Ricevo spesso email, ma anche commenti sul sito, con una domanda interessante: “Se posso essere felice da solo, se non ho bisogno di te, a che serve relazionarsi con gli altri?“.
In sostanza io ho capito che la felicità non dipende da niente e nessuno fuori di noi. Io non posso renderti felice, qualsiasi cosa faccia. Complesso spiegarlo in due parole, leggi la mia guida sulla felicità.
Al massimo posso soddisfare le tue richieste, darti piacere facendo quello che ti piace.
Punto.
La felicità, quello stato di profondo benessere che cerchiamo, non arriva da fuori (Piacere, soddisfazione e felicità sono cose diverse se capisci cos’è la felicità).
Per cui insisto su un punto chiave: se non impari a diventare felice non riuscirai mai ad esserlo in una relazione, per quanto speciali siano le persone cui cui la stai costruendo.
Così nasce il dubbio: ma se riesco a stare bene, perfettamente bene, da solo, al punto che la mia felicità non dipenda neanche un po’ dagli altri, per quale motivo dovrei avere una relazione con loro?
E questa scatta spesso se parliamo di coppia: se sono felice senza di te, perché dovremmo stare insieme?
E che fine fanno i sentimenti?
Se leggi questa domanda in modo superficiale, sembra ovvia e ti chiedi davvero se sia positivo essere felici indipendentemente dagli altri.
Ma se la guardi con attenzione, ti spaventi!
Sai cosa significa?
In sostanza mi stai chiedendo: se gli altri non mi servono a stare bene, che me ne faccio?
Se le persone non sono utili al mio benessere, a che mi servono?
Non ho bisogno di te, significa che non mi servi
Il problema è che siamo talmente assuefatti alla nostra società, al modo in cui viviamo le relazioni, da non accorgerci che usiamo gli altri per il nostro interesse. Per convenienza.
Se sto con te solo se tu mi fai stare bene, significa che ti uso per stare bene.
Certo, tu usi me per lo stesso motivo, ma questo non cambia le cose: usare.
Non sono una lavastoviglie. Lei puoi usarla.
Non sono un telefono. Quello lo usi.
Sono una persona.
E siamo così ciechi nella nostra cultura, da considerare bello e giusto che ci usi a vicenda.
Esistono due grandi possibilità nella vita, solo due: Amore e Paura.
La paura domina il mondo e quasi tutti viviamo guidati da lei e dai suoi consigli.
Se vince la paura, costruirò relazioni basate sul bisogno, sull’attaccamento, dove sto con te perché ho paura di stare male senza di te, mi servi, ti uso per provare benessere e allontanare la paura.
Prima di proseguire, fai il mio test sulle relazioni.
Il paradosso poi è che più creo relazioni basate sulla paura, più la alimento.
Se vince l’amore, costruirò relazioni basate sulla mia scelta di condividere la mia felicità con te.
Non ho bisogno di te, non mi servi, non ti uso.
Ti amo.
Ed è una cosa totalmente, immensamente, follemente diversa 😀
Ma puoi amare solo se non hai paura.
Solo se sei felice.
Qual è quindi il motivo per cui dovrei avere una relazione con te se sono già felice e non ne ho bisogno?
L’amore. Cos’altro?!
L’unico motivo, in realtà, per cui dovremmo creare relazioni.
Il punto chiave è anche ribaltare completamente la nostra idea di vita, di amore, di realtà.
Oggi noi abbiamo interazioni con tante persone, ma alla fine diciamo di amarne alcune, quelle più vicine, quelle che, è duro ammetterlo ma è indispensabile, ci servono di più per stare bene.
Finché continuo a vivere così e considerare anche giusto questo approccio, mi chiederò a che cosa mi serve creare una relazione, di coppia o meno, se tanto sto bene anche da solo.
Il problema è che in questa logica io “amo” solo per ricevere dagli altri ciò che penso mi farà stare bene.
“Amo” per interesse, per convenienza. Per paura di stare male altrimenti.
Ma prova a rivoluzionare la visione della vita: tu ami.
Così come respiri per vivere, tu decidi di amare.
L’amore non è più un’esclusiva riservata a pochi, ma il tuo modo di essere e vivere la vita.
Io sono italiano, penso in italiano, per cui parlo in italiano con tutti, indipendentemente da come agiscono con me.
L’amore è la stessa cosa: amo perché penso e vivo con amore, indipendentemente da come agisci con me.
Se l’amore diventa un modo di vivere, il tuo modo di vivere, allora non ci sono alcuni che ami e poi “tutti gli altri”, ma tu ami, tu agisci, pensi, parli, fai con amore, sempre, perché sei tu ad avere questo amore.
Se cambi prospettiva, l’amore viene prima di una relazione.
Tu ami perché tu sei così.
Perché tu lo scegli, perché è il tuo modo di vivere.
A quel punto è normale che qualsiasi relazione non nasca dal bisogno e dalla paura, ma dall’amore con cui tu entri in contatto con me, e amare non diventa più merce di scambio, ma dono.
Così se diventi felice (e lo puoi diventare solo se l’Amore vince sulla Paura), ti rendi conto che non ti serve a niente creare una relazione, non ne hai bisogno.
Gli altri non ti servono, e neanche le relazioni.
Smetti così di usare le persone, e inizi ad amarle.
E quando inizi a vivere con amore e amare gli altri, questa domanda non ha più senso.