu sei davvero il punto debole?
Se lo sei, lui lo vede, e ne approfitta.
Per cui la prima cosa da fare è rafforzarti tu perché tu abbia quella forza, serenità, sicurezza, da poterle trasmettere a lui non solo con parole e insegnamenti, ma soprattutto con il tuo esempio, il tuo modo di essere.
Inoltre devi capire le sue paure.
Se reagisco in modo aggressivo è perché mi difendo da qualcosa. Cosa?
Devi capire cosa lui teme, non cosa tu pensi che tema.
E offrirgli alternative più sane per affrontare queste cose che teme, fargli sperimentare che può difendersi e stare bene senza aggredire.
Ma per farlo devi capire chiaramente di cosa ha paura e costruire con lui soluzioni efficaci. Per lui.
Inoltre è importante lavorare sin da subito sulle sue emozioni. Aiutarlo a capirle e viverle in modo positivo.
Per farlo devi prima riuscirci tu, ovviamente. Leggi questa pagina 🙂