Non sentirsi amati: come realizzare la tua miglior costruzione

Ci sentiamo importanti per il fatto di essere amati e non sentirsi amati fa dubitare del nostro valore.

Spesso confondiamo l’apprezzamento degli altri con l’amore che riceviamo da loro.

Mi ami allora vuol dire che conto per te e se conto significa che sono importante. Ma visto che ami proprio me significa che possiedo qualcosa che solo io posso darti, qualcosa che mi rende speciale.
Qualcosa che mi rende di valore.

Ma sentirsi importanti ed essere amati è davvero la stessa cosa?

 

Non sentirsi amati: cosa centra il tuo valore?

Non sentirsi amati

Sai quando una persona ricca va in giro con orologi d’oro o piena di perle e diamanti? Ecco, quello è ciò che la fa sentire di valore e probabilmente se si toglie di dosso tutta quella roba non si sente nessuno.

Sentirci importanti ci farà sentire di valere magari, ma col nostro valore non c’entra nulla.

Qualche giorno fa parlavo con una ragazza di come costruire il proprio valore, che anche lei confondeva con l’essere amata.

Così le ho fatto notare come la regola “apprezzamento = amore” non fosse vera e metterla in dubbio è stato sufficiente per smontarla.

Non sentirsi amati ci porta a dubitare di essere importanti, di valere.

Ma come dare il vero significato ad amore e valore e metterli correttamente in rapporto?

Prima devi imparare a vedere e riconoscere il tuo valore (che già c’è!) e quando lo vedi non hai bisogno che qualcuno ti regali dei gioielli perché sai che hai già quello che ti serve.

Solo a quel punto puoi amare donando quello che possiedi.
Donando amore non perderai nulla, ma anzi incrementerai l’amore dentro di te.

Non essere amati non ha nulla a che vedere con il nostro valore.
E il nostro valore non viene meno per il fatto di non essere amati.

È come se dovessi insegnare qualcosa che tu sai. Per insegnarlo devi conoscerlo, ma insegnarlo non ti toglierà ciò che hai imparato. Al contrario ti farà sentire una persona più ricca.

È come una rosa che dona il suo profumo, la sua delicatezza e il suo colore. Donando tutto questo non perderà nulla, ma migliorando la vita di chi gode del suo dono sarà ancora migliore per ciò che può fare.

È come costruire.
Se costruisci non togli nulla a quello che c’è, ma aggiungi, arricchisci e fai crescere.

Quando costruisci ovviamente hai in mente cosa vuoi costruire. Può essere una casa, ma può essere anche una relazione, un lavoro, la tua salute, una famiglia.

Puoi costruire anche solo un momento di relax se è per quello 😉

Ma come guardi a quello che costruisci fa tutta la differenza del mondo. Puoi guardare all’obiettivo o guardare a come costruirlo dando il meglio di te.

E quando guardi all’obiettivo di solito parti con una gran rincorsa e poi salti dritto al risultato.

Ma in mezzo?

 

Essere amati per colmare il bisogno di sentirci importanti

Essere amati

Nicolò Fabi mi aiuta nel farti capire questo concetto.

Ascolta la questa canzone.
Sotto ho riportato il testo evidenziando alcune parole proprio per sottolineare gli aspetti importanti.

 

 

Chiudi gli occhi
Immagina una gioia
Molto probabilmente
Penseresti a una partenza

Ah si vivesse solo di inizi
Di eccitazioni da prima volta
Quando tutto ti sorprende e
Nulla ti appartiene ancora

Penseresti all’odore di un libro nuovo
A quello di vernice fresca
A un regalo da scartare
Al giorno prima della festa

Al 21 marzo al primo abbraccio
A una matita intera la primavera
Alla paura del debutto
Al tremore dell’esordio
Ma tra la partenza e il traguardo

Nel mezzo c’è tutto il resto
E tutto il resto è giorno dopo giorno
E giorno dopo giorno è
Silenziosamente costruire
E costruire è potere e sapere
Rinunciare alla perfezione 

Ma il finale è di certo più teatrale
Così di ogni storia ricordi solo
La sua conclusione

Così come l’ultimo bicchiere l’ultima visione
Un tramonto solitario l’inchino e poi il sipario
Tra l’attesa e il suo compimento
Tra il primo tema e il testamento

Nel mezzo c’è tutto il resto
E tutto il resto è giorno dopo giorno
E giorno dopo giorno è
Silenziosamente costruire
E costruire è sapere e potere
Rinunciare alla perfezione

Ti stringo le mani
Rimani qui
Cadrà la neve
A breve

 

Ascoltando questa canzone mi è venuto in mente questo.

Se ci pensi quando vedi un obiettivo ti prepari al massimo. Come detto riempi i polmoni, cominci a correre più veloce che puoi per arrivare alla partenza.

Eccitazione!
Tutto ti sorprende e nulla ti appartiene ancora.

Poi il salto e…il traguardo!

Ma funziona?

Vuoi costruire una casa ma ti interessa il risultato. Bene, ti metti e fai una meravigliosa casa con le pareti di carta. Bella!

Il tuo finale più teatrale, la perfetta conclusione.

Perfetta sì, proprio come la immaginavi quando hai preso la rincorsa e hai saltato. Ma dentro è vuota e cosa succede se arriva un soffio di vento?

Vuoi suonare il pianoforte, tutto entusiasta lo compri e pretendi di suonarlo. Hai davanti il pianoforte che sognavi, il più bello e magari lo hai anche pagato profumatamente.

Poi lo apri e fai un sobbalzo perché tu non lo sai suonare!
Rimani deluso, o delusa, e a quel punto puoi fare due cose.

Rinunci oppure ti metti con foga a seguire lezioni per poter suonare.

Ma ci pensi a imparare?
Ci pensi a “fare tuo” ciò che fai?

 

Non mi sento amata (o amato): ma tu ami quel che fai?

Non mi sento amata

Con questa ragazza appena prima avevamo parlato del suo rapporto di qualche anno fa con lo studio e ho colto la palla al balzo per farle capire il concetto.

Lei a un certo punto della sua vita ha cominciato a sentirsi insicura.

Così ha deciso di mettersi alla prova sfidandosi per dimostrare a se stessa che ce la poteva fare e si è iscritta all’università decisa ad uscire con il massimo dei voti e la lode.

La sua sicurezza dipendeva da quello.

Otteneva 110 e lode oppure abbandonava.

E 110 e lode l’ha portato a casa!

Ma lei si sentiva vuota…

Al lei non era mai piaciuto studiare, qualche anno prima però a un certo punto del suo percorso scolastico un insegnante le aveva fatto cambiare prospettiva così che aveva cominciato ad appassionarsi a ogni materia.

Studiava molto, in ogni istante dava la miglior se stessa, si godeva ogni parola, libro o materia.

Era felice e per ogni momento che trascorreva lei si sentiva più ricca.
Sentiva di valere non perché qualcuno l’amasse, ma perché lei studiava con amore.

I suoi risultati erano i migliori risultati che mai avrebbe potuto ottenere.

Stava costruendo!

Tra la partenza e il traguardo, in mezzo, c’è tutto il resto.
Costruire!

Lei ha capito che la perfezione arriva, ma deve essere in grado di non pretenderla.

Ora che ha capito come costruire vede il valore che ha dentro e può donarlo amando e diventando migliore ogni volta. Proprio come fa la rosa.

E questo la rende ricca e felice.

Non essere amati non ha niente a che fare con il tuo valore, e quando ami, quando costruisci, scopri che sei ricco, o ricca, indipendentemente dall’apprezzamento che ti arriverà dagli altri.



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