Oggi viviamo di fretta: lavoriamo, studiamo, viviamo le nostre relazioni sempre al massimo della velocità, convinti che ogni rallentamento serva solo a farci perdere tempo.
Più andiamo veloci, però, meno tempo siamo in grado di dedicare alla qualità della nostra vita, consolandoci con la quantità: più soldi, più lavoro, più relazioni, più amici, più questo e più quello.
Dovremmo iniziare a rallentare, fermarci e imparare ad ascoltare.
Imparare ad ascoltare davvero
Mi rendo conto che oggi si è quasi persa questa importante capacità: sembra che ogni discussione, ogni dialogo, deve condurre a un vincitore, eleggere una posizione quale migliore delle altre.
Poiché pesiamo il nostro valore con il successo che ci viene riconosciuto, e poiché questo successo è spesso legato all’avere ragione, al dire le cose giuste, a dimostrare che gli altri si sbagliano, ogni dialogo si trasforma in un duello e di ascolto se ne trova sempre meno.
Per imparare ad ascoltare direi di cominciare dal tempo a nostra disposizione: ti consiglio vivamente di ritagliarti ogni giorno il tempo per dare spazio a quello che gli altri vogliono dirti.
Non che tu debba smettere di lavorare o fare altro, ma devi riuscire a riservare tempo esclusivo ad ascoltare gli altri, e non sfruttare semplicemente tempi morti tra un’attività e l’altra o durante i viaggi.
Ascoltare diventa sempre più qualcosa che facciamo come contorno ad altro, io credo che dovremmo imparare ad ascoltare come attività principale ed esclusiva del nostro tempo. Poco, va bene, ma che sia di qualità.
Ti consiglio inoltre di fare silenzio, di non interrompere, di abituarti a lasciare che gli altri possano esprimersi liberamente, senza aggredirli, senza contrattaccare, senza offendere o mettere in difficoltà.
Ascoltare richiede che tu non sia sulla difensiva, che tu non stia già pensando a come rispondere o a quello che gli altri penseranno se non ti difendi.
Ascoltare vuol dire fare silenzio e dare tutta la nostra attenzione agli altri, cercando di comprendere davvero cosa vogliono dirci, senza mettere tutto sul piano personale.
Smettere di identificarci con oggetti o titoli è un passo importante per imparare ad ascoltare veramente.
Ti suggerisco inoltre di abituarti a condividere idee, pensieri, esperienze solo per il gusto di rendere gli altri partecipi, dando modo anche a loro di fare altrettanto.
Non sempre dobbiamo parlare per dare un consiglio a fare una lezione o criticare un comportamento.
Possiamo invece spiegare agli altri come la pensiamo senza bisogno di avere ragione, metterli a parte di scoperte che abbiamo fatto.
Comunicare dovrebbe essere un momento in cui da due colori ne viene fuori un terzo, non uno spazio in cui uno dei due deve scomparire dalla tela.
Niente vinti, né vincitori
Imparare ad ascoltare significa capire che non dobbiamo sempre vincere, che non siamo sempre in competizione con gli altri (non dovremmo esserlo mai), che possiamo prenderci del tempo per il piacere di ascoltare e comprendere gli altri, per conoscerli e non correre mai il rischio di darli per scontati.
Solo ascoltando possiamo ricordarci che di fronte a noi ci sono persone così complesse che in pochi giorni senza ascolto sincero le ritroveremo estranee.