Indifferenza: quando usarla e come difenderti da quella degli altri

Verso la fine di un incontro che ho tenuto a Tornino, una ragazza mi ha chiesto dove colloco l’indifferenza.
Ebbene, l’indifferenza è la cugina carina dell’odio.

Mentre l’odio, o il rancore, ci appaiono come brutte emozioni, sentimenti sgradevoli e negativi, siamo convinti che l’indifferenza sia qualcosa di sano e positivo, una sorta di giusto equilibrio per difenderci dai comportamenti scorretti che gli altri potrebbero avere contro di noi.

Lo ripeto: l’indifferenza è più piacente all’aspetto, ma è cugina di primo grado dell’odio.
E non è un’emozione positiva o sana.

 

Cosa significa essere indifferenti?

Indifferenza

Cosa vuol dire che mi sei indifferente?
Che se vivi o muori, non mi interessa, non mi cambia nulla.
Vuol dire che la tua presenza è irrilevante e non conta niente per me.

Significa che tu non conti niente. Non vali nulla.
Quando siamo indifferenti a qualcosa, vuol dire che per noi è come se non ci fosse.

Da che parte sta?
Ci sono due grandi poli.
Da un lato l’amore. Dall’altro la paura.
Dalla paura viene fuori l’odio. Dall’amore viene fuori la felicità, la gioia.

L’indifferenza, per quanto oggi la consideriamo positiva, è vicinissima all’odio, esattamente dalla parte opposta dell’amore, della felicità o della gioia.

L’indifferenza è una subdola imbrogliona, perché non ci difende affatto, ci rende ciechi e cattivi.
L’indifferenza non è un saggio comportamento, ma la dimostrazione che abbiamo smesso di amare qualcuno.

E quando smetti di amare qualcuno, significa che smetti di amare.

Per darmi rabbia, devi averla tu.
Per darmi odio devi averlo tu.
Per darmi amore, devi averlo tu.

Quando diventiamo indifferenti verso qualcuno, scegliamo di non amare.
E se non amo anche solo per 20 secondi, o solo una persona, quell’amore lo nego a me stesso.
Prima di tutto.

Vuoi continuare a frequentare questa cugina carina?
Fai pure, ma non troverai la pace, la serenità e l’equilibrio che vorresti.

Perché l’indifferenza, come l’amore, non è qualcosa che dai “ad personam”, ma un modo di vivere le tue relazioni, qualcosa che riguarda te, perché la scegli quando hai paura di soffrire.

Esagero?
Ecco il mio test preferito.

Preferisci che una persona sia indifferente nei tuoi confronti (tu non valga nulla per lei e non conti niente), o che ti ami, ti capisca, ti rispetti, ti aiuti e ti accetti anche se non ti conosce o hai sbagliato con lei?

Dai sempre quel che vuoi ricevere.
Non esiste regola più saggia.

Se non vuoi soffrire, se vuoi gestire i comportamenti di chi ti tratta male (ovvio, lo faranno in molti!), non devi diventare indifferente, perché sarebbe come tagliarti un dito perché te lo sei infilato nell’occhio!

Non devi tagliare via il dito, ma imparare a usarlo meglio.
Devi imparare a gestire le tue emozioni, arrivare all’indipendenza emotiva.

E qui, a volte, qualcuno mi chiede: ma indipendenza non significa alla fine “indifferenza”?

Se sono felice a prescindere da quel che fanno gli altri (le mie emozioni non dipendono da loro), allora vuol dire che per me è indifferente, cioè non fa differenza, la loro presenza o i loro comportamenti.

In realtà la differenza c’è ed è enorme.
Prima di spiegartela fai il mio test sule emozioni.

 

Indifferenza: la differenza che fa la differenza

Indifferenza significato

Un conto è l’indifferenza di preferenza.
Ossia per me è indifferente (più o meno!) mangiare un gelato al caffè o al pistacchio, visto che mi piacciono entrambi.
O magari per me è indifferente andare in montagna o al lago, visto che mi piacciono entrambi.

Abbiamo dei gusti e possiamo pensare che più cose siano sullo stesso piano e sia indifferente l’una o l’altra.
Poi, in realtà, una preferenza c’è sempre e non siamo mai davvero indifferenti alle alternative a nostra disposizione.

Un conto, però, è l’indifferenza emotiva.
In termini di sentimenti, l’indifferenza è come l’odio.

Come detto vuol dire che la mia vita non ti interessa e per te non vale nulla.
Rileggi questa frase: la vita di qualcuno che ti è indifferente non vale niente.

Una ragazza mi chiede: tra odio e indifferenza cosa preferisci?

Ci penso, e credo che siano sullo stesso piano.
Certo, magari l’odio potrebbe essere inteso come quel comportamento distruttivo che ti spinge a fare del male.

Così se uno mi odia e mi spacca i vetri dell’auto, preferirò senza dubbio che provi indifferenza per me e ignori i vetri della mia macchina. Che per inciso, non c’entra nulla, poveretta 😀

In termini pratici, quindi, meglio l’indifferenza?
Dipende.

Io conosco una signora che usa l’indifferenza: se le fai un torto, ti cancella, ti ignora, ti evita.
Ma quando parliamo di qualche persona di questo tipo, lei tira fuori una rabbia e un rancore che non sono da meno di chi potrebbe romperti i vetri dell’auto.

Alla fine il problema è che l’indifferenza e l’odio sono emozioni che derivano dalla paura.
Sono qualcosa di distruttivo.

Se poi questo malessere si trasforma in violenza fisica dipende dalla persona e da come ha imparato a comportarsi.
Ma pensare che l’indifferenza sia più sana è un’illusione.

Inoltre considera che tra l’indifferenza e l’odio, io scelgo l’amore.
Non sono io che posso decidere cosa proveranno gli altri nei miei confronti, la cosa non mi riguarda e non dipende da me.

Per cui è inutile che mi arrovelli a scegliere tra due alternative che non posso controllare.
Ognuno proverà le emozioni che preferisce.

E non credere: nessuna emozione capita.
Ognuno di noi è il solo e unico responsabile delle proprie emozioni.

Per capirlo meglio leggiti con attenzione la mia guida sull’indipendenza emotiva.

Detto però che l’indifferenza non è una cosa positiva, che fare quando sono gli altri a trattarti con indifferenza?

 

 

Come difendersi dall’indifferenza degli altri

Come difendersi dall'indifferenza degli altri

La prima cosa da capire è la natura dell’indifferenza. Che significa?
Vuol dire che ho paura.

Se son indifferente non significa che ho trovato un mio equilibrio e tengo a bada le situazioni difficili, vuol dire che ne ho paura, e con l’indifferenza cerco di proteggermi.
Paura.

Per cui la domanda è: come devo comportarmi con le persone che hanno paura?
Con Amore, ovviamente.
Comprensione prima di tutto.

Sono indifferente perché ho paura:

  • Paura di perdere tempo con persone da cui non otterrò quello che voglio.
  • Paura di venire ferito dai loro comportamenti.
  • Paura che possano ripetere gli stessi errori e farmi del male.

Di solito diventiamo indifferenti con le persone che, secondo noi, hanno fatto qualcosa di sbagliato nei nostri confronti e per questo li teniamo a distanza per la paura di stare male per via di questi errori.

Paura di soffrire quindi, ecco la ragione per cui scegliamo l’indifferenza.
La stessa per cui la scelgono gli altri.
Sempre.

Ora, se io ti do uno schiaffo e tu me ne dai un altro, il risultato sarà più dolore, più paura.

Se rispondi con indifferenza e rabbia all’indifferenza degli altri, il risultato sarà più dolore e più paura.
Per te e per loro. E non ha senso.
Puoi farlo, ma non è la scelta più sana per te.

Se le persone ti trattano con indifferenza, prima di tutto devi capire che stanno male e hanno paura.
E agire con amore nonostante la loro indifferenza.

Restare disponibile, mantenere apertura ad aiutarli se lo vorranno, esserci se te lo permetteranno.
Ovviamente non devi assecondare quel che chiedono, non devi “comprare” un diverso atteggiamento. Ne parlo meglio nella pagina in cui spiego come difendersi dalle persone cattive.

Ricorda due cose fondamentali: la loro indifferenza è una scelta che non dipende da te.

La seconda cosa fondamentale da capire è che loro non possono ferirti con questa indifferenza.
Anche in questo caso a farti stare male non è il loro atteggiamento, ma come lo vivi.

Se la loro indifferenza ti nega qualcosa di cui credi di avere bisogno, allora starai male.
Ma non per come si comportano, ma perché tu pensi di aver bisogno di qualcosa che non c’è.

Questo è il vero problema.

Puoi affrontare bene l’indifferenza degli altri solo se impari a riconoscere la paura dietro questa reazione, solo se impari a non prenderti la responsabilità di quello che provano le altre persone, solo se impari che nulla può farti soffrire se non sei tu a viverla in un certo modo.

Non ti difendi dall’indifferenza reagendo in un certo modo, ma sviluppando dentro di te una forza con cui fare sempre la cosa giusta a prescindere da cosa fanno gli altri.

Una ragazza, riguardo alle persone che si comportano male con lei, mi ha detto che potrà amarle, però restando indifferente.

Amare restando indifferenti è come parlare restando zitti.
Non funziona, è una contraddizione.

O parlo o resto zitto.
O amo o resto indifferente.

Indifferenza significa che tu, di fatto, non esisti per me, non sei nulla, non cambia niente se ci sei o meno, non conti e quindi non mi fai differenza (in-differente).

Amore?

Però, mi potrebbe obiettare qualcuno, come ami chi ti tratta con indifferenza, parla male di te, ti critica, ti sminuisce o ti disprezza, e si comporta sempre in modo estremamente negativo nei tuoi confronti?

Io faccio queste cose:

  • So chi sono e quanto valgo: quel che dicono gli altri non mi smuove.
  • Non prendo le critiche sul personale: riguardano loro, non me.
  • Chi mi tratta male lo vedo come una persona che non è felice e sfoga la sua frustrazione.
  • Ho pazienza e non do peso alle cose negative che mi vengono dette.
  • Le ascolto e se c’è del vero, mi metto in discussione per migliorarmi.
  • Decido io cosa provo, se sto male, le mie emozioni dipendono da me.
  • Comprendo, aspetto, paziento senza stancarmi, anche con chi si comporta male.
  • Pongo limiti: mi difendo con amore e fermezza, senza smettere di dare aiuto a chi mi tratta male (se riesco).

Tante cose, lo so.
Sono tutti temi che in un modo o nell’altro fanno rime con autostima, e su questo ho creato un percorso che potresti iniziare subito ⇒

Se tu arrivi a farle, se riesci a farle tue, sentirle davvero, nessuno potrà più farti stare male, tu non dovrai difenderti con l’indifferenza, potrai amare ed essere felice.

Il punto è solo diventare abbastanza forte e consapevole da poter affrontare la vita così, con amore, fiducia, calma e sicurezza, senza paura e sofferenze.

Difficile, decisamente un’eccezione nella nostra contorta cultura, ma possibile per tutti.



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