Imparare a dire di no: come non farti più condizionare dagli altri

Imparare a dire di no non significa diventare egoisti o indifferenti agli altri, ma saper porre dei limiti equilibrati alle pretese che le persone hanno nei tuoi confronti.

Amare non significa assecondare, e per questo è importante imparare a dire di no, perché a volte c’è più amore in un “no” che in un “sì”. Ecco cosa voglio insegnarti:

  1. Perché dire di no è così difficile (e cosa ti blocca).
  2. Come trovare il giusto equilibrio per non diventare indifferente.
  3. Imparare a dire di no con 7 semplici cambiamenti.
  4. Conclusioni: come dire di no senza mai dire di no.

Questa è una guida pratica, per cui andremo dritti al sodo e ti darò diversi consigli che potrai sperimentare subito.

Ti propongo però, prima di iniziare, di fare il mio test per misurare la tua capacità di creare relazioni sane e forti.

 

Detto questo, iniziamo!

 

Perché dire di no è così difficile (e cosa ti blocca)

Non riesci a dire di no

Abbiamo paura di dire di no. Ecco perché ti viene difficile farlo.

Dire di no, per come siamo educati, significa andare incontro a situazioni che potremmo trovare davvero sgradevoli.

Innanzitutto temi che gli altri, se dirai di no, possano rifiutarti.

Cosa penseranno di te se non fai quel che loro si aspettano? Tanto più se, fino ad oggi, l’hai sempre fatto!

Il problema di fondo è temere che gli altri ci allontanino. Perché con i nostri no, siamo meno disponibili nei loro confronti e potrebbero non gradire.

Hai imparato che se dici di no, spesso, le persone si arrabbiano, restano deluse, si offendono e non sono più aperte nei tuoi confronti come vorresti.

Potrei anche osare nel dire che, se dici di no, gli altri smetteranno di amarti.

Se non ti ameranno, semplicemente, resterai solo, o sola. Noi abbiamo una paura enorme della solitudine e se gli altri ci allontanano per i nostri “no”, la cosa più ovvia e che resteremo soli.

Inoltre, ti sentirai in colpa. Se c’è una strategia che utilizziamo (un po’ tutti!) per non farci dire di no è proprio quella di “manipolare” gli altri con il senso di colpa.

Se rifiuti quello che ti chiedo ti mostrerò come mi farai stare male, quanti problemi mi causerai, quando dolore proverò.

E se mi dici di no, io dirò che è tutta colpa tua.

Così il senso di colpa diventa un’arma devastante con cui ottenere disponibilità da parte degli altri.

E sono sicuro che, almeno una volta nella vita, l’abbiamo fatto tutti 😉

Considera che dire di “sì” può diventare anche un’abitudine. Una risposta quasi incontrollabile.

Magari lo hai sempre fatto, perché hai capito che gli altri sono più disponibili se tu dici sempre di sì, e adesso cambiare è complicato.

E non solo perché ti viene spontaneo, ma anche, come accennavo prima, perché gli altri hanno un’idea ben precisa di te e si aspettano l’ennesimo sì.

Non accetteranno un no, lo troveranno insolito, strano, “non da te”, e ti faranno sentire ancora di più in colpa quando deciderai di cambiare atteggiamento.

Da tutto questo, alla fine, il vero motivo per cui è difficile imparare a dire di no è la tua sofferenza.

Soffrirai se gli altri ti giudicheranno male perché non sei disponibile come loro vorrebbero, se ti rifiutano e ti allontanano, costringendoti nella solitudine.

Soffrirai ogni volta che con le loro parole, i loro sguardi o le loro azioni ti faranno sentire in colpa per i loro problemi e la loro sofferenza.

Tu non vuoi soffrire e stare male. Questo è fin troppo ovvio ed evidente.

Eviti di dire di no perché associ a questa scelta, che spesso non verrà apprezzata dagli altri, la possibilità (o la certezza!) di soffrire.

Il vero problema è questo. Per cui è fondamentale che ti spieghi come nasce la sofferenza che provi, e come quella che provano gli altri (senso di colpa, ricordi?).

Solo così potrai trovare il giusto equilibrio e imparare a dire di no con disponibilità e amore.

 

 

Come trovare il giusto equilibrio per non diventare indifferente

Equilibrio per dire di no

Possiamo agire, fare qualsiasi cosa, per due grandi motivi: per amore o per interesse.

Agire per amore significa dire di sì, ad esempio, perché pensi che quel che fai sia la cosa giusta, quella migliore e lo fai con piacere.

Essere disponibile con gli altri deve essere qualcosa che gradisci, che ti fa stare bene, che fai con serenità. Se ti pesa, se lo vivi male, allora non stai agendo con amore.

Interesse significa che lo fai per ricevere qualcosa in cambio, perché pensi di guadagnarci qualcosa. E non solo in senso materiale.

Come dicevo prima temiamo la solitudine, il rifiuto degli altri e spesso sei disponibile non perché ti fa davvero piacere, ma per ottenere approvazione, affetto, disponibilità a tua volta.

Vuoi che gli altri abbiano un giudizio positivo di te, che siano gentili, che facciano le cose che tu gli chiederai. Una sorta di baratto.

Così impariamo a non dire di no per “tenerci buoni” gli altri e avere la loro disponibilità quando ci serve.

In questo modo però non agisci con amore, ma cerchi solo di assecondare le persone per ottenere qualcosa in cambio.

Egoismo.

Il problema principale è che questo modo di agire ti pesa, ti carica di emozioni negative legate al fatto che non fai con piacere qualcosa. Spesso agisci invece controvoglia, giusto per non “urtare” la sensibilità degli altri.

Per evitare il senso di colpa che loro potrebbero riversare su di te se non fai come dicono.

Considera poi che assecondare ti porterà spesso a fare cose che tu non desideri e magari ritieni sbagliate, ti spingerà a commettere errori, magari gravi, che ti porterai dietro.

Assecondare ti farà anche perdere di vista cosa è davvero positivo per gli altri: amare significa dare il meglio per loro, ma spesso le persone non chiedono questo, ma solo di ottenere ciò che desiderano.

Anche se fa loro male, oggi o a lungo andare.

Il problema è che loro sono convinti di aver bisogno di quello che ti chiedono e tu non dici di no per non scontrarti con loro.

Per trovare il giusto equilibrio devi imparare come aiutare gli altri senza assecondare ogni loro richiesta ma usando la tua testa per valutare.

Ogni “sì” detto per assecondare gli altri, che però vivi contro voglia, ti porterà paradossalmente sempre più lontano da loro.

Ogni emozione negativa ti allontana dalle persone per cui la provi. E la reazione più ovvia di fronte a situazioni che vivi per forza sarà poi l’indifferenza.

Indifferente per proteggerti dal malessere che provi ogni volta che non riesci a dire di no, che vivi male per i tuoi “sì” che senti obbligatori.

E devi comprendere una cosa fondamentale: la loro sofferenza non è mai colpa tua.

Il senso di colpa, come detto, viene usato per indurre gli altri ad assecondarci. Se non lo fai, ti dicono, loro staranno male e sarà colpa tua.

Ebbene, ecco la verità: questo è totalmente falso.

Hai mai sentito parlare di indipendenza emotiva?

Funziona così la nostra mente: le tue emozioni sono una risposta a quello che vivi. Non conta però cosa succede, la tua risposta, quello che provi, dipende solo ed esclusivamente da cosa ne pensi, da come lo vivi.

Il punto fondamentale è questo: se tu sei responsabile delle tue emozioni, ogni persona sarà responsabile delle proprie.

Quando non fai quel che ti chiedono non stai causando sofferenza agli altri. Le loro emozioni sono qualcosa che non dipende mai da te ma dalle loro pretese, da cosa si aspettano tu faccia.

Non stanno male perché tu non fai come dicono, ma perché loro lo pretendono, perché pensano che senza le cose che ti chiedono non potranno essere felici.

La sofferenza non dipende dalle tue decisioni, da ciò che fai, o non fai, dalle cose che dici o non dici, ma da come gli altri vivono tutto questo, da cosa pensano.

In pratica ti sto dicendo che non hai alcuna colpa per la sofferenza o la tristezza degli altri.

Mai, in nessuna situazione. Questo è un punto fondamentale.

Imparare a dire di no è impossibile se non comprendi che tu non hai colpa circa le emozioni degli altri. Colpe che ognuno di noi impara a usare proprio per farsi assecondare.

Ho scritto una pagina in cui ti spiego questa indipendenza emotiva. Leggila, perché è il punto di partenza.

Con il senso di colpa, inoltre, tendiamo a voler far sentire gli altri egoisti quando non fanno quello che desideriamo noi.

Quando ho iniziato ad agire con amore, a fare le cose che ritenevo giuste, a dare il meglio agli altri, mi sono spesso sentito dire che fossi egoista.

Paradossale vero? 😀

Il problema è che l’egoismo è un’arma con cui cerchiamo di manipolare gli altri. Ecco qualcosa che devi ricordarti per sempre: egoista non è fare le tue scelte, ma pretendere che altri vivano come dici tu.

Dire di no non è mai egoismo se quel “no” nasce dalla tua scelta di amare e dalla voglia di fare la cosa giusta.

Se quel no nasce comprendendo i tuoi limiti, le tue capacità.

Non ha senso fare qualcosa che non sei in grado di gestire, prendersi impegni che ti schiacciano solo per assecondare gli altri.

Come dicevo prima, facendo questo sperimenterai sempre emozioni negative verso le persone che “ti costringono” a fare scelte che non vorresti.

Questo, nel tempo, ti allontana da loro, ti fa stare male, ti rende indifferente, ti danneggia.

Devi imparare ad ascoltarti, a comprendere i tuoi limiti, a capire fin dove puoi spingerti e dove devi invece fermarti.

 

 

Imparare a dire di no con 7 semplici cambiamenti

7 modi per dire la tua

Per riuscirci ho per te 7 semplici piccoli cambiamenti che ti faranno trovare la giusta misura dei tuoi “no”.

Amare significa dare quello che tu vorresti ricevere.

Rispetto, comprensione, gentilezza, disponibilità. Tutte cose che però, se sono davvero amore, faranno stare bene, prima di tutti, proprio te che le offri agli altri.

E a volte amare significa dire di no. Anche se non è quello che gli altri si aspettano o gradiscono.

Quando vivi un gesto che dovrebbe essere amore come un peso, è il caso di fermarti e capire dove sta il problema.

 

#1: Abituati a prendere le tue decisioni

La prima cosa che devi fare è imparare a prendere le tue decisioni.

Imparare a dire di no presuppone che tu abbia la capacità di stabilire cosa vuoi fare esattamente senza lasciarti condizionare dal giudizio degli altri.

Devi allenarti ad ascoltarti, a capire cosa desideri, cosa ritieni giusto tu. Sui desideri ti consiglio anche questa lezione ⇒

Il segreto è cominciare a notare tutte le volte che prendi una decisione, abituarti a farlo cercando di distinguere una scelta che sia davvero tua da una che è in realtà frutto delle aspettative degli altri e della tua abitudine ad assecondarli.

Considera che se ti abitui a non scegliere ma ad adeguarti a chi ti circonda, arrivi addirittura a non capire nemmeno più cosa tu voglia fare davvero in una certa situazione.

Da ora inizia a fare questo esercizio: chiediti cosa faresti se fossi solo, o sola, se con te non ci fosse nessuno che possa giudicare la tua decisione.

O se tutti fossero totalmente d’accordo con te, se qualsiasi cosa dicessi o facessi fosse sempre apprezzata da tutti, cosa faresti?

Poniti queste domande prima di prendere qualsiasi decisione, che siano cose importanti oppure scelte banali” di ogni giorno.

  • Come vestirti?
  • Cosa rispondere a un messaggio?
  • Che strada prendere?
  • Cosa mangiare?
  • Dove andare in vacanza?
  • Come trascorrere il sabato sera?
  • Cosa guardare in televisione?

Sono solo alcune idee. Tu devi imparare a capire cosa vorresti fare, cosa desideri e ritieni giusto.

Sarà più facile dire di no se hai chiaro cosa preferisci fare invece di quello che ti viene chiesto. Sarà importante per aumentare la tua autostima e per diventare più sicuro, o sicura, di te.

 

#2 Porre paletti e imparare a difenderli

Mettere limiti e difenderli

La seconda novità che devi introdurre nella tua vita è la capacità di mettere dei paletti, vale a dire porre dei limiti.

Devi osservarti molto, con attenzione, e renderti conto se hai la forza, le risorse, l’energia per fare le cose che ti chiedono gli altri.

Abituati per esempio a stabilire delle tue regole (i paletti!) che rispetterai nelle prossime settimane. Ad esempio:

  • Non dico né “sì” né “no” appena mi chiedono un favore, ma mi prendo qualche ora di tempo per pensarci.
  • Nel fine settimana non prendo impegni perché voglio riposare dopo tanti giorni faticosi.
  • Quando sono stanco, o stanca, rimando lavori, decisioni o discussioni impegnative.
  • Non cambio i miei programmi all’ultimo momento ma rispetto i tempi che avevo deciso in precedenza.

Questi sono solo degli esempi.

Tu devi osservare tutte le volte in cui avresti voluto dire di no e non ne hai avuto la forza. Osservare le situazioni che vivi come un peso, quelle in cui poi stai male.

Parti dalla tua esperienza e identifica dei limiti che siano una difesa da pressioni esterne e richieste che poi ti metterebbero in difficoltà.

E difendi questi limiti. Non serve essere aggressivi o mancare di rispetto: basta essere decisi, fermi.

Ricorda che quel paletto non è una scelta di egoismo, ma di saggezza: superare un limite e stare male non ha senso e poi, come vedremo tra poco, logora le tue relazioni.

Devi applicare nuove regole, magari spiegandole prima a chi le dovrà “subire”, avere comprensione (gli altri non gradiscono i cambiamenti e i “no”!) ma non cedere.

Nel punto 5 capirai perché è così importante.

E se trovi difficile identificare il limite in qualche situazione, lascia un commento spiegandomela bene e ti aiuterò a definire quello giusto per te.

 

#3: Ascoltare il proprio livello di forza

Rispetta la tua stanchezza

A cosa serve la fatica, o la stanchezza?

Ad avvisarti che devi fermarti e riposare.

Per imparare a dire di no devi imparare a riconoscere i limiti del tuo corpo, renderti conto di quando hai meno energie e saperlo gestire.

Quando sei stanco, o stanca, avrai maggiori difficoltà a gestire le emozioni e i pensieri negativi, ma anche a dire di no.

Devi imparare ad ascoltare il tuo fisico e renderti conto di quando, anche se ti farebbe piacere dare una mano a qualcuno (e quindi non è un peso!), è meglio fermarti.

Anche se quel gesto ti fa piacere, se esageri lo vivrai male perché vai oltre i tuoi limiti fisici. Puoi superarli, ovvio, ma gradualmente e con un allenamento mirato.

Ascolta il tuo copro, quando vedi che sei stanco, o stanca, rimanda, spiega perché in quel momento devi dire di no e offri un’alternativa in cui avrai la forza e l’energia per dire di sì.

Anche in questo caso fai tesoro della tua esperienza, identifica i momenti in cui ti sei ritrovato, o ritrovata, senza l’energia necessaria per fare le cose che avevi promesso.

E non strafare: stare male non ha mai senso 😉

 

#4: Esprimere se stessi (autostima)

Imparare a dire di no significa imparare ad esprimerti con sincerità anche se gli altri non gradiranno. E spesso sarà così!

Quello che devi fare è abituarti a tirare fuori ciò che sei.

Ovviamente questo non significa sfogare il tuo malessere (nemmeno reprimerlo ha senso), ma esprimere quello che pensi, ritieni giusto o provi.

Ad esempio, inizia a manifestare le tue emozioni. Non contro gli altri ovviamente, ma come espressione di quello che senti.

Dire cosa provi non significa accusare gli altri di questo, né pretendere che loro ti aiutino. Ma essere coerente con chi sei in quel momento.

Se provo rabbia posso dire: adesso provo rabbia. Non sto incolpando te, sto esprimendo me.

Puoi dire le tue emozioni, ma anche cosa pensi di qualsiasi argomento.

Di solito eviti di pronunciarti per paura del giudizio degli altri? Benissimo, allora da oggi inizia sempre a dire cosa pensi.

Non conta se qualcuno dirà che “non capisci nulla” perché il tuo obiettivo non è il consenso, ma l’autostima.

Devi allenarti a dire cosa pensi, che parere hai di ogni cosa, come la vedi.

Potrai sbagliare? Certo.
Potrai cambiare idea? Ovvio.

Ma prima di tutto devi imparare a manifestarli i tuoi pensieri e le tue convinzioni.

Imparare a dire di non significa imparare a dire quello che ritieni giusto, anche se incontrerai il dissenso. Abituati sin da oggi a dire la tua, con educazione, senza attaccare.

Puoi comunicare in modo efficace e imparare anche a comprendere meglio te e gli altri se inizi a esprimerti.

Anche se all’inizio farà un po’ paura, se ti sentirai a disagio, non fermarti e insisti. Che al dissenso ci pensiamo subito.

 

#5: Abituarsi al dissenso

Abituati al dissenso degli altri

Un uomo viaggiava con moglie, figlio e asino da un villaggio all’altro.

Di solito lui camminava a fianco all’asino lasciando sull’animale moglie e figlio perché non si affaticassero.

Entrando in un villaggio in molti mormorarono conto di loro, ritenendo l’uomo uno sciocco a non salire anche lui sull’animale, dal momento che ne aveva uno.

Usciti dal villaggio, salirono tutti e tre sull’asino e così arrivarono a quello successivo.

Questa volta le critiche piovvero copiose su tutti e tre, considerati ingiusti con il povero animale.

Allora pensarono, seguendo il consiglio di molti, di viaggiare tutti e tre a terra, lasciando l’asino con il solo carico delle loro cose, più leggero e meno appesantito.

Nel villaggio successivo, però, tutti li presero in giro: avevano un asino e andavano a piedi!

 

Chiara la metafora?
Devi abituarti al dissenso degli altri per un semplice motivo: ne avrai sempre in qualche misura.

A volte saranno tutti contro di te, a volte in tanti, altre in pochi.

Ma sono quasi sicuro (non si può mai dire nella vita!) che qualcuno contrario alle tue scelte lo incontrerai sempre, ovunque andrai.

Devi abituarti. E per farlo non c’è strada migliore che esprimerti, ascoltare chi non condivide e continuare a esprimerti.

Prima, per esempio, ti ho spiegato che le emozioni non dipendono da te. Pensi che sia qualcosa che non mi abbia procurato dissenso?

All’inizio soffrivo i commenti negativi, ma lavorando sulla mia autostima e sulle mie abitudini, ho imparato ad accettare che gli altri possano non essere d’accordo con me e che lo dicano anche con violenza a volte.

Il primo libro che ho scritto ha attirato un commento niente male su Amazon, che diceva così:

Libro utile e facile da leggere…ma stra mega ripetitivo. Da spararsi da quante volte gli stessi esempi vengono ripetuti…e poi non c’è nulla di nuovo..! se una ha letto anche solo un libro simile sulla psicologia delle emozioni umane …questo libro è carta straccia.
Comunque sia…utile per capire un minimo..ma io non lo consiglio…! Se si vuol una cultura sulle emozioni bisogna leggere libri seri non improvvisazioni dilettantesche!

 

Non male come commento: carta straccia. Improvvisazioni dilettantesche.

😀

Ho riportato questa opinione anche nelle email che invio a chi legge gratis l’anteprima del mio libro, per far capire che se impari le cose che ci ho insegno, nemmeno un commento così ti preoccupa.

Nemmeno se è visibile a centinaia o migliaia di persone. E potrebbe rovinarti il lavoro.

Devi abituarti.

Anche perché, nel momento in cui inizierai a dire di no, la gente reagirà male, sarà spiazzata, sorpresa e poco contenta di sentirti rifiutare quel che prima concedevi.

Dovrai abituarti a pressione, tentativi di farti sentire in colpa, manipolazioni per ottenere da te quel che finora davi.

Ho imparato che la gente non vuole essere amata, ma assecondata. E che ognuno di noi non è felice se asseconda gli altri ma se li ama.

Un bel conflitto 😉

Se impari a sopportare e accettare il dissenso e la disapprovazione, potrai dire di no quando sarà giusto per te, e di sì quando lo vorrai davvero.

Arrivi ad amare le persone e sei felice. Credo che l’impegno che serve valga davvero la pena.

E se vuoi leggere l’anteprima gratuita di Indipendenza Emotiva, il libro frettolosamente giudicato carta straccia da Alessandro (l’autore del commento) segui questo link ⇒

 

#6: Aiutare gli altri contro voglia (emozioni negative che logorano le relazioni)

Imparare a dire di no

Quando non dici di no, finisci speso per fare qualcosa contro voglia.

Prima ho accennato al fatto che l’emozione che provi non dipende da quello che fai ma da come lo vivi, da cosa pensi.

Quando agisci contro voglia, ogni cosa ti risulta pesante, mentre le stesse azioni, se le fai con piacere, sono leggere e divertenti.

TI sarà capitato di vivere bene e male la stessa situazione, con l’unica differenza che a volte ti andava di fare qualcosa, altre la vivevi come un peso.

Ebbene, quel peso non è mai all’esterno, nelle situazioni o nelle richieste sgradite che gli altri ti fanno e a cui non sai dire di no, ma nella tua mente.

Se rifiuti qualcosa, e la fai contro voglia solo per non litigare con gli altri, la vivrai sempre male e questo significa provare emozioni negative.

Anche se non ci facciamo caso, quando vivi emozioni negative in una qualsiasi relazione, queste la logorano lentamente.

Se stando con me, parlando con me, facendo qualcosa che ti chiedo e a cui non sai dire di no, provi emozioni negative, queste diventeranno come un acido che corrode il nostro rapporto.

Nessuno di noi vuole provare malessere e sofferenza. Dove incontri emozioni negative, scappi.

Se vai a trovare un tuo amico e provi sempre emozioni negative a casa sua, alla fine non ci andrai più. Ogni volta che sperimenti queste emozioni in una situazione, con una persona, tenderai a evitarla.

Perché non vuoi stare male, ovvio!

Evitare un no, ti espone alle emozioni negative che derivano dal malessere con cui fai qualcosa, dal sentirti in obbligo e senza libertà di poter scegliere.

Mentre sembra che assecondare qualcuno aiuti il vostro rapporto, a lungo andare lo distruggi perché ai tuoi occhi diventerà fonte di malessere.

E considera che questo spesso non lo capisci e accade a livello inconscio.

Non solo, ma così facendo inizi a vivere l’altra persona come un carceriere, qualcuno che con le sue richieste ti costringe a fare cose che non desideri.

Diventi prigioniero, o prigioniera, di pretese che altri avanzano e a cui non sai dire di no.

E nessuno potrà mai amare il proprio “carceriere”.

Considera che aiutare gli altri è bello se lo fai con piacere. Altrimenti rimanda, spiega la ragione per cui non vuoi o non riesci, proponi soluzioni alternative.

Smetti di assecondare gli altri, quando ti rendi conto di fare qualcosa contro voglia fermati, dillo (esprimi ciò che senti e pensi) e offri alternative.

Se non saranno apprezzate peccato per loro.
Tu poni nuovi limiti, anche se avevi accettato una richiesta.

Devi iniziare a cambiare atteggiamento e all’inizio farai errori e otterrai disapprovazione e reazioni negative.

Fanno parte del gioco. E ricorda che in realtà non ci sono carcerieri o situazioni in cui non hai la libertà di scegliere. Puoi sempre farlo, e ti consiglio di leggere la mia guida sulla libertà.

 

 

#7: Non farti trovare impreparato, o impreparata

Preparati a fare le tue scelte

Anticipa le richieste che gli altri potranno farti, soprattutto se sono frequenti e magari in passato le hai gestite male, non sapendo dire di no.

Pensa a cosa potrebbe chiederti quella specifica persona e decidi adesso, a mente calma, cosa rispondere.

Vuoi dire di no? Perfetto, decidi come lo farai, con che tono, dicendo cosa o proponendo quali alternative.

Immagina il momento, la scena, stabilisci cosa farai, come la gestirai e immaginati di dire le cose che hai in testa.

Devi anticipare la tua capacità di dire di no.

Pensa anche alle obiezioni che potresti ricevere, ai tentativi di convincerti o fare pressione.

Stabilisci come affrontare il tutto con calma, immaginando come lo gestirai sul serio.

Uno dei motivi per cui fatichiamo a dire di no, è che spesso non sappiamo come farlo e non troviamo le parole giuste per dirlo in modo adeguato e gentile.

Pensalo prima, preparati prima, e anche su questo, se vuoi i miei consigli, devi solo lasciare un commento e spiegarmi che situazioni temi di non saper gestire.

 

Questi sono 7 approcci nuovi con cui imparare a dire di no.

Ti voglio mostrare, insieme a un riepilogo di quello che ti ho spiegato oggi, come puoi dire di no, senza neanche dire di no 😉

 

Conclusioni: come dire di no senza mai dire di no!

Non rifiutare, proponi alternative

Come abbiamo visto finora, dire di no non significa diventare egoisti, ma imparare a rispettare noi stessi, saper porre dei limiti alle richieste, che spesso sono pretese, degli altri.

Detto che potresti temere il rifiuto, l’abbandono, la reazione negativa delle persone che sono magari abituate a ottenere da te quel che ti chiedono, è importante saper dire di no.

Amare non significa mai assecondare gli altri.

La cosa importante è che questa non è una tecnica, ma un modo di vivere la vita. E ti ho offerto 7 consigli da cui iniziare:

  1. Abituati a prendere decisioni, ragionare con la tua testa. Questo ti servirà sempre.
  2. Abituati a porre un limite e difenderlo, altrimenti non solo sarà come non averlo mai posto, ma manderai agli altri il segnale che possono fregarsene delle cose che chiedi o decidi.
  3. Abituati ad ascoltarti e non andare oltre le tue energie.
  4. Abituati ad esprimere chi sei, le tue idee e ciò che ritieni giusto. Anche questo è un punto chiave per la tua vita in generale.
  5. Abituati al dissenso: ne incontrerai sempre e se vuoi vivere la tua vita devi farci i conti.
  6. Abituati a non fare le cose contro voglia. O ti concentri e ci metti entusiasmo e lo fai con amore, oppure meglio dire di no.
  7. Abituati infine ad anticipare come intendi affrontare le situazioni. Forse questa è l’unica idea che sa di “tecnica”, ma è preziosa come abitudine.

Adesso ti insegno un esercizio che potrà allenarti a dire di no, senza nemmeno dirlo!

Ricorda che a noi non piace sentirci dire di no. E non tanto perché vogliamo ottenere qualcosa, ma perché associamo a quel “no” un valore negativo. E non ci piace.

Io lo chiamo esercizio del propositivo.

In sostanza funziona così: devi impegnarti a non usare mai il “no” o il “non”. Questo non significa che devi sempre dire di sì a tutto, puoi rifiutare qualsiasi cosa, ma senza usare una negazione.

Qualche esempio?

  • Non voglio, diventa “preferisco“.
  • Non lo faccio, diventa “e se facessimo quest’altra cosa?
  • Non mi piace, diventa “gradisco di più questo“.
  • Non puoi, diventa “e se facessi/scegliessi quest’altro?

Invece di opporti, utilizzando una negazione come facciamo di solito, proponi alternative, offri possibilità.

Il peggior problema quando vuoi imparare a dire di no è senza dubbio la reazione degli altri. Evitare queste due paroline (“no” e “non”) abbasserà moltissimo il livello di attrito che potrebbe sorgere.

Ma ricorda che tu devi fare le cose che preferisci, decidere con la tua testa e negare ciò che non vuoi concedere.

Se impari a farlo in modo propositivo, non solo migliori la tua capacità di comunicare con gli altri in modo costruttivo, ma migliori anche la qualità della tua vita.

Dire “no” e basta è sempre un modo per restare fermi in un punto, anche metaforicamente parlando.

Se impari a dire di no, senza dirlo, impari anche a muoverti nella direzione che desideri, invece che stare fermo, o ferma, quando gli altri ne consigliano una diversa.




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