Festa di San Valentino: il giorno giusto (forse) per celebrare l’amore

San Valentino.
Il 14 febbraio è ormai globalmente la “festa degli innamorati”.

Ossia il giorno in cui si dovrebbe festeggiare l’amore.
Intanto sarebbe bello capire che amore e innamoramento non sono per niente la stessa cosa, anzi, addirittura opposte.

Per cui io preferirei dire che  San Valentino festeggiamo l’amore.
Dovrebbe essere la festa di “coloro che si amano”.

Ed è un giorno anche ricco di promesse.
Prima di farti sapere alcune cosa carine sul San Valentino giapponese e le scatole di biscotti, ti offro una poesia che incarna, a mio parere, la migliore promessa d’amore che tu possa fare a chi ami.

La dedico a te, tu dedicala a chi vuoi 😉

 

Ora voglio farti vedere molto per vivere San Valentino in modo decisamente nuovo.
No, non sto a raccontarti del perché e per come si festeggi proprio questo giorno, basta che ti leggi Wikipedia. Io voglio darti molto di più:

  1. San Valentino e i cioccolatini giapponesi
  2. Non limitarti proprio quando dovresti festeggiare!
  3. Mi dai una buona ragione per festeggiare San Valentino?
  4. Se una coppia funziona è San Valentino tutto l’anno
  5. Il miglior San Valentino (da single insoddisfatto) della mia vita!

E prima di partire, visto che si parla sempre di coppia a San Valentino, ti propongo il mio test sulla coppia.

 

San Valentino e i cioccolatini giapponesi

Di Megumì Campanella.

Festa dell'amore

Parenti e amici giapponesi mi avevano spesso raccontato che il 14 febbraio in Giappone, dagli anni 70 con l’aumentare dell’influenza delle usanze occidentali, è il giorno in cui le ragazze hanno l’opportunità per dichiararsi al ragazzo di cui sono innamorate.

Lo fanno attraverso il dono di una scatola di cioccolatini, spesso accompagnata da un biglietto, e esattamente un mese dopo, in occasione del White Day, il ragazzo in questione ha la possibilità di rispondere a sua volta al dono della ragazza se i suoi sentimenti sono ricambiati.

Già da qualche anno tuttavia, ho notato che questa usanza sta andando sempre più in disuso per lasciare invece spazio a quelli che sono invece i doni per rinnovare le “promesse d’amore”, un termine che, proprio leggendo recentemente un articolo giapponese, mi è molto piaciuto.

Negli ultimi anni, in effetti, mi è capitato sempre più spesso di ricevere in dono dei cioccolatini o piccoli pensieri nel giorno di San Valentino da diversi giapponesi che conosco: capi in ufficio, allieve di lingua italiana, mogli di funzionari che avevo aiutato per lavoro, colleghe o amiche.

Un piccolo omaggio per esprimere amicizia, gratitudine, simpatia, affetto.

Così ho pensato che sarebbe veramente bello far sì che la festa di San Valentino, da Festa degli Innamorati possa diventare la Festa delle Promesse d’Amore 🙂

Parlando di promesse d’amore, mi viene in mente la formula che una coppia pronuncia nel momento in cui sceglie di legarsi in matrimonio: “prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”.

Rifletti attentamente su ogni singola parola: stai promettendo di esserci, sempre e in ogni circostanza per l’altra persona e di tener fede nel tempo a questa tua promessa, che fai prima di tutto  a te stesso.

Ma è davvero una promessa che puoi fare soltanto alla persona con cui scegli di formare una relazione di coppia? Davvero questa promessa non potresti farla a qualsiasi altra creatura vivente sulla terra?

Quella di accoglierla con apertura, rispetto, gentilezza, comprendendo e perdonando i suoi limiti, sapendo sempre indossare i suoi panni con empatia, continuando sempre a donarle la tua fiducia nel suo immenso potenziale?

E potresti fare anche di più: estendere la tua meravigliosa promessa non soltanto alle persone, agli animali e alle piante con cui hai l’opportunità di venire a contatto, anche nei confronti di tutti quegli oggetti che acquisti e di cui ti servi ogni singolo giorno, che ti sono utili e che contribuiscono a migliorare in svariati modi le tue giornate e le tue attività quotidiane.

Puoi iniziare a prendertene davvero cura, con gratitudine e rispetto, riparandoli, migliorandoli, riutilizzandoli per scopi differenti e fantasiosi prima di decidere di gettarli quando diventano logori, puoi donarli ad altri che potrebbero apprezzarli anche quando a te non piacciono più.

Promettere di amare significa scegliere di esserci sempre, anche quando il gioco si fa difficile e impegnativo.

È quell’implicita promessa che fai a un figlio nel metterlo al mondo, a una pianta che prendi in un vivaio per portarla a casa o nel tuo giardino, a un animale che scegli di accogliere in casa, a ogni singolo oggetto di cui ti circondi trattandolo con rispetto e gratitudine e non semplicemente servendotene distrattamente.

Un mio amico ogni anno mi dice che lui festeggia San Faustino perché è sempre stato single e non vive particolarmente bene questa condizione.

Ma perché non fare come i giapponesi che per San Valentino, oltre al “family choko” (cioccolatini per i familiari) ai “tomochoko” (cioccolatini per gli amici) hanno istituito recentemente anche i “my choko”?

Eh, sì, proprio così, i cioccolatini da auto-regalarsi, per esprimere amore e gratitudine verso se stessi 🙂

Così ti chiedo: la Promessa d’Amore più importante, quella verso te stesso, l’hai già fatta?
E ti ricordi di rinnovarla ogni giorno?

Per questa giornata di San Valentino ti propongo un esercizio: pensa a tutti i ruoli che ricopri nella tua vita: figlio/a, genitore, fratello/sorella, moglie/marito, abitante della tua casa, padrone del tuo cane, del tuo criceto, della pianta che tieni in balcone, senza dimenticare l’importantissimo ruolo che ricopri anche nei confronti di te stesso come compagno o compagna che ti accompagnerà fino all’ultimo giorno della tua vita.

  • Come vorresti essere nei suoi confronti?
  • E se tu fossi lui/lei/esso/essa, che cosa vorresti ricevere da te stesso e come ti piacerebbe essere trattato?
  • Che cosa potresti fare che adesso ancora non fai per migliorarti in questo tuo ruolo?

Metti per iscritto tutto quello che ti viene in mente, tramutalo in obiettivi e il volgerli in pratica sarà il Dono che in questa giornata farai a tutte le persone, animali o cose a cui lo rivolgerai.

E non dimenticare che questo è solo il primo passo se vuoi far sì che le tue Promesse possano vivere e fiorire, arricchendo te stesso e tutto ciò che ti circonda 🙂

 

E un primo passo puoi farlo con il mio test sulla tua capacità di amare.

 

Non limitarti proprio il 14 febbraio

Di Pamela Bembi.

14 febbraio

Tutti sappiamo cosa e come si festeggia San Valentino!
… o no?

Fondamentalmente, credo che come essere umani, siamo diventati bravi a porre limiti, creare confini e barriere in ogni dove. Lo facciamo un po’ con tante cose ma forse, non ce ne rendiamo conto, non ci prestiamo abbastanza attenzione.

Con la fede ad esempio, creiamo un modello su misura; possiamo dire in cuor nostro di conoscere Dio ma per chi crede, sa che la vera conoscenza rimane un limite assai rischioso che mina il significato vero e profondo dell’esistenza.

Con le amicizie, offriamo la possibilità di essere noi stessi, apertamente, ad un numero limitato di persone. Esternare ciò che siamo realmente ci rende più vulnerabili ma, a guardar bene, ciò che ci chiude in realtà è solo paura.

Limitiamo noi stessi; crediamo di non poter andare oltre la visione delle nostre cose, di non essere in grado di affrontare situazioni, ostacoli, di provare ciò che c’è oltre le nostre credenze limitanti e ci abbattiamo facilmente.

Infine, limitiamo anche l’amore: l’unica ragione di vita, il nostro polmone, la nostra personale melodia.

Mi chiedo: come può la mia, la tua natura più bella e vera, essere chiusa e limitata in un concetto che vede protagoniste due sole persone? Come può essere celebrata tale natura, un solo giorno in tutto l’arco dell’anno? … e gli altri 364 giorni?

Tra le tante cose, amo la musica, la poesia, l’arte in genere e sapete perché? Beh, ho una mia personalissima visione sull’argomento…

In ogni opera, trovo che l’artista riesca a comunicare un messaggio ben preciso, ma è capace di lasciare allo spettatore la libertà di interpretare le relative sfumature.

Ad esempio, hai mai provato ad ascoltare con attenzione “Le quattro stagioni” di Vivaldi?  Indossa gli auricolari nel bel mezzo di una distesa verde e un cielo azzurro e terso o, nel freddo di una giornata d’inverno, al mare, può andar bene anche una stanza se vuoi, ascolta…

La leggerezza della primavera, il respiro ampio dell’estate, i colori sfumati dell’autunno, il suono delle corde pizzicate a rappresentare la pioggia d’inverno; sono messaggi chiari ma altrettanto ricchi di spunti d’immaginazione.

Un po’ di anni fa, quando mia figlia aveva circa sei anni, le chiesi di ascoltare quest’opera meravigliosa a sua insaputa.

Chiuse gli occhi, udì attentamente e quando terminò “La Primavera” scrisse su un foglio ciò che aveva immaginato: un uccellino che vola in cielo, poi si posa su un ramo e pensò: ma quanto è bella la natura!

Sapete, anche questo per me è amore e trovo che i bambini, siano capaci di amare e di cogliere l’amore, molto più di noi “adulti” semplicemente perché non pongono limiti.

Tamquam Ignotum” è il termine che S. Tommaso d’Aquino usò per parlare di Dio.

Una grandezza, sconosciuta, a volte incomprensibile, ma profondamente amica. Così è l’amore, al di là delle religioni e delle credenze che ognuno di noi può avere, esso non ha confini!

Pensiamo di conoscerlo e così lo ingabbiamo, lo imprigioniamo ma, non è la conoscenza che illumina il mistero dell’amore, è il mistero dell’amore, la sua inestimabile grandezza ad illuminare la nostra conoscenza.

Motivo per cui, quando lo viviamo, siamo plasmati in qualcosa di nuovo ogni volta, mentre all’opposto, quando pensiamo di conoscerlo, ne restiamo delusi.

Questo pensiero me lo porto dentro da un po’ e, quando lo scorso anno in occasione di S. Valentino, lo street artist, Banksy disegnò un nuovo murales su una facciata di appartamento a Bristol, la sua città natale, mi colpì molto.

La sua opera, raffigura una bambina che punta verso l’alto una fionda e colpisce qualcosa.

C’è chi dice sia un cupido alato, a me pare un cuore ma ad ogni modo, il gesto della bambina, secondo una mia personalissima interpretazione, è davvero forte.

La concezione dell’amore limitato e visto con gli occhi di un “adulto”, colpito dalla libertà di amare di un bambino fino a creare un’esplosione di fiori, quasi a volerlo sciogliere.

Allora, cosa ne pensano i bimbi riguardo l’amore?

Mi sono divertita a cercare su internet interviste fatte loro ed ho trovato frasi come: l’amore è…

  • Il mio cagnolino,
  • Me stesso,
  • Quando tu ti metti a piangere, poi arrivo io e ti abbraccio,
  • Quando qualcuno ti vuole bene come la mamma,
  • L’amore è quella cosa che mi ha costruito!

Amore per le forme di vita, per sé stessi, verso il prossimo attraverso gesti di attenzione e gentilezza, amore privo condizioni, amore come forma di riconoscenza alla vita, … cos’altro aggiungere?

Celebratelo l’amore, sì!

Ma non chiudetelo, non imprigionatelo, perché è una delle arti più ricche e profonde che si possa apprendere! È conoscere la nostra stessa natura, la più profonda e vera!

Da dove cominciare?
Mi viene in mente una frase molto bella di M. Teresa di Calcutta:

L’importante non è ciò che facciamo, ma quanto amore mettiamo in ciò che facciamo; bisogna far piccole cose con grande amore

Allora, buon San Valentino, con gli occhi di un bambino, per 365 giorni all’anno, cominciando dalle piccole cose.

 

 

Datemi un buon motivo per celebrare la festa di San Valentino

Di Serena Sironi.

Festa degli innamorati

Qualche giorno fa mia zia è venuta a pranzo da me.

Tra le varie cose di cui abbiamo parlato, le ho chiesto cosa farà quest’anno a San Valentino visto che ha appena chiuso col suo compagno. La sua risposta mi ha piacevolmente colpito: “festeggio, ci sono molte persone che amo, non esiste solo la relazione di coppia”

Solitamente le persone vedono San Valentino come il giorno dei festeggiamenti della coppia. Mia zia no 😉

Così tra me e me ho pensato che non è mai interessato festeggiare San Valentino.
Allora mi sono chiesta: ma se decidessi di festeggiare, cosa farei?

Vediamo, prima di tutto cercherei di dare il meglio di me alle le persone che amo, di dargli valore e di dare valore a ogni momento che vivo con loro.

Aspetta, ma tra le persone che amo ci con anche io! 😀

Beh, allora cercherei anche di dare il meglio a me stessa, di darmi valore e di darne a ogni momento che passo insieme a me.

E lo stesso farei con tutti, anche con le persone che non mi piacciono.

Le comprenderei e accetterei il fatto che possano essere diverse da me, avere altri gusti, altri regole e priorità.

Bello! 😀

Il giorno di San Valentino…

Ma, adesso che ci penso, queste cose non le faccio forse tutti i giorni? E già, tutti i giorni cerco di esserci per le persone (tutte) e per me!

Anche se…

Ah, in effetti dedico più tempo ed energie ad alcuni rispetto che altri. E no, il giorno di San Valentino non farei questo errore!

Errore già, perché non è giusto che io mi impegni più con te o meno con altri, non trovi?

Errore…
Ma errore lo è davvero?

Pensandoci bene sono un essere umano. Come potrei dare tutto, a tutti, e sempre?

E’ come la coperta di linus, se tiri da una parte manca dall’altra 😉

Vero, per amare ci vuole equilibrio.

Se guardo bene alla mia vita, in certi momenti mi spendo di più per qualcuno perché magari ne ha più bisogno, perché sto costruendo un progetto con quella persona o perché per altre ragioni penso sia “la cosa giusta” in quel momento.

Insomma do il massimo sempre pur dovendo dire qualche no.

Ecco, forse nel giorno di San Valentino potrei dire qualche no di meno. Ci sarei per più persone e amerei di più.

Forse…
Ma questo è proprio vero?

Se dico di sì controvoglia, se sono stanca, se in quel momento ho altre “giuste” priorità, quel sì è amore davvero?

O quel sì diventa quella pretesa di amare che non fa stare bene me e che trasforma l’altro nel mio carceriere?

E mettendomi nei suoi panni, io non vorrei essere il carceriere di nessuno.

Quel sì non sarebbe amore, ma un dovere che mi impongo per festeggiare il giorno di San Valentino.

Festeggiare diventerebbe il mio vero obiettivo dietro alla pretesa di amare.

No, non mi convince.

Penso sia meglio dire “i giusti no”, quei non che sono giusti perché, dietro alle parole, sono sì per tutti.

Senza pretendere di amare per secondi fini, senza assecondare per paura delle conseguenze di mio no.

Lo farei ogni giorno, anche nel giorno di San Valentino.

Ma allora che senso ha San Valentino?
Perché dovrebbe essere diverso da un altro giorno?

Do il meglio di me stessa per tutte le persone che amo perché voglio il loro bene, gli do importanza e cerco di farlo con equilibrio, anche se a volte sbaglio.

Allora mi comprendo e mi perdono, così come faccio con gli altri.

Adesso ho capito! 😀

San Valentino potrebbe essere il giorno perfetto per migliorare me stessa.

Io sono la persona che posso offrire agli altri, così a San Valentino potrei impegnarmi per migliorarmi e poi migliorare loro.

Accidenti però, nemmeno questa è la risposta esatta.

Ogni giorno mi impegno ad essere migliore per chi amo, prima di tutto me.

Ecco cosa ho capito, la risposta della zia era una bella risposta, ma forse incompleta.

Non so quanto abbia davvero senso festeggiare San Valentino visto che tutto quello che farei in quel giorno lo faccio tutti i giorni, visto che questo rende felice anche me e offre agli altri l’opportunità di fare altrettanto.

 

Io dico che leggendo queste parole di Serena mi viene in mente il Natale: mica ha senso amare ed essere buoni solo il 25 dicembre, così come non ha senso amare e dimostralo il 14 febbraio.

Dovremmo vivere come se fosse sempre Natale, sempre San Valentino, sempre domenica.
Quale sia il pregio di questi giorni “speciali”, ce lo ricorda Francesco.


Se una coppia funziona è San Valentino tutto l’anno

Di Francesco Chioda.

Festa di San Valentino

Quando Giacomo ha proposto di scrivere delle riflessioni su San Valentino non sapevo proprio da dove iniziare.

Ho coinvolto amici e conoscenti, non più ragazzini, chiedendo loro cosa ne pensassero e tutti mi hanno confessato di viverla con distacco, come se San Valentino fosse un’usanza tipica dei giovani freschi di relazione.

Essendo single ho pensato di cercare in rete “San Valentino da single” e ho trovato molti consigli utili su come “difendersi” da questa ricorrenza: “come sopravvivere a San Valentino se sei single” oppure “come superare con dignità la festa di San Valentino”

Secondo queste indicazioni non solo sono escluso dalla festa, ma mi devo anche difendere per poterla vivere con dignità, per non subirla. Da single mi sento escluso e un tantino e perseguitato!

Scherzi a parte penso che San Valentino sia una splendida ricorrenza e non nutro alcuna invidia da relazione. Mi piace perché è un momento particolare tra due persone unite da un rapporto di coppia.

Non riesco neppure a criticare San Valentino per quanto riguarda l’aspetto commerciale, il lucro che sfrutta il sentimento.

A mio avviso il neo che va corretto è la falsa retorica che ne fa da contorno. Si tende a sovrapporre/confondere il concetto di relazione con il concetto di amore.

Se commetto questa imprudenza, l’amore diventa qualcosa di esclusivo che si consacra un giorno l’anno tramite un gesto, una carineria.

Un momento riservato a due persone che nutrono il sentimento più puro che l’essere umano possa provare, un sentimento non accessibile a tutti perché circoscritto necessariamente all’interno di un rapporto di coppia.

Molte amiche mi hanno espresso il loro desiderio di ricevere dal loro compagno un dono, una condivisione, un occhio di riguardo, e San Valentino ne è l’occasione.

Una in particolare mi ha detto “se una coppia funziona è San Valentino tutto l’anno” e questa frase mi ha colpito.

Mi chiedo se non sia un peccato delegare ad una singola giornata un dono così prezioso come un gesto, un pensiero, una gentilezza, un occhio di riguardo.

Perché un semplice atto d’amore non può essere sempre disponibile, perché non festeggiamo San Valentino in continuazione?

Festeggiare San Valentino significa dire “tu sei speciale per me” e blindare questo messaggio all’interno dei confini di una relazione o di più di una singola giornata diventa un grande spreco!

L’esempio di San Valentino mi dà la consapevolezza di poter far sentire speciale chiunque interagisca con me! E’ una potenzialità che di solito è condizionata da stereotipi, cultura, convinzioni personali, tradizioni.

Tendo a far sentire speciale un amico, un familiare, la persona con cui ho una relazione, ma non posso farlo anche con un estraneo?

  • Posso far sentire speciale un mendicante all’entrata di un supermercato chiedendogli di cosa ha bisogno invece di elargirgli un’elemosina.
  • Posso far sentire speciale un conoscente donandogli un abbraccio in un momento difficile per fargli capire che non è solo.
  • Posso far sentire speciale anche me stesso.

San Valentino è come una scintilla contenuta in un bicchiere, basterebbe rovesciarlo per poter incendiare il mondo intero. Questa scintilla si chiama atto d’amore ed il bicchiere in cui è relegata è la ricorrenza stessa.

Il pregio di San Valentino è quello di ricordarci che ognuno di noi ha una potenzialità enorme, ogni giorno, di poter fare la differenza semplicemente donando questa inesauribile scintilla agli altri.

La mia amica ha ragione: se una coppia funziona è San Valentino tutto l’anno. Io aggiungo che posso far San Valentino tutto l’anno con chiunque.

 

Questa è una prospettiva straordinaria.
E concludiamo con il miglior San Valentino possibile per un single insoddisfatto. Tocca a Gianluca.

 

La miglior festa di San Valentino (da single insoddisfatto) della mia vita!

Di Gianluca Soffietti.

San Valentino

Tutti sanno che il 14 febbraio, San Valentino, è la festa degli innamorati.

Il termine festa mi riporta al concetto di festeggiamento e di felicità. Ragionando su questo mi sono domandato: come ho vissuto e come vivo il giorno di San Valentino?

La prima risposta che mi sono dato è: “dipende”.

Da cosa?
Dalle situazioni che vivevo.

Se ero fidanzato e soddisfatto della relazione, mi impegnavo con entusiasmo nel comprare un bel regalo e nell’organizzare qualcosa di speciale per rendere felice la mia partner.

Se invece ero fidanzato, ma non soddisfatto, non vedevo l’ora che la giornata finisse.

Se ero single e soddisfatto, vivevo San Valentino come una giornata qualsiasi.

Se viceversa ero single, ma non soddisfatto, ero triste. Qualche volta decidevo di assumere un atteggiamento indifferente cercando di non pensarci troppo per non provare la tristezza (non funzionava molto…)

Se rifletto su questa mia prima risposta osservo che per potere vivere bene il giorno di San Valentino devono essere rispettate due regole: devo essere fidanzato e devo essere soddisfatto della relazione.

Osservando e parlando con diverse persone, mi sono accorto che queste mie due regole sono abbastanza comuni.

Sono vere e corrette queste due regole?
È sempre stato cosi per me?

Riflettendo con calma mi sono ricordato che uno dei giorni di San Ventino più divertenti per me è stato qualche anno fa (circa 27 ?). Ero single e non tanto soddisfatto di esserlo.

In quel periodo anche uno dei miei migliori amici era single.

Invece di deprimerci a casa, decidemmo di trascorrere una bella serata insieme ed uscire per festeggiare la nostra amicizia. Prendemmo la nostra Renault 4 un poco sgangherata e ci mettemmo alla ricerca di una pizzeria.

Tutti i locali erano pieni, ma dopo un poco di tempo, riuscimmo a trovare una pizzeria. Ricordo che quella sera nel locale, eravamo l’unico tavolo in cui le due persone sedute non erano una coppia.

Fu una serata molto piacevole, ridemmo commentando gli sguardi straniti che le persone ci rivolgevano e facemmo una bella chiacchierata davanti ad una buona pizza. Tornai a casa molto felice.

Questo ricordo mette in discussione le regole che prima ho individuato.

Cosa esattamente mi ha permesso di vivere bene quel giorno di San Valentino seppur single?

Sono stato felice perché scelsi io con quale atteggiamento vivere quel giorno. Non feci dipendere dal mio essere single il mio stato d’animo.

  • Mi impegnai ad amare nonostante le mie regole non erano state rispettate.
  • Scelsi di amare me stesso spostando la mia attenzione da quello che non avevo (fidanzata) a quello che era presente (il mio amico).
  • Lo spostare la mia attenzione su quello che avevo, mi ha portato a cambiare pensieri aiutandomi a vedere “nuove” opportunità.

Dopo queste riflessioni sono andato a leggere (per la prima volta in vita mia) la storia di San Valentino ed ho scoperto che divenne vescovo giovanissimo (21 anni) e che dedicò molta parte della sua vita ad aiutare i cristiani che all’epoca erano perseguitati dai romani.

Anche lui alla fine, proprio perché molto conosciuto tra tutti i credenti, fu catturato e per non avere voluto rinnegare la propria fede fu poi ucciso.

È divenuto il Santo degli innamorati perché ci sono diverse legende secondo le quali intervenne per benedire, sposare ed aiutare coppie di innamorati in difficoltà.

Penso che San Valentino nella sua vita abbia sempre scelto di amare tutti.

Mi ha colpito anche l’età nella quale fu ucciso: 97 anni. L’età media all’epoca era di 40 anni. La forza dell’amore ha portato San Valentino ad essere anche molto forte nel corpo.

Secondo me, pertanto, il giorno di San Valentino è preziosissimo perché ci ricorda quanto sia importante amare per potere essere felici.

Ed amare in modo incondizionato, indipendentemente dalle situazioni che vivo.

Il giorno di San Valentino è una festa e ciascuno di noi ha un potere importante: scegliere con quale atteggiamento viverlo.

Un approccio che a me aiuta molto è quello di ricordarmi che amare vuole di dire anche “prendersi cura di…” e questo è sempre possibile: posso scegliere di prendermi cura del partner, di un amico, di mio figlio, dei miei genitori, del vicino…

Per farlo sono molto utili due “principi”:

  • Fai agli altri quello che tu vorresti ricevere;
  • Mi sforzo di “mettermi nei panni” dell’altro e mi chiedo: se io fossi, ad esempio, il mio partner, con i suoi desideri, i suoi punti di forza e le sue debolezze, cosa mi farebbe piacere ricevere ora? Una volta trovata la risposta, mi impegno ad agire concretamente.

Se sono da solo?

Posso utilizzare più o meno le stesse domande:

  • Cosa mi piacerebbe ricevere?
  • Se stasera dovesse venire a casa una persona a cui tengo molto, cosa gli preparerei?

Trovate le risposte agisco e dono a me stesso quello che ho pensato come ad esempio una bella cena, un libro, della musica, un buon vino, una passeggiata…

Buona festa di San Valentino ?





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Anna
Anna
Ospite
2 anni fa

Ho notato che tanta gente scrive sempre le stesse cose( che San Valentino e tutti i giorni e non solo il 14) io non mi pongo questa domanda anzi sono felice quando arriva questo giorno particolare rivolto all’amore…. e un giorno GIOIOSO. Tanta di quella gente per i problemi quoditiani trascura gran parte dell’amore non perché non si ama ma perché in questi periodi brutti di covid la gente psicologicamente sono traumatizzati il lavoro che manca tanti anno dovuto chiudere attività soldi che mancano e debiti che arrivano…per questo ci vorrebbero tanti San Valentino per dare vita all’amore e come una pianta se non dai acqua muore lentamente.abbiate cura delle persone che vi amano e fanno SACRIFICI

Pamela Bembi
Pamela Bembi
Ospite
In risposta a  Anna
2 anni fa

Ciao Anna, trovo sia molto interessante il tuo punto vista 🙂 ricordarsi di festeggiarlo il 14 febbraio è come mettere un riflettore su qualcosa di molto importante in mezzo a tanto “rumore”. A me è capitato spesso anche con il giorno di Natale, di viverlo e ricordarmi di viverlo come un giorno gioioso e speciale, con la strana sensazione però, che passata quella giornata lasciassi alle mie spalle solo un ricordo misto a volte di melanconia… Allora, ho cominciato a lavorare su me stessa chiedendomi: come posso portare ogni giorno, il giorno di S. Valentino, Natale e le domeniche speciali nella mia vita? Ognuno ha dentro di sè tanto di quell’amore da realizzare che la vita è fatta di tante sfumature di colori che variano dal nero al bianco e tutte concorrono alla vita, anche se è difficile da comprendere. L’amore è la luce che illumina tutti i singoli momenti e si! Come dici…è acqua che tiene in vita le piante altrimenti muoiono lentamente 🙂

Alexsia
Alexsia
Ospite
2 anni fa

Grazie! BELLISSIMA! Mi lascio sorprendere! Siete tutti Meravigliosi! Sono d’accordo, sul rinnovo della promessa d”amore…Tutti i giorni della vita.
Buon S. Valentino aTutti!… ❤️

Amore potrebbe derivare dal latino
a-mors. Senza morte. Noi, pronunciando quelle semplici cinque lettere, stiamo dicendo all’altro/a una verità del nostro cuore: VOGLIO CHE TU VIVA PER ME SEMPRE.
Antonio e Luisa

Pamela Bembi
Pamela Bembi
Ospite
In risposta a  Alexsia
2 anni fa

Grazie, Alexia! È da un pò di tempo che mi diverto nel cercare l’etimologia delle parole e questa la preferisco tra tante!❤

Alexsia
Alexsia
Ospite
In risposta a  Pamela Bembi
2 anni fa

Ciao Pamela! Felice di sentirti! Si è davvero interessante vedere le diverse etimologie nella sua evoluzione, i diversi significati. Bello!
Un fortissimo abbraccio! ❤️

Lella
Lella
Ospite
2 anni fa

Buongiorno,
concordo che l’Amore deve essere festeggiato, celebrato TUTTI i giorni, esattamente come il Natale, non possono essere “riservati” in due giornate “convenzionali”. L’Amore è la nostra “essenza”, pertanto, dobbiamo esprimerla il più possibile e nei migliori dei modi tutti i giorni e verso tutto il creato. Buona festa dell’Amore …

Mauro Visentin
Mauro Visentin
Ospite
2 anni fa

Buogiorno l amore e universale e si dovrebbe amare sempre tutti anche chi non ti ama

Pamela Bembi
Pamela Bembi
Ospite
In risposta a  Mauro Visentin
2 anni fa

Impegnativo ma non impossibile ?