Non mi ama abbastanza: come capirlo in tre minuti

Per te sarei disposto a fare qualsiasi cosa!

Sarà capitato anche a te di dirlo, o quanto meno pensarlo, e scommetto che se l’hanno detta a te, è stata una frase che ti ha fatto un enorme piacere ricevere.

Ti sarai sentito, o sentita, importante.

Quando qualcuno pronuncia una simile frase, ne è probabilmente convinto pienamente e magari, soprattutto all’inizio di una relazione di coppia, è anche molto frequente che venga spontaneo pensare che, per quella persona speciale, saremmo veramente disposti a qualsiasi cosa.

Siamo abituati a pensare che l’amore verso una persona si misuri anche sulla base dei cambiamenti positivi che si è disposti a fare per amore dell’altro.

  • “Per te ho smesso di fumare”.
  • “Per te ho smesso di andare tutte le domeniche allo stadio”
  • “Per te sono tornata in forma perdendo quindici chili”.

Magari vedi questi “cambiamenti fatti per amore” attorno a te, lo ha fatto magari il marito o la fidanzata di qualche tuo amico o amica, o collega.

E ti sorge il pensiero frustrante: “Ma perché il mio partner proprio non riesce a migliorarsi, o a correggere un suo grave difetto, anche se glie l’ho chiesto così tante volte?

Prima di procedere, fai il test sulla coppia.

 

Non mi ama abbastanza: da cosa lo capisci?

Non mi ama abbastanza

Lo hai chiesto in tutti i modi. Hai provato ribellandoti e arrabbiandoti, pensando che la paura di perderti avrebbe avuto il suo effetto.

Non ha funzionato.

Così ci hai provato con gentilezza, spiegando a lungo perché quel comportamento, quel vizio, quella mancanza ti creassero malessere e chiedevi la collaborazione del tuo partner, ci hai provato impegnandoti tu in prima persona.

Niente.

Alla fine dell’ennesimo tentativo, hai deposto le armi, pensando “non c’è niente da fare”.

E magari hai pensato “Forse non mi ama abbastanza. Se mi amasse davvero, e non volesse perdermi, mi ascolterebbe. Mi capirebbe. Si impegnerebbe a cambiare.”

Non so se ti è mai capitato di “cambiare per qualcuno”.

Se una persona a cui tieni molto ti fa notare un difetto o una dipendenza che tu stesso, o tu stessa, riconosci come negativo e ti chiede di cambiare, e tu decidi di farlo per lei, per non perderla o anche semplicemente per il desiderio di renderla felice, che cosa pensi che succederebbe se a un certo punto questa persona sparisse dalla tua vita?

O se succedesse a te, di pensare che, tutto sommato, non è che valesse poi così tanto la pena impegnarsi cosi tanto e fare sacrifici per lei?

Non rischieresti di ricadere nel baratro di prima, magari con gli interessi?

Migliorarsi per un’altra persona, può davvero essere un cambiamento profondo e duraturo?

Mi è capitato di vedere delle persone che avevano smesso di fumare “per amore” e poi, se la relazione magari finiva, ricominciavano a fumare addirittura più di prima!

Cambiare per qualcuno non è mai la scelta giusta.

E se non lo è per noi, perché lo desideriamo dagli altri?
Se amiamo quella persona, non vorremmo il meglio per lei?

Un cambiamento vero, per essere duraturo, deve essere dettato dalle motivazioni giuste.

Io inizio a desiderare davvero di cambiare, e di conseguenza posso veramente farlo, solo nel momento in cui riesco a comprendere in profondità e in prima persona quali sono i veri motivi che mi spingono ad avere un determinato comportamento che ho riconosciuto come negativo.

Un comportamento deleterio per me, ancora prima che per chi mi sta accanto.

Soltanto nel momento in cui riusciamo a capire quali sono le paure che stanno alla base del nostro comportamento, possiamo iniziare a lavorarci.

Le persone cambiano solo quando scelgono di cambiare.

 

 

Tu stai amando davvero, o per te è diverso?

Le persone non cambiano

Tanti anni fa ho letto questa frase, che sembra sia attribuita a Catullo: “Amami quando lo merito meno, perché è il momento in cui ne ho più bisogno”.

E’ estremamente facile e piacevole amare una persona che sia  disponibile e amorevole verso di noi.

Estremamente difficile quando invece la persona che diciamo di amare ci tratta male, ha dei comportamenti che ci infastidiscono,  continua a commettere gli stessi sbagli anche dopo aver promesso che non li avrebbe più rifatti.

Eppure, è esattamente quello, il momento in cui ha più bisogno del nostro amore.

Della nostra pazienza, del nostro aiuto.

“Se dici di essere disposto a qualsiasi cosa per me (e magari è vero e , se osserviamo bene, ce lo dimostra in tantissimi modi), perché non riesci a fare una cosa così semplice, se sai che mi fa soffrire?”

Forse perché non ne è capace.

Forse perché ha bisogno di aiuto.

Forse perché le paure che stanno alla base dei suoi comportamenti, e che ci appaiono così sgradevoli e sbagliati, sono più forti.

Comprendere non è giustificare e subire.

Comprendere significa iniziare ad aprire gli occhi e guardare  gli errori degli altri da una prospettiva diversa.

Non come un affronto verso di noi o una mancanza di rispetto e amore, ma frutto delle loro paure, delle loro debolezze e insicurezze.

Ti propongo un esercizio. L’ho chiamato “e io sono perfetto?

Se in questo momento hai un partner, un genitore, un figlio, un caro amico o un collega  a cui “rimproveri” , anche solo dentro di te, un comportamento che consideri sbagliato, spiacevole per te, che ti crea disagio o che proprio non approvi, per ogni suo comportamento che trovi sgradevole, pensa a un comportamento tuo, che questa persona o altri potrebbero trovare altrettanto fastidioso.

Magari te lo hanno anche fatto notare più di una volta. Ma tu hai pensato che “nel tuo caso è diverso”. Si tratta di sciocchezze, o di “cose di poco conto”, vero? 😉

Oggi fermati a rifletterci un po’ più a lungo.

Potrebbe anche essere qualcosa di cui altri non sono a conoscenza ma che tu riconosci come negativo per te e vorresti cambiare.

Perché ancora non ti sei liberato, o liberata, di questa abitudine negativa, di questa dipendenza, di questo comportamento?

Quali le difficoltà, gli ostacoli?

Sono così diversi da quelli per cui chi “non ti ama abbastanza” non è ancora riuscito a cambiare i suoi? 🙂





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PAOLA
PAOLA
Ospite
3 anni fa

Ciao Megumi, proprio ieri sera ho finito di leggere un libro, dove l’autrice parla di un momento della sua vita, un momento di cambiamento. Per farla breve, da mamma felice di due bambini in età scolare ed un marito che ama e stima, tant’è vero che scrive di loro: due esseri complementari in più di una cosa, interessi in comune ed essenzialmente scelta di volersi bene, di accettarsi, di sopportarsi. Perchè non è vero che chi dura insieme a un compagno o una compagna è un miracolato che ha trovato il grande amore della vita. Lo vuole, anzi sono due che vogliono stare insieme e trovano il modo per farlo, trovano il loro equilibrio fatto di tante piccole e grandi cose, libertà reciproca, fiducia e amore che porta al bisogno di abbracciarsi non per consuetudine ma per necessità. Poi conosce una persona, che in modo discreto dimostra di avere interesse per lei per i suoi consigli, per la sua compagnia e prova per questo ragazzo più giovane di lei una forte attrazione. Lei ne rimane molto turbata perchè non accetta questa confusione, sa che non è quello che vuole ma passare del tempo con questa persona la rende felice, si sente apprezzata più bella e con un mucchio di energia, ma nello stesso tempo non accetta questa sua condizione perchè la porta a distrarsi dalla sua famiglia che lei ama e poi non vuole tradire suo marito ma a volte le capita di sognare di fare l’amore con questa altra persona. Fa fatica ad accettare quest’innamoramento improvviso ma non riesce a non essere sincera con se stessa e a non ammettere che lo ama. Accenna qualcosa anche al marito sperando di essere capita ma comunque creando un po’ di disagio in famiglia. In realtà lei spera che sia solo un’amicizia, lui ha una ragazza con la quale non si trova bene, lei spera che risolvano i loro problemi ed entrambi sanno che lei non lascerà la sua famiglia e quindi sanno che non dovranno più vedersi. Ora mi chiedo dove finisce l’amore e dove comincia la gratificazione che un’altra persona si interessi a te che ti faccia sentire importante, ma che poi ti faccia pensare che se succede ti devi sentire in colpa perchè togli qualcosa alla persona con cui hai deciso di vivere. E se si sta così bene con un altro uomo perchè si va in crisi al pensiero di amarlo perchè ho già una famiglia che amo? Tu stessa in un commento hai detto che si trova sempre una persona che potrebbe stare bene con te e che pensi migliore e quindi perchè quando succede ci sentiamo tanto in colpa e stiamo male? Mi pare che nella nostra cultura si continui a mischiare attrazione sessuale, innamoramento e amore. Questa persona di 40 anni, in apparenza felice per la sua famiglia, il suo uomo, perchè rimane così profondamente turbata da un attrazione anche fisica che le fa sentire le farfalle nello stomaco come se avesse 16 anni? Cosa non ha capito secondo te, e come si può evitare di stare così male? Abbiamo capito che l’amore è un modo di vivere la vita e quindi essere aperti anche a conoscere gli altri, apprezzarli e amarli….ma perchè poi ci sembra di non poter fare a meno di quella persona che ci fa sentire così importanti? Io stessa, che mi sono sposata giovanissima ho sempre avuto timore (ma perchè così ci hanno insegnato) a relazionarmi con gli uomini, fino a sembrare fredda e distaccata, proprio per non creare quella intimità quel contatto umano che consideravo pericolosi per il mio equilibrio e quello degli altri. Ma poi immancabilmente da queste paure nascono gelosia, controllo e condizioni all’amore. Un abbbraccio!

PAOLA
PAOLA
Ospite
In risposta a  Megumi Campanella
3 anni fa

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