Compiacere gli altri: dalle caramelle alla solitudine (una storia vera)

Ti trovi spesso a compiacere gli altri?

Quando è giusto assecondare le pretese degli altri?

Vediamo, ci sono due situazioni.

 

Prima situazione.

Un bambino fa i capricci perché vuole caramelle.

Fai conto che questo bambino è tuo figlio, tuo nipote o il figlio di un caro amico.

Magari una caramella gliela dai, forse due o anche tre.

Poi però capisci che non gli basta, che ne vuole ancora e sempre di più.

Tu ne hai un intero sacchetto, in fondo perché non dargli quello che ti chiede?

Del resto lo faresti felice…

Però poi pensi, che fine faranno i suoi denti con tutte queste caramelle?

No, no, no, no! Basta caramelle!

Il bimbo si arrabbia, urla e si dispera, si dimena, piange.

Ma tu vuoi il suo bene e decidi di lasciare che faccia pur di preservare i suoi denti.

 

Seconda situazione.

Un’anziana signora reclama la tua presenza.

Fai conto sia tua mamma, una zia, la mamma di un’amica o un’amica della tua.

La signora sta molto bene, è in gamba, fa tutto da sola, esce a fare la spesa, si trova con le amiche, si prepara il pranzo e tiene in ordine la casa. 

Non ha bisogno di te.

Ma è anziana. Potrebbe non avere molti anni davanti a sé.
E poi ti si è affezionata così tanto!

Tu, però, ci vai nel week end, la vai a trovare quando riesci, ma hai anche la tua vita.

E ultimamente poi, stai anche notando una cosa.

Da quando vai più spesso da lei, ti cerca sempre di più, comincia ad aver bisogno di te.

Però, dai, potresti andarci mettendo da parte qualche impegno.

Cosa ti costa renderla felice in questi ultimi anni della vita che le resta?

Così sei in conflitto. 

Vado o non vado? E se poi mi cercasse di più?
Se arrivasse a non poter fare a meno di me per non sentirsi sola, se mi cercasse anche solo per poter fare un sorriso?

No, no, no, no! Bisogna cambiare.

Vuoi il suo bene e decidi di andarci solo ogni tanto.

Ma potrebbero essere gli ultimi anni di vita e tu…

Potresti renderla felice.

 

ALT!

Fermiamoci su quest’ultimo punto: potresti renderla felice?

Vediamo, le emozioni dipendono da quello che pensiamo delle situazioni che viviamo.

Se giudico che quella situazione è positiva per me, infatti, provo emozioni positive, se la giudico negativa il contrario. 

Che emozioni provo dipende solo ed esclusivamente da me!

E anche la felicità è un’emozione 😉

Ecco perché tu non puoi rendere felice proprio nessuno.

Ognuno è responsabile della sua felicità e come vive ogni situazione dipende solo da lui.
(lo so, è questa la parte più impegnativa, ma è anche una verità scientifica che riguarda la psicologia umana… approfondiscila con questo articolo sulle emozioni).

Così, nell’illusione di rendere felice una persona, l’unica possibilità che hai è solo quella di fare ciò che potrebbe farle piacere.

Nulla di male per sé, ma, occhio, il piacere è come una droga.
Se non confinato entro limiti giusti e ragionevoli può creare dipendenza!

Il bambino non riesce più a fare a meno delle caramelle e se danneggia i suoi denti poco gli importa in quel momento.

Lo stai rendendo felice?

L’anziana signora non riesce più a fare a meno della tua compagnia e se apre la porta alla paura della solitudine, mica se ne preoccupa finché sei lì con lei.

È questa l’unica cosa che conta, che tu sia con lei.

La stai rendendo felice?

 

Compiacere gli altri: fai davvero la cosa giusta?

Compiacere gli altri

Capisci vero? Vista così non è difficile.

Così al bambino smetti di dare le caramelle anche se piange e si dimena, ma con l’anziana signora?

Eh, lì non sai che fare. Perché?

Te lo dico subito: siamo abituati a notare la gravità di danni materiali, ma quando si parla di danni emotivi ci sfuggono di mano e spesso non ne comprendiamo il peso e l’importanza.

Ma dimmi una cosa, preferisci una carie in un dente o soffrire di solitudine?

Lo vedi come cambia?

Ti racconto una storia 🙂

 

Era un incontro di Coaching…

Una studentessa della Masterclass provava spesso un forte senso di colpa nei confronti della mamma anziana.
Un senso di colpa irrisolto da tempo e da cui non riusciva ad uscire.

Indovina? Proprio la situazione che ti ho descritto nel mio esempio 😉

Dovevamo risolvere questo conflitto: era giusto assecondare le pretese della mamma?

Andare da lei solo in certe occasioni, con equilibrio e sensatezza, pur stando attenti ai bisogni della mamma o andarci ogni volta che lei reclamava la sua presenza e pur sapendo di alimentare la dipendenza all’anziana signora?

Così abbiamo iniziato a riflettere discutendo della cosa.

Io: “se la mamma avesse solo 50 anni, asseconderesti comunque la sua pretesa di averti costantemente con lei?”

Lei: “Certo che no! Non vorrei mai alimentare la sua dipendenza da me. Se poi un giorno non potessi andare soffrirebbe la solitudine”

Io: “Perché a 50 anni no e a 80 sì?”

Lei: “Beh, in fondo potrebbe non avere così tanti anni da vivere, potrei farglieli vivere felicemente dandole quello che mi chiede”

Io: “Se la mamma ti chiedesse continuamente caramelle gliene daresti, visto che le mancano pochi anni da vivere?”

Lei: “Certo che no! Potrebbero farle male”

Io: “E allora perché non dovrebbe valere lo stesso per le emozioni?”

Già…

Il problema è lo stesso di cui ti parlavo poco fa.

Siamo abituati a vedere i danni materiali, ma non riconosciamo allo stesso modo quelli emotivi.

Così, dopo averglielo spiegato la studentessa ha capito che andandoci ogni volta, non avrebbe reso felice la mamma.

Né stava volendo veramente il suo bene.

La stava solo assecondando facendole un danno che nemmeno fosse l’ultimo giorno della sua vita vorrebbe subire!

Sguardo illuminato…

Il senso di colpa era scomparso e lei aveva capito quale sarebbe stata la strada giusta da prendere 🙂

Fine della storia.

Qual è la morale? Ogni volta che qualcuno pretende qualcosa da te, ricorda che non puoi rendere felice nessuno.

Puoi dargli piacere, mai felicità.

E assecondare non è volere il bene dell’altro. MAI.

Invece potrebbe avere serie conseguenze emotive.

Fai questo test per capire se sei davvero capace di amare gli altri.

 

E ora ricorda anche questo, è molto facile capire quando togliere le caramelle a un bambino. Molto più difficile ragionare nello stesso modo parlando di emozioni.

Ora lo sai però, e sai anche che una dipendenza emotiva fa molto più male di una carie nei denti 😉




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