Perché Dio permette il male (è anche molto evidente se ci pensi)

Perché Dio permette il male?
Prima di risponderti a questa domanda, dovremmo però chiederci: Dio permette il male?

Quando ho scritto che condivido la frase di paolo “Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio“, ho spiegato che secondo me Dio lo permette.

Ma alcuni sostengono che non è possibile, che Dio non vuole che soffriamo, non vuole niente di male ma solo la nostra felicità

Già, questo è vero: Dio vuole la nostra felicità.
Se non fosse così, non ci amerebbe davvero.

Ma chi dice che dolore, malattia, morte, problemi, difficoltà, non siano necessari per la nostra felicità?

 

Perché Dio permette il male: la storia più importante lo dice chiaramente

Perché Dio permette il male

Dio amava Gesù?
Voleva che fosse felice?

Difficile sostenere che Dio non amasse Gesù.
Eppure, se ci pensi, Dio ha voluto una grande e atroce sofferenza per Gesù.

Dio chiede a Gesù di morire a 33 anni su una croce, come fosse il peggiore dei delinquenti (quelli per cui era riservato questo tipo di morte).

Dio chiede a Gesù di farsi umiliare, denigrare, offendere e ridicolizzare da persone che nemmeno sapevano chi fosse (mi riferisco ai soldati romani).

Dio chiede a Gesù di essere rifiutato dal suo popolo, ritenuto un pazzo, un bestemmiatore, e di venire ripudiato da tutti.

Dio chiede a Gesù di farsi torturare, di farsi flagellare, e quindi di morire perdonando coloro che gli hanno inflitto una simile morte.

Dio non voleva che Gesù soffrisse?
Dio non voleva che stesse male?

Ora ti propongo una lettura interessante.

Non è ingiusto che un uomo debba morire a soli 33 anni, con tutta la vita davanti, potendo portare il Suo amore a molti, guarire gli infermi e migliorare il mondo?

Non è ingiusto che un uomo semplice, onesto, integro, sia trattato come un impostore, un delinquente e sia considerato da tutti una persona da disprezzare e rifiutare?

Non è ingiusto?
Se una persona oggi avesse la stessa morte di Gesù, penseresti che Dio sia ingiusto a permettere un simile esito?

Dio non solo permette che Gesù muoia come sappiamo, Dio lo chiede proprio.
Non ha “lasciato al male il potere di“, ha chiesto a Suo figlio di fare tutto questo per amore Suo e di ognuno di noi.

Dio è stato ingiusto nel chiedere questo a Gesù?
E quando Gesù, sapendo cosa gli veniva chiesto dal Padre, spiega ai suoi discepoli come seguirlo, cosa offre?

Una croce.
Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua“.

In un passaggio molto intenso e bello, Martin Luther King suggerisce che la croce che ognuno si porta nel seguire Gesù, non è un soprammobile. “A cosa serve una croce?” chiede in modo retorico.

A cosa serve?

Se Dio ha chiesto a Gesù di morire, e in quel modo, per fare la Sua volontà, per quale motivo io dovrei pensare che questo non possa essere chiesto anche a me?

Per quale motivo Gesù può sopportare il “male” e io dovrei esserne esentato?
Gesù è venuto a dirci anche come arrivare a Dio e ha offerto la sua vita come modello.
Lui spesso dice: “Fate come me“.

Cos’ha fatto Gesù?

Se Gesù ha voluto donare la sua vita ed è stato pronto a sopportare tutto quello per me, che amore sarebbe il mio se non fossi disposto a fare altrettanto per Lui?

Perché Dio permette il male?
Non lo so.
E nessuno può saperlo.

Però credo fermamente che quel “male” concorra al bene di coloro che lo amano.
Credo fermamente che quel “male” faccia anch’esso parte del disegno di Dio.
Credo fermamente che quel “male” non avrà mia il potere di negarci l’amore di Dio, la felicità che cerchiamo.

Perché essere felici significa mantenere una pace profonda e solida nel nostro cuore e nella nostra mente, in fondo alla nostra anima, di fronte a tutto.

Anche alla “peggiore” delle situazioni.
Se accade, è perché Dio l’avrà permessa.
Se lo farà, allora so che sarà per me e non contro di me.

Che nel Suo amore, mi darà la forza per superare ogni ostacolo, e la capacità di vivere con serenità e gioia ogni mio passo.





5 Verità sulla tua vita

Ci sono 5 verità che ti riguardano da vicino e che in questo momento stanno decidendo chi sei, se sei felice, perché hai trovato il mio sito. In 5 semplici domande ti aiuterò a scoprirle, capirle e dominarle.

Fai subito il test ⇓


Ricevi aggiornamenti
Notificami
guest

56 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Francesco
Francesco
Ospite
1 anno fa

Ciao Giacomo, sono Francesco.
Premetto che questo è (secondo me) uno degli articoli più belli perché non avevo mai letto nulla di simile.
Mi sorgeva un dubbio.
Come devo interpretare situazioni in cui ad esempio qualcuno fa una strage di persone?
Difficile dire che Dio abbia voluto che lui facesse quel gesto.
Sarebbe corretto pensare che probabilmente Dio ha voluto permettergli di essere libero di scegliere, pur non condividendo la sua scelta(perché magari vuole che l’uomo sia libero)?

Giovanna Venturella
Giovanna Venturella
Ospite
1 anno fa

Ciao Giacomo sempre grazie x queste tue belle riflessioni. Gesù è fonte della nostra gioia e felicità .se mpararimo ad accettare le croci (volte secondo me sempre al nostro bene) e a viverle come un’opportunità x migliorare la nostra vita e meraviglioso xchè Dio non ci lascia soli ma ci apre gli occhi e ci dona la sua forza e il suo coraggio e tutto il suo amore x affrontare ogni cosa.se ti abbandoni a Lui e ti fidi tu cambi dentro di te e non hai più paura.. grazie mille e buon anno a te e a tutti voi

Francesco
Francesco
Ospite
1 anno fa

Resto basito con quanta semplicità fate delle affermazioni “giudicando Dio ” senza conoscere i fatti, senza documentarvi. La venuta di Cristo non è casuale è stata annunciata secoli prima, ed era necessaria, le sofferenze che gli sono state inflitte erano generate da colui che aveva lanciato la contesa universale. I ragionamenti fatti da uomini non sono corretti perchè non conoscono tutti i fatti. Parlate di Dio come se fosse un oggetto o come una persona che dopo tutto fa tutto quello che credete. Ricordate che Gesù non andò dalla classe sacerdotale ebraica ma dai deboli dagli umili. I fantomatici dotti, quelli che erano i custodi della legge, coloro che dovevano insegnare la parola di Dio, sono stati quelli che sono stati giudicati e trovati mancanti. La vera felicità non è una scelta di finzione di vivere una vita stando bene con se stessi, ma va ben oltre. La promessa della vera, autentica felicità, include vita eterna, senza morire mai, sempre giovani, e in ottima salute e in pace con gli uomini e gli animali, e un colloquio diretto con Dio qui in carne ed ossa su questa terra. Tutto lo si trova scritto nei vangeli nella sua parola. Questa opportunità è stata offerta agli uomini. Il sacrificio di Cristo ha pagato il riscatto dell ‘umanità. Ma pochi comprendono ciò. Amano credere a una forma di religiosità a uso e consumo proprio con dettami propri. Amano farsi solleticare le orecchie come disse Gesù. Gesù ora ha il ruolo designato fin dall inizio re dei re. Verrà a giudicare tutti e non pensate che tutti passeranno l esame, i tiepidi i freddi di spirito e di opere buone sono fuori. La mietitura è in atto e pochi sono quelli che passeranno. Buona serata p.s. studiate le scritture per capire il disegno di Dio

Deborah Cavalieri (Wellness expert / Independent Researcher)
Deborah Cavalieri (Wellness expert / Independent Researcher)
Ospite
In risposta a  Francesco
1 anno fa

Ciao Francesco 🙂

Perchè pensi che Giacomo o altri stiano giudicando Dio? Non credi che si stiano esprimendo esattamente come anche tu vuoi essere libero di esprimerti e condividere la tua esperienza con Yeshua (Gesù)? 

Tieni anche presente che il concetto biblico di unità non riguarda i membri di una congregazione che devono essere d’accordo tra loro su varie questioni. Questo è solo il pensiero razionale/logico greco. Invece, il concetto biblico di Echad (“unità” in ebraico, in greco non c’è una parola appropriata per l’ebraico “Echad”) riguarda l’unione con la mente e la persona di Yeshua. ECHAD si riferisce all’unità in riferimento alla natura e al carattere di Dio e alla relazione dell’uomo con Dio. È una parola che può essere correttamente applicata solo in un contesto spirituale, non fisico o terreno. Dell’unità con il padre attraverso Yeshua. Si riferisce alla relazione dell’uomo con Yeshua. L’unità fluisce dall’uomo a Yeshua, NON DA CREDENTE A CREDENTE. Qualunque unità possa esserci tra gli uomini deve fluire attraverso Yeshua.

Questo tragico malinteso ha causato la divisione di molte chiese e ha portato a molta disamornia nel corpo. Il disaccordo tra i membri della congregazione non è peccato ne disunione biblica. C’è molto spazio nella casa del Signore per una varietà di punti di vista, specialmente sulle parti più vaghe e impegnative che troviamo nella Scrittura, di cui ce ne sono molte. 

Caro Francesco ti lascio un immagine che ha condiviso un mio caro fratello di fede e di ricerca che avuto la gioia di studiare con dei rabbini messianici per otto anni e che ha risposto a diverse mie ricerche che erano in sospeso e in attesa di una risposta che avevo trovato nello spirito e m’impegnavo di praticare con la scelta di amare ma la mia parte razionale non riusciva a comprendere completamente, oggi ne ho fatta di strada anche a livelli di razionalità e logica e nello stesso tempo e nata una splendida collaborazione insieme a questo fratello dove portiamo avanti diversi studi, riflessioni, prove e ricerche. 

Trovo splendido questo esempio: pensa a Yeshua come al mozzo di una ruota a raggi. È il punto centrale a cui sono collegati tutti i credenti, e nota che i raggi di una ruota non sono collegati tra loro. Qualsiasi unità esiste tra i raggi è perchè sono collegati dal mozzo ( o Yeshua).

Caro Francesco con affetto ti saluto e lascio sia a te e a chiunque ci potrebbe leggere questa splendida scrittura:

“Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perchè senza di me non potete fare nulla” (Gv 15:5)

SHALOM

VERO21
VERO21
Ospite
1 anno fa

VOGLIO CONDIVIDERE QUESTO CON VOI, CREDENTI E NON CREDENTI!
Mi sembra anche il giorno ideale!

Qualche ora fa, cercando nuove idee imprenditoriali per l’attività di mia figlia, mi sono imbattuta in un video che mi ha lasciata a bocca aperta!

Per farla breve vi riporto una testimonianza, quindi si parla di cose concrete, proprio come piace a me!

Vi presento un diamante.
Molte donne li amano e molti uomini spendono tanti soldi per averli.
Lo dico un’altra volta.
Molte donne li amano e tanti ragazzi lavorano per molto tempo per potersi permettere un diamante bello.

La cosa che ci interessa di più è che un diamante per essere prodotto, all’inizio deve attraversare un ESTREMO CALORE.

UN ESTREMO CALORE!!
UN’ESTREMA PRESSIONE!!

State ascoltando cosa vi sto dicendo?
Un diamante per essere prodotto, deve attraversare UN’ESTREMA PRESSIONE, UN ESTREMO CALORE.
Come se non fosse abbastanza..
La cosa che rende un diamante un diamante, è IL TAGLIO!!

Quindi se vuoi diventare prezioso come un diamante, devi attraversare prima un’estrema pressione, se non riesci a sopportare la pressione allora non sei un diamante ma dopo che resisti alla pressione che non pensavi di non poter gestire e pensi sia finita, allora accendono IL CALORE.

Dopo tutte le cose che ho superato nella vita, mangiare dalla spazzatura, dormire in case abbandonate, la cosa peggiore che mi sia mai capitata è quando sono andato all’ospedale e mi hanno detto che mia moglie aveva una malattia cronica e avrebbe potuto non camminare più un giorno.
La gente mi dice – Non ti sei mai spezzato, perché?”
Perché mi sono distrutto così tante volte, sono stato sconfitto così tante volte, sono stato deluso così tante volte nella vita, che so come ci si sente e posso sopportarlo.
non mi è successo quando avevo 19 anni,
non mi è successo quando avevo 20 anni,
non mi è successo quando avevo 30 anni,
mi è successo a 40 anni quando, dopo tutta la pressione che pensavo di poter gestire, la Vita mi ha detto: (hai finito con la pressione?” io risposi si e la Vita mi disse: “allora accendiamo IL CALORE”

Quando ho superato la PRESSIONE e IL CALORE e pensavo fosse finita, il Creatore mi chiese: ” adesso sei pronto ad essere TAGLIATO? Hai detto che vuoi essere grande figliolo, hai detto che vuoi viaggiare per il mondo, hai detto che vuoi aiutare le persone, ispirarle, QUINDI DEVI ESSERE UN DIAMANTE! ma ascoltami molto attentamente figlio mio.. se hai mai studiato un diamante, una volta che SUPERA tutta quella PRESSIONE, tutto quel CALORE e il TAGLIO, finalmente diventa un DIAMANTE e a quel punto NON PUOI PIÙ ROMPERLO

(Eric Thomas)

Come ben detto da Giacomo, ciò che rappresenta maggiormente il senso del male in questo mondo, è il più grande Leader della storia umana che ad oggi per me rimane Gesù di Nazareth, l’unico leader che non ha chiesto ai suoi seguaci di andare a morire per Lui e i suoi ideali ma è andato Lui a morire per noi e per la nostra Libertà.

Giacomo, aiutaci a dare un TAGLIO a tutte quelle paure che ci rendono così fragili, vulnerabili, impotenti e preda di un infruttuoso vittimismo..

adriano maggi
adriano maggi
Ospite
1 anno fa

Esistono religioni impersonali che non credono a un dio in forma umana , per le quali il mondo umano è un’illusione.

Davide
Davide
Ospite
2 anni fa

Cosa ne pensi del libro di neale Walsh “conversazioni con Dio” ho visto che entrambi trattate il concetto di amore e paura

Orlando
Orlando
Ospite
2 anni fa

Leggere le lettere di Luigi Rocchi mi fa bene; ache io vivo serenamente con artriti. Dio é la mia forza, Lui fa il suo compito e io il mio.

Lisa
Lisa
Ospite
2 anni fa

Mi hanno sempre detto in chiesa che la croce è commisurata alla forza di chi la porta e che quindi, qualunque sarà, la potrai portare perché riceverai questa forza…ma se così fosse non ci sarebbero i suicidi di tanti, anche vicini alla fede, che in realtà non riescono, in alcune situazioni, oggettivamente estremamente dolorose, a portare quel peso…che senso ha portare l’uomo oltre la sua capacità di resistenza?

Paola
Paola
Ospite
2 anni fa

vuoi ragionare intorno all’esistenza di Dio partendo già dal presupposto che Dio esista. Dio ha voluto che Gesù soffrisse. Questo può essere vero se Dio esiste, ma non è che il fatto che Gesù sia morto in croce e tutto il resto è la dimostrazione che Dio esiste.
Inoltre Gesù credeva in Dio, ovvio. Questo gli dava la forza di sopportare tutto, quasi, anche lui, pare, ha avuto un attimo di debolezza, e ci credo…
Un bambino a cui vengano inflitte le peggio cose, che non ha nemmeno la consapevolezza di dio o mica dio, spiegami che senso ha la sofferenza in una creatura piccola e inconsapevole, spiegami come fa a dire a sé stesso, se ha sofferto Gesù perché non dovrei soffrire io? Già dici non lo so. Ecco, è quel che continuo a dire io. Non lo so. Dopo di che ognuno decide di cosa nutrirsi per sopportare l’esistenza del male. Di una bella idea che ti dia la forza: Dio esiste e se ci credi nulla ti farà davvero soffrire. Tu fidati e andrà tutto bene.
oppure no, perché no? Perché quando è troppo è troppo e sui bambini è troppo.

Megumi Campanella
Megumi Campanella
Mental Coach
In risposta a  Paola
2 anni fa

a prescindere dal fatto se crediamo in Dio o no, il fatto di giudicare con forza il fatto che qualcosa sia davvero troppo, ci dà la possibilità di far sparire la violenza sui bambini o tante altre situazioni veramente impegnative? Sarebbe meraviglioso se, pur soffrendo noi, urlando che qualcosa sia veramente troppo, potessimo eliminare la sofferenza di tante persone. Quante volte pensavo a quanto avrei preferito prendere su di me quelle sofferenze che vedevo nelle persone che amavo perchè loro ne fossero liberati, ma non è in nostro potere farlo.

Non in questo modo, almeno, e non con la certezza di riuscire nel nostro intento.

A quel punto, a che serve star male pensando che qualcosa sia troppo? Che sia troppo, o molto o poco, l’unica cosa che possiamo fare è cercare di offrire il nostro contributo nei modi in cui possiamo, se possiamo (considerando che non potremo essere personalmente ovunque ma anche in molti modi indiretti) e possiamo fare questo soltanto se noi per primi diventiamo talmente forti e sereni da non lasciarci schiacciare dalla sofferenza altrui e ci spostiamo sempre dal giudizio del problema all’opportunità della soluzione.

Personalmente per me credere in Dio significa proprio questo: essere chiamata a offrire il mio contributo anzichè rimanere a piangere sulle situazioni, di qualsiasi situazione si tratti ma penso al tempo stesso che sia l’unica cosa sensata e utile che possiamo fare indipendentemente dalla nostra Fede 🙂

Paola
Paola
Ospite
In risposta a  Megumi Campanella
2 anni fa

Ciao Megumi!
Ti ringrazio per la tua risposta che condivido. La mia era solo una replica alla tesi secondo cui un motivo evidente per cui sarebbe semplice capire perché dio permette il male è pensare che se lo ha inflitto a suo figlio o diciamo al suo “prediletto” allora dovremmo accettare di buon grado di sopportare la qualunque anche noi.
Io credo che dato che di fatto non ci è dato di sapere cosa c’è al di là dei nostri cinque sensi o 6 se vogliamo includere anche il sesto con tutti i suoi limiti, è più saggio confidare in noi stessi. Mettersi nelle mani di dio è un po’ anche deresponsabilizzarsi se è vero che credere in lui equivale a dire non si muove foglia che dio non voglia. O è vera una cosa “dipende anche da me” o è vero il suo contrario “dipende solo da Dio”.

Megumi Campanella
Megumi Campanella
Mental Coach
In risposta a  Paola
2 anni fa

Concordo sul fatto che il rischio di deresponsabilizzarci ci sia, in base al modo in cui diciamo di credere in Dio . Ho visto molte persone ad esempio passare molto tempo a pregare chiedendo a Dio di evitare loro e ai loro cari sofferenze e problemi, affidandosi interamente a Dio mentre non facevano quasi nulla per cercare di dare il proprio contributo per cambiare la situazione. Sicuramente comodo affidarsi , “deresponsabilizzarsi” come dici tu. Piuttosto che rimboccarsi le maniche anche di fronte alla situazione più impegnativa. Che, ne sono certa, è poi ciò che Dio ci chiede 🙂

Mi torna in mente un racconto che Giacomo aveva condivido in newsletter circa tre anni fa su un pescatore che, trovandosi in alto mare in mezzo a una violenta tempesta, stava annegando e pregava Dio di salvarlo. Dopo poco arriva una barca e un uomo gli offe il suo aiuto ma il pescatore rifiuta dicendo che stava pregando Dio di salvarlo e che sarebbe stato Lui a salvarlo. E così per tre volte di seguito con altre barche.
Ora lasciando da parte il fatto che si tratta di un racconto in cui l’Aiuto era evidente, nella vita (e sapessi quante volte mi è personalmente successo!) ci troviamo a chiedere aiuto a Dio ma se, come dici tu, non ci muoviamo noi per primi a trovare le opportunità nascoste (a volte davvero molto ben nascoste! :D) dietro anche le situazioni più complesse e impegnative, di fatto è come se, fermandoci al problema e limitandoci a giudicare e stare male, stiamo sprecando tutte quelle preziose Opportunità di Aiuto che Dio , nonostante tutto, sempre ci offre 🙂

patrizia
patrizia
Ospite
2 anni fa

è vero che ognuno di noi porta una croce, pesante o leggera, ma pur sempre una croce; ma non capisco perchè Dio abbia voluto la morte del mio caro papà quando avevo solo un anno e le mie sorelle 2,11 e 14 anni e in seguito ha voluto che i miei quattro figli di 5 ,15 e 18 anni rimanessero anch’essi orfani del loro amato padre.
Ho smesso di domandarmi il perchè, solo perchè sono consapevole di non riuscire ad avere una risposta. Mia madre diceva di essere riuscita a dire “sia fatta la Tua volontà” ma io non riesco ad essere come lei, non ho ancora accettato queste perdite, mi sono solo abituata ad uno stato di cose, che quello che è successo è irreversibile e che devo andare avanti stringendo i denti e cercando sempre delle nuove risorse dentro di me.
Dio ha chiesto a suo Figlio di soffrire, ma perchè era necessario tanto dolore e sofferenza?