Provare rancore sembra essere comune a moltissime persone, da una ricerca di trustpilot sembrerebbe sia il 90% degli intervistati.
Tantissimi!
Nel rancore troviamo emozioni come astio, rabbia, delusione, dal rancore posso provare odio per una persona.
Perché proviamo rancore, cosa lo causa?
E come fare a liberartene visto che qui tutti gli studiosi concordano sul fatto che sia dannoso per te che lo provi?
Ora ti spiego tutto.
Il rancore: significato, perché lo provi e perché ti fa male
Il rancore è un sentimento misto a rabbia, delusione, magari anche amarezza o frustrazione, e lo provi quando consideri qualcuno causa del tuo malessere.
Se ci pensi, provi rancore contro quelle persone che a tuo giudizio ti hanno fatto del male, o ci hanno provato, e che quindi rappresentano per te una minaccia.
Non solo, li consideri colpevoli dei tuoi problemi, di tutti o di alcuni, e quindi causa della tua infelicità o insoddisfazione.
Qual è la differenza tra rabbia e rancore?
Quando parliamo di emozioni le differenze sono spesso sottili.
Se la rabbia è un’emozione più aggressiva e violenta, distruttiva, il rancore è forse meno evidente, un po’ come il risentimento è una condizione che si vede di meno.
La rabbia tende ad esplodere verso l’esterno, il rancore lo “coltivi” più silenziosamente dentro di te.
Mi serve portare rancore?
Spesso mi dicono che la rabbia, o il rancore quindi, servono.
La rabbia ti fa agire, il rancore ti protegge dagli altri.
Davvero il rancore è uno strumento che ti difende dalla cattiveria degli altri?
In realtà potrebbe anche farlo, poiché quando provi rancore stai male e tendi a chiuderti e prendere le distanze.
Anche l’indifferenza diventa un’arma con cui proteggerti dagli altri.
Ma il rancore è un’emozione positiva?
No.
Quando provi rancore, quando ripensi a chi ti ha fatto del male, come stai?
Che emozioni provi?
Stai bene? O stai male?
Certo, se provare rancore, per quanto sia una condizione di malessere, ti difende da situazioni e problemi peggiori, ben venga.
- Ma se ci fosse un’altra strada?
- Se potessi difenderti da chiunque senza portare rancore?
- Se potessi difenderti con serenità e leggerezza?
Prima ti spiego come capire se porti rancore o se altri provano quest’emozione, poi ti mostro come puoi proteggerti perfettamente senza neanche starci male.
Chi porta rancore: come capire se una persona porta rancore?
Apparentemente è più difficile riconoscere se una persona porta rancore, perché magari non compie alcun gesto evidente che lo dimostri.
Ma chi è rancoroso innanzitutto sta male, vive un malessere che magari è un sottofondo rumoroso che fa da colonna sonora delle proprie giornate.
Inoltre se porti rancore rimugini spesso e hai tanti pensieri negativi su quelle persone per cui nutri questo sentimento, o ripensando alle cose accadute, ai torti subiti.
Questo ti toglie così leggerezza, è come se la vita che puoi vivere fosse sempre offuscata da questo malessere che non ti lascia mai.
Fa bene?
Perché non portare rancore fa bene?
Chiaramente portare rancore e tenersi questo astio dentro non è sano.
Pensaci: il rancore è un’emozione negativa, e se tu ti porti dentro alla mente e al cuore emozioni negative, non stai forse male?
Inoltre un’emozione anche “inutile”: il rancore, come l’odio, sono un veleno che prendi tu, per punire chi ti ha fatto del male. Ha senso?
Inoltre poiché è un’emozione negativa, ti impedisce di provare quelle positive, di stare bene, di sperimentare una gioia piena.
Il rancore, come l’odio, l’astio, il risentimento, sono tutte emozioni con cui ti avveleni perché vuoi “punire” l’altro.
Ma a morire avvelenato non sarà chi ha sbagliato con te.
La cosa migliore da fare è liberarti dal rancore.
Come?
Come smettere di provare rancore e vivere con serenità
Prima di tutto considera che il rancore è un’emozione.
Le emozioni sono reazioni valutative, ossia una risposta emotiva NON a quello che ti accade (il torto subito ad esempio), ma a quello che tu PENSI stia accadendo.
Così non provi rancore per via del comportamento scorretto degli altri, ma per come tu vivi questi comportamenti.
Questa si chiama indipendenza emotiva, ed è la base biologica della nostra vita emozionale e dei nostri sentimenti.
L’emozione che provi, dunque, dipende dal significato che dai a quello che vivi.
Se ci pensi ci sono persone che invece di portare rancore, di fronte anche a comportamenti ingiusti subiti, reagiscono con calma, pazienza, senza perdersi d’animo e restano serene.
Altre, ne conoscerai di certo, che invece “per poco” portano sentimenti di vendetta anche molto violenti.
Non è quindi l’episodio il problema.
Per capirlo meglio puoi sfruttare il nostro test sulle emozioni: è il frutto di anni di studi e percorsi con migliaia di studenti, ma continuiamo a renderlo disponibile gratuitamente.
Poiché il rancore è direttamente collegato al perdono, ti cito una storia che ho letto nel libro di Gherardo Colobo, intitolato “Il perdono responsabile”.
Un ragazzo è stato ucciso.
Gli amici portano rancore verso i suoi assassini, li odiano e vogliono vendetta.
Normale?
La mamma del giova ucciso, afferma di aver perdonato quei ragazzi e di non provare risentimento verso di loro. Anzi.
Aggiunge che è dispiaciuta per loro e per la sofferenza delle loro famiglie.
Stesso evento.
Chi ha toro o ragione?
Sbaglia la mamma del ragazzo ucciso?
Sbagliano gli amici?
Non esistono emozioni giuste o sbagliate. Quelle che provi dipendono da come vivi ogni situazione.
Poiché il rancore è connesso agli errori passati, leggi anche la mia guida su come guarire le ferite del passato.
Ecco allora, compreso questo, i 3 passi per liberarti dal rancore.
1. Identificare le conseguenze per cui stiamo male
Se porti rancore dipende dal fatto che qualcuno ti ha danneggiato. O magari ci ha solo provato.
Identifica quali conseguenze subisci a causa di questi comportamenti.
Il rancore non deriva dal comportamento, ma dalla minaccia che tu percepisci per via dell’effetto che questi comportamenti hanno, o avranno, sulla tua vita.
Devi identificare cosa temi che accada a causa dei comportamenti per cui oggi provi rancore.
E se non sono accaduti, ma qualcuno ci ha provato?
Vale lo stesso: identifica le conseguenze che si potrebbero verificare se qualcuno facesse realmente ciò che temi.
Spesso le persone mi dicono che hanno paura che qualcuno parli male di loro.
Cosa temono?
Tante cose:
- Di venire allontanati dagli altri a causa di queste cattive voci sul loro conto.
- Di perdere il lavoro o la stima degli altri.
- Di sentirsi non all’altezza (se qualcuno parla male di me, forse io non vado bene)
Identifica quindi con esattezza le conseguenze negative, sulla tua vita (oggi e domani) che derivano, o potrebbero derivare, dai comportamenti delle persone verso cui provi rancore.
Poi?
2. Trova una soluzione a queste conseguenze
Il problema non è mai ciò che vivi, ma come quello che ti accade incide sulla tua felicità.
Cos’è la felicità?
Benessere, emozioni positive, serenità, pace.
Ti interessa?
Bene. Interessa a tutti!
In che modo le conseguenze di prima possono crearti problemi?
Tu devi capire questo e trovare una soluzione per cui puoi procedere, andare avanti NONOSTANTE queste conseguenze.
A livello emotivo ci arriviamo con il terzo punto.
Qui però devi trovare soluzioni a situazioni concrete.
Se parlano male di me perderò il lavoro.
Soluzioni:
- Posso parlare con i miei superiori prima che accada e spiegare la situazione.
- Posso cominciare a cercare un altro lavoro.
- Posso crearmene uno in cui queste voci negative non possano avere influenza.
Identificate le conseguenze, devi trovare soluzioni.
Su questo ti sarà utile la mia guida sul problem solving, ti spiega come risolvere OGNI tipo di problema possibile.
Ma il problema più importante è dentro di te.
3. Costruire la tua felicità
Le difficoltà pratiche si risolvono sempre e sono in realtà quelle più semplici da affrontare.
A rendere veramente tutto difficile e pensate sono le emozioni negative.
Se tu stai male, anche il più semplice dei problemi diventerà un macigno pesante da superare.
E ricorda che il rancore, l’odio, il risentimento, sono proprio emozioni.
Il miglior antidoto a ogni emozione negativa è… l’emozione positiva.
Se tu impari a vivere con fiducia e serenità anche i problemi più duri, niente di potrà fermare.
Considera questo, molto realisticamente: il comportamento degli altri non lo scegli tu e non puoi controllare tutto.
Significa che, ti piaccia o no, se gli altri vogliono trattarti male, complicarti la vita oppure ostacolarti, lo faranno.
Quando Martin Luther King decise di combattere in favore dei diritti civili degli afro-amerciani, ricevette minacce, aggressioni e una bomba dentro casa.
Poteva lui controllare tutto questo?
Neanche gli uomini di scorta potevano proteggerlo da ogni minaccia.
Lui capì che se fosse stato disposto a tutto, a non arrendersi mai, la paura sarebbe svanita.
E quando decise di fare questo, effettivamente tornò sereno e senza paura.
La realtà non la cambi se ti arrabbi, odi o porti rancore.
Però tu stai anche male.
Ha senso?
Quel che devi fare è sviluppare la tua indipendenza emotiva e imparare a creare emozioni positive dentro di te applicando quelle che chiamo le 10 leggi della felicità.
Questo ti renderà più forte dei problemi e ti permetterà di eliminare ogni rancore nonostante tutto quello che faranno gli altri.
Questa è la vera libertà che noi desideriamo.
Conclusioni: come smettere di portare rancore
Adesso sai quali passi compiere.
Capito che portare rancore non fa altro che avvelenarti, e che non dipende dalle ingiustizie che puoi subire o dal comportamento scorretto degli altri, allora puoi eliminarlo.
A proposito, leggiti anche come difenderti dalle persone cattive, sarà utile.
3 sono le cose che devi fare quindi:
- Identificare bene le conseguenze delle azioni per cui porti rancore.
- Trovare soluzioni pratiche a queste conseguenze.
- Imparare a creare le tue emozioni positive nonostante tutto.
Come hai notato ci sono tanti link in questa pagina e puntano a diverse risorse gratuite che ti spiegano come fare tutto questo.