La vita è un dono e hai il diritto di sprecarla

La vita è un dono?
O è un diritto? O un dovere?

Un pomeriggio sono andato a fare un giro in un paese vicino casa mia.
Seduto su una panchina ho incontrato un uomo che aveva una cagnolina.

Abbiamo scambiato qualche parola, poi lui si è allontanato e un’ora dopo ci siamo ritrovata vicino a una fontana: io volevo rinfrescarmi, lui era seduto proprio lì.

Così, tra un sorso e l’altro, ho fatto di nuovo due chiacchiere, osservato meglio la cagnolina e così mi sono accorto che aveva un solo occhio.

Il signore mi ha spiegato che quando era ancora piccola un altro cane le aveva schiacciato l’occhio con una zampa e fortunatamente la cicatrizzazione della ferita non aveva creato altri problemi.

Sai com’era la cagnolina?
Allegra, saltellava a destra e sinistra, quando ha ritrovato la sua padrona (la moglie dell’uomo), le è corsa incontro scodinzolando felice, e quando ha incontrato un cane si è messa a giocare con lui.

Pensandoci mi sono tornate in mente le formiche a cui ho distrutto la casa (ne parlo in questa newsletter). Stavo zappando un pezzo di terra nel mio orto e mi sono accorto che proprio lì sotto avevano la loro tana.

Mesi, molto probabilmente, di lavoro distrutti dalla mia zappa, e sai come hanno reagito?
Si sono subito rimesse all’opera, creato un nuovo buco nel terreno, una nuova tana e ricominciato il lavoro.

Noi dovremmo prendere esempio, in questo, dagli animali.
Loro non si fermano a piangersi addosso per i propri problemi.
Ne prendono atto e ripartono come se niente fosse.

 

La vita è un dono o un diritto?

La vita è un dono

Avere due occhi non è un diritto, è un dono.
Avere una casa non è un diritto, è un dono.
Essere vivi non è un diritto, è un dono.
Il più importante di tutti, ovviamente.

Noi viviamo invece la vita come se tutto ci fosse dovuto, e appena le situazioni ci portano a perdere alcune cose, vivendole come un diritto, ci sentiamo danneggiati.

Sentiamo che sia ingiusto che ci venga tolto qualcosa, come se fosse un nostro diritto averlo.
Ma con questo approccio non comprendi che la vita è un dono.

Se comincio a vedere tutto come un dono, mi rendo conto che non ho il diritto di pretendere nulla.
Qualsiasi cosa ho, avrò oppure ho avuto, è sempre un dono.

Non dovremmo confondere le conquiste sociali con la vita.
Poter votare a pubbliche elezioni è un diritto.
Ricevere un processo equo se sono accusato di qualcosa è un diritto.

Avere un figlio, è un dono.
Avere un partner o una famiglia, è un dono.

Ricevere assistenza in ospedale è un diritto.
Avere una buona salute è un dono.

E tutte le cose che cerchiamo per essere felici non sono mai un diritto.
La felicità non è un diritto, è anch’essa un dono.

E la cosa più entusiasmante che ho scoperto sulla felicità, è che questo dono puoi fartelo solamente tu, non c’è nessuno che possa donarti la felicità a parte te.

Se cambio prospettiva smetto di pretendere cose che sono doni, come se fossero miei diritti.
Alla cagnolina che ho conosciuto non passa per la testa che avere due occhi sia un suo diritto e che poiché quel cane le ha fatto perdere un occhio, la vita sia ingiusta.

Con quello che ha, così com’è, vive la vita al massimo delle sue possibilità.
Per lei, che è un cane, la cosa viene molto istintiva.
Per noi, che abbiamo una mente raffinata, viene molto difficile.

E non perché pretendere certe cose sia naturale.
Ma solo perché siamo educati alla pretesa di presunti diritti, e non alla gratitudine di immensi doni.

Se da oggi inizierai a vedere come “dono” tutto quello che hai, smetterai di attaccarti alle cose, che essendo un dono non ti appartengono.

Godi dei doni che hai avuto, e quel che perdi lascialo andare.
Invece di concentrarti su quello che hai perso, fai come la cagnolina: vivi con entusiasmo e gioia ogni istante, con la gratitudine per quello che hai.

Se guardi bene, e se leggi questa email, scoprirai che il dono più grande e importante, la tua vita, l’unico che ti permette di fare qualsiasi cosa, è ancora a tua disposizione.

Invece di sprecarla protestando per i tuoi presunti diritti, vivila con amore.
Scoprirai che la vita è un dono, e hai il diritto di sprecarla, se lo vuoi.





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Alessia
Alessia
Ospite
1 anno fa

Ciao Giacomo! Bellissimo commento, 

La mia riflessione non è di stabilire i diritti o doveri per vivere felici.

Credo che, oltre I propri diritti e doveri ci sia molto di più per vivere bene ogni cosa con semplicità e gratitudine e per riconoscere i doni sia in quel di più che ogni individuo unico a se stesso. 

proprio in questa diversità che l’uomo cresce cambia si evolve, perché crescendo trova che in quell’essere, l’opportunità, si Identifica si completa in misura di sé stesso, nel rispetto dell’altro. 

Nello stare bene si integra nel sociale e per affrontare i problemi che si presentano: l’uomo responsabile, crea, agisce cerca soluzioni, per cui è necessario conoscersi bene per poter, poi, compiere scelte giuste ed equilibrate.

La vita è un dono, a noi preziosa, abbiamo la libertà di scegliere con responsabilità di vivere una vita con saggezza. 

È comprendere il senso… 

Il suo valore sta nel mettere in pratica il nostro agire, sono le nostre scelte a determinare ogni cosa, per vivere amare capire, è ciò che conta davvero è amare… “amore è libertà” 

lasciare andare la presa, con “umiltà” è fare la differenza. 

Non è un argomento facile e non è nemmeno così frequente, a volte

passa inosservato 

L’umiltà è un dono sulla quale dobbiamo lavorare giorno dopo giorno. 

È facile cadere nella pretesa di approvazione o il convincimento di essere più abili o più capaci degli altri in qualcosa, così come è semplice cadere nella presunzione che i nostri valori siano migliori o più giusti.

Ci aiuta a comprendere quali sono i nostri limiti, 
e ci rende consapevoli di cosa abbiamo ancora da imparare.

La vera umiltà secondo me, ha una sottigliezza che va compresa quando scende profondamente al cuore, si rigenera fa riaffiorare l’amore, esserne consapevoli è un atto benevola di gratitudine, di gioia, e di entusiasmo, ci fa sentire liberi di amare in primis noi stessi, e vediamo l’altro in una luce diversa. 

L’umiltà data non dal giudizio ma dal riconoscimento di vedere e di acquisire una propria consapevolezza. 

Essere umili non vuol dire sminuire e lasciarsi colpire, bensì ammettere i propri errori, i limiti, è capire dalla propria esperienza, che possiamo lasciare la presa così da migliorare, imparare dai propri errori. È nel nostro agire la responsabilità, ciò che determina è ciò che conta. 

LA mancanza di umiltà genera distanza con noi stessi e con l’altro. 

Essere consapevoli, ci permette di migliorare noi stessi.

È capire interiormente cosa succede capire le emozioni è un passo avanti per gestire quello che viviamo senza controllo.

Si innescano atteggiamenti che paradossalmente di essere nel giusto sono le pretese forse per paura, o superficialità, del giudizio, e il rancore che “crea” lontananza,

Sono atteggiamenti da comprendere, 

per quanto sottile, è distruttivo

Per questo motivo, il riconoscimento di se stessi e degli altri è molto più rincuorante. Per una buona autostima. 

Dietro l’umiltà è di rinnegare se stessi: all’orgoglio, alla superbia, alla pretesa di essere migliore. 

“L’umiltà è un’altra cosa” 

L’umiltà è amare anche chi non conosce la ricchezza dell’amore.

è comprendere l’altro, fare spazio all’altro: gli umili di cuore, che hanno un atteggiamento di rispetto. 

È fiducia, 

è comprensione, 

è prestare “attenzioni” è ascolto, 

è fare un passo indietro per fare spazio all’altro, mostrando i propri limiti… 

è “per-donare” incondizionatamente, 

amare è tutto è “amore gratuito”

Sonia
Sonia
Ospite
1 anno fa

Il consiglio è ottimo, 👍spero di riuscirci sempre più, grazie 🙏

Alessandra
Alessandra
Ospite
2 anni fa

Tante belle parole, ma nessuna che non abbia già sentito. Un bel discorsetto di frasi fatte. La vita non è un dono, né un miracolo: la vita è ciò che succede a tutti gli esseri viventi, che sia desiderata o no… Ma, nel momento in cui si esiste, si ha il diritto di essere felici e di avere l’opportunità di realizzare ciò che desideriamo, perché una vita di continue privazioni è solo un incubo da cui non si vede l’ora di uscire

Megumi Campanella
Megumi Campanella
Mental Coach
In risposta a  Alessandra
2 anni fa

ciao Alessandra, un diritto è qualcosa che ti viene dato dall’esterno e come tale non puoi averne alcun controllo (rivendicare con rabbia e sofferenza questo diritto, infatti, ti aiuta in qualche modo a “vederlo rispettato”?) mentre la felicità è qualcosa che è in tuo potere creare, e ne hai l’opportunità in ogni momento, anche a partire da adesso, perchè non dipende da ciò che vivi ma da come lo vivi 🙂

Alessandra
Alessandra
Ospite
In risposta a  Megumi Campanella
2 anni fa

Quindi lei cosa consiglia? Di prendere qualsiasi delusione col sorriso sulle labbra? Perché, se è questo che suggerisce, è una tattica che non funziona. Almeno non con me… Purtroppo la felicità dipende dagli eventi che ci capitano, non da come li viviamo e negare ciò significa non guardare in faccia la realtà con cui, inevitabilmente, prima o poi dovremo scontrarci

Megumi Campanella
Megumi Campanella
Mental Coach
In risposta a  Alessandra
2 anni fa

dammi pure del tu 🙂

non si tratta di una tattica perchè, come giustamente osservi, non funzionerebbe 😉 É il risultato di un percorso di consapevolezza e osservazione profonda della realtà delle emozioni.

Se le emozioni dipendono dalle situazioni che vivi, com’è possibile che di fronte a uno stesso identico episodio, una persona reagisce in un modo e un’altra in un altro, magari opposto? non ti è davvero mai capitato? prova a pensarci 🙂

Mirian
Mirian
Ospite
3 anni fa

Ne avevo bisogno! Oggi è accaduto quel che temevo: hanno tolto la patente a mio figlio. Ho messo in pratica subito i consigli ed ho trovato diversi lati positivi che ho ovviamente condiviso con lui…..però in fondo al mio cuore… un velo di paura rimane…. e questa pagina mi ha ricordato che in fondo sono altre le cose che contano, altre le cose che rendono la vita degna di essere vissuta!

Eleonora
Eleonora
Ospite
3 anni fa

Ciao Giacomo, ho perso mio padre 4 mesi fa’ per un adenocarcinoma polmonare 4 stadio scoperto a due mesi dalla sua morte.Mio padre… Un uomo che ha snobbato la moglie e 3 figli… Con il suo solo egoismo… Ed io seconda genita per amore incondizionato l ho ospitato a casa mia per gli ultimi mesi di vita.
In questi due mesi ho potuto parlare con lui… ricordare le cose divertenti successe quando lui stava con noi e le cose dolorose che ha creato con la sua assenza. ..
Ora a distanza di soli 4 mesi ho un vuoto enorme la rabbia il rancore non ci sono più nel mio cuore … ma solo consapevolezza di fare del bene!Ma un macigno rimane tutti i santi giorni da quel 18 giugno … HO PAURA DI MORIRE! Cosa che prima non avevo !ho sempre il pensiero che possa succedere di nuovo !

anna rita ghidone
anna rita ghidone
Ospite
3 anni fa

E SI LA VITA è UN DONO………..E UN TRADIMENTO CON UNA PROSTITUTA DOPO 50 ANNI DI MATRIMONIO E UN DONO ??????COME SUPERARE E PERDONARE ???