Per imparare ad amare dobbiamo, prima di tutto, imparare a comprendere gli altri.
Non saremo mai capaci di amare nessuno se non saremo in grado prima di comprenderlo.
La comprensione, poi, è essa stessa un atto d’amore, la consapevolezza che tutti, infondo, siamo uguali tra noi.
L’amore richiede comprensione: per le scelte che vengono fatte, per i propri e altrui stati d’animo, per le paure, per i sogni, per le emozioni e per i pensieri.
Amore e comprensione: molto più che “capire”
Comprendere è molto di più che capire: significa andare oltre la superficie e capire cosa vuol dire essere l’altro. Non basta pensarlo, devi cercare di metterti realmente nei panni altrui.
Amare vuol dire superare il mio interesse egoistico per comprendere come gli altri vedono il mondo, per capirne le regole e accettare le scelte e il loro modo di vivere.
Non posso amare una persona senza averla accettata per quello che è e non possiamo riuscire in questo senza averla prima compresa.
Anche l’empatia gioca un ruolo importantissimo per aiutarci a comprendere realmente chi ci sta vicino perché ci permette di sintonizzarci sull’emozione non detta, su quello che anima la mente degli altri prima che possano comunicarcelo.
Essere empatici significa saper comprendere gli altri percependone le emozioni ed i pensieri. L’empatia richiede attenzione verso gli altri per notare anche quei segnali quasi impercettibili che ti comunicano spesso più di molte parole.
Come comprendere gli altri
Comprendere significa anche ricordare che nessuno, a cominciare da me, è perfetto e che tutti possono avere bisogno del nostro aiuto e del nostro supporto.
Comprendere significa anche smettere di giudicare e non dare peso a chi ha ragione o chi ha torto, ma entrare in contatto reale con le persone e non con l’immagine che ce ne siamo fatta.
Senza comprensione l’amore è impossibile perché non posso amare un’etichetta o un pregiudizio: non comprendendo gli altri, non sforzandomi di conoscerli realmente, rimango fermo sulle mie impressioni, sui preconcetti che ho nei loro confronti e finisco per classificare le persone con un titolo, un carattere o un aggettivo fisico.
Voglio proporti un paio di esercizi per divenire consapevole e allenare la tua capacità di comprendere:
Primo esercizio: prima di esprimere qualsiasi giudizio cerca di scoprire cosa interessa realmente agli altri, a cosa tengono, cosa li spinge ad agire o parlare in un certo modo.
Non accontentarti della prima impressione o delle prime giustificazioni ma cerca di andare più a fondo possibile per comprendere realmente cosa motiva le persone ad agire in un certo modo.
Secondo esercizio: individua un aspetto di qualcuno che di solito ti infastidisce e non accetti.
Concentrati su di esso e comincia a osservarlo quando si presenta sforzandoti di lasciar correre invece di reagire. Comincia anche a comprenderne le motivazioni, i perché di qual comportamento o tratto a te tanto fastidioso.
Cerca di osservare i lati positivi e scopri perché altri non ne sono infastiditi. In questo il diario emotivo ti sarà utilissimo.
Comprendere è la chiave per accettare.
Che ne dici, prima di concludere, di fare il mio test sulle relazioni?
Senza comprensione non ci sarà mai amore
Comprendere veramente non significa porsi nei panni degli altri per criticare meglio, ma imparare a riconoscere che quei panni hanno un senso e un valore e che anche se tu agiresti o penseresti in modo differente, le scelte degli altri, le loro debolezze sono degne di rispetto.
Comprendiamo quando cominciamo a pensare: “Ora capisco cosa prova e mi rendo conto che è lecito”.
Chi comprende non giudica, ma sostiene e incoraggia.
ciao Giacomo, grazie per l’approfondimento, lo trovo molto interessante. Sono d’accordo che per amare gli altri occorre prima comprenderli, anche se non sempre è facile da mettere in pratica. In questi giorni mi è successa un’incomprensione con una mia amica che non riesco ad accettare e vorrei qualche consiglio da parte tua. Facciamo parte di un gruppo di famiglie in cui cerchiamo di mettere in pratica l’amore scambievole e di confrontarci sulle problematiche familiari. A fine stagione abbiamo pensato di fare un regalo tutti insieme come ringraziamento per i nostri relatori. Ognuno ha dato la sua idea e alla fine si è deciso per la proposta condivisa dalla maggioranza; a questo punto però la mia amica che aveva invece optato per un’altra proposta che non è stata accolta, ha chiuso la discussione dicendo che loro facevano un regalo per contro proprio. Questo ha zittito il gruppo e mi ha fatto rimanere molto male, anche perché ero stata io a fare quella proposta e a concludere che quella soluzione mi sembrava la più condivisa (forse anche la mia soluzione era di parte…) Abbiamo rimesso tutto in discussione tenendo conto anche della sua idea, ma lei non ha più risposto. Trovo questo atteggiamento di chiusura totale, nonostante gli sforzi degli altri per venirle incontro, molto egoista e infantile. Come faccio a cercare di comprendere il suo punto di vista e a considerarlo degno di rispetto, quando mi sembra che sia stata lei a mancare di rispetto a tutti gli altri comportandosi in questo modo?
Grazie!
Non giudicando egoista e infantile il suo comportamento.
Invece di giudicarlo perché lo trovi sbagliato, prova a capirlo.
Cosa potrebbe averla spinta a reagire così? Per quale motivo per lei era così importante che venisse scelto il suo regalo?
Potrebbe essersi sentita esclusa? Rifiutata?
Grazie, ci provo.
Sino a che punto le debolezze non diventano deliberata mancanza di rispetto ed egoismo?
Quanto può essere deliberata (cioè libera) una mancanza di rispetto legata alla mia incapacità (debolezza) di fare altrimenti?
Forse dipende, se viene fatto notare che quel comportamento nuoce agli altri e si continua comunque in quella direzione, a quel punto significa che si preferisce mettere se stessi davanti al benessere degli altri
Oh, ma è quel che faranno quasi tutti, mettere il proprio benessere davanti a quello degli altri…
Tu levati dal giudizio. A che ti serve giudicare il comportamento degli altri?
Piuttosto scegli come affrontarlo 🙂
Lo giudico perché la mia regola dice di non agire pensando solo a me stessa, ed è quello che faccio. La pretesa deriva dal fatto che se io rispetto quella regola, dovresti rispettarla anche tu, se vuoi vivere in armonia in una società
Giudicarlo e pretendere che l’altro segua la tua regola, magari anche ottimale, funziona?
Fa stare bene te? Aiuta a cambiare lui?
Amare è comprendere… comprendere che la vita va “imparata” e spesso è dura un po’ per tutti, per grandi e piccini, per vittime e carnefici.
🙂
Grazie per la profonda inspirazione mi rendo conto che giudico credendo che gli altri siano diversi da me non mi metto nei loro panni ma mi sento superiore ,giudicando
Molto utile per imparare a gestire meglio i conflitti. Grazie
Ciao !
condivido totalmente queste riflessioni.
Senza comprensione, senza sensibilità o umanità non si è capaci di accogliere o amare il prossimo.
Buona giornata.