Oggi voglio spiegarti come vivere in modo positivo il senso di colpa e come smettere di provarlo da qui in avanti.
Sentirsi in colpa è un’esperienza che abbiamo fatto tutti, ma non è necessario se comprendi bene come nasce e come puoi gestirlo ed eliminarlo dalla tua vita.
Per eliminare tutti i possibili sensi di colpa, dobbiamo fare piccoli passi, semplici ma concreti. Ecco le 5 fasi su cui lavorare:
- FASE 1: Come funziona il senso di colpa
- FASE 2: Cosa ti dicono i tuoi sensi di colpa.
- FASE 3: Hai sbagliato davvero?
- FASE 4: Come affrontare i tuoi errori (anche gravi e irreparabili).
- FASE 5: Come sconfiggere i sensi di colpa (per sempre).
Detto questo, cominciamo.
Come funziona il senso di colpa [FASE 1]
Di Megumì Campanella.
Quando ci troviamo di fronte al senso di colpa, dobbiamo innanzitutto fare chiarezza.
Se ci sentiamo in colpa, significa che potremmo aver commesso un errore.
E sottolineo il potremmo.
Il senso di colpa non indica che necessariamente ci troviamo di fronte a un errore, ma alla possibilità di averlo commesso, dandoci così l’opportunità di rimediare, se ancora possibile, o di imparare dall’errore.
Perché è importante imparare a valutare correttamente in prima persona se abbiamo commesso uno sbaglio?
Perché moltissime persone, forse anche tu, chissà, hanno imparato fin da piccolissimi come fare leva sul famigerato “senso di colpa” per raggiungere i propri scopi.
Pensa a un bambino che piange a dirotto, urlando al punto da perdere quasi la voce. E il genitore che, preso dai sensi di colpa, gli compra quello che vuole, o gli dà il dolce che chiede.
E gli animali?
Il gatto o il cane di casa che ti fissano con quegli occhioni mentre stai cenando?
Stai forse commettendo uno sbaglio a nutrirti?
E a decidere di non dare loro degli avanzi che non digerirebbero e farebbero loro più male che bene?
Mi è capitato più di una volta che mio marito mi dicesse, vedendo uno dei nostri gatti fare così: “Ecco vedi? Ti fa sentire in colpa! Come fai a non dargli qualcosa? Solo un pezzettino!”.
Ma il senso di colpa lo proviamo anche prima di aver sbagliato…
Sentirsi in colpa prima di aver sbagliato
Di Serena Sironi.
Però possiamo sentirci in colpa anche prima di aver fatto qualcosa. “A priori”.
Se ci pensi il senso di colpa “a priori” è una potente arma che le persone usano per ottenere ciò che vogliono.
Lo usiamo per far sentire in colpa gli altri giocando sul fatto che, solitamente, nessuno accetta di sbagliare. Ci starebbe troppo male!
Così lo utilizziamo come ricatto.
Impariamo questo “trucchetto” fin da piccoli come detto.
Per cui ti senti in colpa non per aver sbagliato, ma perché potresti sbagliare. E stai male già prima!
Non solo però il senso di colpa viene usato “a priori” per ottenere ciò che vogliamo, ma lo usiamo anche per punire gli altri per qualcosa che hanno fatto e che non ci è piaciuto.
Così finisce che la prossima volta non ci sentiremo liberi di scegliere perché ora sappiamo che quella cosa non farà piacere a quella persona.
“Ecco, hai visto cosa hai fatto? E adesso come faccio?”
Che significa: “È tutta colpa tua se ora mi trovo in questa situazione, vedi di riparare e non farlo più”.
Chiaro il meccanismo?
Ma cosa ti dice questa emozione?
Cosa fare quando la provi?
Passiamo alla fase 2.
Senso di colpa: capire cosa ti dice davvero [FASE 2]
Di Deborah Cavalieri.
Il senso di colpa porta lamentele e insicurezza: se avessi fatto quello, se avessi detto quell’altro.
Ma dietro a tutti quei lamenti e insicurezze, infondo sai di cosa hai solo bisogno? Di ascolto, calma e buon senso. Devi ragionare:
- Sui motivi per cui hai detto o fatto una cosa.
- Valutare se sia il caso di fare qualcosa per migliorare la situazione.
- Capire se nel dire e fare hai messo amore.
- Se una scelta diversa avrebbe realmente cambiato le cose o se tutto si ferma solo in un “forse”.
Il ragionare con calma ha come obiettivo non di perdere tempo con inutili lamentele su cosa si poteva fare o andava fatto. Hai tre possibilità:
- Se hai agito amorevolmente con delle motivazioni e delle scelte ben precise, smettila di pensarci. E se non è così facile, scopri come eliminare i pensieri negativi dalla mente.
- Se invece potevi fare meglio ma ormai non si può fare più niente devi imparare a vivere il passato con serenità come una lezione per fare meglio in futuro. Su questo puoi scoprire come guarire le ferite del passato.
- Se invece c’è qualcosa che puoi fare, scegli di farla senza continuare a lamentarti per quello che ormai e successo. E lo vedremo tra poco.
Non puoi premere un bottone per tornare indietro, ma puoi vivere il tasto “Play” con calma e serenità cercando soluzioni, volendo migliorarti, non avendo paura di sbagliare.
Facile a dirsi?
Ecco un primo approccio che può aiutarti a cambiare atteggiamento quando ti senti in colpa.
Come non farti paralizzare dai sensi di colpa
Di Alessandra Barigazzi.
Cosa sia il senso di colpa mi è risultato molto chiaro questa settimana in cui a casa mia è arrivata una novità piccola di dimensioni ma consistente: un cagnolino di quattro mesi d’età e tre chili di peso.
I primi due giorni in cui ho dovuto lasciarla a casa da sola per andare al lavoro ho vissuto malissimo le ore che mi separavano da lei: era come se tutto fosse stonato, fuori posto, un po’ sbagliato.
Cercando di capire il mio stato d’animo e le sue cause per poter stare meglio, ho scoperto che il problema era che mi sentivo in colpa.
Pensavo a lei mentre facevo altro e il pensiero era del tipo: e se sta male?
E se abbaia e i vicini si lamentano?
E se diventa un cane squilibrato?
Tutte domande e problematiche che non avrei potuto risolvere in quel momento.
Il senso di colpa è il pensiero che non vada bene qualcosa che tu hai fatto (a volte, come detto, che potresti fare).
Qualcosa che, in quel momento non puoi risolvere.
Qualcosa, peraltro che tu non avresti potuto fare diversamente, visto che l’hai fatto in quel modo.
Qualcosa che non è modificabile.
Ciononostante, riesce a modificarti il presente, a fartelo vivere male.
Tra l’altro, io ho preso informazioni da un educatore cinofilo, il quale mi ha assicurato che non c’è nulla di male a lasciare il cane solo per qualche ora e che si deve abituare ai miei ritmi di vita.
Nel momento in cui ho fatto questo ragionamento (e cioè che avevo fatto del mio meglio basandomi su informazioni autorevoli e che comunque in quel momento non avrei potuto cambiare la situazione del cane, ma solo rovinarmi la giornata pensandoci) ho abbandonato il senso di colpa.
Come se mi fossi tolta un enorme fardello dalle spalle.
E come vedi è importante anche sviluppare sicurezza in se stessi.
Il senso di colpa è come un peso inutile che ci carichiamo volontariamente addosso e viviamo venendone schiacciati.
Il senso di colpa è come un processo cui siamo sottoposti, ma il giudizio finale non arriva mai.
Rimaniamo in eterno sotto processo.
Non è una situazione salutare.
Il modo migliore per capire le tue emozioni e scioglierle, lasciarle andare, è imparare a usare il diario emotivo.
Il punto di partenza è quindi capire se hai sbagliato davvero. Prima però evita di cadere nell’errore di pensare “sono sbagliato, o sbagliata” invece di “ho sbagliato”.
Iniziamo la fase 3.
Hai sbagliato, o sei sbagliato (o sbagliata)? [FASE 3]
Di Megumì Campanella.
Un mio amico ha l’abitudine di chiedere continuamente scusa quando gli viene fatto notare un errore. Anzi, a volte anche se nessuno gli dice niente, lui chiede scusa a prescindere.
Magari riceve un complimento, e si scusa per non aver fatto di più o diversamente.
Qualche volta gli ho chiesto: “Ma di che cosa ti stai scusando esattamente?”.
Non sapeva neanche spiegarmelo bene. Il suo è quasi un “scusate che esisto”.
Saper chiedere scusa, rimediare, quando commetti un errore, che magari ha danneggiato qualcuno, è una cosa molto bella e importante. In proposito puoi leggere la guida su come farsi perdonare.
Ma se tu neanche sai di che cosa ti stai scusando, se neanche ti sei fermato, o fermata, un attimo a riflettere su quale sia stato esattamente il tuo errore, come puoi pensare di poterti migliorare e magari non ricommettere la prossima volta quell’errore?
Sai anche qual è un grosso rischio di fare un cattivo uso del senso di colpa?
Passare da “ho sbagliato” a “sono sbagliato”.
Può sembrare una differenza sottile, infondo è solo un verbo al posto di un altro, ma pensaci bene.
Un conto è dire “ho sbagliato, ho commesso un errore” e identificarlo con precisione.
Sì, perché dire “ho sbagliato” non è sufficiente, non è utile, per te.
E adesso ti spieghiamo come capire se hai sbagliato.
Invece, se ti dici : ”sono” sbagliato, o sbagliata, sai che cosa significa?
Non significa semplicemente che hai commesso un errore, ma che tu, nella tua interezza, sei un fallimento, che hai qualcosa di insito in te che non va, e che molto difficilmente potrai migliorare o cambiare.
Vedi la differenza abissale?
Eppure quante volte, magari senza rendercene conto, permettiamo al senso di colpa di crescere a dismisura dentro di noi (magari anche per un errore che non abbiamo veramente commesso!) e dal semplice “mi hanno fatto notare che potrei aver sbagliato”, in una concatenazione di pensieri ed emozioni che si avvicendano in un crescendo vorticoso, finiamo al “sono un buono a nulla”.
A quel punto, che uso stiamo facendo di un (eventuale) errore? Di che utilità può esserci convincerci di essere un totale fallimento?
Alcune persone che conosco si torturano per il senso di colpa che provano per errori commessi in modo reiterato. Anzi, è successo anche a me!
“Commetto sempre gli stessi errori, non imparo mai, sono un disastro”.
Anche lì, la cosa migliore in assoluto che puoi fare è capire.
Capire perché continui a commettere lo stesso errore. Evidentemente non hai ancora sciolto il nodo che ti aveva portato a commetterlo la prima volta.
O magari, anche se all’apparenza si tratta dello stesso errore, se osservi meglio, in realtà non lo è e ci sono nuovi dettagli e nuovi insegnamenti che ne puoi ricavare.
Se hai sbagliato, se anche hai continuato a sbagliare, c’è sempre un motivo.
Non giudicarti attraverso il senso di colpa, ma cerca di capire.
Sempre.
A cominciare dal comprendere se hai commesso realmente un errore, oppure no.
Sentirsi in colpa: hai sbagliato davvero?
Di Giacomo Papasidero.
Devi quindi capire se hai commesso o meno un errore. Come fai a capirlo?
Te lo spiego in questo breve video, dove ti racconto anche l’esperienza di una ragazza che considerava sbagliato, prima di rifletterci insieme, l’aver iniziato la relazione con il suo ex.
Ecco qualche spunto utile per capire se hai sbagliato (o lo stai facendo adesso):
- Da ciò che consideri errore, sono venute anche cose positive?
- Tornando indietro lo rifaresti?
- Se non lo rifaresti (come visto nel video) cosa di positivo verrebbe a mancare?
- Pensi che sia un errore perché tutti lo dicono?
- Se tutti la giudicassero una cosa positiva, sarebbe ancora un errore?
- Pensi che sia un errore perché non hai ottenuto quello che volevi?
- Se domani ottenessi un grande vantaggio da quell’errore, sarebbe ancora un errore?
- È una cosa che ti piacerebbe ricevere dagli altri?
Rifletti bene su queste domande e su quello che ho spiegato nel video.
Spesso le cose che consideriamo errore sono cose che andavano bene, solo magari gestite meglio, con più saggezza o maturità, con più consapevolezza.
Ma non sono cose che di per sé costituiscono un errore.
Osserva bene questo punto, è essenziale nel senso di colpa.
E se hai sbagliato davvero?
Vediamo cosa puoi fare.
Mi sento in colpa: come affrontare il tuo errore
Di Gianluca Soffietti.
Se mi rendo conto di avere commesso un errore è importante capire che l’errore non qualifica la mia persona in modo definitivo.
Mi sono sentito in colpa per aver tradito la fiducia di un amico ad esempio.
Ciascuno di noi può commettere un errore. E’ importante non giudicarsi, non condannarsi ma è importante CAPIRE facendosi delle domande:
- Perché ho tradito la fiducia?
- Cosa è successo?
- Cosa ho pensato?
Se ragiono, capisco e posso per il futuro impegnarmi ad evitare di ripetere lo stesso errore.
Se divento consapevole di questo, posso capire me stesso, sono un essere umano e posso sbagliare. Poi posso chiedere perdono alla persona cui, ad esempio, ho tradito la fiducia.
È importante anche essere consapevole che l’altra persona allo stesso tempo è libera di non accettare le scuse e di non perdonare. Il mio lavoro per capire non si deve fermare neanche in questi casi.
Il passaggio successivo al capire perché ho commesso l’errore e al chiedere perdono è capire come è possibile rimediare al mio errore.
Se rompo un oggetto di una persona, posso chiedere perdono e ricomprarlo.
Se ho commesso un errore che non posso riparare, come quando tradisco la fiducia di un amico, chiedo scusa, cerco di essere vicino a quella persona (senza imporlo e se me lo consente) e mi impegno per il futuro ad essere leale.
Se mi sento in colpa cerco di agire così:
- Cerco di capire se ho commesso un errore e mi domando ad es.: mi avrebbe fatto piacere ricevere quelle parole?
- Cerco di capire perché ho fatto l’errore. Tutti possono sbagliare e soprattutto l’errore non qualifica la mia persona per sempre. Io posso agire in modo diverso, posso perdonare me stesso e chiedere perdono. Questo è importante anche se l’altra persona non è pronta o non vuole perdonarmi.
- Cerco di riparare l’errore laddove possibile o cerco di essere vicino e ad impegnarmi a non ripetere l’errore.
A questo punto potresti anche capire meglio come interagire con coloro che subiscono le conseguenze negative dei tuoi errori. Prima ti ho consigliato la guida su come farsi perdonare, credo sia utile se non l’hai ancora letta.
Finora abbiamo visto che il senso di colpa nasce se pensi di aver sbagliato e che spesso la gente lo usa come “arma di manipolazione”. E puoi sentirti in colpa non solo per un (presunto) errore commesso, ma anche per errori futuri che potresti commettere.
Passiamo alla fase 4: come gestire i tuoi errori, soprattutto se sono gravi?
Come gestire gli errori (anche gravi e irreparabili) [FASE 4]
Di Serena Sironi.
Il fatto è che pensiamo che sbagliare sia sbagliato.
Ma lo è davvero?
Solo cambiando questa regola potremo davvero smettere di trascinarci il senso di colpa.
Già, perché “sbagliato sbagliare” è proprio una regola.
Ma pensi davvero che sia possibile non compiere errori? E come pensi di aver imparato tutto ciò che ora sai fare se non avessi mai sbagliato?
Come vedi, sbagliare non è sbagliato. È questa regola che ci mette in trappola, quindi dobbiamo cambiarla.
Come?
Il primo passo è quello di costruire sugli errori per imparare.
Del resto l’abbiamo sempre fatto, ma forse non ci abbiamo fatto caso.
Pensa al solito, ma non per questo banale, esempio del bambino che impara a camminare.
Cade e si rialza, poi cade e si rialza. E ancora, e ancora… Finché, finalmente, impara a camminare. Ogni volta migliora imparando dalla volta precedente e costruendo sui propri errori.
Imparare dagli errori ci permette di diventare persone migliori, se evitiamo di fermarci a recriminare!
Il punto sta nel capire cosa abbiamo sbagliato e aggiustare il tiro per la prossima volta.
A quel punto miglioreremo, situazione per situazione, cambiando ciò che non va, ciò che potrebbe essere fatto meglio o diversamente.
Grazie agli errori ogni volta successiva sarà migliore della precedente in una crescita senza fine.
Capisci quanto siano importanti gli errori?
Sì, tu mi dirai, ma se questo errore dovesse avere conseguenze gravi e pesanti? Magari coinvolgendo altre persone e peggiorando le situazioni?
La verità è che l’unica cosa che possiamo fare è valutare con amore e agire nel modo giusto.
Sbaglieremo?
Sì. Prima o dopo succederà.
Se dai sempre il meglio di te stesso, o te stessa, perdonerai in un batter di ciglia ogni tuo errore, perché sai che per chi eri in quel momento, per quello che sapevi e l’esperienza che avevi, per le valutazioni che eri in grado di fare, non avresti potuto fare di meglio.
Sai quanti incontri di coaching ho fatto che, potessi rifarli adesso, farei del tutto diversamente, aiutando molto di più le persone?
Ma non mi sento in colpa per aver sbagliato.
Senza quegli errori non avrei le conoscenze che ho ora e che, probabilmente, riguardando indietro domani, mi sembreranno comunque limitate, al punto che potrei addirittura considerarle errori.
Può capitare però che ti accorgi di non avere dato il massimo.
Magari te ne fregavi e lasciavi che le cose andassero come voleva il caso. Per non fare fatica, per non impegnarti di più del necessario.
Ma sai cosa penso?
Se in quel momento hai sbagliato e non hai dato il meglio di te stesso, o te stessa, è solo perché non sapevi.
Cosa?
Non sapevi che dare il massimo risolve un sacco di problemi, soprattutto non sapevi che dare il massimo significa vivere con Amore ogni istante facendo quello che è giusto e non sapevi che Amare davvero è l’unica cosa che ti avrebbe reso felice.
Già comprendere noi stessi e perdonarci per i nostri errori, è il secondo importantissimo passo per non farci mettere con le spalle al muro dal senso di colpa.
Chi eri quando hai sbagliato rispetto alla persona che sei ora e che è stata in grado di vedere l’errore? Pensi l’avresti compiuto lo stesso se avessi avuto le esperienze di adesso?
Fai attenzione perché sto parlando al passato, ma questo passato potrebbe essere il passato di un secondo fa.
Potresti trovarti a pensare che potevi arrivarci prima, che non hai fatto abbastanza e hai capito solo dopo un bel po’.
Mai sottovalutare il valore del tempo, dove l’esperienza che ti serve è quella che compi istante dopo istante.
Cambiamo in continuazione e l’unico vero errore è quello di fermarsi a piangere sul latte versato.
Dobbiamo andare avanti invece, trovare soluzioni, imparare e costruire sugli errori.
E se li ripetiamo significa solo che avevamo bisogno di un’esperienza in più. E forse anche della prossima. E di un’altra ancora. Chissà…
Ma quello che ti dico sempre e che non mi stancherò mai di ripetere è questo: se non molli, non puoi perdere!
E anche fare un passo in più: non provare proprio il senso di colpa.
Prima di spiegarti come si arriva a questo, in 3 minuti riepiloghiamo nel prossimo video quello che abbiamo visto finora sul senso di colpa.
Come sconfiggere i sensi di colpa (per sempre) [FASE 5]
Di Giacomo Papasidero.
Il senso di colpa è forse una delle peggiori emozioni negative che tu possa provare quindi.
Non serve a te per migliorare, visto che ti fa semplicemente stare male.
Non serve agli altri, perché che tu stia male non migliora la loro vita.
E se gli altri stanno bene nel vederti stare male… c’è qualcosa che non va in loro 😀
A chi serve dunque?
A nessuno.
Molto meglio sarebbe la responsabilità dei tuoi errori e fare il possibile per rimediare (quando puoi) e per imparare la lezione, non ripetere quello sbaglio e crescere, sapendo che sono proprio gli errori a insegnarci la maggior parte delle cose importanti che sappiamo.
Il senso di colpa porta tante emozioni negative, ci porta non solo a pensare di aver sbagliato, ma a sentirci sbagliati, ci rende fragili e manipolabili dagli altri, danneggia la nostra autostima offrendoci un’immagine distorta di chi siamo, insomma, può distruggere la tua vita.
Non male per essere “solo” un’emozione.
Come puoi non vivere più sensi di colpa?
Tutto sommato è abbastanza semplice, e ti spiego subito come si fa.
Parti da questo presupposto: per provare un senso di colpa devi essere colpevole.
Sembra ovvio, ma è importante sottolinearlo.
Colpevole che vuol dire? Vuol dire che hai fatto qualcosa di sbagliato.
Se ti senti colpevole significa che tu pensi di aver fatto qualcosa di sbagliato.
Per essere ancora più precisi: hai fatto qualcosa che tu consideri sbagliato.
Non sto girando su questo concetto per divertimento.
Mi spiego meglio.
Di solito il senso di colpa sono bravi gli altri a instillarlo enfatizzando i nostri errori, rimproverandoci, facendoci notare che per via dei nostri sbagli loro stanno male.
Ma se io penso di aver fatto la cosa giusta e non ho il minimo dubbio, nessuno riuscirà mai a farmi sentire in colpa. Per provare questa emozione, tu devi credere di aver sbagliato.
Solo se gli altri ti riescono a convincere di questo, proverai un senso di colpa.
Altrimenti no.
Ricorda sempre che le tue emozioni dipendono da cosa pensi tu, non da cosa dicono gli altri. Questa si chiama indipendenza emotiva.
Se loro riescono a convincerti di aver sbagliato, tu inizi a provare un senso di colpa.
Lo ribadisco: lo provi solo quando tu pensi che quello che hai fatto sia sbagliato.
E sappiamo bene che gli altri sono abili a farci pensare di aver sbagliato.
E anche noi, quando ci impegniamo 😀
Per cui tu provi un senso di colpa solo se pensi di aver fatto qualcosa di sbagliato.
E se tu non facessi mai nulla di sbagliato?
Potresti sentirti in colpa senza pensare di essere colpevole?
No, non potresti.
Per cui tu puoi cancellare il senso di colpa semplicemente non facendo più cose che ritieni sbagliate.
Come? Applicando una regola molte semplice che può cambiarti la vita:
Fai sempre e solo quello che tu vorresti ricevere.
Sai perché funziona?
Perché se tu vuoi ricevere qualcosa, la consideri giusta e positiva.
Altrimenti non la desideri.
Se tu fai solo cose che consideri giuste, non penserai certo che siano sbagliate.
E non ti sentirai più in colpa se fai sempre e solo le cose che tu pensi siano giuste.
Qualunque cosa dicano gli altri, se sai di aver fatto bene, non ti sentirai più colpevole.
Ricorda che per sentirti colpevole devi fare qualcosa che ritieni sbagliato.
Che tu ritieni sbagliato.
Se invece tu fai sempre e solo cose che ritieni giuste, niente più sensi di colpa.
Come vedi, è semplice.
Basta amare.
Già, amare significa fare sempre e solo quello che tu vorresti ricevere.
Ovviamente amare non è così banale come scelta, e fare quel che vorresti ricevere devi intenderlo come principio più che come singole azioni.
Per capirlo meglio ti consiglio di leggere la pagina in cui spiego cosa significa amare.
Ricorda questo: sentirti in colpa non serve a nulla e può distruggerti, si tratta di una delle emozioni negative più potenti e dannose che siamo capaci di provare.
Per viverla, però, tu devi pensare di aver fatto qualcosa di sbagliato.
Non conta cosa dicono gli altri, conta se tu inizi a pensarlo.
Per diventare immune dal senso di colpa, quindi, ti basta fare sempre e solo cose che tu consideri giuste.
Se non fai nulla che tu possa ritenere sbagliato, non ti sentirai più in colpa per quello che hai fatto.
Ovviamente considera che gli altri, anche se fai la cosa giusta, potrebbero non condividerla, potrebbe non piacergli e potrebbero cercare comunque di farti sentire in colpa.
Per questo è fondamentale che tu faccia sempre quello che ritieni giusto, che tu sia consapevole se le cose che ritieni giuste lo siano davvero, e che tu abbia la forza di non farti condizionare dagli altri.
Una cosa non è giusta perché lo dicono in tanti.
Una cosa è giusta, quando è giusta.
E questo non solo ti libera dal senso di colpa, ma ti renderà felice.
Se tu darai sempre quel che vorresti ricevere, saprai riconoscere facilmente le cose giuste da quelle sbagliate.
Prova, e se hai dubbi su cosa sia giusto, lascia un commento qui sotto.
Ho fatto un errore a trasferirmi lontano dal mio paese d’origine, lasciando mamma depressa solo sulle spalle di mia sorella, per stare con mio marito e ora mia figlia? Vengo sempre additata come egoista, che me ne sono andata lasciando agli altri i problemi da risolvere. Penso spesso a tornare a vivere là, ma mio marito non vuole tornare perché non vuole mollare il suo lavoro ben remunerato e mi accusa di essere più figlia che moglie. Io vivo perennemente divisa tra queste due parti, e qualsiasi scelta mi sembra scontenti qualcuno, sia me che gli altri. Cosa devo fare?
Ciao Elena,
probabilmente è vero: qualsiasi scelta scontenterà qualcuno.
La prima cosa che devi fare è non lasciare le tue emozioni in balia degli altri.
Qualsiasi cosa farai, troverai chi ti sarà contro. O tu saprai restare serena comunque e avere così la chiarezza per capire cosa tu consideri giusto fare, e quindi la forza per farlo, oppure sarai sempre “controllata” dagli altri.
Ti ho scritto in privato 😉
Caro Giacomo ho sbagliato ho fatto un errore gravissimo. Ho venduto una casa e dopo pochi mesi mi sono pentito. Ora sto vivendo un periodo di depressione grave.
Ti prego aiutami tu.
Alberto
Ciao Alberto,
prenota un incontro gratuito e vediamo di capire bene la tua situazione e se possiamo aiutarti 🙂
CREDO DI STAR VIVENDO UN IMMENSO SENSO DI COLPA…
MI RIPETO CONTINUAMENTE CHE PER VIVERE BISOGNA PRIMA IMPARARE A FARLO, TUTTO CIÒ CHE VIENE PRIMA SONO SOLO TENTATIVI (sbagli)
Senso di colpa = colpevole = errore.
Bene, sei colpevole? Di cosa?
Di aver dato priorità a cose che valore non ne hanno, anzi…
Lavorare per soldi, soldi maledetti.
Colpa mia che ho lottato per le cose sbagliate…
Passa dalla colpa alla responsabilità.
hai scelto, bene. Adesso puoi altrettanto scegliere cosa fare e come affrontare le conseguenze degli errori precedenti.
Il segreto è riuscire a vivere con serenità mentre lo fai, senza aspettare che passi.
Vivere bene adesso mentre affronti le conseguenze degli errori e migliori le cose.
Il problema non è mai cosa sbagliamo o cosa dobbiamo affrontare, ma lo stato d’animo con cui impariamo a fare tutto questo 🙂
Giusto! Certe cose non.si possono cambiare si può solo smettere di starci male… rialzarsi e decidere di fare molto meglio di quanto fatto precedentemente.
La mia riflessione è di non confondere la regola del principio, che è un valore “oggettivo” il rispetto è a monte sarebbe come non mantenere una promessa o tradire… La sottigliezza di un principio: è un valore, è il parametro più definito.
A volte l’errore è confonderlo con la nostra regola soggettiva. È non capire chi c’è dietro e non va bene che non venga considerato, né rispettato.
Il giudizio di un’etichetta è quello che appare in contraddizione, in un’azione intrinseca di significato è quella che fa cadere in una trappola di sentenze e giudizio.
Ai nostri occhi un giudizio è un’etichetta che appare normale per i nostri parametri della regola stessa.
Quando ci accorgiamo di essere usciti dai nostri schemi anche involontariamente ci preoccupiamo del giudizio che non è quello che può sembrare.
A volte non si accetta di sbagliare, perché siamo proiettati ad agire al meglio, il rischio è di cadere nella pretesa della perfezione… la reazione più saggia è fare chiarezza capire l’errore, prendersi le proprie responsabilità, rimediando l’errore, chiedere scusa e non farlo più, questo vuol dire imparare dall’errore vuol dire anche che come esperienza si possa meglio condividere… per
insegnarlo a qualcuno…
Oggi lo voglio condividere con tutti voi.
Un giorno leggendo in modo interattivo alcune risorse mi sono trovata una lettura, piacevole una situazione normale. Il pensiero negativo è sopraggiunto successivamente durante la lettura stessa perché era nuova, in un primo momento il pensiero è stato di averla persa, così l’ho salvata nei miei appunti per rivederla con calma in un tempo diverso.
Quando ho capito di aver infranto la regola mi sono chiesta
Come posso gestire questa situazione?
Dal diario emotivo ho evidenziato alcuni aspetti:
Situazione normale
La situazione cambia mentre leggo
emozione negativa: mi viene un dubbio, forse di infrangere una regola? Provo un senso di colpa,
A distanza di qualche settimana sempre leggendo la risorsa del giorno, tra l’altro la stessa, in quel momento non potendo leggerla l’ho salvata, e così ho fatto repley, in automatico peggio della prima.
Situazione: azione inconscia
Emozione: senso di colpa, giudizio
Pensiero: secondo errore, trovo inammissibile mostrare una brutta immagine. Inadeguata…
La mia riflessione: perché la mia regola non lo vede come errore? Come posso fare per affrontare la situazione con responsabilità, è sufficiente chiedere scusa di non commetterlo più.
Imparare dall’ errore, è anche capire quale sia l’errore, non come regola, ma come principio, come valore il rispetto… Grazie!