Volere è potere, significa che la tua vita dipende da te. Sarà vero?
Erano le 15:11 di un mercoledì pomeriggio.
Sto al computer a preparare delle immagini per il corso con Leoncino (il risultato finale lo vedi in questa pagina ⇒).
Mia mamma entra e mi dice di trovare il modo di fare una cosa.
Io le rispondo al volo: “Se tu fai questo e lui quello, è fatta!”.
Da notare, io non rientravo nella mia proposta: dovevano farlo altri.
Lei mi risponde che così non va bene.
E io, sempre di getto, le dico che “allora non si può fare“.
Non si può fare?
Non si può fare?
Quando sento questa frase mi illumino d’immenso!
Così mi sono detto: “Bene, caro Giacomo, se pensi che non possa fare, allora devi trovare un modo per renderlo possibile!“.
E così ho fatto.
Mi sono messo d’impegno e ho cercato un modo per riuscirci.
Non come dicevo io, ma come gli altri erano disposti a fare.
Qualcosa che andasse bene per tutti, non solo per me.
E alla fine… hanno fatto come avevo detto al volo, la prima idea era stata perfetta.
Ma quando mi sono accorto della bugia che mi ero detto (non si può fare), avevo comunque trovato un altro paio di alternative valide.
Non sono state necessarie, ma le avevo.
Morale della favola?
Elimina il “non si può fare”.
Fidati, c’è sempre un modo, basta volerlo cercare, e lo si trova.
Volere è potere: sei tu che scegli, sempre!
Di alternative ne hai quante ne vuoi.
La cosa importante, però, è cancellare quell’idea che ti bloccherà sempre “Non si può fare!”.
Ogni volta che lo penso o lo dico, come questa volta con mia mamma, subito mi domando: “Non puoi? O non vuoi?!“.
E poi viene fuori l’opzione successiva: “O non riesci?“.
Ebbene, questo è un modo di pensare che io ho trasformato in uno degli esercizi più efficaci e utili che io abbia mai creato: “Io posso!“. Guarda questo video, ti spiega bene come funziona.
Questo video è tratto dalla lezione n°65 del corso “I 25 Passi“, il percorso base della mia Scuola che ti insegna come stare bene di fronte a qualsiasi situazione.
In pratica quello che devi fare è eliminare il “non posso”.
Non puoi usarlo né a voce, né tanto meno nei tuoi pensieri.
Quando pensi che “non puoi” fare qualcosa devi fermarti e capire se in realtà “non vuoi” oppure “non riesci”.
Non riesco significa che tu non hai le capacità, oggi, per fare questa cosa.
Significa che non hai abbastanza competenza, esperienza, informazioni, preparazione o tutto quello che vuoi.
Non riesco significa che se anche volessi, non riusciresti a farlo.
Io ad esempio non riesco a suonare al pianoforte la Primavera di Vivaldi, o al violino Silent night.
Non è che non posso, è che non sono in grado di farlo.
Certo, posso provarci, ma difficilmente il risultato sembrerà quel che ho in mente di suonare io.
Così come non riesco, per esempio, a volare semplicemente sbattendo le braccia avanti e indietro.
Non è che non possa o non voglia farlo, è che non è nelle mia capacità.
Ogni volta che penseresti, o diresti, “Non posso“, cerca di capire se in realtà si tratta di qualcosa che tu oggi non riesci a fare. E sottolineo oggi.
Perché di fronte a un non riesco, devi capire che potresti scegliere di imparare.
Ricordalo, volere è potere.
Se volare sbattendo le braccia è qualcosa che probabilmente non potrò mai riuscire a fare, quasi tutto il resto posso impararlo.
Il “non riesco” comporta l’ammissione di un tuo limite attuale.
E quindi l’opportunità di scegliere se, come e quando lavorare per superarlo.
Puoi migliorarti.
Ma dietro al “non posso”, quasi sempre, si nasconderà il “non voglio“.
Non è che tu non sia capace di fare quella cosa, è che non ti va di farla.
Non ti va perché le conseguenze saranno scomode, perché gli altri reagiranno male, perché devi faticare di più, perchéti costerà tempo, o denaro, o qualsiasi altra cosa.
Potresti quindi, ma preferisci non farlo.
Io ti assicuro che il “non posso” non esiste, se non nella nostra lingua!
Qualsiasi “non posso” è una comoda scusa per non assumerti la responsabilità della tua vita.
È più facile dire “che non puoi”, piuttosto che riconoscere un tuo limite (e dover quindi scegliere se vuoi migliorare) o ammettere che quella cosa non ti va di farla, incorrendo spesso e volentieri nella disapprovazione degli altri e in reazioni negative che non gradisci.
Così il “non posso” ti protegge dalla responsabilità di scegliere, ma ti imprigiona in una vita passiva che percepisci come controllata dagli altri.
Con il “non posso” troviamo una comoda scusa che non dipende da noi (non è che non vogliamo, non possiamo) per evitare di affrontare le conseguenze delle nostre decisioni, della nostra volontà.
Ricorda solo questo: finché non puoi, non sarai mai felice.
Volere è potere non tanto perché se vuoi diventi “superman”, ma perché se vuoi ti assumi la responsabilità della tua vita, non ti nascondi più dietro quel “non posso” e inizi a scegliere.
A volte scoprirai che non riesci a fare qualcosa, e potrai decidere se e come migliorare.
Molto più spesso scoprirai che non vuoi farla, e potrai prendere il controllo della tua vita assumendoti la responsabilità delle tue scelte e delle loro conseguenze.
Si chiama libertà.
Ora sai che il “non posso” è una bugia che usiamo per comodità.
Adesso che lo sai, “non puoi” dire che non puoi cambiare le cose.
O non riesci, o non vuoi.
Se non vuoi, che dire, la vita è tua, nessuno ti obbliga a diventare felice.
Se non riesci, puoi sfruttare il mio aiuto, iscrivendoti alla mia Scuola: ti basteranno solo 20 minuti al giorno per diventare più forte di qualsiasi problema.