Stima di se stessi: eliminare la paura del giudizio degli altri

Oggi parliamo di stima di se stessi e quindi della paura del rifiuto che significa sempre paura del giudizio degli altri.

Avere una buona autostima significa imparare a comprendere il tuo valore anche se è negativo il parere che gli altri hanno di te.

Non devi mai dimenticare che il loro giudizio è, e resta sempre e comunque, un’opinione, un punto di vista soggettivo.

Inoltre non possiamo diventare felici senza imparare a convivere con il rifiuto delle altre persone.

Non sempre piaceranno le cose che farai, le tue scelte, le tue idee. Che gli altri non accettino chi sei, fa parte del gioco.

Se la tua vita, la tua felicità, dipende dall’amore che ricevi, allora il rifiuto sarà sempre un grande problema.

Oggi voglio parlarti di questo, farti capire cosa significa venire rifiutati e proporti un esercizio che ti aiuti a scegliere, in modo consapevole, come creare la tua vita nonostante quello che diranno e faranno gli altri.

Si parte 😉

 

Stima di se stessi: non vali meno se gli altri ti rifiutano!

Stima di se stessi

 

Per quale motivo rifiutiamo qualcosa?

Sostanzialmente perché abbiamo paura.

Il rifiuto è paura.

Considera che qualsiasi cosa che noi rifiutiamo è differente, lontana dal nostro modo di pensare, diversa da quello in cui viviamo, magari contraria oppure opposta.

Ognuno di noi compie delle scelte perché le ritiene corrette, capaci di essere “giuste”, di renderci felici.

Quando io scelgo una strada e tu ne prendi un’altra, rifiuto la tua decisione per un motivo molto semplice: essa è contraria alla mia e implicitamente potrebbe essere la prova che mi sto sbagliando.

Quando rifiutiamo qualcosa che è contrario alle nostre opinioni, lo facciamo perché la riteniamo sbagliata.

Non ci possono essere due verità contemporaneamente, siamo abituati a dividere in due ogni cosa e se noi abbiamo torto, gli altri hanno ragione.

Spesso il rifiuto nasce dalla paura che quello che gli altri fanno sia la prova che noi ci sbagliamo, o forse ci siamo sempre sbagliati.

Accettare un comportamento che contraddice il nostro, lo percepiamo spesso come la conferma che stiamo sbagliando.

Perché sbagliare ci fa paura?

In parte perché abbiamo imparato che sbagliare è sbagliato, in parte perché questo significa che noi non siamo stati capaci di fare la scelta giusta, in parte perché vuol dire che le nostre certezze, non lo sono davvero.

Il rifiuto è paura anche perché quel che è differente, non conoscendolo bene, ci appare sempre come una potenziale minaccia.

Non siamo capaci di stabilire se e dove potrebbe esserci un pericolo, di distinguere quando veramente è così e quando no.

Quindi, nell’incertezza, abbiamo paura e rifiutiamo quel che ci spaventa.

Quando qualcuno ti rifiuta, è perché ha paura, non di te, ma di quel che tu rappresenti, di quel che lo costringi a vedere, a prendere in considerazione, di quello su cui lo fai riflettere.

O semplicemente paura di quel che tu puoi negargli, togliergli.

Nessuno rifiuta te, ricordalo, nessuno rifiuta chi sei.

Il rifiuto è paura, e come ogni emozione, esso appartiene a chi lo prova, non alla persona contro cui è rivolto.

A questo punto dobbiamo capire dove sta il problema se qualcuno rifiuta una tua scelta.

Tu non fai forse la stessa cosa, tante volte?

Il problema è sempre il senso che tu attribuisci al rifiuto.

Pensi che sia un rifiuto di te, di ciò che sei, che derivi dal poco valore che hai (altrimenti non ti rifiuterebbero, giusto?), dalla tua incapacità di fare le cose giuste o quelle buone.

Il problema è nella tua visione delle cose.

Ricordi l’uomo che hanno crocefisso 2000 anni fa per aver parlato di amore, pace e speranza? Non l’hanno forse rifiutato? Hanno rifiutato Gesù perché parlava di amore e fede.

Significa che non aveva valore, o che dicesse cose sbagliate o che fosse sbagliato?

Dire la Verità è un modo semplice per venire respinti.

  • Dove sta il problema se ti rifiutano perché dici le cose come stanno?
  • Non hai forse ragione?
  • Non hanno quindi torto gli altri?
  • Dove sta il problema se ti rifiutano per le tue preferenze?
  • Non sono forse le cose che ti piacciono?
  • Dove sta il problema se loro non le condividono?

Felicità e sofferenza.

Siamo sempre lì.

Se ci rifiutano ci rendono infelici, ci fanno soffrire, questo sembra il problema.

E dico sembra perché non c’è persona al mondo, a parte te, capace di renderti felice o infelice.

Ma l’hai capito o no!?

Il rifiuto è come il mal di pancia quando ridi troppo: una conseguenza naturale della vita.

  • Se vogliamo amare, saremo rifiutati.
  • Se vogliamo dire la verità saremo respinti.
  • Se vogliamo fare la cosa giusta, saremo guardati male e con diffidenza.
  • Se vogliamo essere felici, saremo isolati.

Perché?

Perché la libertà, l’amore, la felicità fanno paura.

E noi rifiutiamo sempre le cose di cui abbiamo paura.

Non c’è niente di male a venire rifiutati, fa parte del gioco.

Non c’è nulla di male, nessun problema in questo.

Apri gli occhi, nessuno rifiuta mai te, apri gli occhi, il rifiuto degli altri non è mai un problema.

Il solo problema è se tu hai voglia di essere felice, percorrendo una stretta e poco frequentata via, oppure no.

Ma c’è di più, puoi ringraziare chi ti rifiuta 😉

 

 

La paura del rifiuto: il consenso non fa la verità!

Paura del rifiuto

 Non avere paura dell’opposizione. Ricorda: un uccello rapace si alza in volo contro, non con, vento (Hamilton Mabie)

 

Temiamo che gli altri ci rifiutino e consideriamo questa una cosa negativa.

La stima di se stessi ne viene influenzata quando si pensa che il rifiuto degli altri si dovuto al proprio valore: il problema sono io, valgo poco, per questo loro mi rifiutano!

Il problema è che riponiamo nel loro rifiuto, o nella loro approvazione, le fondamenta di noi stessi, del nostro valore e della nostra serenità.

Tutte distorsioni che abbiamo compreso.

La verità è però che senza opposizione cresceremmo deboli e fragili. Non solo gli uccelli volano contro vento, ma anche gli alberi, dove il vento è più forte, crescono più robusti e possenti.

Chiunque di noi ha visto che le difficoltà sono combustibile per la nostra crescita e la nostra forza.

Non c’è niente di male, convincetene, nell’opposizione degli altri, anzi, essa potrebbe essere una delle tue principali risorse.

Inizia a vivere ogni rifiuto, ogni opposizione, ogni contrarietà come un favore che ti viene fatto per diventare più forte, più indipendente emotivamente, più libero o libera.

Affronta queste cose come allenamenti alla pazienza, all’indipendenza emotiva, all’amore senza pretese.

Più difficile è sopportare qualcosa, più utile è questo impegno, più forte il successo, più gratificante il percorso.

Ricorda che non ti gratifica l’approvazione degli altri, ma la consapevolezza di aver fatto la cosa giustanonostante tuttononostante tutti pensassero impossibile quel che tu hai saputo realizzare.

Su una cosa possiamo sempre contare: che troveremo sempre chi rifiuterà le nostre idee, le nostre scelte, le nostre intenzioni, anche le migliori.

Il primo vero passo è accettare che ci sarà sempre qualcuno che ci rifiuterà, che non approverà quel che facciamo.

Questo non è un male, è semplicemente la realtà, un dato di fatto, la vita con cui avremo a che fare giorno dopo giorno.

Totalmente nelle nostre mani è la scelta che faremo di fronte a ogni contrarietà: se alzeremo il capo fissandola negli occhi, oppure se ci scoraggeremo perché gli altri non ci accettano e non ci approvano.

Non hai bisogno che gli altri ti approvino.

Non è questo il punto.

Hai bisogno di essere libero, o libera, dalla loro approvazione, dalla loro conferma. Tu puoi essere più forte di ogni rifiuto, se lo vuoi.

Nessuno o niente potranno sconfiggerti se tu non ti lascerai abbattere.

L’aspetto meraviglioso della vita, uno dei tanti a cui non facciamo caso e spesso neppure crediamo, è che nessuno può buttarti a terra.

Certo, molti faranno di tutto per farti cadere, potranno mettere sulla tua strada qualsiasi ostacolo, ma se tu alzerai bene i piedi e guarderai dove li metti, avrai sempre la forza per evitare ogni insidia.

Non sono gli altri a buttarti, sei solo tu che scegli di lasciarti cadere.

Per fortuna, così come hai potuto tante volte compiere questa scelta, puoi sempre, ogni giorno, qualunque sia il numero di volte in cui ti sei lasciato, o lasciata,  andare, rialzarti e continuare il tuo percorso.

Non conta quante volte cadrai (capita a tutti di non alzare bene i piedi di fronte a un ostacolo!), ma quante ti rialzerai da terra. Nessuno può impedirtelo, solo tu.

 

 

Paura del giudizio degli altri: la storia dell’asino

Paura del giudizio degli altri

Un uomo viaggiava con moglie, figlio e asino da un villaggio all’altro.

Di solito lui camminava a fianco all’asino lasciando sull’animale moglie e figlio perché non si affaticassero.

Entrando in un villaggio in molti mormorarono conto di loro, ritenendo l’uomo uno sciocco a non salire anche lui sull’animale, dal momento che ne aveva uno.

Usciti dal villaggio, salirono tutti e tre sull’asino e così arrivarono a quello successivo.

Questa volta le critiche piovvero copiose su tutti e tre, considerati ingiusti con il povero animale.

Allora pensarono, seguendo il consiglio di molti, di viaggiare tutti e tre a terra, lasciando l’asino con il solo carico delle loro cose, più leggero e meno appesantito.

Nel villaggio successivo, però, tutti li presero in giro: avevano un asino e andavano a piedi!

 

Ricordalo, ci sarà sempre chi ha da ridire, tu potrai sempre scegliere cosa fare, anche grazie a questo esercizio.

 

 

Applica subito quello che ti ho appena spiegato e insegnato.

Ricorda che la stima di noi stessi non deve dipendere dal giudizio, dal rifiuto o dall’approvazione degli altri.

Se ti rifiuto è perché ho paura, dipende da me. Se ti accetto è perché penso che tu possa darmi qualcosa di vantaggioso, dipende sempre da me.

Trovare qualcuno che sia disposto a vederci per ciò che siamo, ad amarci senza condizioni, non è facile.

Tu ricorda che quasi sempre il giudizio degli altri riguarda loro, non te. Per cui non dargli importanza, basa la tua autostima su chi sei davvero, e non su cosa gli altri pensano o dicono di te.

Qualsiasi cosa diranno gli altri sei tu che decidi della tua vita, è una tua responsabilità e spetta solo a te.

Puoi fare tutte le scelte che preferisci, anche se non saranno apprezzate dagli altri.

Un passo cruciale per sviluppare autostima e sicurezza in te e nelle tue capacità.



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