Paura dell’acqua: cosa significa e come superarla per sempre

Avere paura dell’acqua e di fare il bagno al mare è una paura che sembra interessare molte persone.

Secondo un’indagine svolta qualche tempo fa un italiano su tre, indipendentemente dal saper nuotare o meno, ha paura dell’acqua alta.

Avere questa paura impedisce di conoscere, capire e vivere serenamente  uno dei beni più preziosi presenti sulla terra: il mare. Quest’ultimo, infatti, copre circa il 70% della superficie del nostro pianeta.

Se anche tu hai paura dell’acqua alta, in quest’articolo, con molti spunti pratici e semplici,  ti offro una guida per capire se provi questa paura, i motivi per i quali la provi e come fare per superarla per sempre.

 

Paura dell’acqua alta: come si chiama, perché la provi e come riconoscerla

paura dell'acqua alta

Come si chiama la paura dell’acqua alta?

La paura dell’acqua viene definita talassofobia, dalle parole greche “thalassa“, che significa “mare” e “phobos” che significa “paura o fobia”.

Il dizionario Treccani descrive la talassofobia come  “paura ossessiva del mare, dei bagni marini e della navigazione“. 

Chi soffre di talassofobia, quindi, teme le grandi e profonde distese di acqua come il mare e gli oceani.

Tale paura comporta:

  • La paura di fare il bagno dove il mare è profondo e non si vede il fondale.
  • La paura di navigare sul mare.
  • La paura di immergersi in acque profonde come in mare aperto o nell’oceano.
  • La paura di nuotare.
  • La paura di fare il bagno anche in laghi grandi e con acque torbide.
  • La paura di fare il bagno in piscine profonde (es. ci sono piscine molto profonde dove si allenano coloro che praticano apnea).

 

Perché si ha paura dell’acqua alta?

Molti pensano che le motivazioni per le quali si teme l’acqua alta possono essere varie.

Per alcuni vanno ricercate in traumi precedenti, in  esperienze negative vissute personalmente o raccontate da altri.

Per altri la paura  deriva dalla  scarsa conoscenza del mare o dalla poca confidenza ed esperienza che si ha con il mare.

Penso che per capire bene  il motivo per il quale hai paura è importante richiamare il significato del termine paura.

Secondo il dizionario Treccani la paura è “uno stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte un pericolo reale o immaginario o dinanzi a cosa o a fatto che sia o si creda dannoso

La paura, quindi, è un’emozione e per poterla provare sono necessari due condizioni:

  1. devi percepire una situazione come una minaccia, un pericolo che ti può danneggiare;
  2. devi pensare di non essere in grado di gestire il pericolo che proviene dalla minaccia.

La presenza delle due condizioni sopra descritte ti porta a provare insicurezza.

Per comprenderlo meglio ti propongo un test elaborato nella nostra Scuola, attualmente l’unico che ti fa comprendere le tue paure mentre ti insegna come superarle.

Ed è totalmente gratuito.

 

Il fatto di provare paura per qualche cosa, quindi, non dipende da una caratteristica oggettiva di una situazione ma dal modo in cui tu pensi e valuti quella situazione.

Quello che tu provi in termini di emozioni positive o negative, in sostanza, dipende esclusivamente da te e non dall’esterno.

Questa è l’indipendenza emotiva ed aiuta anche a capire il motivo per il quale una persona può temere qualche cosa che un’altra persona non teme e viceversa.

Hai  paura dell’acqua profonda, pertanto, perché ti senti insicuro in quanto valuti  il mare come una situazione pericolosa e che non sai gestire.

Potresti, quindi, considerare una minaccia:

  • Non vedere il fondale.
  • Non conoscere cosa c’è tra il tuo corpo e l’acqua che ti circonda.
  • Immaginare e temere la presenza di eventuali alghe velenose o immobilizzanti.
  • Pensare che siano presenti pesci strani, grandi o pericolosi per la tua incolumità fisica.
  • Pensare che il tuo corpo affondi.
  • Non sapere nuotare o pensare di  non sapere nuotare bene e, di conseguenza, affogare.

 

Come capire se hai paura dell’acqua profonda

Alcuni  segnali che possono aiutarti a capire se hai questa paura sono:

  1. Ansia.
  2. Vertigini.
  3. Mal di testa.
  4. Nausea.
  5. Tachicardia.
  6. Pallore.

Puoi iniziare ad avvertire paura e provare uno i segnali sopra elencati quando:

  1. Ti avvicini o ti stai per avvicinare fisicamente all’acqua alta.
  2. Quando vedi l’oceano o il mare.
  3. Quando osservi immagini o fotografie di specchi di acqua vasti e profondi.
  4. Quando ti immergi nell’acqua profonda.
  5. Quando, anche se fisicamente lontano dall’acqua, con i pensieri ti immagini di essere immerso nell’acqua alta.

 

Come superare la paura dell’acqua

paura dell'acqua

La paura non si supera in modo automatico o istantaneo, ma, è il frutto di un lavoro diretto a capire, conoscere, sperimentare ed allenarsi sino al punto di acquisire dimestichezza e sicurezza.

Ora vediamo quali sono i passi per poterlo fare.

 

1. Acquisire consapevolezza di avere paura dell’acqua

Per vincere la paura il primo passo importante è proprio quello di acquisire, anche con l’aiuto di quanto sopra descritto,  la consapevolezza di avere questa paura.

La consapevolezza è la base che ti consente il passaggio successivo e fondamentale: capire ed osservare. In questo senso è fondamentale  “accogliere” la paura senza giudicarsi

Come scrive Anthony De Mello nel libro “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo“,  infatti, “quello che si giudica non si può comprendere“.

Non giudicare vuol dire impegnarsi ad osservare, capire, studiare e sperimentare con un atteggiamento di apertura e curiosità.

Pensa allo scienziato che con grande attenzione studia il comportamento delle formiche con il solo ed unico scopo di conoscere ed imparare il loro comportamento.

Per essere consapevole, quindi, assumi l’atteggiamento dello scienziato ed osserva con attenzione te stesso e l’acqua profonda senza giudicare, ma con il solo scopo di capire e conoscere 🤓

 

2. Conoscere il rapporto tra essere umano ed acqua

Il passo successivo è quello di conoscere meglio l’ambiente marino ed in particolare comprendere il rapporto tra essere umano ed acqua.

Ogni essere umano, e quindi anche tu, ha trascorso i primi mesi della propria esistenza all’interno del grembo materno ed è cresciuto immerso nel liquido amniotico per circa 9 mesi. 

L’acqua rappresenta  il principale costituente del corpo umano (dal 50% al 75% a seconda del sesso del perso e dell’età).

Le prime forme di vita sul nostro pianeta sono nate nell’acqua ed in particolare negli oceani primoridiali. 

Gli oceani rappresentano il 90% della biosfera (parte della Terra in cui sono presenti gli organismi viventi) ed assorbono il 50% delle emissioni di gas serra e di anidrite carbonica.

Il rapporto tra vita e mare, quindi, è molto stretto. La vita è nata nel mare e dove non c’è acqua non ci può essere vita.

 

3. Il principio di Archimede

Imparare o ripetere il principio di Archimede è molto utile per conoscere il comportamento che hanno i corpi, ed in particolare il corpo umano, quando vengono immersi nell’acqua.

Secondo il  principio di Archimede “un corpo immerso in un fluido riceve una spinta – detta anche forza di galleggiamento – dal basso verso l’alto pari al peso del liquido spostato, dove la forza esercitata dal flusso è una forza definita spinta di Archimede“.

Un corpo galleggia, in sostanza, se ha una densità minore rispetto a quella del liquido dove viene immerso. Il ghiaccio ed il sughero, ad esempio, galleggiano sul mare, mentre il ferro affonda nell’acqua, ma galleggia nel mercurio.

La densità del corpo umano è di poco inferiore a quella dell’acqua e per questo motivo il corpo umano galleggia.

Quanto più l’acqua ha una densità alta, come il mare, maggiore sarà semplice per il corpo umano galleggiare. L’acqua dolce, come quella dei fiumi, dei laghi o delle piscine ha una densità inferiore.

Nel mare, quindi, galleggiamo molto più facilmente rispetto all’acqua dolce.

Il corpo umano, quindi, in acqua e con maggiore facilità in quella salata, galleggia naturalmente.

 

4. Capire e gestire i propri pensieri

Se le tue emozioni, come abbiamo visto sopra, dipendono da come tu valuti le situazioni diviene fondamentale osservare e comprendere i tuoi pensieri.

Sono proprio i pensieri, infatti, che ti fanno valutare in modo positivo o meno quello che vivi.

Nel  fare questo lavoro è necessario essere molto precisi ed individuare ogni singolo pensiero  che hai mentre  provi la paura dell’acqua profonda.

Più riesci ad essere preciso, più vedrai e più capirai.

Se hai paura di affondare, ad esempio, potresti accorgerti di pensare ed immaginare te stesso in acqua mentre hai difficoltà nello stare a galla.

Se temi animali strani, potresti pensare ed immaginare pesci pericolosi o misteriosi che probabilmente hai visto in filmati o letto su riviste o libri.

Se temi alghe che ti immobilizzano è molto probabile che ti immagini di essere intrappolato da alghe aggressive.

Come vedi dietro ogni paura c’è sempre un pensiero specifico che devi individuare. 

Non dare nulla per scontato e per ogni pensiero poniti queste domande:

  • è vero?
  • ci sono elementi oggettivi che dimostrano la fondatezza del mio pensiero nella realtà?
  • quali sono le probabilità che si verifichi un evento? 
  • qualora si verifichi, come posso prepararmi per gestirlo al meglio ed essere sicuro?

Se ad esempio temi eventuali pesci pericolosi per la tua incolumità, leggi, documentati e studia per capire quali tipologie di pesci vivono nella zona dove ti vuoi immergere. 

Se temi alghe che ti bloccano non appena ti immergi in acqua, studia e vedrai che non esistono. Il tuo pensiero non è reale e la soluzione è quello di lasciarlo cadere proprio perché non vero.

Se hai paura di cosa si trova sui fondali marini, guarda dei documentari sull’argomento, studia libri specializzati, chiedi ad esperti. 

Se hai paura perché non sai nuotare o pensi di non sapere nuotare bene, puoi iscriverti ad un corso di nuoto o chiedere ad un tuo amico nuotatore di insegnartelo.

Se pensi che il corpo umano affondi come una pietra, ricordati il principio di Archimede!

Il segreto, quindi, è vedere i tuoi pensieri, uno alla volta,  chiederti se sono veri e, in base alla risposta, lasciarli andare o trovare una soluzione

Il vedere con precisione i problemi ti aiuterà a trovare  soluzioni ed acquisire fiducia e sicurezza sino a superare qualsiasi paura.

Come dice Giacomo Papasidero, il nostro cervello è come una spugna o un’antenna che assorbe tantissime informazioni ogni giorno. 

Può essere  utile, pertanto, non guardare film o leggere libri che rappresentano mostri marini o annegamenti.

Lavora nutrendo la tua mente in modo costruttivo come ad esempio leggendo articoli o guardando video che spiegano gli effetti positivi del mare o del nuotare.

Immagina di immergerti nel mare ed essere sicuro e rilassato mentre galleggi leggero e senti gli effetti positivi dell’acqua che massaggia il tuo corpo.

Pensa alla maggiore facilità con la quale in acqua puoi fare movimenti divertenti con il tuo corpo come ad esempio una capriola o una verticale.

Immagina il tuo corpo steso sulla superficie dell’acqua totalmente rilassato e cullato dall’acqua.

Individua e scrivi tutto ciò che ti piace del mare, documentati ed annota gli effetti positivi del nuotare a mare. 

Quando senti forte la paura dell’acqua alta (o qualsiasi altro tipo di emozione negativa) puoi allenare la tua mente con degli esercizi molto utili che trovi in questa pagina.

 

5. Come agire e passare all’azione concretamente

paura di nuotare

Ora non resta che passare all’azione. Di seguito alcuni spunti pratici:

  • Come scritto sopra, se non sai nuotare iscriviti ad un corso di nuoto o chiedi ad un amico nuotatore di insegnarti.
  • Privilegia i luoghi dove la temperatura dell’acqua non è fredda. Questo aiuterà ad essere più sereni non dovendo gestire anche la sensazione del freddo.
  • Allenati quando il mare è calmo e non agitato.
  • Organizzati per essere in compagnia con una persona esperta (soprattutto le prime volte).
  • Procedi gradualmente iniziando ad immergerti dove l’acqua è meno profonda o avendo sempre vicino a te un oggetto a cui appoggiarti o stando vicino al bordo.
  • Mentre ti immergi concentra la tua attenzione per osservare e sentire l’effetto dell’acqua sulla tua pelle e sul tuo corpo.
  • Immergi anche le mani nell’acqua e fai piccoli movimenti in modo da abituarti al contatto con l’acqua.
  • Arrivato con l’acqua al collo, inizia ad immergere lentamente il mento e la bocca. Esercitati a cacciare lentamente l’aria della bocca sotto l’acqua giocando a fare delle bolle 😀.
  • Dopo avere preso confidenza immergi anche il naso lasciando gli occhi fuori. Le prime volte puoi aiutarti chiudendo il naso con la mano per poi lasciare la mano sotto acqua cacciando subito l’aria dal naso e dalla bocca.
  • Come ultimo passo, immergi anche gli occhi ed il capo.
  • Allenati a controllare la respirazione immergendo con calma e più volte la testa sotto l’acqua. Nel fare questo esercizio caccia l’aria in acqua per la fare le bolle per poi inspirare quando esci fuori. 
  • Se mentre sei in acqua dovesse entrare un poco d’acqua nel naso o in bocca, ricorda quello che diceva la maestra di mia figlia che portai in piscina a tre mesi di vita: “è solo acqua”
  • Quando vedi che sei in grado di controllare il respiro e senti il tuo corpo a proprio agio immerso nell’acqua, inizia a nuotare dove l’acqua è più profonda, sempre gradualmente, con calma e divertendoti 😄.

Con l’esercizio, la calma e divertendoti, diventerai con il tempo sempre più sicuro e non proverai più paura dell’acqua profonda. 

Una volta diventato sicuro, ricorda sempre di essere prudente, di amare e rispettare il mare e la vita.

Buon lavoro e buona bagno !



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