Inconscio: come prendi le decisioni che non sai di prendere

Cos’è davvero l’inconscio?

Come controlla la tua vita, prende le tue decisioni, decide cosa fai e cosa provi? Davvero è “un’ombra” che domina la nostra esistenza?

Oggi voglio spiegarti in modo semplice ma estremamente chiaro di cosa si tratta, come funziona, come prenderne le redini senza auto suggestioni e riprogrammazioni inutili.

Ecco cosa ti propongo:

  1. Come funziona l’inconscio e cosa controlla mentre tu fai altro.
  2. Come l’inconscio prendere le tue decisioni.
  3. Come rieducare il nostro inconscio (gratis e senza forzature.)
  4. Come sviluppare la tua mente e raggiungere la perfetta libertà.

Questo è il nostro programma.

Ho letto decine di libri e lavorato con centinaia di persone, verificando che tutte le tecniche per gestire l’inconscio durano poco e sono sempre dei limiti alla tua felicità.

A me interessa mostrarti come diventare una persona totalmente libera, da ogni abitudine, condizionamento o schema.

Solo così sarai felice e potrai creare la tua vita come preferisci.

Prima di partire ti propongo di valutare quanto è forte oggi la tua mente, il tuo livello di consapevolezza: questo è determinante se vuoi prendere il controllo del tuo inconscio.

Per scoprirlo ti basta rispondere alle domande del mio test.

 

 

Come funziona l’inconscio e cosa controlla al tuo posto

Inconscio

 

Partiamo dalla domanda più ovvia: cos’è l’inconscio?

Si tratta di tutte le attività mentali che non sono presenti alla tua coscienza, ossia tutte quelle cose che si svolgono nella tua mente in modo automatico.

Se stai guidando per tornare a casa e nel frattempo pensi a cosa mangiare o a chi incontrerai a tavola, potresti non osservare le strade che prendi, ma arrivi a casa perché la tua mente conosce il percorso e lo segue in modo automatico.

Allo stesso modo, se sei veloce a scrivere al PC, o meglio se digiti velocemente i messaggi via sms o Whatsapp, probabilmente non osservi lettera per lettera, ma la tua mano va quasi “da sola” a scrivere ciò che pensi.

L’inconscio è quella parte di azioni, pensieri, comportamenti, emozioni, abitudini di cui non sei consapevole, che non osservi ma che metti in atto continuamente.

A livello non cosciente la nostra mente gestisce innumerevoli aspetti della nostra vita.

Controlla, per esempio, la pressione del sangue, il nostro sistema immunitario, la digestione e il battito del cuore.

La parte psichica di questi processi è gestita da quello che definiamo inconscio. Non perché ci sia qualcosa o qualcuno dentro di noi a farlo, è una parte della nostra mente.

Il problema è che spesso personalizziamo l’inconscio come se fosse un’entità diversa da noi.
Ma non è così.

In questo momento la tua mente, a livello inconsapevole, percepisce il tuo respiro, il tuo peso, le sensazioni dei vestiti sulla tua pelle, dei tuoi capelli e di miriadi di altre cose e altri stimoli.

Hai presente quel detto che dice “la lingua batte dove il dente duole”? Bene, anche quando non ti fa male un dente, la lingua batta ugualmente su di loro.

Ma non ci fai caso.

Se però ti chiedessi di percepire le scarpe che indossi, o se sei scalzo, o scalza, di concentrarti sulle sensazioni che provano i tuoi piedi, sarebbe abbastanza semplice farlo.

Se mi concentro sulla maglietta che ho addosso mentre scrivo, posso sentire sensazioni fisiche che la mia mente elabora comunque, senza che io me ne renda normalmente conto.

Tenere d’occhio tutti gli stimoli sarebbe folle: siamo bombardati da milioni di sensazioni e la mente cosciente ha risorse ovviamente limitate.

Se ti concentrassi per ascoltare la televisione, mentre senti anche la radio, leggi questa pagina e intanto parli con un amico, faresti una grande confusione.

Se alleni la mente, potresti gestire due conversazioni contemporaneamente, o parlare con me e sentire anche la radio senza distrarti. Ma quando hai troppi stimoli la mente non può gestirli tutti.

In sostanza devi scegliere.

A cosa dare la priorità? Che cosa è più importante?

A livello consapevole noi gestiamo poche cose, quelle che richiedono la nostra attenzione, che sono più impegnative, complesse e importanti.

Tutte le altre restano a un livello inconscio, elaborate comunque da una parte della mente e valutate.

Se tra queste ci fosse qualcosa di importante, la nostra mente ci avviserebbe, diciamo così.

Se mentre guardi la televisione uno stimolo, un rumore, ti fa pensare a un pericolo, per esempio, la tua attenzione si attiverebbe subito per capire ed eventualmente affrontare la situazione.

Il mio cane dorme con le orecchie sempre all’erta, e se sente rumori “normali”, che riconosce come non pericolosi, non si alza.

Al primo segnale di qualcosa di strano, di insolito, si sveglia e controlla immediatamente la situazione.

Il nostro inconscio gestisce tutto quello che arriva ai nostri sensi, ogni stimolo, e lo fa senza “disturbarci” per cose che sa gestire e che sono ordinarie.

Questo non vale solo per situazioni e stimoli fisici, ma anche per pensieri, emozioni, scelte. A livello inconsapevole noi elaboriamo cose anche importanti se sono semplici o abitudinarie.

Il nostro inconscio non è un’entità separata, ma una parte della mente che ci semplifica la vita svolgendo il grosso lavoro di osservare tutto quello che accade senza farci sprecare inutilmente energie per cose di poca importanza.

Se le può gestire, diciamo così, in automatico, lo fa, altrimenti ci allerta.

Quando? Come? Perché?

Il punto è capire in che modo l’inconscio decide cosa meriti la nostra attenzione e come prende per noi le nostre decisioni.

 

 

Come l’inconscio prendere le tue decisioni

Come l'inconscio prende le tue decisioni

L’inconscio funziona come un pilota automatico.

Conosce la rotta da seguire e lo fa senza dover scomodare il pilota, lasciando che si possa occupare di altro, delle cose più importanti.

Il pilota, ovviamente, sei tu 😉

Ora la domanda è questa: chi dice al nostro pilota automatico come agire in ogni situazione?

Come dicevo prima, emozioni e pensieri sono tra le cose che più facilmente sono gestite dal nostro inconscio.

La nostra mente ci offre ansie e pensieri negativi invece di serenità e pensieri positivi: in base a cosa?

Lo fa attraverso quella che è chiamata amigdala, un pezzettino del nostro cervello che ha una funzione molte semplice: valuta ogni situazione e decide se è pericolosa oppure no.

Ho scritto una guida in cui parlo dell’indipendenza emotiva, spiegando come funzionano le nostre emozioni, perché siamo felici o soffriamo.

Il succo che interessa a noi è questo: di fronte a cose negative e pericolose proviamo emozioni negative. Di fronte a cosa positive e piacevoli emozioni positive.

Ovvio vero? 😀

Bene, poiché gli stimoli sono tantissimi ed è l’inconscio a gestirli quasi tutti per lasciarci liberi di fare le cose più importanti, allora l’amigdala ha il compito di segnalare i pericoli.

Le cose negative.

E quando individua qualcosa che potrebbe farci del male, sia fisicamente che emotivamente, scatta l’emozione negativa per segnalarci il problema e affrontarlo.

In pratica ogni emozione negativa è una campanello d’allarme che “suona” tutte le volte che il nostro inconscio, su ordine dell’amigdala, vede un pericolo.

Ecco cosa sono le emozioni negative: campanelli d’allarme.

Inoltre l’amigdala ha anche una grande memoria di tutti i fatti che viviamo con forti emozioni, soprattutto quelle negative.

Se infatti deve avvisarci quando c’è un problema, deve ricordarsi le cose pericolose passate per riconoscerle subito se le affrontiamo di nuovo.

L’inconscio dunque è un pilota automatico. Noi non abbiamo bisogno di concentrarci su tutti gli stimoli che riceviamo, lo fa lui per noi.

E l’amigdala segnala le cose pericolose attraverso le emozioni negative.

A questo punto sorge una domanda: chi ha insegnato all’amigdala cosa è pericoloso?

 

Imparare cosa è pericoloso

Cosa è davvero pericoloso

Ci sono persone che, come vedi nella foto qui sopra, non hanno paura dei ragni. No, neanche di quelli velenosi.

Ho scritto una guida in cui spiego come vincere la paura (leggila!). Il concetto chiave è renderti conto che la paura è una cosa diversa dal pericolo.

Non hai paura di fronte a qualcosa di pericoloso, hai paura se pensi che starai male, che qualcosa potrà danneggiarti.

Se pensi che sia una minaccia per te.

Chi gioca con i ragni, un vigile del fuoco di fronte a un incendio, chi è appassionato di sport estremi e potenzialmente mortali, sa bene di essere di fronte a cose pericolose.

Ma non ha paura perché non le vede come una minaccia. Ti consiglio di fare anche il mio test sull’ansia, ti aiuterà a osservare bene tutto questo.

Di solito crediamo che la paura dipenda dalle cose pericolose, mentre la verità è che ogni emozione dipende dal fatto che noi consideriamo quelle cose come una minaccia per noi.

A dircelo è l’amigdala, che attraverso l’inconscio ci fa reagire a quel pericolo.

Ma l’amigdala mia, che scatta di fronte a una vipera, non è come quella di un erpetologo (un appassionato e studioso di serpenti), che invece non considera i serpenti (o almeno non sempre), una minaccia.

Chi non ha paura delle cose che spaventano te, ha un’amigdala che non considera minaccia ciò che tu ritieni tale.

Così a me non spaventano le cose che terrorizzano altri, e a molti non fa paura quel che preoccupa me.

L’amigdala non è “intelligente”, non è un’entità esterna a noi, così come l’inconscio non è una presenza con una sua volontà, ma un semplice pilota automatico.

Come il navigatore di un’auto ci indica la strada in base alle cartine che ha memorizzato, così la nostra mente inconscia individua pericoli sulla base di ciò che abbiamo imparato a considerare minacce.

Educazione, cultura, esperienze personali tue, ma anche quelle degli altri, film, racconti, storie vere o presunte.

Noi attingiamo costantemente a informazioni che insegnano cosa è positivo e cosa è pericoloso.

Il nostro inconscio non ha una volontà autonoma, ha solo imparato nel tempo cosa è pericoloso e cosa no, e in automatico decide come agire sulla base di questa conoscenza.

In pratica noi impariamo giorno dopo giorno cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Le regole che ci portiamo dentro, i nostri schemi, se preferisci le nostre credenze, determinano come il nostro inconscio prenderà le nostre decisioni.

Ecco come lo spiego nel mio libro “Indipendenza Emotiva”:

Mentre scrivo, non faccio troppa attenzione a quali tasti premo, non sono un dattilografo, ma la mia mente e le mie dita sono abbastanza abituate a trovarli sulla tastiera velocemente, mentre penso a cosa scrivere, magari anche osservando qualcosa che si muove nella stanza o ascoltando un rumore che viene da fuori.

Prova a spostare i tasti sulla tua tastiera: sarebbe un disastro, dovresti abituarti nuovamente alla loro posizione e sarebbe per te scomodo, tanto che per scrivere una sola parola impiegheresti moltissimo tempo. Questo meccanismo è identico a ogni processo della nostra mente.

Molte situazioni che vivi non devi neanche più valutarle. Hai imparato quali sono le regole di chi è amico, di chi ti vuole bene o di come ci si siede a tavola. Allo stesso modo in cui la tua mente ti permette di allacciarti le scarpe senza pensarci, ti offre la risposta a queste domande spingendoti ad agire secondo le regole che sai essere giuste.

Lo hai fatto così tante volte, lo hai visto così spesso, che per te è normale seguire le regole che credi corrette, non ci devi pensare, la tua mente sa già dove andare e lo fa, in un istante, senza doverti chiedere autorizzazioni particolari, senza occupare parte del tuo prezioso tempo.

 

E ancora:

Tutto viene definito da qualche regola e, se ti osservi con attenzione oppure ascolti gli altri, noterai che ognuno di noi di regole ne ha davvero centinaia e migliaia, tutte pronte a definire cosa fare e come farlo in qualsiasi situazione.

 

La nostra mente inconscia non fa altro che applicare queste regole in continuazione.

Laddove ne hai una che ti dice cosa fare, il tuo pilota automatico agisce rispettandola, perché ha imparato che è così che si fa.

In questo video ti spiego meglio questo che è il meccanismo fondamentale che determina e regola tutta la nostra vita.

 

 

Pensieri, emozioni e inconscio

Daniel Goleman, autore del libro intelligenza Emotiva, mostra come esempio del funzionamento del cervello un episodio reale accaduto diversi anni fa.

Un uomo entra in un appartamento per una rapina, che dovrebbe essere l’ultima della sua “carriera” (era appena uscito di prigione).

Ha moglie e figlio, e vorrebbe occuparsi di loro senza più guai con la giustizia. Nell’appartamento trova però le donne che lo abitano e che pensava invece fossero assenti.

Le lega a una sedia e rapina quel che può quando, prima di andarsene, una di loro lo minaccia dicendo che avrebbe ricordato il suo volto e non l’avrebbe passata liscia.

In quel momento lui “perde la ragione” e uccide entrambe le donne.

Goleman scrive che questo sia dovuto a un sequestro emozione dell’inconscio, della mente emotiva, dell’amigdala.

Ma è un errore secondo me.

Sì, io dico che Goleman si sbaglia 8)

Quando il ladro sente quella minaccia, la sua amigdala gli segnala il pericolo, ma quale? Quello delle conseguenze di una denuncia e di esser nuovamente arrestato.

Altri anni di carcere (magari aggravati dalla recidiva), perdere la moglie e il figlio, perdere la libertà.

Non sono cose “istintive” queste, ma giudizi, pensieri che a livello inconscio la sua mente ha elaborato segnalando il pericolo.

Il suo inconscio non ha deciso arbitrariamente o istintivamente, ma in base alla sua visione delle cose, ai suoi pensieri, alle sue regole.

E queste sono regole sociali proprie di una cultura in cui il ladro è cresciuto, non una reazione istintiva di un cervello “evolutosi milioni di anni fa”!

Spesso, nel mostrare che la mente ci controlla, soprattutto l’inconscio, si adduce l’idea che il nostro cervello risponde ai pericoli in base ai modelli di lotta e fuga propri degli uomini primitivi.

A quel tempo bisognava scappare per mettersi in salvo da una bestia feroce. Oggi la reazione è rimasta ma senza più quel tipo di pericoli.

Ora io non so il tuo, ma il mio cervello non ha milioni di anni. Giusto una trentina 😉

Una volta avevo paura degli scarafaggi, qualche giorno fa, dopo aver lavorato sulle mie regole e convinzioni inconsce, ne ho preso uno in mano!

Per me è stato un momento speciale, visto che amo la natura e ogni animale. E che sin da piccolo ho provato ribrezzo e paura nel toccarli.

Un bambino cinese li mangerebbe questi insetti, figurati se impiega 30 anni a prenderne uno in mano 😀

Cosa ti sto dicendo? Che il tuo cervello e il tuo inconscio non sono lo stesso cervello o inconscio di un uomo primitivo.

L’inconscio non agisce “di testa sua”, ma fa quello che noi gli abbiamo insegnato essere giusto giorno dopo giorno.

E non funziona in base ai pericoli di milioni di ani fa, ma in funzione di quello che hai imparato oggi, nella nostra società, giorno per giorno.

Te lo spiego meglio con un altro pezzo del mio libro:

Se vedi tuo padre fumare e lo senti ripeterti che il fumo fa male, è più probabile che tu inizi a fumare piuttosto che ritenerla davvero una cosa sbagliata.

La prima fonte che ci dice quali sono le regole da seguire è quello che vediamo fare agli altri. Le regole di chi ci sta vicino sono l’influenza più potente con cui entriamo in contatto ogni giorno, ed è molto più efficace cosa vediamo, che non i discorsi e le prediche, perché le nostre scelte e le nostre azioni tradiscono regole reali, sono sempre legate a cosa crediamo vero, mentre le parole sono spesso astratte, idee che non si condividono fino in fondo. Se credi in qualcosa non la dici, la fai.

Così, ad esempio, il figlio di Riccardo imparerà più facilmente osservando il modo in cui suo padre si siede e non da come gli dice che ci si debba sedere.

È chiaro che potresti anche rifiutare delle regole proprio perché chi ti circonda prova a importele, ma nel complesso è probabile che le regole più usate siano le stesse del tuo ambiente, dei tuoi amici, della tua famiglia.

Il gruppo in cui cresci, la società in cui vivi ha delle regole che trasmette con l’esempio, con i premi a chi le segue o le punizioni a chi le infrange.

Oltre a quello che vediamo fare agli altri, c’è poi l’educazione, cioè quello che sentiamo ripeterci crescendo, magari migliaia di volte, le nostre esperienze, le scelte di persone speciali che prendiamo come esempi e modelli; il modo in cui rispettare o infrangere ogni regola determina delle conseguenze nella nostra vita.

La società, quindi, definisce ogni regola di vita, cosa va bene fare e cosa no, come rispondere a certi stimoli e in certe circostanze, in sostanza stabilisce che emozioni devi provare, dal momento che le regole guidano i tuoi pensieri e questi creano le tue emozioni.

 

Se vuoi leggerlo tutto, visto che ti spiega come eliminare ogni emozione negativa (anche inconscia), leggi questa pagina

Torniamo all’esempio con cui Goleman dimostra di aver torto (e l’esempio è suo!).

La conseguenza di una denuncia non è un fatto istintivo o naturale, noi impariamo a sapere cosa accade di fronte a un reato, comprendiamo le regole e le conseguenze se le infrangiamo.

Non ci sono “sequestri” emozionali, come scriveva Goleman, ma valutazioni che affondano le radici nel nostro modo di vedere, nel modo in cui abbiamo educato il nostro inconscio.

Essendo un pilota automatico non fa che eseguire i nostri ordini. E noi questi ordini li abbiamo dati personalmente, volontariamente, giorno dopo giorno.

Anche senza accorgercene.

Certo, come scrive Daniel, il ladro non pensa in quel momento a tutte le conseguenze, ma non per via di un “sequestro emozionale”, ma perché lui questa riflessione l’ha già fatta e il suo inconscio sa come agire.

Ha degli schemi, frutto di pensieri, idee, convinzioni, che non arrivano per caso o per istinto, ma sono appresi.

Ogni abitudine nasce così: fai una cosa oggi, volontariamente, la ripeterai domani e poi ancora e poi ancora fino a che l’inconscio non agisce in automatico.

Infondo gli stiamo insegnando che è una cosa positiva (visto che la ripetiamo continuamente), per cui al momento giusto entrerà in azione senza più bisogno del nostro controllo consapevole.

In pratica l’inconscio è quella parte della mente che gestisce abitudini e tutto ciò che conosciamo, le reazioni appropriate in base a quello che abbiamo imparato.

E se queste abitudini sono dannose? Se le regole imparate si rivelano un problema e un limite alla nostra felicità e al nostro benessere?

Senza anni di psicanalisi possiamo imparare a conoscere tutte le regole della nostra mente inconscia e decidere come modificarle.

Attraverso la consapevolezza.

P.S.

Giusto per onore di cronaca, in un libro successivo, Emozioni distruttive, Goleman scriverà che l’emozione dipende dal pensiero e dall’educazione. Niente più sequestri 😉

 

Come rieducare il nostro inconscio (gratis e senza forzature)

Consapevolezza

Nella nostra mente ci sono due tipi di processi.

Da un lato quelli inconsapevoli, propri dell’inconscio, ossia tutte quelle cose che facciamo senza rendercene conto e che la mente esegue secondo le regole che considera giuste.

Regole non ancestrali, molto più banalmente quelle che hai imparato giorno dopo giorno essere migliori, efficaci, corrette.

Precisazione importante: non conta se le regole che segue il tuo inconscio siano davvero corrette. Finché questa è la tua visione, l’inconscio non fa altro che eseguirla.

Ricordalo, è un pilota automatico, uno strumento a tua disposizione e non un’entità indipendente con una sua volontà.

Dall’altra parte ci sono tutte le attività che fai volontariamente, su cui porti la tua attenzione e concentrazione.

Queste le vedi e non sono automatiche.

Consapevolezza.

Tra le altre cose significa la capacità di essere presente a ciò che fai, mentre lo fai, a  ciò che provi mentre lo provi, a ciò che pensi mentre lo pensi.

Se l’inconscio agisce in automatico, la consapevolezza opera in modo presente, dandoti la possibilità di scegliere.

Un pilota automatico ha una rotta precisa, tiene sempre la stessa velocità ed è riposante, perché guida al tuo posto.

Ma solo se prendi il controllo del volante (consapevolezza), puoi spostarti, fare un percorso nuovo o rallentare per osservare meglio il paesaggio.

O accelerare per evitare un pericolo nuovo che l’inconscio non sa riconoscere come tale!

Se ci hanno convinto che l’inconscio sia un mondo oscuro, indipendente dalla nostra volontà e inaccessibile, ho una bella sorpresa per te: non è vero!

Non c’ niente di oscuro nella tua mente.

Tutto quello che oggi controlla il tuo inconscio, tutto quanto, puoi portarlo a un livello consapevole, osservare le regole che ti porti dentro e scegliere.

Il pilota automatico usa delle cartine per decidere che strada prendere: tu puoi controllarle tutte, cambiarle e scegliere di fare un po’ di “fuori strada” se ti diverte.

Parlando di questo toccheresti senza dubbio il tema del passato, della sofferenza legata a cose accadute e sepolte, oggi, nel tuo inconscio.

Leggi il mio libro “Indipendenza Emotiva”, che parla di emozioni, di passato e di come puoi liberarti delle ferite che ti porti dentro in modo concreto.

A me ora interessa farti capire che puoi diventare consapevole di tutto, osservare le regole che segue il tuo inconscio e  decidere se tenerle, eliminarle o cambiarle.

Di più: puoi vedere le tue abitudini e decidere, ogni istante, se lasciare che il pilota automatico continui il suo lavoro o prendere tu il controllo della situazione e scegliere in modo diverso, nuovo.

Questa è libertà 😉

Si tratta di imparare a conoscerti e comprendere le regole che hai dato all’inconscio nel tempo. Quelle che determinano come funziona il tuo pilota automatico.

Ho scritto una guida che ti spiega come gestire le emozioni. Leggila, ci troverai un esercizio che chiamo diario emotivo e che è uno strumento perfetto per comprendere ogni regola.

La più importante di tutte risponde a questa domanda: Cosa mi renderà felice?

Sì, perché su tutto è la felicità che noi desideriamo.

E con felicità io intendo che provi emozioni positive, benessere, serenità, pace. Ho scritto una guida in cui spiego cos’è la felicità. Leggi anche questa 😉

Ma se vuoi davvero prendere il controllo del tuo inconscio e dargli le regole migliori, devi trovare la risposta giusta alla domanda di prima: cosa mi renderà felice?

Questo è il cuore di qualsiasi percorso di crescita personale. Altra guida molto importante che dovresti leggere dopo.

Ora voglio spiegarti come diventare consapevole, per osservare e capire le regole del tuo inconscio e soprattutto poter prendere il controllo ogni volta che lo desideri.

Ho scritto anche una pagina per parlare di alcune tecniche di meditazione efficaci e senza implicazioni spirituali.

Quello che a noi serve per diventare padroni del nostro inconscio ed essere liberi sono molte buone domande.

Immagina di camminare in una stanza buia, dove ci sono molti oggetti per terra, nascosti nell’ombra, con cui potresti farti male.

Per gestire questa situazione ti serve una luce, con cui vedere chiaramente cosa c’è per terra, davanti ai tuoi piedi.

Le domande rappresentano proprio questo: una luce con cui osservare meglio te e la realtà che ti circonda. Solo così potrai disattivare il pilota automatico ogni volta che lo vorrai.

Per questo devi subito leggere la mia guida sulla consapevolezza: oltre a mostrarti come arrivarci è ricca di domande e spunti che ti aiuteranno a iniziare questo percorso.

Se per anni hai lasciato al tuo inconscio il controllo di ogni situazione, devi darti tempo per sviluppare l’attenzione, la concentrazione e la capacità di iniziare a scegliere.

Si tratta di un percorso di cambiamento in cui usare in modo nuovo la tua mente. Non solo quindi la guida che ti ho appena segnalato, ma anche una pagina in cui ti spiego proprio come allenare la mente.

Leggile entrambe, perché il processo con cui imparerai a prendere il controllo della tua mente e della tua vita è fatto di tanti piccoli passi.

Tutte le pagine che trovi su Diventarefelici.it non sono altro che un ulteriore passo verso una vita consapevole e quindi libera e felice.

 

 

Conclusioni: come liberarti degli schemi e dei condizionamenti

Identifica i pensieri

Oggi ti ho spiegato qual che quasi nessuno dice, e forse ha capito: l’inconscio è una parte della tua mente che gestisce molte delle cose che facciamo.

Un pilota automatico, non un’entità dotata di volontà propria, non una presenza misteriosa e oscura. Solo uno strumento a tua disposizione.

Ti ho anche spiegato che la mente non segue capricciosamente schemi folli o presunti istinti da uomo primitivo: segue le regole che tu consideri corrette.

Anche senza farci più caso.

Il tuo cervello non ha 15 milioni di anni, non ci sono dubbi!

Inoltre ti ho mostrato che la strada che devi intraprendere è la consapevolezza, e non le tante, inutili (e spesso dannose!) forme di manipolazione o programmazione mentale che oggi vanno di moda.

Che te ne fai di un nuovo pilota automatico?

Tu hai bisogno di libertà, di poter decidere la tua strada in ogni istante.

Consapevolezza. Non c’è altra via se vuoi diventare felice.

Per cui aggiungo, alle pagine che ti ho suggerito finora e al mio libro, anche un altro libro che ti consiglio di leggere presto: Messaggio per un’aquila che si crede un pollo.

Un testo che, insieme con quello che ti ho mostrato e alle altre cose che leggerai sul mio sito, può davvero fare la differenza nella tua vita.

So che di informazioni errate sull’inconscio ne hai lette probabilmente tante, e quello che ti ho mostrato oggi è molto diverso.

Il lavoro che puoi fare ti permetterà di acquisire una consapevolezza con cui creare la tua vita, da oggi in poi.



5 Verità sulla tua vita

Ci sono 5 verità che ti riguardano da vicino e che in questo momento stanno decidendo chi sei, se sei felice, perché hai trovato il mio sito. In 5 semplici domande ti aiuterò a scoprirle, capirle e dominarle.

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