Insoddisfazione: la provi spesso?
Direi che capita a tutti di sentirsi insoddisfatti: le cose non sempre vanno come vorresti, gli altri a volte si comportano male, non sempre la fortuna ti sorride.
Altrimenti per quale motivo oggi cerchi una risposta alla tua insoddisfazione pur avendo soddisfatto, fino a ora, tante cose che desideravi? Ecco cosa vedremo insieme:
- Come scendere dalla ruota del criceto (e liberarti di ogni insoddisfazione).
- Come uscire dalla trappola del bisogno (dove muoiono i criceti!).
- 3 leggi anti-insoddisfazione (la legge del merluzzo, del bruco e della bici nuova).
- Insoddisfatti? Ecco come vivere una vita felice ogni giorno (regalone per te!).
Iniziamo subito?
Come scendere dalla ruota del criceto (e liberarti di ogni insoddisfazione)
Per liberarti dall’insoddisfazione della tua vita, o di qualche aspetto soltanto, non basta soddisfare i tuoi desideri.
Lo so, sembra ovvio.
Se sei insoddisfatto, o insoddisfatta, dovrebbe essere logico che soddisfare le cose che desideri sia la soluzione.
La soddisfazione funziona più o meno così: tu vuoi qualcosa e cerchi di ottenerla, se non ci riesci provi insoddisfazione.
Semplice, come vedi.
Le cose che chiediamo, che vogliamo ottenere sono infinite:
- Rispetto da parte degli altri (sembra banale ma credo sia una delle più importanti!).
- Sentirsi utili e importanti per qualcuno.
- Essere bravi e stimati dagli altri.
- Avere una relazione di coppia positiva e appagante (qualcuno direbbe soddisfacente!).
- Avere un buon lavoro, ben pagato e che ci piaccia.
- Avere una famiglia unita.
- Avere amici sinceri che ci amino davvero.
- Vivere in una bella città, in una bella casa, in una strada sicura…
- Avere una buona salute.
E sì, scrivici tutto quello che ti passa per la testa: se lo vuoi e non lo ottieni, non sarai mai soddisfatto, o soddisfatta.
Ma c’è di più, o di peggio se vuoi.
Non ti basta, infatti, avere un buon lavoro, ad esempio, ma deve essere in un certo modo: orari comodi, non troppo distante da casa, un certo stipendio, i colleghi che preferisci, l’ambiente accogliente e sereno.
E sono solo alcune delle cose che potresti desiderare.
Quando vuoi ottenere qualcosa, non solo scoprirai di avere un lungo e ricco elenco di richieste da soddisfare, ma ognuna sarà molto precisa e complicata.
Ovviamente c’è un ottimo motivo per cui chiedi queste cose e le vuoi ottenere: credi che ti renderanno felice.
E quando dico felice, io intendo che stai bene, provi emozioni positive (serenità, amore, gioia, allegria, entusiasmo) e ti senti in pace con tutto, sei sereno, o serena.
Niente di straordinario, in fondo vogliamo tutti questo e non chiediamo mica la luna 😉
E prima di continuare, se vuoi, puoi rispondere alle domande del mio test e scoprire quanto oggi sei capace di vivere felice.
Detto questo, torniamo a noi.
Il problema è che proverai insoddisfazione tutte le volte che non riuscirai a ottenere qualcosa che chiedi.
Meglio ancora: a ottenerla così come vorresti, con tutte le caratteristiche che interessano a te.
Ma c’è un altro problema nella lista di cose che desideri avere: ci illudiamo, infatti, che staremo finalmente bene quando avremo raggiunto un traguardo.
E qui casca l’asino: poco dopo, invece, cominceremo a correre dietro un nuovo obiettivo da soddisfare, dietro nuovi successi da ottenere.
Qualunque cosa tu possa raggiungere, poco dopo sentirai che ti manca qualcosa di diverso.
Proprio come un criceto che corre nella sua ruota: per quanto sforzo fa, non va da nessuna parte.
Così noi insistiamo a ottenere le cose che ci servono senza renderci conto che non basteranno mai a darci pace.
Mancherà sempre qualcosa.
Se vuoi scendere dalla ruota devi prima fuggire dalla trappola del bisogno.
Come uscire dalla trappola del bisogno (dove muoiono i criceti!)
La trappola del bisogno, come hai visto nel video, è molto semplice:
- Ti rendi conto di aver bisogno di qualcosa, o qualcuno, per essere felice.
- Cerchi di soddisfare in ogni modo questo bisogno e lotti per raggiungere le cose che ti servono.
- Provi emozioni negative. Potresti non farcela, ciò che ottieni potrebbe durare poco o potresti perderlo.
- Subentra così la paura e lotti di più (corri più forte dentro la ruota) per assicurarti di soddisfare i tuoi bisogni.
- Più lotti, più aumenta la paura e più stai male.
Perché aumenta la paura?
Perché quando ti rendi conto di aver bisogno di qualcosa per essere felice, per stare bene, farai di tutto per ottenerla.
E se hai paura di non farcela, o di perderla, concentrerai a maggior ragione tutte le tue energie.
Così ci sono persone che vivono per il proprio partner sacrificando il resto, chi passa 14 ore al lavoro, chi pensa solo ai soldi o si lascia ossessionare dal proprio fisico o dalla salute.
D’altronde è anche logico: se qualcosa mi renderà felice, non investo tutte le mie energie per averlo?
Sì, le investo tutte.
Hai mai giocato alla roulette? Si quel gioco dove punti i soldi su un numero, o su un colore.
Ebbene, quando investiamo tutte le nostre energie per arrivare a traguardi che riteniamo indispensabili (di cui abbiamo bisogno per essere felici), è come se giocassi tutto quello che hai su un numero.
E se non esce? Perdi tutto.
Il paradosso della trappola del bisogno è questo: avendo paura di perdere qualcosa, ci punti sopra ancora di più, accrescendo la paura di perdere.
Maggiore è la posta in palio, maggiore sarà anche la paura di perdere.
E quanto più consideri fondamentale qualcosa, che sia una situazione, un risultato o una persona (cose di per sé positive e belle magari), più non ci sarà spazio per altro nella tua mente.
È come se quello che ti sembra indispensabile per essere felice “crescesse” fino a occupare ogni tuo pensiero, ogni minuto della tua vita.
Il resto non esiste.
Una ragazza, durante una sessione di coaching, mi ha fatto l’esempio degli investimenti in borsa: è poco prudente puntare tutti i tuoi soldi sulle azioni di un’unica azienda.
Se va male? Perdi tutto.
In matematica finanziaria si parla di differenziazione: puntare su tante azioni diverse riduce il rischio di perdere tutto se qualcuna va male.
Ma quando cadi nella trappola del bisogno fai proprio la cosa peggiore: punti tutto solo su un’unica cosa che dovrebbe renderti felice ma che, alla fine, non darà quanto promette (per capirlo meglio, devi scoprire i segreti della crescita personale).
La ricerca di soddisfazione ai tuoi desideri, ai bisogni, alle tue pretese, porta sempre in questa trappola: più cerchi di uscire, più ti blocchi dentro.
Se cadessi nelle sabbie mobili, ad esempio, sarebbe il caso di sapere che più ti agiti per uscire, più scivoli in profondità.
Per uscire dalla trappola del bisogno e scendere dalla ruota, non devi fare sforzi, ottenere più soddisfazione o altro.
Devi “solo” aprire gli occhi e renderti conto che non ti serve “di più”, che in realtà non ti serve assolutamente nulla per essere felice.
Se non comprendi questo, continuerai a correre inutilmente nella ruota, sempre più vittima di pretese inutili e di traguardi stancanti e faticosi che non ti daranno mai la serenità che cerchi.
E ti sveglierai il mattino dopo rendendoti conto che l’insoddisfazione è ancora lì.
Poiché la felicità non ha niente a che fare con la soddisfazione, non ti libererai dell’insoddisfazione inseguendo obiettivi e “successi”.
Questa è forse la cosa più complicata da capire a cui credere.
È come se ti dicessi che aprire un barattolo non devi togliere il coperchio. Eppure funziona proprio così!
Devi comprendere 3 leggi molto importanti se vuoi scendere dalla ruota e fuggire da questa trappola.
3 leggi anti-insoddisfazione (la legge del merluzzo, del bruco e della bici nuova)
In una villetta comunale, vicino alle altalene, due bambine stanno parlando tra loro di cosa hanno mangiato la sera precedente.
“Io ho mangiato del merluzzo” dice tutta contenta Adele, dai riccioli biondi. “Anche io!” replica Francesca, che ha invece i capelli lunghi, neri e lisci, legati in una piccola treccia.
“Io ho aiutato mia mamma a preparalo” prosegue Adele. Francesca la guarda perplessa e risponde: “Mia mamma non ha bisogno di aiuto, ci mette un minuto a farlo!”.
Allora Adele le racconta che con la mamma è andata in pescheria a scegliere il merluzzo dagli occhi più vivi, perché da quello si capisce se è buono. Francesca pensa che il suo, di merluzzo, gli occhi nemmeno li ha!
Ma resta in silenzio mentre Adele le spiega che poi lo hanno aperto e tolte le lische. Francesca riflette che il suo merluzzo è tutto un blocco duro, mica si apre!
Poi Adele spiega che lo hanno tagliato a fette, cosparso di olio e erbe aromatiche e messo a cuocere in forno. Al che Francesca le chiede: “Ma quanto ci avete messo per fare questo merluzzo?”.
“Un paio d’ore!” risponde l’amichetta. “Che noia!” replica Francesca, “ il mio merluzzo è meglio, vive direttamente nel frigo ed è subito pronto, lo metto in forno ed è fatta!”.
Non esistono “pillole magiche”: la storia del merluzzo che viveva nel frigo
Certo, Francesca ha solo 5 anni, ma ha imparato una cosa: il merluzzo lo trovi nel frigo e ci vogliono 5 minuti per prepararlo. O poco più.
E noi cosa abbiamo imparato? Che per mangiare del merluzzo non serve che lo pesco, lo lavo, lo pulisco dalle lische e lo cuocio.
Perché il merluzzo vive nel frigo?
Ovviamente no 😉
Perché qualcuno lo ha già fatto per noi.
E abituati come siamo ad avere le cose già pronte, comode, da poter usare subito senza perdere tempo, vorremo che fosse tutto come il merluzzo.
Ma se vuoi cambiare vita devi renderti conto che devi fare tutto con le tue mani, e questo richiede tempo, lavoro, impegno, fatica e pazienza.
Diventare felici è così.
Il problema è che vorremmo risolvere i nostri problemi in 20 secondi, in un giorno o due, immediatamente. E qualcuno ti vende pure questa illusione.
Sì, non ho dubbi, è un’illusione che arricchisce qualcuno.
Così ho due notizie per te, una buona e una cattiva:
- La cattiva è che non esistono pillole magiche, soluzioni che in 3 secondi e senza fatica, risolvono i tuoi problemi.
- La buona è che tu, in realtà, puoi risolverli tutti i tuoi problemi, davvero, a patto di metterci impegno e determinazione.
LA LEGGE DEL MERLUZZO: se vuoi uscire dalla trappola del bisogno devi impegnarti e avere pazienza.
Le soluzioni “già pronte” possono darti soddisfazione, ma la felicità non la trovi nel congelatore 😉
Basterebbe pensare a cosa accade ogni giorno, lontano dai nostri occhi.
Per cambiare davvero, devi cambiare tutto: Il bruco e la farfalla
Un uomo vide una farfalla che lottava per uscire dal suo bozzo. Agli occhi di chi guardava, la nascita appariva penosa e lenta.
L’uomo cominciò allora a soffiare il suo alito caldo sull’animaletto per aiutarlo a nascere.
Così facendo, accelerò il processo e la farfalla nacque più in fretta. Ma le sue piccole ali rimasero atrofizzate.
Pensa a quanto sia grandioso il mistero che sta dietro ogni farfalla: un bruco, che striscia quasi per terra, diventa un animale capace di volare nel cielo.
È qualcosa di incredibile, ma richiede tempo, lavoro, anche fatica.
Per cui è vero che non esistono “pillole magiche” o scorciatoie, ma è anche vero che tu hai dentro di te, come ogni bruco, tutto quello che ti serve per diventare una farfalla.
LA LEGGE DEL BRUCO: non ti manca niente, non ti serve niente, ma devi trasformarti per essere felice.
Per scendere dalla ruota devi renderti conto che niente o nessuno ti renderanno mai felice. Soddisfazioni ne puoi avere, insoddisfazioni molte di più e vivendo in una ruota.
Non penso sia quello che vuoi.
E fortunatamente non serve aspettare l’intervento dell’universo!
Hai già tutto per essere felice: L’universo e la bici nuova
Un ragazzino desiderava più di ogni cosa una bicicletta nuova. La sua era arrugginita, i freni non funzionavano bene ed era ormai troppo piccola per la sua altezza.
Un giorno, su un giornale, lesse una teoria per cui, se solo avesse pensato intensamente a quel che voleva, come se già fosse suo, l’universo glielo avrebbe donato.
Entusiasta della notizia iniziò, tutte le sere, a desiderare ardentemente la bicicletta, immaginandosi di averla, di sfrecciare nei vialetti del quartiere, di essere il ragazzino più invidiato.
Per settimane, tutte le sere, il suo pensiero era fisso sulla bicicletta.
Un giorno parlò di questo suo esperimento a suo zio, il quale rimase perplesso che davvero bastasse il pensiero fisso a creare quel che voleva, ma non tentò di scoraggiarlo per non deluderlo.
Una mattina il ragazzino sfrecciò con la sua nuova bicicletta rossa davanti allo zio. Questi lo fermò, incredulo, chiedendogli se davvero l’universo gli ha regalato una bicicletta.
“A dire il vero” rispose il ragazzino, “una sera ero così concentrato sulla bicicletta che mi è tornata in mente quella che mio cugino aveva comprato qualche anno fa. Così mi sono ricordato anche del suo bel prato”.
Lo zio ascoltava curioso. “Sono andato da lui e gli ho detto che lo avrei curato io se mi dava i soldi per pagarmi la bicicletta, e così ho lavorato qualche mese per comprarmela!”.
Lo zio sorrise soddisfatto e il ragazzino continuò a girare sulla sua nuova bicicletta.
Hai mai sentito di quelli che ti dicono che se chiedi qualcosa l’universo te la darà?
Loro infondo hanno chiesto un sacco di soldi e l’universo (chi ha comprato le loro teorie!) effettivamente glieli ha dati.
Come biasimarli 😉
La verità, però, è che questa idea che l’universo debba darti tutto quello che vuoi solo perché lo desideri tanto, è sbagliata.
Non solo, è pericolosa.
Siamo partiti dal capire che potresti avere tutto e non essere felice. Pensare che avere tutto ciò che chiedi è l’inganno più comune.
Potrebbe non bastare. Anzi, sicuramente non basterà.
Essere insoddisfatti non significa che ti manca qualcosa in realtà, ma che sei in una trappola per cui niente di quello che potrai mai ottenere ti basterà a vivere felice.
Lo ripeto: niente.
Ti prende in giro chi ti promette di ottenere tutto quel che vuoi (non l’avrai mai davvero e anche fosse, non basterà lo stesso!).
E ti prende in giro chi ti promette di risolverti i problemi, o che ci riuscirai in poco tempo e senza fatica, senza difficoltà.
Ti prendono in giro e lo fanno anche a caro prezzo 😉
LA LEGGE DELLA BICI NUOVA: dipende tutto da te, da come usi la tua mente.
Questa è forse la legge principale: la soddisfazione (e l’insoddisfazione) funziona invece con l’approccio opposto.
Si nutre dell’idea che tu abbia bisogno di cose e persone che, per natura, sono esterne a te, ti porta a concentrarti su quello che tu, almeno in parte, non puoi controllare.
Queste tre leggi ti spiegano una cosa molto semplice: per vivere felice devi sì impegnarti, ma è tutto nelle tue mani e nulla di quello che accadrà potrà negarti la felicità.
Vero è che il merluzzo nel frigo è più comodo, ma avere questo potere, è tutta un’altra storia 😉
Insoddisfatti? Ecco come vivere una vita felice ogni giorno
Mi ricordo che diversi anni fa ho iniziato anche io a voler cambiare la mia vita.
E sì, non ero soddisfatto 😀
Non che avessi chissà quali problemi o drammi da affrontare, e probabilmente i tuoi problemi sono più grandi di quelli che avevo io.
Come tanti sono partito da un libro, letto, riflettuto, ma per diversi mesi risultati praticamente 0, ma buoni propositi tanti 😉
Il problema era la concentrazione: magari la sera leggevo qualcosa ed ero determinato a cambiare, ma il giorno dopo, tra impegni, lavoro, persone, frenesia, finivo per tralasciare i miei propositi e non cambiava mai niente.
Devi concentrarti sul tuo cambiamento: che sia una nuova abitudine, un modo di pensare, nuovi comportamenti, devi farne la tua priorità quotidiana.
La tua mente deve stare concentrata su quello che devi fare e deve diventare una delle cose più importanti della tua giornata, se davvero vuoi ottenere dei risultati.
Io ho iniziato a ripetermi cosa volevo fare, mettere sveglie nel cellulare o scrivere post-it come promemoria, avere un foglio con i punti da seguire sempre in tasca.
Scegli quello che vuoi, ma semplificati la vita e concentrati. Considera il tuo cambiamento qualcosa di più importante, fidati perché lo è, anche del tuo lavoro.
Immagina di fare da anni la stessa strada, è un’abitudine e la percorri anche senza pensarci, tanto la consoci bene. Una mattina però ti ritrovi davanti una buca enorme e non puoi passare.
Ci finirai dentro?
No, vedi la buca, ti accorci che è un ostacolo reale e cambi strada.
Ecco, cambiare vita è la stessa cosa: impieghi mezzo secondo a cambiare quando ti accorgi che quel cambiamento è la cosa giusta e ci credi davvero.
E a quel punto scendi dalla ruota.
Il tempo ci vuole per capire questo, per crederci davvero nelle cose che vuoi cambiare. Finché non ci credi tergiversi, aspetti, oggi fai un passo avanti e domani due indietro.
In pratica guardi fuori, ma resti nella ruota.
Per questo ci vuole pazienza: non perderti d’animo quando vedi che i risultati non arrivano e invece di andare a testa bassa, osserva se davvero credi che quel cambiamento sia la cosa giusta o se c’è la paura che porti problemi, difficoltà, svantaggi.
Perché se vuoi vincere una partita, devi giocare per vincere. Non puoi ottenere nessun risultato se parti con l’idea che non lo otterrai.
Devi avere fiducia in te.
Sarà difficile, sarà tremendamente complicato e magari richiederà tutte le tue energie e il tuo impegno e ti stancherà di brutto.
Ma se hai fiducia e non molli, alla fine cambierai la tua vita.
Su questo non avere dubbi: tu puoi cambiare totalmente ogni cosa, puoi diventare felice e risolvere tutti i tuoi problemi.
Puoi farlo però a una condizione: che non molli e continui a insistere quando non riesci, senza smettere mai di lottare.
Non devi guardare a quante volte cadi durante il viaggio, ma sapere che se non ti fermi tu, saprai rialzarti ogni volta, ne avrai sempre la forza e le capacità, a patto però che non ti lasci andare e smetti di avere fiducia in te stesso, o te stessa.
Se non commetti questo errore, fidati, c’è la farai sempre. E sarà solo questione di tempo.
E torniamo così alla lezione più importante che ho imparato, quella da cui siamo partiti.
Quante sono le persone che hanno tutto quello che vorresti avere tu e non sono felici ugualmente?
In televisione senti di attori, modelle, politici, cantanti, super star famose, piene di soldi, potenti, conosciute e osannate, amate, desiderate, che sono infelice, si drogano, si tolgono la vita perché soffrono ogni giorno, dietro la maschera finta del successo.
Perché non sei ancora felice?
Non hai un lavoro? Ci sono milioni di lavoratori che odiano il proprio.
Non hai un partner? Ci sono milioni di relazioni che si spezzano tra dolore e sofferenza.
Non hai la salute? Ci sono milioni di persone in forma, ma tremendamente infelici.
Qualunque sia il tuo motivo, sono certo che ci sono milioni (non ho detto centinaia!) di persone che hanno ciò che tu desideri, ma non sono felici ugualmente.
Se tu pensi “quando avrò questo sarò felice!“, complimenti, sei ancora nella trappola!
Se non impari a essere felice adesso, non lo sarai nemmeno dopo quando otterrai ciò che desideri.
Poi non sarà tanto bello come immagini, la soddisfazione durerà poco per fare posto all’abitudine e presto vorrai altro, e poi altro, in una inutile corsa senza fine.
Non è cosa accade il problema, ma come lo vivi tu.
Lotta per quello in cui credi, ma non confondere i tuoi obiettivi con la felicità: per diventare felici e cambiare vita serve poco, e hai già tutto quel che occorre!
Il mio cammino personale mi ha fatto capire che si può risolvere qualsiasi problema. E puoi farlo seguendo un percorso solo, unico, chiaro.
Ripensa alla farfalla: il bruco deve trasformarsi totalmente per poter volare. Non avrebbe senso che si tenesse le sue zampe e il corpo e ci aggiungesse le ali: non potrebbe mai volare!
Tu hai la possibilità di cambiare la tua vita se inizi a fare passi concreti che ti portino a rinascere, esattamente come il bruco che vuole diventare farfalla.
Il cambiamento deve essere a 360°, se non cambi tutto, alla fine non cambi mai niente perché i problemi torneranno sempre, figli del tuo modo di vivere, non della cattiva sorte.
Ma anche il bruco, per trasformarsi, da qualche parte deve pure iniziare, e il primo passo per eliminare per sempre l’insoddisfazione dalla tua vita si chiama indipendenza emotiva.
Imparare a trasformare le tue emozioni, renderti conto che non è ciò che ottieni (come ti ho spiegato tante volte) che ti renderà felice. Tutt’altro.
Ora che sai che la soddisfazione non è affatto la strada giusta, devi andare in una direzione nuova e, come il bruco, rinascere attraverso l’indipendenza emotiva.
Anche un seme segue lo stesso destino: per nascere un fiore, il seme muore e quel che viene fuori parte dal seme ma è qualcosa di totalmente nuovo.
Rinascere, prima di tutto, significa liberarti dalla trappola del bisogno (smettere di credere che qualcosa o qualcuno ti renderanno felici) e scendere dalla ruota.
Anche se significa fare, pensare e dire cose che “normalmente” non si fanno, pensano e dicano.
Ciò che spaventa di più è che il 99% delle certezze che pensiamo di avere sono false e ci tengono dentro ruote da criceti, dentro trappole distruttive e insidiose come sabbie mobili.
Siamo al momento in cui il bruco si chiude nel bozzo: ora tocca a te decidere se rinascere come farfalla, o continuare a strisciare per terra come un bruco, rinnegando però la tua vera natura.
Il bruco deve morire, è vero, ma senza questa “fine” la farfalla non può iniziare a vivere.