Oggi voglio spiegarti un segreto fondamentale se vuoi creare emozioni positive nella tua vita.
Riguarda la nostra capacità di lasciare andare la presa, alzare i nostri limiti, imparare a prendere la vita come viene, così com’è, anche perché è l’unica vita che abbiamo a disposizione!
Lasciare la presa significa essere flessibili, non affrontare le situazioni da un punto di vista rigido per cui tutto deve andare come dici tu o le persone devono comportarsi come pare a te.
Immagina di essere al mare e di immergere le tua mani nell’acqua: potrai averne di più a disposizione se stringi i pugni per afferrarla, o se lascia le mani aperte facendola scorrere dove gli pare?
Sai cosa accade quando stringi i pugni nell’acqua per afferrarla? Che non ne prendi nemmeno una goccia, perché scivola via dalle tue dita e per quanto ti sforzi, resterai sempre a mani vuote.
Se le lasci aperte, invece, hai tra le mani tutta l’acqua che desideri, puoi portarla alle labbra, lavarti il viso, schizzare chi hai vicino, giocarci, insomma hai tutto il mare a tua disposizione, se non vuoi prenderlo.
Ecco cosa significa mollare la presa.
Mi ricordo di aver letto su un libro una storiella che racconta di due uomini.
Il primo passa in una strada e vede un fiore bellissimo spuntare in un boschetto di erba verde.
Si avvicina ad ammirarlo e poiché gli piace lo strappa via e lo porta con sé. Dopo qualche ora il fiore muore.
In un’altra strada vicina passa un altro uomo, anche lui nota un fiore simile, meraviglioso, si avvicina, ne annusa il profumo e poi continua il suo percorso, portando con sé il ricordo del fiore, e lasciandolo vivere perché cresca e possa essere visto e annusato da altre persone che passeranno dopo di lui.
In sostanza smetti di voler prendere tutto, di voler controllare le cose.
Tanto non funzionerà mai.
Sai cosa alimenta in modo meraviglioso la nostra ansia?
Il voler controllare le cose che accadono.
Vuoi che le persone dicano certe cose, facciano certi gesti, prendano certe decisioni.
E tutto questo al momento giusto (indovina? Sì, quello che dici tu è il momento giusto!).
Un giorno passeggiavo con una mia amica e incontriamo un castagno.
Carico di ricci mezzi aperti.
A terra ci sono diverse castagne e le raccolgo, mentre lei inizia a scuotere i ricci per gettarli.
Le ho detto: “Lascia che cadano da soli, al momento giusto“, ma lei niente, continuava a colpirli e si è punta!
Ovviamente ho riso prendendola in giro, ma ho anche visto che non riusciva a lasciare che il castagno gettasse i ricci
quando era il loro momento, voleva che cadessero adesso, avere subito quello che desiderava, senza aspettare.
La conosci la favola della gallina dalle uova d’ora?
Bene, c’era un uomo che aveva questa gallina speciale che faceva le uova di oro purissimo.
Ogni giorno gli dava un bellissimo uovo che poi lui rivendeva facendo un sacco di soldi.
Quella gallina era davvero la sua fortuna.
Ma lui non si accontentava, voleva possedere tutta l’acqua del mare.
Così decise di ucciderla e aprirle la pancia, per avere subito tutte le uova. Ovviamente nella pancia della povera gallina non c’era nulla, e così perse tutto.
Da oggi prova a fare un semplice esercizio: aspetta.
Lascia che le cose maturino secondo il loro tempo, aspetta che “i ricci cadano da soli”.
Ovviamente non ti sto dicendo di avere un atteggiamento passivo.
Nel caso del castagno è l’albero che deve fare il suo dovere, ma tu puoi piantare l’albero, innaffiato quando è giovane, proteggerlo dal vento e dai parassiti, e poi aspettare i frutti.
Lascia la presa non significa diventare passivi e aspettare.
Significa saper distinguere le cose che puoi controllare dalle altre.
Capire cosa puoi fare tu, su cosa devi concentrarti e farlo.
Osservare il resto, che non dipende da te, e lasciarlo andare.
Ovviamente è una questione di equilibrio e spesso non è così semplice coglierlo.
Ma è indispensabile.
Ecco invece l’esercizio che volevo insegnarti oggi, perché lasciare la presa significa anche saper coltivare la pazienza per poter accettare le cose che non possiamo modificare.
L’esercizio si chiama “Alziamo il limite” ed è molto semplice.
Pensa a qualcosa che ti infastidisce: l’abbaiare di un cane vicino, una mosca che si poggia su di te, le critiche o le lamentele di una persona che conosci e così via. Piccoli fastidi diciamo pure.
Ora stabilisci il tuo limite.
Ad esempio che oggi, durante tutta la giornata, potrai sopportare fino a 5 volte che un mosca si posi su di te.
O fino a 10 volte che il cane abbai, fino a 7 critiche di quell’amico o 10 lamentele di tua sorella.
Ogni volta che quella cosa fastidiosa accade, tu conta.
Non badare alla mosca o alla critica, non ascoltarla quasi neanche.
Conta.
1, 2, 3 ancora ci siamo, 4, 5 va bene puoi accettarlo, il tuo limite è più alto.
Stabilisci un limite e considera accettabile quella cosa fastidiosa fino a quel limite.
Quando lo raggiungi potrai sbottare, arrabbiarti, innervosirti come meglio preferisci.
Ma fino a quel limite sopporta pazientemente senza dare peso al fastidio, conta.
Concentrati sul contare le volte in cui la cosa si ripete, occhio che questo è un punto fondamentale.
E domani, se oggi raggiungi il limite, alzalo.
Da 5 a 7, o da 7 a 10 volte.
Incrementa la tua sopportazione, conta e non farci troppo caso.
Ovviamente ho due consigli da darti.
Innanzitutto sto parlando di fastidi e non di cose che possono danneggiarti.
Per cui usa la testa e agisci con prudenza.
Inoltre rileggi le possibili reazioni superato il limite. Cosa sono?
Sì, emozioni negative.
Ti piacciono? Ti fanno stare bene?
Se ti arrabbi il cane smetterà di abbaiare?
L’amico di lamentarsi? Una persona di criticare?
Su, non prendiamoci in giro: certe cose continueranno anche se te la prendi.
E chi starà male? Indovina un po’?
Alza il limite, perché se impari a farlo, non proverai mai emozioni negative al di sotto della soglia di sopportazione che ti scegli.
Rileggila con attenzione questa frase super evidenziata.
Renditi conto di cosa ti sto consigliando, degli effetti che può avere una cosa così semplice.
Il che significa che più impari a sopportare le cose fastidiose che incontri nella vita, più scoprirai che niente può levarti il buon umore.
So che non sarà facile, ma fidati: è “miracoloso” l’effetto che può avere una maggiore pazienza.
Questa è una delle 10 Leggi della Felicità. Un assaggio lo puoi avere in questo video.
Il video integrale è invece in questa pagina ⇒
Per cui da oggi inizia a porti dei limiti più alti, conta e alza questi limiti ogni giorno se vedi che le situazioni che vivi ti portano a superarli.
Ricorda che quando il limite è superato a stare male sei solo tu, non gli altri, i cani o le mosche.
Ciao Giacomo, non mi riesce di alzare il limite quando il ragazzino del palazzo di fronte scende in cortile alle 3 del pomeriggio per giocare a pallacanestro e interrompe il mio riposo pomeridiano. L’ansia sale e così anche la rabbia nei confronti dei suoi genitori che glielo consentono.
Ogni volta che accade mi viene la voglia di andare alla finestra e dire al ragazzino di scendere a giocare più tardi, ma poi non riesco a farlo ed evito sempre.
So di non poter controllare i comportamenti delle persone, ma qui alzare il limite per me significa subire e basta.
È giusto lasciar andare in casi come questo?
Ciao Anna, dipendi cosa intendi per lasciar andare.
Se pensi si tratti di sopportare, allora subisci.
Ovviamente può non essere piacevole essere disturbati durante il sonno, così potresti provare a porre rimedio. Potresti parlare con i genitori del ragazzino per esempio e chiedergli di fargli cambiare orario spiegando le tue ragioni.
Potresti chiedere, ma a richiesta potresti ottenere risposta con motivazioni altrettanto valide, almeno ai loro occhi, come le tue lo sono ai tuoi.
Potresti anche trovare soluzioni tu, come usare tappi per le orecchie, cambiare orario per riposare o cambiare stanza.
Fatto sta che se non trovi soluzione pratica, arrabbiarti non ti aiuta a stare meglio, ma aumenta solo il tuo stress emotivo che magari stai cercando proprio di far calare riposando.
La rabbia non serve, ecco perché conviene alzare il tuo limite di sopportazione.
Quel limite ce lo hai messo tu decidendo (inconsapevolmente) che oltre un certo punto quella situazione non va bene, così provi rabbia. Il disturbo fisico resta, d’accordo, ma la rabbia dipende da te.
Comincia dal cambiare la tua regola e decidi di ritenere ammissibile che il ragazzino faccia rumore per 10 minuti, per esempio. Poi ti puoi arrabbiare, non prima però.
E se lo hai deciso tu, profondamente, non solo a parole, allora non ti arrabbierai 😉
Domani alza ancora il tempo, e poi ancora, e ancora fin quanto deciderai di farlo.
Come detto potrebbe rimanere il disturbo, ma tu puoi eliminare completamente la rabbia.
Quello dipende solo da te 🙂
Ciao Serena, intendo sopportare, avere pazienza. Ma siccome in una società civile ci sono delle regole, e il rispetto degli orari di riposo è una di queste, ognuno di noi è tenuto ad adeguarsi. Per cui, se dovesse capitare ancora, parlerò con i genitori del ragazzino, anche se non mi piace chiedere alle persone ciò che dovrebbe essere risaputo. Perché non credo che ci possano essere motivazioni valide da giustificare il disturbo, né ritengo giusto che debba essere io a trovare soluzioni alternative.
Mio padre mi ricordava sempre che la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri.
Per quanto riguarda il problema della rabbia, proverò a sopportare di più facendo l’esercizio con qualche altra cosa fastidiosa. Me ne capitano tante! 🙂
Il fatto è che ogni persona ha le sue regole e i suoi motivi per rispettarle.
Motivi che tu ritieni inammissibili, ma validissimi ai suoi occhi, come i tuoi, perfettamente validi per te potrebbero non esserlo per lei.
Così, giusto o sbagliato che tu lo ritenga, la situazione non si sposta di un millimetro e se non vuoi provare emozioni negative, visto che non puoi cambiare gli altri, quello che puoi fare è cambiare come vivi tu la situazione.
Dici che la tua libertà finisce dove inizia la libertà degli altri.
Il fatto è che invece liberi lo siamo sempre 🙂
Essere liberi significa scegliere responsabilmente e consapevolmente.
Tu sei sempre libera di scegliere, anche se pensi di non poterlo fare.
Così la libertà finisce solo quando non accetti le responsabilità della tua scelta.
E questo vale anche quando scegli come vivere ogni situazione.
Gli altri non c’entrano, c’entra la decisione responsabile di cambiare la tua regola su ciò che ritieni ammissibile e ciò che non lo è 😉 Magari leggi questa guida 🙂
Punti di vista 🙂
Già 😉
Sembra sempre che le tue newsletter arrivino al momento giusto… qnd ne ho più bisogno, X nn lasciarmi andare, ma trovare la voglia per sorridere di nuovo .
Semplicemente grazie
Credo che aiuti più gente di qnt immagini
🙂
concordo
Grazie ho appena iniziato a leggere la tua newsletter…..molto interessante .
Dall America leggo con piacere le tue newsletter,Sono un ottimo intrattenimento,e soprattutto un insieme Di utili consigli.il tuo modo Di porgerti é Chiaro, semplice e molto piacevole.. grazie,continuero a seguirti
Infinitamente grazie!
In ogni tuo articolo della newsletter trovo sempre qualcosa su cui lavorare durante la giornata
devo ancora allenarmi tanto per lasciar andare la presa 🙂
Solo una cosa: GRAZIE!!
Prego 😉
Ciao e bello quello che scrivi
Io ti vorrei contattare in privato??
Ho un grande problema???
Grazie
Ciao Michele,
scrivimi da questa pagina 🙂
Questo articolo dei limiti interessante
Purtroppo ultimamente trovo veramente difficile sopportare certi brontolii e lamentele, le persone che arrivano in ritardo
Non mi riconosco.
Riparti dalle emozioni: leggi questa guida 😉
Così si può fare anche con le persone?
Certo.
Il fastidio non è nel comportamento degli altri, ma dentro di noi 😉
Io vivo di ansia. Ansia che accada qualcosa Di brutto alle persone che amo, sono piena di sensi di colpa ed ora sono molto agitata perché la settimana prossima mio padre si deve operare. Non riesco a pensare a nulla di positivo, che posso fare?
Leggi questa guida, è fondamentale 😉