L’ansia passa da sola? Scopri come uscirne per sempre

L’ansia passa da sola?
No, l’ansia non passa da sola perché non arriva MAI da sola.

Dopo aver studiato il lavoro di importanti psichiatri, mi dispiace sempre leggere online, su siti anche autorevoli, semplificazioni che confondono le persone e ci fanno sentire tutti malati.

Si esce dall’ansia, o dalla paura, capendo cos’è, come funziona, cosa la crea e quando realmente è una condizione patologica (ansia generalizzata ad esempio).

In questo articolo sfatiamo alcune bugie imposte a tutti riguardo le nostre emozioni, per fare chiarezza e darti strumenti reali e concreti per combattere l’ansia (e vincerla).

Cominciamo.

 

L’ansia passa da sola? Tempo, cure, patologia, emozioni

l'ansia passa da sola

Gli attacchi d’ansia riguardano sempre più persone.
L’ansia ha poi sintomi fisici che la rendono particolarmente fastidiosa.

Non ti propongo le solite tecniche di rilassamento o metodi per calmare il nervoso, ma un approccio che va alla radice dell’ansia per poterla eliminare.

 

Chi soffre di ansia può guarire?

La psichiatria sull’ansia ci dice che si può guarire attraverso farmaci o psicoterapia. Si guarisce anche dagli attacchi di panico, dalle nevrosi d’ansia e dalla depressione.

Si guarisce, quando si è malati.

In un sito leggevo che l’ansia non passa da sola, ma con l’intervento di uno psicologo. Il problema è che questa frase generalizza l’ansia come se fosse sempre e comunque una malattia.

A definire quando l’ansia diventa patologica è una diagnosi che si basa sui dati e le indicazioni del Manuale diagnostico dei disturbi mentali, noto come DSM.

Allen Frances è stato uno psichiatra chiamato proprio a redigere questo manuale. Di più, è stato curatore della sua quarta edizione.

Se leggendo i siti dei professionisti sembra che tutti soffriamo di ansia, Frances spiega che la patologia riguarda meno del 10% della popolazione.

Significa che su 100 persone che hanno ansia, 90 (95) non hanno alcun disturbo mentale, non devono guarire e non hanno bisogno di curarsi.

90/95% è molto, quasi tutti.
La malattia, in sostanza, è l’eccezione, non la regola.

Come si definisce se l’ansia è patologica?

 

Quando l’ansia diventa patologica e come scoprirlo

Sempre Frances spiega che non esistono test diagnostici per le malattie mentali e che questa vengono valutate sulla base di criteri ARBITRARI stabiliti nei manuali psichiatrici.

Cosa significa?

Che non è un dato scientifico oggettivo a stabilire se e quando definire qualcuno malato. Lo stesso Frances sottolinea che non c’è accordo, tra gli scienziati, neanche su cosa sia malattia e cosa normalità.

Non ci sono test affidabili, tutto è rimesso alla valutazione soggettiva (a volte capricciosa) dello specialista.

Anche Rosenberg, psicologo clinico famoso in tutto il mondo per la sua comunicazione non violenta, spiega che una diagnosi dice più del medico che la fa (e delle sue idee sulla malattia) che non della salute reale del paziente.

Leggerai che se l’ansia resta per più di 6 mesi è un indice di malattia. Quindi se sto in ansia 5 mesi e mezzo sono sano, 15 giorni dopo inizio ad ammalarmi.

Frances consigli infatti di chiedere anche 3 pareri perché è facile sbagliare una diagnosi in fatto di salute mentale (non essendoci, sottolinea, test diagnostici capaci di identificare le malattie).

Puoi provare: ansia somatizzata allo stomaco, malessere generale, vampate di calore, difficoltà a deglutire, tremori interni, nausea, crisi di nervi, ansia immotivata, sensazione di stordimento, uno stato di agitazione o angoscia, battito cardiaco accelerato, brividi di freddo, vertigini, ansia forte o costante tutto il giorno, formicolio, stress, dolore al torace, agitazione interna, nodo alla gola, nausea perenne, sonno perenne, dolori, debolezza, problemi di vista o memoria, paura di impazzire, paura di tutto.

E non avere alcuna malattia nonostante questo. Ricorda che solo una piccola parte di chi ha l’ansia ha una sindrome ansiosa.

Altro mito da sfatare, come sottolinea anche Frances, è l’idea che se l’ansia ti limita, è una condizione patologica.

Ma l’ansia deve creare disagio per svolgere la sua funzione: segnalarti un potenziale pericolo, una possibile minaccia.

Nel dubbio di avere una condizione patologia, chiedi diversi pareri per accertarti del tuo stato di salute. Nel 95% dei casi circa, invece, non devi guarire dall’ansia, avrai “solo” emozioni naturalmente umane..

 

Come uscire dall’ansia da soli

Mettiamo da parte l’esperienza della mia studentessa che è guarita da sola dagli attacchi di panico. Io le ho spiegato come funziona la mente, lei ha fatto il resto.

In generale puoi uscire dall’ansia semplicemente perché sei tu che l’hai creata. Nathaniel Branden, psicoterapeuta canadese, spiega che l’emozione è una reazione valutativa.

Cosa significa?

Che ti emozioni come risposta a quel che valuti della realtà. Si chiama, in psicologia, indipendenza emotiva. Ecco cosa crea l’ansia:

  1. PENSI che ci sia una minaccia, hai paura che succeda qualcosa di brutto.
  2. PENSI di non poter gestire la minaccia e di stare male.

Che sia ansia d’approccio, la sera o la mattina, ansia da viaggio o prima di partire o qualsiasi altra situazione, il processo è sempre lo stesso.

Provi mai ansia per le cose belle?
Sì, solo quando hai paura di essere felice, ma significa che non temi le cose belle, ma che possano finire e che tu starai poi peggio di prima.

Non avresti ansia se pensassi che tutto andrà bene, che tu ce la farai, che sarai sempre felice. Giusto?

Questo è il punto chiave di tutto il processo evolutivo della psicologia. Comprendere il reale funzionamento della mente.

Nella nostra Scuola, grazie all’esperienza con oltre 10mila studenti, abbiamo costruito un test su ansia e paura.

Attualmente è l’unico test di autovalutazione che permette di comprendere l’ansia mentre si capisce come eliminarla.

Scientificamente nessuna emozione capita, per questo non è vero che l’ansia passa da sola: passa se tu la fai passare.

Come farlo è possibile grazie a un rimedio che contrasta l’ansia in modo naturale fino ad eliminarla del tutto.

 

Il rimedio naturale all’ansia (emozione altrettanto naturale)

come uscire dall'ansia

Spesso si riesce a guarire dall’ansia da soli (di solito viene chiamata remissione spontanea) anche perché, di base, le cause dell’ansia intesa come malattia sono sconosciute.

La psichiatria non sa come viene e diversi psichiatri ipotizzano che sia sempre il nostro pensiero il principio di questa emozione, anche quando diventa patologia.

Considera che così come non esistono eventi traumatici, non esistono eventi ansiogeni. L’ansia, anche se patologica, sappiamo che è sempre legata a come noi viviamo qualcosa.

Ai nostri pensieri e non alla realtà stessa. Si presume quindi che il disturbo insorga nel momento in cui non siamo più nelle condizioni di gestire la nostre mente.

D’altronde se fosse solo un cattivo modo di pensare, avrebbe senso considerarla una malattia?
Chiaramente no.

E senza poi dimenticare che la patologia rappresenta l’eccezione e non la regola. Di base l’ansia è un’emozione contraddistinta da un antidoto naturale: la fiducia.

A spiegarlo bene è Fromm, psicologo del novecento tra i più importanti, che spiega come l’ansia sia anticipazione negativa, la fiducia anticipazione positiva.

E gli opposti si annullano.

Se sviluppi una sana e fondata fiducia, elimini di conseguenza l’ansia. Anche nel libro “Emozioni distruttive” di Goleman (famoso per gli studi sull’intelligenza emotiva) si arriva a questo.

Non possiamo provare contemporaneamente emozioni opposte e sviluppare la fiducia, inevitabilmente, rende impossibile, per come funziona la mente, provare ansia.

Poiché sono 3 le Aree della vita in cui possiamo provare ansia e fiducia, su queste dobbiamo lavorare per diventare IMMUNI ad ansia e paura.

 

Come calmare l’ansia sviluppando la fiducia in se stessi

La prima forma di fiducia fondamentale dal punto di vista psicologico è quella in noi stessi.

L’ansia, ci tengo a ricordarlo, nasce solo se pensi che qualcosa possa danneggiarti e non pensi di poter gestire bene la situazione.

Sei capace di farlo?

Il problema principale nell’ansia è la convinzione di non essere all’altezza delle difficoltà che potremmo incontrare.

Questo significa, letteralmente, non avere fiducia se stessi e nelle proprie capacità.

Avere fiducia nelle mie capacità non significa pensare di saper fare tutto, ma di poterlo imparare.

In un libro molto interessante, “Le vostre zone erronee”, Dyer suggerisce un esempio per farti capire come funziona l’accesso alle capacità umane della tua mente e del tuo corpo.

Se un uomo, propone, ti minacciasse di ucciderti a meno che tu non riesca a correre una maratona di 10 km, probabilmente tu cominceresti ad allenarti per farcela.

L’uomo ti a un anno di tempo, suggerisce Dyer, per cui, pensa, tu impiegheresti senza dubbio questi 12 mesi a dare il massimo per superare “la prova” e salvarti la vita.

Avere fiducia nelle tue capacità non significa pensare che tu oggi riesca a correre la maratona.
Significa capire che tu puoi arrivare a questo risultato.

Prendi uno come Alex Zanardi.

Quando perse entrambe le gambe a causa dell’incidente automobilistico a Lausitzring (dopo 16 interventi chirurgici e 7 arresti cardiaci!) non perse fiducia nel fatto che avrebbe potuto ricominciare a fare sport.

Questa fiducia non derivava dal fatto che lui, in un letto di ospedale, senza più la gambe, sapesse farlo.

Ma dal fatto che lui voleva imparare a farlo, voleva riuscirci.

 

Come sconfiggere l’ansia imparando a fidarti degli altri

L’ansia, lo ripeto, nasce a due condizioni: qualcosa che potrebbe accedere rappresenta per te una minaccia che tu non pensi di poter gestire.

Se la fiducia in noi stessi diventa elemento essenziale per sentirci capaci di poter affrontare (e soprattutto imparare a farlo!) qualsiasi situazione, è anche evidente che i comportamenti degli altri saranno spesso fonte di incertezza.

Puoi avere la sicurezza che un amico non ti volti le spalle? Che un partner non ti tradisca? Che un collega non cerchi di danneggiarti?

La risposta è sempre “no”. Questa certezza, realisticamente, non esiste.

Non perché le persone siano cattive, ma perché le persone sono umane.
Ed essere umani significa poter scegliere.

Scegliere di agire con amore (rispetto, lealtà, correttezza) o con paura (bugie, inganni, disonestà).

Ho scritto una guida su come difenderti dalle persone cattive e in un’altra spigo se e quando le persone cambiano.

A generare l’ansia non è il fatto di fidarti di persone che poi dimostrano di non meritare la tua fiducia. In realtà, come ti ho spiegato sin da subito, la fiducia è contraria all’ansia.

Non puoi provare ansia quando ti fidi.
Sarebbe come entrare in acqua e non bagnarti: impossibile.

L’ansia nasce proprio perché non fidi degli altri, ma deleghi loro qualcosa. Ma pensi che questa sia fiducia. E qui la questione si fa complessa.

Se vuoi eliminare l’ansia devi imparare a fidarti degli altri in modo sano, saggio e realistico. Se sviluppi una sana fiducia negli altri, l’ansia scompare.

Ma per farlo devi prima di tutto capire che differenza c’è tra la fiducia (credere negli altri, come credi in te e nelle tue capacità) e la delega, ossia affidare agli altri un compito che dovranno svolgere al posto tuo.

Per prima cosa guarda questo breve video, ti spiega meglio questa differenza.

 

Il punto chiave è che l’ansia nasce quando deleghi agli altri qualcosa. Tanto più è importante ciò che deleghi, tanto più ti esponi all’ansia.

Il motivo è semplice: cedi a loro il potere di agire, ma resti tu responsabile delle conseguenze delle loro azioni.

Se loro sbagliano, tu paghi.
Se loro si comportano male, tu soffri.

Ma avendo delegato a loro questo potere, di fatto non puoi fare altro che “sperare” che vada tutto bene.

E nel fare questo, come noti, ti trovi di fronte a qualcosa che potrebbe danneggiarti (se agiscono male) e tu non potrai affrontarlo (hai dato loro questo potere, quindi non ce l’hai più tu).

 

Come gestire l’ansia sviluppando fiducia nel futuro

La terza forma di fiducia essenziale è quella nel futuro.
Lo ripeto ancora una volta: l’ansia esiste solo se pensi di non saper gestire qualcosa che potrebbe danneggiarti.

Tanto più io vedo il futuro come una potenziale minaccia, perché tempo che quel che accadrà potrà farmi del male, tanto più affronterò con ansia quello che mi aspetta.

Chiaramente non puoi fidarti del futuro illudendoti che andrà tutto bene o che “l’universo” ti darà quanto chiedi. Questo non funziona. L’ansia ha bisogno, come già detto, di una fiducia solida e realistica.

La prima cosa da fare è mettere in discussione che tutto andrà male.

Di fronte a quelle che possono essere delle difficoltà puoi sempre cercare di trovare soluzioni, imparare a gestire in modo positivo i problemi (soprattutto se non puoi ambiare le cose), imparare a cogliere le opportunità.

Prima ho menzionato Alex Zanardi: l’idea di fono nella nostra cultura è che dopo un trauma del genere non puoi non vivere male il futuro. Alex ha ripreso a correre. A ripreso a vivere e rischiare come prima.

Fortunato?
Dico sul serio, avresti il coraggio di dirgli “Eh ma tu sei una persona fortunata, io non ho queste capacità!“.

Se ti tirasse dietro la sua handbike… te lo meriteresti 😀

Avere fiducia nel futuro non significa pensare che tutto andrà come vuoi, ma che tu potrai affrontare tutto quel che deve accadere.

E significa renderti conto che se una persona senza le gambe riesce e cogliere occasioni per migliorare la sua vita, allora possiamo farlo tutti.

La fiducia la costruisci, nel futuro, imparando a riconoscere un’opportunità positiva dentro ogni situazione. Come a cercare il “lato positivo” anche nei momenti peggiori.

La domanda che devi iniziare a porti è: “Anche se questa situazione non mi piace e avrei preferito evitarla, cosa posso trovarci di utile?“.

Quando temi di dover affrontare qualcosa, invece di concentrarti sui lati negativi che temi, chiediti: “Ok, ma potrei cogliere qualche vantaggio? Qualche opportunità?“.

Molto realisticamente parlando, c’è un’opportunità, almeno, in ogni situazione, per quanto difficile.

Sempre.

Ci sono storie di persone che queste opportunità le hanno trovate sotto le bombe, con la loro casa distrutta, nella malattia incurabile, nella morte di chi amavano e in qualsiasi altra situazione disastrosa.

Io ti propongo un allenamento da fare oggi, domani, e da ora ogni giorno della tua vita: cerca il lato positivo.

La sera, prima di andare a dormire, pensa a tutto quello che ti ha contrariato e sforzati di scovare almeno un vantaggio in ognuna di queste situazioni.

  • Hai imparato qualcosa?
  • Si aprono occasioni che altrimenti non avresti avuto (o saputo notare)?
  • Un cambiamento ti permette di conoscerti meglio?
  • Dovrai diventare più forte?

La realtà non è mia “positiva” o “negativa”, la realtà, semplicemente, è.

A te sta la scelta di focalizzarti sugli aspetti peggiori, sui problemi, sulle difficoltà, o cogliere le opportunità, sfruttare quell’occasione anche se dolorosa e difficile.

Ricorda questo: la realtà non cambia, il problema non svanisce, ma tu scegli l’ansia (aspettandoti e pensando solo al peggio) o la fiducia (scegliendo di prendere quel che c’è per fare il massimo).

Lo sottolineo: la realtà non cambia.
Cambi tu.

Cambia che non provi ansia, perché se hai fiducia che domani, comunque vada, troverai sempre qualcosa di utile e costruttivo, elimini una caratteristica necessaria per stare male.

 

Conclusioni: come vivere senza ansia

come l'ansia passa

Ora sai perché viene l’ansia: la crei tu con i tuoi pensieri, sempre e comunque.

Sviluppare la fiducia non è solo un rimedio naturale per l’ansia, ma qualcosa che, coltivato dentro di te, ti rende immune a ogni paura.

Quello che ti ho mostrato oggi è tutto ciò che ti serve per sconfiggere l’ansia, un approccio per cui non ti serve capire cosa fare per rilassarsi, non avrai più bisogno di tecniche o calmanti (neanche la camomilla!).

Quando comprendi questo arrivi ad accettare l’ansia come un’emozione naturale che, semplicemente, crei tu perché temi quello che potrebbe accadere.

Mentre quasi tutti ti insegneranno come sfogarsi, calmarsi o farsi passare l’ansia per pochi minuti, tu sai come vivere senza ansie.

Da bambino ero tremendamente ansioso.

Oggi non ricordo di aver provato ansia negli ultimi 5 anni. Semplicemente perché invece di basarmi su inutili esercizi per combattere l’ansia, l’ho compresa e superata.

Non serve yoga o meditazione e la terapia per l’ansia è un’eccezione quando c’è un reale disturbo mentale. Quasi sempre è naturale non provarla quando sviluppi le 3 forme di fiducia che ti ho mostrato.

In questa pagina hai anche diverse guide gratuite che ti ho lasciato con tanti link per approfondire tutto.

L’ansia non va via da sola, ma devi tu iniziare a fare tuo uno stile di vita che non richieda ansia e paura. Si tratta di un percorso di crescita personale, niente tecniche, solo consapevolezza.




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