Oggi voglio parlare di tecniche di comunicazione.
Personalmente non credo che comunicare in modo efficace sia una questione di tecniche, ma di interesse sincero verso gli altri, della nostra sicurezza e autostima, della nostra capacità di amare chi ci sta vicino.
Vuoi comunicare bene con me? Dammi amore, e la comunicazione sarà una conseguenza di questa scelta.
Per questo oggi parlo di tecniche, ma solo di quelle che servono a canalizzare il nostro interesse e che faranno davvero la differenza nelle relazioni con gli altri.
Tutto quello che è finzione, che usiamo per ottenere qualcosa per noi manipolando, magari, gli altri, non è efficace.
Magari nel breve sembra funzionare, ma alla lunga le piccole vittorie di oggi saranno le pesanti sconfitte di domani.
Cominciamo 😉
Tecniche di comunicazione? Il vero senso del nostro comunicare
Cosa significa comunicare?
Quale compito dovrebbe assolvere questa abilità che tutti possediamo e possiamo sviluppare?
Se non ci sono dubbi circa la convinzione comune che saper comunicare sia importante (lo dimostra una crescente domanda di corsi di formazione in comunicazione) molti sono invece i dubbi legati alla reale comprensione da parte nostra di cosa voglia dire comunicare realmente.
La comunicazione efficace è una delle “materie” di studio più gettonate, con corsi e percorsi formativi di ogni genere, spazi universitari e non, libri, materiale video, siti online a programmi televisivi.
Ciò che purtroppo caratterizza tutto questo fervente settore, spessissimo, è la totale focalizzazione su tecniche e metodi che hanno lo scopo di far ottenere un certo risultato: quello di convincere gli altri, di manipolarli o di portarli a condividere le nostre idee.
La comunicazione ha assunto oggi il ruolo di panacea di ogni problema, quasi che per qualsiasi difficoltà basti imparare a comunicare meglio ed il gioco è fatto.
La sfortuna sta anche nella constatazione che spesso la tecnica diventa più importante del contenuto che dovrebbe veicolare.
Tutte queste tecniche potrebbero anche essere utili, ma in realtà non si rivelano affatto tali: sono solo modi di comportarsi finti e mirati ad ottenere un certo risultato, una certa reazione dagli altri.
Questi corsi ci insegnano come dire le cose per venire ascoltati, come parlare per convincere gli altri, come persuadere qualcuno a pensarla come noi.
L’obiettivo siamo sempre e solo noi.
Comunicare efficacemente, oggi, significa ottenere quello che vogliamo dagli altri, che lo vogliano o meno.
Il vero problema di comunicazione non è legato alle tecniche che utilizziamo, ma a quello che ci interessa.
[…] un desiderio contende per ottenere il controllo, fino a diventare una pretesa.
La pretesa si esprime come un bisogno. La percezione del mio bisogno innalza le mie aspettative.
Le aspettative deluse portano insoddisfazione. L’insoddisfazione conduce ad una qualche forma di punizione.
Il concetto è semplice: ciò che desideriamo determina se noi stessi e gli altri saremo un aiuto o un ostacolo per ottenerlo.
Questo ci spinge a vedere le persone come utili o inutili a seconda che possano aiutarci o renderci difficile soddisfare quelli che riteniamo i nostri bisogni.
In questo modo tutte le nostre azioni e il modo di comunicare, le nostre parole, dipendono da questa visione. Le tecniche che possiamo imparare non mutano nulla.
Il vero problema è quello che sta al centro dei nostri interessi.
Per imparare a comunicare dobbiamo quindi renderci conto che ogni parola è filtrata dal nostro modo di vedere la vita e le persone: se abbiamo un conflitto verbale con qualcuno ciò dipende da come noi vediamo lui e come lui vede noi.
Dobbiamo fermarci a riflettere e capire cosa ci interessa davvero.
La nostra comunicazione dipende da quello che ci sta a cuore e se questo è in contrasto con gli altri, o i loro interessi, è probabile che anche il nostro dialogo diventi un campo di battaglia.
In questo caso le tecniche non ci aiuteranno a comunicare meglio, ma a schiacciare verbalmente gli altri, e questa non è comunicazione efficace.
Cosa vuol dire quindi comunicare veramente, in maniera efficace?
Il primo punto da comprendere è che quando comunichiamo noi creiamo delle relazioni personali con gli altri, costruiamo dei ponti che ci mettono non solo in comunicazione, ma anche in contatto.
Entriamo nella vita altrui e lasciamo che altri facciano altrettanto nella nostra.
Le nostre relazioni sono, in sostanza, il risultato dei nostri processi comunicativi, in senso ovviamente lato. Comunicare non è quindi semplicemente convincere qualcuno che abbiamo ragione, ma creare con questa persona una relazione emotiva.
Il segreto della comunicazione efficace è comprendere che essa è, prima di tutto, l’ossatura delle nostre relazioni.
L’interesse sincero verso gli altri, la nostra disponibilità a comprendere, la sollecitudine che abbiamo nei confronti delle persone, la voglia di condividere la nostra esperienza con loro, anche solo per poco tempo.
Questi sono i fondamenti della comunicazione efficace.
2 chiavi della tua comunicazione
Probabilmente non prestiamo troppa attenzione alle parole e alle frasi che diciamo abitualmente, mentre dovremmo selezionarle bene poiché hanno un notevole impatto sui nostri pensieri e quindi sui nostri stati d’animo.
Usare sempre parole negative, piuttosto che un linguaggio offensivo o volgare, magari blasfemo, criticare o biasimare continuamente sono tutte forme di comunicazione che, divenute abitudine (per nulla positive), sono poi difficili da eliminare.
Il primo passo è capire quali espressioni ormai sfuggono al tuo controllo e sono divenute automatiche, praticamente involontarie e istintive. Come sempre è la consapevolezza a darci una grande mano.
Poi fai un elenco di parole o espressioni positive che invece vorresti usare più spesso, frasi ottimiste o espressioni cortesi, che potrebbero tornarti utili nel parlare con gli altri.
Trova un segnale di controllo, qualcosa che ti ricordi di non cadere nell’abitudine del cattivo linguaggio (come un braccialetto, un oggetto in tasca, oppure una persona che ti faccia un cenno), per ricordarti di sostituire le espressioni negative con quelle positive che hai scelto.
Un buon deterrente potrebbe essere quello di pagare una penitenza (soldi!) ogni volta che cadi nella vecchia abitudine… dopo qualche risparmio perso, la cosa potrebbe assumere un maggior valore e divenire più facile.
Una capacità da acquisire è quella di riflettere di più prima di parlare; potresti ad esempio prendere l’abitudine di contare sino a 10 prima di rispondere o dire qualcosa, oppure fare il gioco del silenzio e dedicare alcuni momenti della giornata a stare zitto, o zitta, ed ascoltare.
Abituarsi a tacere, anche quando avresti voglia di parlare, aiuta a migliorare l’auto-controllo.
Molti, quando suggerisco di tenere la bocca chiusa, hanno dubbi su come questo possa essere davvero utile per migliorare la comunicazione.
In realtà uno degli strumenti più preziosi a nostra disposizione, per comunicare efficacemente con chiunque, è sicuramente il silenzio.
Non esiste un altro sistema per poter comprendere veramente quello che gli altri vogliono dirci, le loro opinioni, le loro paure ed i loro interessi.
Quando comunichiamo cerchiamo di condividere qualcosa con alcune persone, si tratti di uno scambio di idee tra amici o colleghi, di un consiglio dato ad una persona che potrebbe averne bisogno, di una raccomandazione o di una domanda fatta a qualcuno.
In ogni caso non siamo mai capaci di comunicare efficacemente se non sappiamo mantenerci in silenzio.
Quando smettiamo di parlare in continuazione, e diamo più spazio all’ascolto, otteniamo una serie di importanti vantaggi:
- Per prima cosa diamo modo alle persone che ci stanno intorno di avere lo spazio che necessitano ed il modo di esprimersi
Sono spesso le nostre repliche affrettate, i contrattacchi alle loro parole, i tentativi di interrompere discorsi che non gradiamo a rendere più complicate le nostre comunicazioni.
Se restiamo in silenzio diamo la possibilità a tutti di parlare apertamente.
- In secondo luogo questo ci permette di ascoltare le emozioni altrui, di comprendere i reali interessi delle persone con cui vogliamo comunicare.
Quando invece interrompiamo o ribattiamo su ogni parola, non concediamo né lo spazio né la serenità per un’apertura autentica: nessuno ci rivelerà i propri reali interessi o le proprie paure se non trova apertura e comprensione dalla parte opposta.
A volte non ci rendiamo conto di quante informazioni ci neghiamo per non saper tenere la bocca chiusa!
Ascoltare in silenzio ci concede il modo di imparare: ogni persona porta con se idee ed esperienze che possono arricchirci.
Anche quando apparentemente le consideriamo scontate o di poco conto, esse potrebbero rappresentare uno spunto di riflessione personale, oppure indurci ad osservare la realtà da un angolo differente di visuale.
Inoltre è indubbio che solo facendo silenzio e ascoltando possiamo imparare qualcosa di nuovo.
Spesso questa capacità di ascoltare senza replicare ci da modo di soppesare le nostre risposte, evitando di reagire con veemenza eccessiva o di aggredire verbalmente chi ci sta di fronte.
Inoltre ci concede la possibilità di riflettere su idee che a caldo scarteremmo, ma che se soppesiamo senza fretta si riveleranno utili molto più di quanto non pensassimo sulle prime.
Molti consigli vengono rifiutati non per la loro inadeguatezza, ma per come vengono posti e per come noi li accogliamo (spesso frettolosamente) appena sentiti.
Un buon silenzio ci darà modo di comprenderli meglio.
Il silenzio, inoltre, sarà una delle più utili abitudini per imparare a prendere il controllo su noi stessi, per evitare reazioni incontrollate, fisiche o verbali, di cui spesso ci pentiamo, per costruire relazioni migliori e per creare una comunicazione più profonda e autentica.
Solo nel silenzio, inoltre, troviamo lo spazio per l’autoanalisi, per la riflessione e per la nostra crescita personale.
Dal caos quotidiano possiamo uscire solo se sappiamo ritagliarci dei momenti di sereno e tranquillo silenzio.
Ti invito sin da subito a dedicare alcuni spazi della tua giornata a coltivare questo prezioso alleato.
Prova a decidere di rimanere zitto, o zitta, per almeno un ora al giorno, oppure scegli una discussione in cui non replicherai prima di aver sentito tutto.
Se sei audace, mantieni il silenzio per un giorno intero 😉
Se farai della capacità di rimanere in silenzio, ed ascoltare, una tua abitudine, posso assicurarti che non tarderà il giorno in cui ne trarrai grande vantaggio.
Conclusioni
Le tecniche che vengono insegnate possono diventare utilissime se viste come semplici strumenti utili a migliorare le nostre relazioni, e non come i sostituti di una genuinità e sincerità di fondo.
Oggi invece si tende a prendere la comunicazione come un mezzo per il proprio interesse, per i propri bisogni, per assecondare il proprio egoismo, ponendo sempre in secondo piano gli altri.
È paradossale che in un processo relazionale come questo, la relazione stessa, la persona, venga tenuta in scarsa considerazione.
Le tecniche sono spesso usate per manipolare gli altri, per spingerli a fare le scelte che noi riteniamo più corrette, per comportarsi nel modo che noi riteniamo migliore, per avere ciò di cui abbiamo bisogno.
Dare ottimi bisturi ad un avvocato non ne farà un buon chirurgo, tanto quanto insegnare grandi tecniche di comunicazione efficace a una persona del tutto egoista e disinteressata agli altri non ne farà un buon comunicatore.
Se vogliamo comunicare bene, ed in modo realmente efficace, per prima cosa dobbiamo essere realmente interessati agli altri, amarli realmente.
Il segreto per comunicare bene, aperto a tutti, gratuito e che non richiede nemmeno un corso di formazione, è amare.
Se amiamo gli altri le nostre parole saranno condizionate dall’amore verso di loro.
Se desideriamo la felicità altrui, desideriamo semplicemente di amare chi ci sta vicino, il mondo circostante in tutte le sue forme, ogni gesto e ogni discorso sarà basato su questa nostra volontà.
L’amore è la chiave per imparare a comunicare in modo autenticamente efficace perché le nostre parole diventeranno ponti verso gli altri e non armi per dominarli e sottometterli.
Il desiderio deve essere quello di amare, dobbiamo imparare ad amare tutto e tutti in ogni occasione, allora avremo realizzato il più importante cambiamento della nostra vita e anche la nostra comunicazione sarà la migliore di sempre.
La comunicazione è un’espressione di ciò che siamo dentro: possiamo fingere di essere qualcosa che non siamo, ma non possiamo creare legami solidi o vivere felici fingendo.
E come sempre usa i commenti per dirmi cosa ne pensi, condividere la tua esperienza o chiedere un consiglio per migliorare il modo in cui parli con gli altri 😉
Ciao Giacomo e tutto veramente interessante, ho rilette già tante volte le tecniche di comunicazione e penso che tu abbia ragione e ora tendo non solo a vedere più facilmente gli errori che io faccio, ma mi accorgo anche di prendere spesso il ruolo della maestrina, perchè vedo ancor più chiari quelli degli altri, ma non solo per come si comportano con me ma anche con gli altri. Come hai fatto tu a frenare questo istinto, diciamo “da genitore controllante”? Grazie, perchè io so che il silenzio è una bella cosa, ma visto che si lamentano che parlo continuamente forse non ci sto riuscendo (in particolare, giocando sul fatto che io sono abbastanza paziente con la gente in generale, ho la presunzione di far comprendere alle persone a me più vicine perchè è necessario essere tolleranti con il prossimo, che bisogna comprendere e avere empatia ecc…ecc. ho sempre un perchè per tutto e mi trovano assillante)
Elimina l’idea che tu debba cambiare gli altri.
Parti da questo: li amerò anche se resteranno sempre così, anche se continueranno ogni giorno a fare gli stessi errori”.
Poi, lasciata questa presa, vedrai che trovare parole, modi, tempi, anche silenzi, per far riflettere o consigliare gli altri ti verrà più semplice.
Inoltre perché non fare del silenzio il tuo obiettivo dei prossimi giorni? Se ti mette in difficoltà, è una sfida utile 🙂
Si, il silenzio è una gran cosa. Spesso, specialmente in famiglia si apre la bocca anche per parlare con se stessi, almeno a me succede….ma non solo a me. Gli altri si sentono in causa anche se poi ti accorgi che non era il caso di coinvolgerli con quel pensiero. Grazie per avermi risposto
Buongiorno Giacomo,
i pensieri negativi sono diventati un’abitudine e quindi sono consapevole che devono essere eliminati. I tuoi consigli sono molto preziosi come x esempio ascoltare, tenere la bocca chiusa e riflettere prima di parlare!!!
Anche se è poco che mi sono iscritta al tuo corso già ne sento il beneficio.
Complimenti e grazie!
Grazie a te 🙂
☕️Buongiorno Giacomo….. Volevo ringraziarti per l’aiuto che mi hai dato in un momento non particolarmente sereno della mia vita . Le tue “squisite colazioni” mi hanno aiutata a trovare e vedere il lato positivo anche nelle cose che apparentemente mi sembravano solo negative. Sono maturata interiormente e ho imparato ad essere felice per quello che sono e per quello che ho …. Ho imparato ad AMARE la vita per come mi si presenta giorno per giorno.
So già che le tue colazioni mi mancheranno tantissimo!!!!
Grazie grazie grazie
Donatella
Dimenticavo…..complimenti CHEF!!!!!
Grazie Donatella,
ma ancora non sono mica finite 😉
Ciao Giacomo 🙂
Niente di più vero… Io praticamente sono abituata al silenzio, alle riflessioni personali, a volte mi ritaglio ampi momenti per stare sola con me stessa..tendo ad ascoltare gli altri e mi reputo una buona amica per chiunque abbia voglia di sfogare i suoi problemi. Il mio problema è il contrario 😉 : aprirmi con gli altri, parlare.. Anche perché spesso dall altra parte non c’è chi è in grado di ascoltare realmente…
Ciao Eliana,
questa guida l’hai mai letta?
rimango spesso in silenzio… ma sono anche impulsivo… le mie doti di comunicatore sono abbastanza basse…
Ciao Luigi,
per me la comunicazione è una conseguenza di quel che hai dentro. Più ami, più comunichi bene.
Leggi questa guida e poi questa, penso ti aiuteranno a migliorare anche sotto questo aspetto 🙂