Ti è mai capitato di trovarti a ricominciare da capo?
Di ripartire da zero dopo tutta la fatica e la strada che già avevi percorso?
In un incontro di Coaching una studentessa della Masterclass mi parlava del cambiamento lavorativo che aveva scelto di affrontare.
Lo viveva molto male, un peso, e mi chiedeva aiuto per riuscire a viverlo in modo positivo.
Non stava propriamente cambiando lavoro, ma solo l’ambiente, la realtà in cui l’avrebbe svolto.
A farle vivere male quel cambiamento era la nostalgia con cui guardava a ciò che stava lasciando e tutte le difficoltà che già si immaginava di dover nuovamente affrontare per ripartire da zero.
Lasciava un posto dove con tanta fatica e lavoro era riuscita a trovare un equilibrio e costruire qualcosa di buono.
Ora, per la seconda volta, avrebbe dovuto ricominciare da capo.
Lasciare andare il passato e ripartire da zero: il problema tra passato e futuro
Erano state tante le difficoltà che aveva già dovuto affrontare. Muoversi nelle diverse attività che le spettavano, acquisire nuove conoscenze, relazionarsi con gli altri e tutta una serie di altre incombenze che aveva faticosamente imparato a gestire.
E ora che aveva scelto il cambiamento si vedeva tutto cancellato da un sol colpo di spugna. Così, come se nulla fosse successo.
Lasciare andare le proprie certezze, le conquiste della propria fatica è una delle cose più difficili quando ci si trova a ricominciare. Cambiare fa sempre paura e qui era tutto da rifare.
E intanto nella nostalgia di quel passato si faceva largo la paura di un futuro tanto vicino e faticoso.
Davanti a lei nessun presente, solo un pendolo tra il passato e un futuro troppo grande da affrontare.
E così abbiamo continuato a parlare.
Analizzando insieme la sua nuova situazione non c’erano novità essenziali, né cose tanto stravolgenti rispetto a quelle che già aveva imparato a vivere ed affrontare.
Certo, le persone non sarebbero state le stesse, avrebbe dovuto acquisire nuove conoscenze e competenze, avrebbe dovuto cambiare qualche abitudine ormai diventata una routine.
Qualcosa sarebbe certamente cambiato anche nella sua organizzazione lavorativa e personale.
Ma davvero doveva ricominciare da zero?
Mentre discutevamo mi è saltata in mente una mia esperienza dei tempi dell’Università…
Dai che gliela racconto! 😀
Ricominciare da capo? Scelta tua o della vita, quando è tutto da rifare la situazione non cambia
Allora studiavo Architettura e tra le varie cose capitava di fare dei rilievi. Misurazioni particolari per riprodurre graficamente la planimetria, insomma, la forma di un ambiente rilevato.
Fino a quel momento la carta era stato l’unico supporto su cui restituire graficamente i miei rilievi, ma i computer stavano cominciando a fare il loro ingresso imperioso.
E con loro arrivò anche Autocad! Il programma di grafica che mi avrebbe accompagnato di lì in poi, fino alla tesi e anche oltre.
Quel giorno il mio rilievo avrei dovuto restituirlo così.
Ahi! La mia prima volta con Autocad…
Non sapevo da che parte cominciare.
A mala pena sapevo usare un computer, immaginati installare un programma, capire come funziona, come è strutturato e la funzione di ogni comando.
Era pure scritto in inglese. Lingua che non conoscevo per niente!
Un muro.
E così dopo circa 4 giorni di duro e intenso lavoro, finalmente ecco il mio rilievo prendere forma sotto i miei occhi. Sì! 😀
Stavo imparando però, così inevitabilmente commettevo errori che si sommavano e si trascinavano nel disegno.
Ma alla fine qualcosa stava uscendo e avevo tutte le intenzione di accontentarmi.
Era il mio primo rilievo con Autocad e andava benissimo così.
C’ero quasi, ma ad un tratto…
Boom!
Non ricordo bene cosa fosse successo, so solo che persi tutto quanto il lavoro fatto.
No! Quattro giorni buttati e una fatica immensa fatta per niente.
E intanto mi guardavo indietro e vedevo tutto quello che avevo costruito e che ora non c’era più.
Tutto da rifare, dovevo ricominciare da capo 🙁
Esattamente come lei, la studentessa che si trovava a fare quel cambiamento di lavoro.
Ricominciare da capo: problema o (doppia) opportunità?
La sua era stata una scelta, il mio un incidente di percorso, ma questo non cambiava le cose.
Proprio come per lei c’era poco da fare, la realtà era quella che avevo sotto gli occhi.
Che mi piacesse oppure no, dovevo consegnare quel lavoro e lo avrei dovuto rifare.
Che le piacesse oppure no, doveva affrontare da capo quella nuova realtà.
E così, fattamene una ragione, ho lasciato andare quel passato e il pensiero del futuro. Restava il presente e, testa bassa, ho ricominciato a disegnare.
Ma… Colpo di scena!
Solo due ore e il mio rilievo era finito! 😀
Solo due ore invece di quattro giorni! Ma ti rendi conto?
Non solo, ma era molto più preciso e senza il minimo errore.
Opportunità!
Ah, dovremmo tutti imparare a fare come quei monaci buddisti dei mandala sulla sabbia.
Settimane intere di lavoro certosino, e poi…
Li distruggono per ricordare quanto sia importante non attaccarsi alle cose materiali, lasciare andare.
E come hanno ragione!
Lo vedi dove sta il punto?
Nulla è mai perso veramente!
Del mio rilievo era saltato tutto, ma tutto quello che avevo fatto era lì.
Il lavoro dei quattro giorni precedenti, quelli duri e di fatica, era dentro di me.
Nella mia esperienza, nelle informazioni e nella praticità che avevo acquisito, nelle qualità e capacità che avevo sviluppato. Nell’insegnamento di ogni errore commesso!
E, ci credi?, mi sono pure divertita rifacendo quel disegno che adesso padroneggiavo molto meglio 😀
Avevo acquisito sicurezza e dato una bottarella positiva alla mia autostima, che male non fa mai 😉
Altra opportunità.
Ah, a proposito di autostima, prova a fare questo test.
E la studentessa?
Uguale.
Anche lei avrebbe potuto fare esattamente lo stesso.
Ripartire da zero: l’esperienza del passato per costruire adesso il tuo futuro
Tutto quello che aveva imparato nell’esperienza di lavoro precedente, le capacità che aveva acquisito, le qualità che aveva sviluppato, tutto era lì con lei anche in quel momento.
Ripartire da zero? Niente affatto!
Non avrebbe fatto la fatica della prima volta, né commesso i molti errori in cui era già inciampata.
Doveva solo accettare la (quasi) nuova realtà.
Quella che ora, dopo il mio racconto, aveva capito non avrebbe più comportato la fatica della prima volta.
Certo, i problemi sarebbero potuti arrivare, le situazioni nuove le avrebbe dovute affrontare, ma ora dietro di sé aveva quel bagaglio di esperienza da cui attingere.
Gratitudine, non più qualcosa da rimpiangere come quello che non c’è, né mai ci sarà più 🙂
E tutto questo vale anche per te!
Quando ti trovi davanti a un cambiamento, quando devi ripartire e pensi sia tutto da rifare, ricordati che è solo nella tua testa.
Devi soltanto decidere di accettare la realtà.
E allora potrai anche divertirti con quel gioco che adesso hai imparato e che puoi smontare e rimontare.
Mille volte e migliorando sempre un po’ di più 🙂
E quando riguarderai a quel passato, quando penserai a ciò che non c’è più, guarda con gratitudine e non con nostalgia.
Quello che ti ha lasciato è molto più di quello che avevi perso!
E adesso è lì, a tua disposizione per creare molto di più nel tuo presente, andare avanti e vivere la vita che vuoi davvero 🙂